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Autore: JKEdogawa    08/12/2014    1 recensioni
"Reset è un modo per controllare il passato, per evitare che gli errori si ripetano, per permettere al mondo di salvarsi dal male che lo attanaglia. Reset non è la distruzione di ciò che è stato, ma di ciò che potenzialmente sarà pericoloso. Reset è la sola soluzione ai mali del mondo. Reset è una garanzia di uguaglianza."
Ernest Blade è un ragazzino come tanti altri che non vede l'ora di andare nella nuova scuola ed iscriversi ad un Club scolastico pomeridiano. La sua passione è l'archeologia, ma un armadietto misterioso ed una serie di strampalati amici gli farà scoprire la sua vera vocazione, ficcare il naso in un passato inesistente.
Liberamente ispirato a "Inazuma Eleven Go 2: Chrono Stone" e "Inazuma Eleven 3: L'armata più forte la Ogre", l'ennesima fanfiction creata dalla sottoscritta. Siete pronto ad impazzire?
Collegato a "Inazuma Creed-Inazuma Games-Inazuma Hearts" e chi più ne ha più ne metta, bastato principalmente sul videogioco "Inazuma Eleven Go-Ombra".
Genere: Avventura, Comico, Mistero | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Endou Kanon, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: AU, What if? | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Tutta un'altra Inazuma'
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10-Grit

<< E così non abbiamo un posto dove andare.>> sbuffò con il mento sulla tavola.

<< Ti avevo detto che non dovevi fare domande.>> lo redarguì Syon dondolando la sedia all'indietro<< La tua curiosità gli ha reso possibile il nostro blocco.>>.
<< Non prendertela con me.>> dette una testata alla tavola<< Ma hai ragione, sono un inguaribile ficcanaso.>>.
<< Tu cosa dici nonna Julia?>> domandò Syon.
<< Ah, finalmente vi siete ricordati che siamo dalla nonna.>> li riprese Kira che era rimasta a parlare con l'anziana dall'altra parte della tavola.
<< Lascia stare, tesoro.>> sorrise la Blaze<< Inoltre se hanno un problema posso provare ad aiutarli.>> si mise a riflettere<< Qual è il problema, cari?>>.
<< Non sappiamo dove allenarci a calcio.>> disse Ernest<< Ci vorrebbe un campo enorme, se vogliamo giocare in modo regolamentare.>>.
<< Il fiume?>> propose.
<< Il fiume?>> domandò Syon perplesso<< Quello spiazzo abbandonato coperto di erbacce?>>.
<< Mi ricordo che Mark ed Axel giocavano lì da piccoli, dopo hanno iniziato ad andarci Victor e Vladimir. Era bello vederli allenarsi a calcio.>>.
<< Ah...>> Ernest ebbe un momento di blocco<< CHE COSA!? TU SAI CHE GIOCAVANO A CALCIO!?>>.
<< Sì, perché? È così anormale?>>.
<< Fai tu, nonna. Mamma e papà dicono di non averlo mai sentito nominare!>>.
<< E papà dice che nonno Vlad era un ballerino di Tango.>> aggiunse Kira sconvolta.
<< E Mark era un tifoso come suo nonno prima di lui e come Canon adesso.>> concluse Syon.
<< Ora che mi ci fate pensare è strano.>> rispose Julia prima di sorridere<< Non sapevo che giocassero a calcio qualche giorno fa, poi ho iniziato a ricordare.>>.
<< Iniziato a ricordare?>> chiese Kira.
<< Sì, come se qualcuno mi avesse messo un pezzo che mancava e che avevo dimenticato.>>.
<< Quindi noi non conoscevamo il calcio perché qualcuno lo ha cancellato dai ricordi?>> domandò Ernest.
<< È più complicato.>> rispose cupo Syon. Aveva smesso di dondolarsi, stava con le braccia conserte e lo sguardo basso<< Qualcuno ha cambiato la storia.>>.

<< Qualcuno ha cambiato la storia?>> domandò Tyler perplesso<< È possibile?>>.
<< Non con la nostra tecnologia.>> ipotizzò Syon<< Forse qualcuno del futuro lo ha fatto per far si che il calcio non esistesse.>>.
<< Questo non spiega il ricordo della nonna.>> disse Kira.
<< Inoltre se ha cancellato il calcio perché ho trovato questo pallone?>> domandò Ernest<< Questo non è eliminarlo, ma solo nasconderlo.>>.
<< Forse quel pallone ha qualcosa di diverso.>> fece notare Syon<< Forse ha già subito talmente tante variazioni che ha smesso di cambiare e si è bloccato nel tempo.>>.
<< Ah, mi fate venire mal di testa!>> sbuffò Austin.
<< A me fate una fifa blu, ragazzi.>> tremò Egide.
<< Per me è tutto così assurdo che potrebbe essere vero.>> ammise Gregor.
<< Secondo me la risposta è al campo al fiume.>> aggiunse Hao<< Insomma, è lì che hai trovato il pallone ed è lì che vostra nonna ha detto che si allenavano a calcio. Non può essere una coincidenza.>>.
<< Allora tutti al campo al fiume!>> esclamò Tyler.
<< E così i nostri eroi s'incamminarono verso la loro meta.>> descrisse Mitsuhiko.
<< Ma prima andiamo al Club di Giardinaggio a chiedere una mano e degli attrezzi.>>.
<< Ma prima andarono da un'altra parte.>>.
Non fu difficile raggiungere il Club di Giardinaggio, il più fu chiedere gli strumenti ed un paio di giardinieri per ripulire il campo. Venne un ragazzo dai capelli color pesca e gli occhi innocenti entusiasta dell'incarico ed una ragazza dai capelli argentei legati in due trecce che sembrava sul punto di piangere ogni volta che la guardavano.
<< Scusatela, Silena è emotiva.>> spiegò il ragazzo.
<< Lo so.>> rispose Ernest. Per essere una ragazza di terza, Silena Di Rigo era una piagnona. La conoscevano tutti a scuola per le sue improvvise crisi di pianto anche per cose futili, però era la migliore giardiniera che ci si potesse aspettare. Chi era con lei, invece, era Sven Cazador, un ragazzino tutto pepe che tendeva quasi a cambiare personalità. C'era chi diceva che stesse creando un'armata di piante per dominare il mondo, una cosa alquanto ridicola visto che era solo al secondo anno. Faceva il duro affabile con tutti, ma Kira, sua compagna di classe, era l'unica che gli mettesse paura.
<< Non mi avevate detto che era questo disastro!>> sbuffò Sven vedendo le piante alte quasi due metri che coprivano il terreno<< Ci vorranno almeno due giorni per pulirlo tutto!>>.
<< Allora iniziamo a lavorare.>> sorrise Tyler prendendo un falcetto ed iniziando ad accorciare gli arbusti, sembrava il più eccitato del gruppo a fare quel lavoro.
<< Come hai fatto a trovare quel pallone qui in mezzo!?>> domandò Syon mentre strappavano le erbacce da una buona mezz'ora.
<< Scavando dove non c'erano le piante.>> sorrise Ernest strappando l'ennesima pianta dal terreno<< Non mi aspettavo nemmeno io di trovare qualcosa.>>.
Dopo due ore di lavoro qualcuno iniziò ad avere le visioni e qualcun altro ebbe la bella idea di fare uno scherzo.
<< AH! UN POKÈMON SELVATICO!>> gridò Egide facendo un salto mentre Sven e Austin scoppiavano a ridere per avergli sfiorato appena le gambe con le dita<< Non è divertente.>>.
<< Non dovreste fare scherzi.>> disse Silena prima di mettersi a piangere. Alla fine la soluzione la portò Kira: una bella pausa per tutti e due pugni sulla testa a Cazador e Kébé. Sudati, affaticati, spossati guardarono quello che avevano fatto. Un quarto del campo era pulito e visibile, un quarto aveva le piante accorciate ed il restante era ancora da cominciare. In fondo stavano anche andando più veloci di quanto si aspettassero.
A fine giornata tre quarti del campo erano sgombri e tutti, chi più chi meno, erano soddisfatti del lavoro svolto.
<< Cosa dovreste fare con un campo così grande?>> domandò Sven mentre tornavano a casa.
<< Giocare a calcio.>> sorrise Ernest.
<< A calcio? Cos'è?>>.
<< Uno sport dove si colpisce il pallone con il piede.>>.
<< Sembra interessante. C'è un numero preciso di giocatori che dovete avere o è aperto a tutti?>>.
<< Da quel che ho capito in campo si sta in undici.>>.
<< Ma voi non siete undici.>>.
<< Vuoi unirti?>>.
<< Una volta finito di ripulire potrei provare.>> sorrise<< C'è anche Kira?>>.
<< Domani ha gli allenamenti di Arti Marziali.>>.
<< Allora vengo.>>.
Nello stesso momento la ragazza dai capelli azzurri li stava seguendo con lo sguardo.
<< Erano stupidi, vero?>> domandò il ragazzo di fianco a lei.
<< Non ce la faranno, hanno troppi pochi elementi per giocare.>> rispose mettendogli una mano sulla spalla<< Se la situazione si farà critica allora adotteremo il Reset un'altra volta.>>.
<< Tu non vedi la realtà, Chione, quei ragazzi sono pericolosi.>>.
<< Sono io il capitano, Elios, decido io quando qualcuno è pericoloso. Torniamo alla base, adesso.>>.

<< Bene, si comincia!>> esclamò Ernest<< Dai che mancano solo due ore di pulizia!>>.
<< Al lavoro!>> sorrise Tyler trascinando un Egide poco convinto. Austin e Sven furono i primi a lanciarsi nel taglio degli arbusti, Gregor e Hao si dedicarono invece allo sradicamento delle erbacce, Mitsuhiko si occupava di perfezionare i bordi in modo da renderli più precisi possibile e Syon aiutava Ernest, Tyler ed Egide a spianare la parte già pulita ed a montare la prima porta creata dai ragazzi del Club del Fai Da Te. Ventus era a scuola a fare il tifo per Kira come sempre mentre Canon aveva detto che doveva sistemare il solaio a casa sua e che non poteva esserci.
Una volta finito risultava un enorme rettangolo color daino con una porta a destra ed il terreno bello battuto. Ernest non aspettò di riposarsi, si lanciò subito nel campo ad allenarsi seguito a ruota da Tyler. Iniziarono a fare dei passaggi tra di loro e a provare a tirare in porta. Piano piano si aggiunsero anche gli altri e l'ultimo ad entrare fu Egide dopo essere stato letteralmente spinto da Gregor giù per la collina. Sven risultò un attaccante fenomenale come Autin mentre Ernest ed Egide si trovarono bene in difesa. Hao migliorava giorno dopo giorno, sia come apertura nei confronti dei compagni sia come portiere, ma la vera rivoluzione arrivò da Canon.
<< Ehi!>> esclamò Evans scendendo giù sventolando quello che sembrava un vecchio quaderno delicato<< Ho trovato qualcosa che ci potrà tornare utile!>>.
<< Tipo?>> domandò Gregor.
<< Tipo questo!>> lo aprì e mostrò loro degli scarabocchi indecifrabili<< Vedete, qui è chiarissimo.>>.
<< Dove sarebbe chiarissimo, Evans?>> domandò Syon.
<< Ma come, non vedete? Per giocare bene a calcio bisogna usare delle Tecniche Speciali. Lo ha scritto il mio bis-bonno: “La forza di un giocatore si trova più o meno qui, all'altezza dell'ombelico o poco sotto. Bisogna concentrarsi su quel punto per farla esplodere in una Tecnica Speciale.”.>>.
<< Tu riesci a leggere quello schifo?>> domandò Sven perplesso.
<< Non è uno schifo! L'ha scritto il mio bis-nonno, solo che non pensavo parlasse di calcio.>>.
<< Qualsiasi cosa sul calcio è molto utile.>> sorrise Ernest<< Se tu capisci cosa c'è scritto noi possiamo allenarci ascoltandoti.>> e a quel punto si toccò la pancia e abbassò lo sguardo<< Bisogna concentrasi sull'ombelico, vero?>>.
<< Così c'è scritto.>> sorrise Canon.
<< Un attimo.>> disse Syon<< Nessuno si è chiesto perché quel quaderno parla di calcio? Noi siamo in un futuro dove il calcio non dovrebbe esistere, questa cosa non ha senso.>>.
<< Anche il pallone allora non doveva essere trovato.>> pensò Ernest ad alta voce<< Però era qui. Se hanno cancellato il calcio allora dobbiamo chiederci perché questi due oggetti sono arrivati fino a noi.>>.
<< Un Paradosso Temporale.>> disse Canon dopo un po' che ci pensava<< Qualcuno potrebbe aver fatto in modo che li trovassimo affinché conoscessimo il calcio, ma chi potrebbe essere stato?>>.
<< Qualcuno che vuole salvare il calcio?>> ipotizzò Enry.
<< Oh, Einstein, non ci saremo mai arrivati senza di te.>> sbuffò Syon.
<< Se questi oggetti vengono dal passato e sono stati portati nel futuro ci vorrebbe una conoscenza tecnologica quantistico-storica che noi non abbiamo.>> dedusse Egide.
<< Il Professor Killard ce l'ha!>> esclamò Canon<< È un po' pazzo, ma si è laureato in Meccanica Quantistica prima di diventare insegnate, forse ci può aiutare.>>.
<< Allora andiamo a parlargli.>> sorrise Ernest<< Forse è stato lui a portare questi oggetti dal passato.>>.

<< Non so di cosa stiate parlando, ragazzi.>> disse l'uomo guardandoli da dietro gli occhiali spessi da miope.
<< Buco nell'acqua.>> sbuffò Syon<< Ci scusi se l'abbiamo disturbata, professore.>>.
<< Ma andiamo!>> esclamò Ernest<< Abbiamo fatto tutta questa strada per capire, non possiamo demordere ora!>>.
<< Enry ha ragione.>> aggiunse Canon<< Sicuro di non poterci aiutare, professore?>>.
<< Forse un modo c'è.>> rispose l'uomo iniziando a digitare sul computer<< Non sono un esperto di viaggi spaziotemporali, non ancora, ma posso capire se questi oggetti sono della nostra epoca o vengono dal passato.>>.
<< Fantastico!>> commentò Tyler<< Allora proviamo!>>.
<< Mettete il primo oggetto su quella piastra.>> indicò un rettangolo di metallo con dei cerchi rossi.
<< Così?>> chiese Ernest appoggiandoci il pallone.
<< Perfetto.>> iniziò a digitare al computer<< Adesso se guardate quegli schemi sull'oggetto vederete che hanno una linea che si sposta su e giù. Ogni tempo ha una sua frequenza, quindi se quell'oggetto è stato portato dal passato avrà una frequenza più bassa rispetto alla nostra. La nostra si attesta lì, vedete che è fissa, quella del pallone invece... incredibile! Ha la stessa frequenza!>>.
<< Quindi non è stato portato dal passato?>> domandò Tyler.
<< Esattamente, proviamo con il quaderno.>> Ernest prese il pallone e Canon posizionò gli appunti<< Anche questo risulta del nostro tempo.>>.
<< Quindi il calcio è esistito e questi oggetti ne sono la prova! Dobbiamo capire perché per noi il calcio non esisteva.>> ammise Enry<< Lo dobbiamo per i nostri nonni!>>.

Angolo Autrice: Siamo già al penultimo capitolo! O.o
Aiden: Hai fatto una storia di soli 11 capitoli? E LA MIA NIPOTINA QUASI NON APPARE!? DX
Dettagli. v.v
Sol: Non sono dettagli! Il mio nipotino è apparso solo una volta... UNA VOLTA! D:<
Vi vorrei ricordare che il protagonista si chiama ERNEST BLADE, non "vattelapesca" Froste e "chicavolosei" Daystar. -.-
Aiden: Lo stesso, dovrebbero avere un ruolo decisivo nella storia! >.<
Lo avranno, ma nel sequel: Jikan Eleven-Convergent! ^^
Sol: Cosa!? Hai intenzione di fare un sequel?! O.o
Certo! Ho già scritto il primo capitolo! ;)
Aiden&Sol: -.-
Grazie infinite a Marina Swift, Grandius98 e Felicity_Rune che hanno recensito lo scorso capitolo: il vostro contributo è importante! ;)
Grazie a chi segue la storia e a voi che siete solo passati per una rapida lettura.
Scusate se ci sono degli errori ma sono in piena prova lenti a contato e ci vedo il giusto! XD
Ci leggiamo presto, ciao ciao!^^
JKEdogawa, Aiden Froste e Sol Daystar
   
 
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