Arriviamo a un punto della vita dove non sappiamo dove andare a sbattere la testa. Un secondo, un minuto, un'ora, un giorno, una notte possono cambiare tutti i progetti che avevamo riservato per il nostro futuro. Lui se ne stava lì, seduto, cercando di nascondere le sue emozioni contrastanti dietro la sua sigaretta e il suo modo da ragazzo cattivo; ma era tutto tranne che uno di quei ragazzi che avevano distrutto la vita alla propria sorella. Hope aveva deciso di togliersi la vita, senza lasciarci una lettera di spiegazione o almeno un ultimo saluto. Se n'era andata proprio come tutti gli altri. Quella sera di novembre, Harry era andato alla festa post partita della sua squadra di calcio e aveva lasciato sua sorella da sola pur essendo contrario. Sapeva delle sue cadute ma ultimamente Hope era migliorata o almeno lui, sperava fosse così. Lei aveva preso le medicine che stavano nel bagno dei genitori e, ingoiandoli tutti, si tolse la vita che non le era più cara. Harry era seduto su una delle panchine fuori dall'ospedale cercando di non sembrare più miserabile di quanto lo fosse. Mi avvicinai a lui senza fare rumore, notavo la voglia del suo stare in solitudine, non lo biasimavo affatto. Avevo perso la mia migliore amica quella notte e a differenza sua, io piansi fino alla mia ultima lacrima e lo accusai perché l'aveva lasciata sola e soprattutto perché non mostrava alcun segno di dolore in viso, era impassibile. Poi ricordai che Hope mi raccontò del giorno in cui loro padre morì, Harry si comportò nella stessa maniera di adesso per sembrare forte proprio come lui e non lasciare che sua madre si butti ancora più giù. Lo stava facendo di nuovo? E poi perché? Sua madre e il suo nuovo marito si erano messi l'anima in pace con la morte di Hope; in cuor loro, sapevano che la figlia prima o poi se ne sarebbe andata. “Scarlett tu non mi lascerai vero?” mi chiese d'un tratto. “Solo perché sei un idiota e tutti se ne sono andati non vuol dire che io ti mollerò, scemo.” “Lo so che siamo partiti con un gruppo molto numeroso e che la maggior parte di noi l'abbiamo persa per la strada e che ora come ora so che pensi a come veloce la notte cambi tutti ma stiamo solo invecchiando piano piano e di certo la notte non cambierà me e te” dissi abbracciandolo mentre lui iniziò a versare quelle lacrime intrappolate nell'anima.