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Autore: HP_dream    08/12/2014    9 recensioni
Un Natale un po' movimentato per i Weasley...
Dalla storia:
“Pa-pà! Fatto puf!” disse Fred Jr, seduto sul tappeto, battendo le manine alla vista del petardo magico che Teddy aveva fatto esplodere in mille coriandoli colorati, ridendo come un matto.
“Altro!”chiese speranzoso al bambino, il quale lo accontentò, generando un nuovo scroscio di risa del piccolo.
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Il ragazzo guardò l’immagine che il fratello gli aveva allungato, e non poté fare a meno di sorridere: eccome se lo ricordava quel Natale! Era stato proprio uno dei più divertenti. Certo, a parte la visitina indesiderata di Percy accompagnato dall’ allora Ministro Scrimgeour, s’intende.
Genere: Comico, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Andromeda Tonks, Angelina Johnson, Famiglia Weasley, George Weasley, Teddy Lupin | Coppie: Angelina/George, Bill/Fleur, Harry/Ginny, Ron/Hermione
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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Natale in casa Weasley

Era il primo Natale per Fred Jr. Il figlio di George e Angelina. Cioè, il primo figlio di George e Angelina. Si sa, i Weasley sono noti per avere un sacco di figli, e per George era palese che nessun Weasley avrebbe mai potuto essere figlio unico. Avere tanti fratelli era sempre stato per lui un grande esempio, una forza, ma anche un grande divertimento.
Soprattutto ora che erano tutti lì riuniti nel salotto della Tana, era fantastico poter vedere come i Weasley si erano rapidamente moltiplicati: Bill e Fleur, comodamente seduti sul divano, si erano dati da fare, dato che oltre a Victoire e a Dominique, che pian piano crescevano, erano in attesa di un terzo figlio; Charlie, intento a bere Burrobirra e Whisky Incendiario assieme ad Hagrid, quell’anno aveva una nuova fidanzata, e mamma Weasley non faceva che lamentarsi del fatto che, essendo consapevole della breve durata del rapporto, Charlie avrebbe finito con lo sposare un drago; Percy e Audrey, che chiacchieravano con il signor Weasley, erano sposati ormai da un anno, ma come George non faceva a meno di ricordare, non avevano ancora avuto figli.
Il ragazzo posò poi lo sguardo su Ron, seduto per terra con Hermione sulle sue gambe, intenta a leggere un libro: il fratellino non poteva fare a meno di arrossire in sua presenza, notò George, ma quei due erano perfetti insieme. Si chiese quando finalmente il piccolo tesorino di Ronnie avrebbe avuto il coraggio di chiederle di sposarlo, constatò nascondendo un sorrisetto.
La sua attenzione fu poi catturata da Ginny ed Harry: si erano sposati quello stesso anno, a marzo, ed erano rimasti una coppia affiatata tale e quali a prima, anche se il Salvatore del Mondo Magico era sempre il solito inesperto in materia donne. E come aveva rivelato la sorella alcune settimane prima, Ginny era incinta di tre mesi, cosa che aveva rallegrato soprattutto Molly, che non faceva che pretendere nipoti da ogni singolo figlio.
I due erano seduti al tavolo insieme ad Andromeda Tonks, la nonna di Teddy. L’ometto, come amava chiamarlo George, aveva già cinque anni, un carattere espansivo e ribelle e l’inconfondibile capacità di cambiare il suo aspetto a suo piacimento. Ultimamente però, come tutta la famiglia aveva notato, preferiva tenere i capelli di un blu acceso, colore che piaceva tanto a Victoire, la figlia di Bill, con la quale Teddy adorava giocare. Ma se c’era un piccolo Weasley che lo divertiva come nessun altro, quello era proprio Fred Jr.
Era impossibile per George e Angelina guardare quei due senza lasciarsi sfuggire un sorriso, Teddy e Fred sembravano avere una complicità innata.
“Pa-pà! Fatto puf!” disse Fred Jr, seduto sul tappeto, battendo le manine alla vista del petardo magico che Teddy aveva fatto esplodere in mille coriandoli colorati, ridendo come un matto.
“Altro!”chiese speranzoso al bambino, il quale lo accontentò, generando un nuovo scroscio di risa del piccolo. George non poté fare a meno di sorridere a sua volta, guardando il viso gioioso del figlio. Adorava quelle fossette che gli si formavano sulle guancie, quel sorriso era tale e quale a quello di Angelina. E quegli occhietti vispi, quell’aria furbetta... aveva senz’altro ereditato lo spirito suo e del gemello Fred, e sarebbe stato un bel tipetto in gamba.
“Ma guarda che risata facile che ha il piccolo Freddie! Ti ricorda nessuno, Angelina?” chiese Bill, seduto sul divano accanto a Fleur.
“Ma chissà... forse proprio il monorecchio che ha infestato la mia vita!”disse Angelina ridacchiando all’indirizzo del marito.
“Ammettilo che sono perfetto” si vantò George, abbracciando la vita della moglie.
“Qui l’unico perfetto sono io!”intervenne Bill, vedendo che il fratello aveva rivolto l’attenzione alla ragazza.
“Ho i miei dubbi fratellone...” lo prese in giro George, prima di cominciare a confrontarsi con Bill, il tutto sotto le occhiate di disapprovazione che si scambiavano Fleur e Angelina.
“Bill sei ja parfait pour moi, non pour George” disse esasperata la ragazza, portandosi una ciocca di capelli biondi dietro l’orecchio. Erano inevitabili questi confronti fra fratelli, ma quando i Weasley ci si mettevano, si rischiava di non finire più.
“Cosa Molly? George, tua madre ci ha appena chiamato!” si inventò lì per lì Angelina,trascinandosi dietro il ragazzo ancora nel mezzo della discussione con Bill.
“Questo è un vecchio trucco, Johnson!” ridacchiò George.
“Si da il caso che sia sposata, Weasley” precisò squadrandolo con i suoi occhi scuri.
“Oh, e il fortunato sarebbe?”
“Un tipo narcisista che non fa altro che vantarsi della sua perfezione, nonostante abbia solo un orecchio” gli stette al gioco Angelina. “Ma che trovo perfetto lo stesso” aggiunse baciandolo su una guancia. George si beò di quel contatto che, per quanto semplice, lo faceva sentire l’uomo più felice della terra; non si sarebbe mai stancato di dirlo, Angelina era assolutamente unica.
La calma insolita che era stata presente nel salotto dei Weasley fino a quel momento, venne puntualmente infranta dalle grida di Teddy.
“Attenti, spostat...! Oh, troppo tardi” piagnucolò, guardando il disastro che gli si parava davanti.
Se la scena fosse stata vista da qualcuno esterno alla casa, l’avrebbe sicuramente trovata divertente, degna delle migliori risate. Ma tutti in quel salotto, soprattutto Arthur e i suoi figli, sapevano quante ottave poteva raggiungere Molly durante una sfuriata, ed il fatto che la sua torta fosse appena esplosa per cause inspiegabili, per di più sporcandoli tutti, non poteva che peggiorare la cosa.
Mon Dieu! Il n’est pas possible!”disse Fleur parlando fitto in francese, come era solita fare quando era arrabbiata, dato che Victoire e Dominique, seppure in preda alle risate quanto Fred Jr, avevano urgente bisogno di una ripulita.
“Miseriaccia, ho tutti i capelli pieni di torta!” si lamentò Ron, mentre Hermione si disperava per il suo libro completamente condito di panna montata.
“Accidenti, il mio libro! Era nuovo!” disse cercando di pulire le pagine con un colpo di bacchetta, che però rimasero leggermente inzuppate.
“Ma che cavolo...?” ridacchiò Ginny, subito dopo aver visto Harry con gli occhiali ricoperti di dolce.
“Che diamine!” sbuffò il ragazzo, ripulendosi con un incantesimo, per poi ridere assieme a lei.
“Ma cosa ci trovano a fare scherzi del genere! Insomma!”disse Percy indispettito.
“Ma su Percy, è divertente! Come puoi non divertirti se sei in compagnia di fratelli così eccezionali?” rise sua moglie Audrey.
“Grazie, ma parla per te, Audrey. Qua non si può nemmeno bere in santa pace! Mah!” disse Charlie, il cui bicchiere di Whisky era pieno di torta, per poi aiutare la fidanzata alquanto irritata a sistemarsi.
“Cosa è stato?” disse Angelina, ridendo alla vista del marito pieno di panna.
“Penso che sia...” cercò di dire George, prima che le reazioni dei presenti fossero soffocate da Molly.
“COSA ACCIDENTI E’ SUCCESSO, in nome di Merlino?!?” sbottò irata la signora Weasley, squadrando i suoi figli uno a uno, soffermandosi (stranamente) su George, senza sospettare minimamente di un altro possibile colpevole.
“Su Molly cara, è Natale, non ti arrabbierai per così poco? Un semplice gratta e netta, e sarà tutto a posto!” disse Arthur, venendo incenerito da un’occhiata della moglie.
“E la torta? Chi prepara di nuovo la torta eh?” rispose infuriata, mentre dopo aver pronunciato l’incantesimo pulendo tutto, rovistava fra i resti del dolce, trovando un Fuoco Forsennato. 
Si voltò verso un ignaro George, del tutto inconsapevole di ciò che pensava la madre.
“Per la barba di Merlino, George! Sei un uomo, è possibile che ti diverta ancora con scherzi simili? Sarà meglio che mi aiuti a sparecchiare a pulire tutto dopo la cena, se non vuoi passare guai!” disse mentre gonfiava il petto in modo che a George aveva sempre ricordato un tacchino.
“Ma ecco io...” cercò di dire a sua discolpa.
“E dai Molly, ci abbiamo visto tutti che era con Angelina, come diavolo avrebbe fatto a mettere il Fuoco Forsennato nella torta?” intervenne a suo favore Hagrid, che gli fece un occhiolino da sopra un bicchiere di Whisky Incendiario.
“Hagrid, non vedo chi altri possa essere stato se non quello che ha ideato questa diavoleria!” disse Molly respirando a fondo, come per cercare di calmarsi.
“Ehm, a dire il vero, ecco... mi dispiace tanto, zia Molly, ma sono stato io” disse piano Teddy, abbassando la testa, mentre tutti rivolgevano a lui l’attenzione, guardandolo stupiti.
Evidentemente anche mamma Weasley non se l’aspettava, perché tutto a un tratto si mostrò dolce e comprensiva. “Oh non è certo colpa tua Teddy caro, non avresti mai fatto apposta. Vieni qui dai, andiamo a prendere qualche caramella dalla credenza, ti va?” disse, facendo tirare un sospiro di sollievo a Teddy, mentre i fratelli Weasley si scambiavano occhiate eloquenti: fosse stato per uno di loro, altro che caramelle, piuttosto una gran bella tirata d’orecchie!
“Lascia stare Molly, qui ci vuole un bel discorsetto signorino! Non sono cose da fare queste!” esclamò Andromeda, alzandosi e portando le mani sui fianchi, cosa che incuteva terrore al nipote.
“Nonna, davvero, ho imparato la lezione...” abbozzò Teddy, venendo interrotto da George.
“Non preoccuparti, Andromeda, ci penso io a fargli la predica” disse prendendo il bambino per un braccio, portandolo fuori dalla porta. Si sedettero sulle sedie dell’ingresso, George di fronte ad uno sbalordito Teddy.
“Tra tutti, non pensavo che a sgridarmi saresti stato tuo, zio George”disse il bambino, senza nascondere il suo stupore.
“Sgridarti? Ma io mi devo complimentare, altro che sgridate!” rispose il ragazzo ridendo, facendo strabuzzare gli occhi all’altro.
“I complimenti per cosa?”
“Come sarebbe? Non dirmi che non sei fiero di esserti comportato da vero Malandrino! Piuttosto, la prossima volta ti consiglio di lasciare che il Fuoco Forsennato venga trovato prima che esploda: sai di solito tutti cercano di farlo Evanascere, ma più ci provano, più i Fuochi si moltiplicano! E allora sì che ci si diverte!” esclamò George, alla vista del bambino rimasto a bocca spalancata.
“Lo zio che mi dà consigli per fare guai?!?”constatò  incredulo, facendo scoppiare a ridere il rosso.
“Sicuro, campione! Evidentemente non sai che io e il mio gemellaccio siamo stati dei fenomeni fin da quando abbiamo messo piede ad Hogwarts, se non prima!”disse lui, scacciando via il dolore che gli procurava ogni volta il ricordo di Fred. “Facevamo capitare di tutto, insieme al nostro amico Lee Jordan...”
“Lee! Mi fa sempre tanto ridere, come quella volta che ha detto una parolaccia mentre passava nonna lì vicino!” ridacchiò Teddy, al ricordo della faccia furibonda di Andromeda mentre inseguiva Lee, che scappava ridendo e scusandosi.
“Puoi immaginare allora come eravamo noi tre! Pensa che quando io e Fred siamo fuggiti da  Hogwarts, lo abbiamo fatto con l’aiuto di scope e Fuochi Forsennati, mentre Lee dopo si è occupato di ficcare uno Snaso nella scuola. E tutto in barba a una vecchiaccia del Ministero!” rise George assieme a lui, osservandolo. Era incredibile quanto fosse simile ai suoi genitori: i lineamenti sbarazzini e la risata di  Tonks, ma gli occhi, erano assolutamente identici a quelli di Remus. Mai George poteva essere fiero di aver conosciuto persone così meravigliose come loro, ed era terribilmente ingiusto che proprio lui, loro figlio, non li avrebbe mai conosciuti.
La voce di Teddy interruppe le sue riflessioni: “Ma io non sono così bravo a scampare le sgridate! E poi a dire il vero è stato tutto un incidente, lo facevo per divertire Freddie, ma mentre lo accendevo lui  mi si è aggrappato ad un braccio e il Fuoco mi è sfuggito di mano!” spiegò Teddy, grattandosi pensoso i capelli blu.
“Ah ma tutti i grandi progetti partono con un fallimento! Certo, ci vuole classe, ma dato che Freddie ti ha dato una mano... direi che hai un ottimo aiutante per le tue future malefatte!” disse George sorridendo malandrino.
“E tu zio George mi coprirai quando ne avrò bisogno?” chiese il bambino.
“Così si comincia a ragionare! Certo, e sarò sempre qui per delle dritte! Ah e ovviamente... vedi di passare più spesso nel mio negozio, piccolo Malandrino!” gli suggerì battendogli il cinque. “E sia fatto il misfatto!” aggiunse quando Teddy gli fece l’occhiolino.
“Teddy, George! Venite qua, si guardano le foto di famiglia!” li chiamò Arthur dal salotto.
“Che gli hai detto a Teddy?” chiese Angelina quando rientrarono nel salotto, dove tutti erano persi fra i ricordi di vecchi album.
“Diciamo che gli ho dato qualche consiglio... ovviamente ha imparato la lezione!” si affrettò a dire dopo un’occhiata scettica di Angelina.
“Come mai ho sempre il presentimento che tu stia architettando qualcosa?” domandò lei, portandosi una ciocca di capelli bruni dietro l’orecchio.
“Conoscendomi, sai che puoi stare tranquilla!” disse George, facendo scoppiare a ridere Angelina.
“Guarda, l’ultima volta che mi hai detto di stare tranquilla hai dato fuoco alla cucina! Potevi anche dirmelo che eri negato ai fornelli!” esclamò ridendo.
“George Weasley è dotato di somma e irraggiungibile magnificenza, come potrebbe arrendersi di fronte ad una pentola che non vuole bollire?” chiese il ragazzo.
“E smettila di elogiarti una buona volta!”disse la moglie continuando a ridere, ricevendo un inaspettato bacio da George.
“Resti sempre la più bella” disse lui sorridendole.
“Avevo capito che nessuno era al pari di George Weasley, o sbaglio?”chiese lei, inarcando le sopracciglia.
“Niente di più vero, ma Angelina non si batte!”sussurrò dolcemente quando lo baciò su una guancia.
Le risate dei bambini li fecero voltare verso il divano, che minacciava di cedere, dato che erano seduti tutti e quattro in braccio ad Hagrid, intenti a guardare vecchie foto.
“Guarda Freddie là in mezzo a Victoire e Dominique. Ha quell’aria furbetta che fa presagire un futuro di guai” disse lei, posando lo sguardo sul figlio che si divertiva a tirare la barba del Mezzogigante.
“E perché no, ci vuole qualche nuovo Malandrino in famiglia! Anche se in realtà probabilmente ci penserà Teddy a questo” affermò George distratto.
“Come sarebbe, ci penserà Teddy? George, dimmi subito che cosa gli hai detto!” sbottò Angelina, inseguendo il marito che se la dava a gambe.
“Ehi George, ti ricordi questa foto?” lo salvò Ron, al momento seduto con Hermione, Harry e Ginny, porgendogli la fotografia.
George lo ringraziò mentalmente, anche se sapeva dalle occhiate di fuoco di Angelina, che la questione non sarebbe finita lì. Le rivolse un sorriso beffardo, che lei ricambiò con una linguaccia, per poi avvicinarsi a lui per vedere la foto.
Il ragazzo guardò l’immagine che il fratello gli aveva allungato, e non poté fare a meno di sorridere: eccome se lo ricordava quel Natale! Era stato proprio uno dei più divertenti. Certo, a parte la visitina indesiderata di Percy accompagnato dall’allora Ministro Scrimgeour, s’intende. Raffigurava lui, Ginny, Fred e Ron, che in tema col periodo, avevano indossato cappelli da Babbo Natale; erano intenti a cantare una canzone natalizia alla fine della quale, come George osservò dall’immagine ricordando, Ron si era buttato a terra come un rockettaro, cosa che fece ridere Angelina, stonando tutto il finale.
“Ho sempre pensato che avresti anche potuto fare strada nel mondo della musica, ho ragione fratellino?”disse George lanciando una frecciatina.
“Sei solo geloso” fece Ron con una smorfia.
“Dovete esservi divertiti un sacco quell’anno, peccato che per colpa di qualcuno mi sono persa questo spettacolo memorabile!”disse Hermione ridendo, alludendo alla sua vecchia litigata col ragazzo.
“Eppure il finale della canzone non sembrava essere venuto così male” disse Angelina, osservando il Ron nella foto che faceva finta di suonare una chitarra.
“Non diresti così se l’avessi sentito cantare” affermò Harry ridendo.
“Oh stai zitto Harry!”sbottò Ron.
“Ha ragione invece, ci hai rovinato il gran finale!” intervenne Ginny, guadagnandosi un’occhiataccia dal fratello.
George ridacchiò, tornando a posare lo sguardo sulla fotografia: il Fred raffigurato gli strizzò l’occhiolino, mentre continuava a cantare con addosso una ghirlanda. Era proprio vero che certi legami non sarebbero mai cambiati.
“Ci manchi. Ci mancherai sempre Fred.” Pensò George con amarezza, lasciando vagare lo sguardo per il salotto, fermandosi su Fred Jr. Nessuno tanto il suo stesso figlio gli ricordava il gemello.
“Guarda Freddie! C’è zio Fred!”disse George, avvicinandosi a dove era seduto il figlio per mostrargli la foto. Il bambino la prese sorridente, mentre Hagrid e i tre cuginetti osservavano curiosi l’immagine.
“E’zia Ginny!” esclamarono in coro le piccole Victoire e Dominique, che adoravano la ragazza.
“No tia Ginny, tio Fred!”esclamò il piccolo Fred Jr, quasi come se fosse un’offesa personale. Batté le mani quando vide lo zio nella foto che ammiccò facendogli l’occhiolino.
“Guardate Ron! Ne ha di talento il ragazzo eh!” disse Hagrid scoppiando a ridere, vedendo il Ron nella foto buttarsi a terra come se stesse suonando.
“Soprattutto nel canto...” aggiunse George ridacchiando.
Notò poi che il figlio cominciava sbadigliare, stropicciandosi gli occhietti.
“Dai Freddie, è ora di dormire” disse il padre prendendolo in braccio, ottenendo un pianto di protesta da parte di Fred.
“Qua c’è qualcuno che non ne vuole sapere di addormentarsi, eh?”constatò Angelina, che evidentemente aveva interrotto la chiacchierata con Hermione sentendo il pianto del piccolo.
“Certo che è sempre stato un osso duro” affermò Hagrid, vedendo che più il ragazzo cercava di cullarlo per farlo calmare, più lui piangeva.
“Posso provare tenerlo in braccio io?” chiese timido Teddy, dopo aver assistito ad un tentativo fallito di Angelina.
“Certamente, fai attenzione” disse gentile la ragazza, mentre il bambino prendeva in braccio Fred, che imperterrito continuava a piangere. Teddy lo cullò dolcemente, finché Freddie, sbalordendo tutti, si rilassò stretto fra le braccia del cugino.
Teddy lo guardò esterrefatto. Era strano per lui essere riuscito a calmarlo quando neanche i suoi c’erano riusciti, lo faceva sentire fiero. Sorrise al piccolo, senza accorgersi di aver cambiato il colore dei propri capelli da azzurro a rosso vivo. Identico a quello di Freddie, si ritrovò a pensare George quando lo notò. Era chiaro che tra quei due esisteva un legame davvero speciale, complice. Qualcosa di indistruttibile, qualcosa di simile a quello che vi era tra George e il gemello.
Cullato da  Teddy, il bambino pian piano si assopì, rannicchiandosi contro il petto del cugino, come se avesse paura di essere portato via.
“Questa è da foto, siete dolcissimi” sussurrò Angelina, facendo scattare il flash della macchina che era appoggiata sul tavolo.
“Ora sarà meglio portarlo a dormire, il marmocchio potrebbe svegliarsi di nuovo con questo baccano!” grugnì Hagrid, alludendo alle fitte chiacchiere dei Weasley.
George e Angelina annuirono, scortando Teddy  al piano di sopra, nella vecchia camera di Fred e George. Il bambino adagiò Fred Jr nel lettino, mentre quest’ultimo sorrideva nel sonno, ciucciandosi il pollice.
“Bravissimo Teddy!” si complimentò Angelina, baciandolo su una guancia.
“Grazie zia Angelina!” fece lui con le guancie rosse.
“Sei davvero un bell’ometto, campione!” aggiunse George, battendogli il cinque.
“Teddy, vieni a giocare con me?” lo chiamò dalle scale Victoire.
“Arrivo subito!” disse lui, sgusciando fuori dalla stanza in un baleno.
“Quel bambino! E’ davvero incredibile!” disse Angelina.
“Ha preso dai suoi genitori” rispose George sorridendole, guardando poi il figlio, profondamente addormentato nella culla. “Freddie è un terribile furbacchione, sai? Teddy mi confessato che in realtà il Fuoco Forsennato era finito nella torta perché il piccolo gli si era aggrappato al braccio!”
“Ah sì? E chi l’avrebbe mai detto, conoscendo il padre?” disse Angelina, inarcando le sopracciglia.
“Avanti, non sono così terribile!” fece George, fingendosi offeso.
“Diciamo che sei solo la disgrazia più grande della mia vita ” rispose lei ridendo.
“Lo prendo come un complimento, dato che sono e rimango la causa principale dei tuoi problemi!” affermò il marito.
“Il mio miglior problema” sottolineò Angelina, baciandolo lentamente, mentre lui affondava una mano nei suoi capelli bruni.
Lentamente, si voltarono poi entrambi verso il figlio, per dargli un bacio sulla fronte. Il piccolo Freddie sorrise beato a quel gesto, con le fossette sulle guancie e il viso cosparso di lentiggini.
“Buon Natale, Fred” sussurrò George, abbracciando la vita di Angelina.
Mai e poi mai George avrebbe rinunciato a tutto questo, ciò che aveva di più caro, la sua famiglia. La guerra gli aveva portato via Fred, ma Angelina era rimasta. Sarebbe sempre rimasta lì per lui e per Fred Jr. E la sua famiglia l’avrebbe sempre protetto, e lui anche.
FINE


Spazio autrice:

Hey gente! Sono tornata con questa nuova storia, spero di vostro gradimento.
Ovviamente le recensioni, che vi ricordo non costano grande e intensa fatica, sono sempre accette, positive o meno. Comunque sia, vi ringrazio anche se la leggete soltanto.
Probabilmente questa mia storia non sarà quel granché di originale, ma per me è stato un divertimento scriverla, spero non risulti noiosa a voi leggerla.
Sì, è di nuovo sulla coppia Angelina/George, ma che ci si può fare,  li adoro! Precisamente è ambientata nel 2003, dato che Teddy ha cinque anni, anno in cui ho pensato fosse giusto far sposare Ginny ed Harry, dato che il loro primo figlio James nascerà nel 2004 (fonte Rowling).
Per quanto riguarda Victoire, al momento ha quattro anni, dato che si sa di per certo dalla Rowling che è nata nel 2000; della sorella Dominique (così come anche per il terzo figlio di Bill e Fleur, Louis) non si conosce per certo l’anno di nascita, perciò ho ipotizzato che qui avesse già due anni.
Che altro dire, vi lascio alla fanart che rappresenta la fotografia che ho descritto, peccato che non si muova! Ma è talmente fatta bene che non si può non amare la nostra grande Viria!

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