Coraggio
Severus/Lily
Natale 1980, LondraSeverus/Lily
Era buio pesto e Severus sentiva soltanto il rumore dei suoi passi sulla pietra scivolosa. Senza voltarsi e senza parlare, scagliò un incantesimo alle sue spalle.
Accelerò la sua corsa, ansante, mentre gli altri lo inseguivano.
L’Ordine è cresciuto, pensò, continuando a correre a perdifiato.
Di fronte a sé, altri compagni si scapicollavano come lui; sarebbero volentieri fuggiti in volo, ma il comando del Signore Oscuro era semplice ed inequivocabile: abbattere tutti i nemici possibili.
Con un altro Schiantesimo lanciato alla cieca, Severus si domandò se lei fosse tra loro.
Svoltò rapidamente in un vicolo, sperando di non essere stato visto e di poter tendere un agguato.
Il cuore batteva così forte che loro l’avrebbero sentito – forte, forte, ancora più forte – nell’oscurità gelida e vischiosa.
Fonti affidabili gli avevano svelato che Lily Evans avrebbe preso una pausa dalla sua inarrestabile lotta contro Lord Voldemort, perché aspettava un bambino.
Si sentiva esplodere nella sua veste nera al solo pensiero di lei e di Potter, si sentiva agonizzare sotto quel cappuccio soffocante, ma non smise per un momento di tendere le orecchie per cogliere la sua voce.
***
Natale 1974, Hogwarts
-Severus! Grazie, grazie, grazie!
Lily Evans gli corse incontro all’uscita dalla Sala Grande, indossando il cappello di lana che lui le aveva regalato. Lo abbracciò, gettandolo quasi a terra, e ripeté: -Grazie! È stu-pen-do!
Lui sorrise, affondando il viso nei suoi capelli al profumo di lavanda. Era felice che Lily avesse deciso di passare il Natale ad Hogwarts con lui, ed era ancora più felice di averla tra le sue braccia, con quel suo sorriso grande e sproporzionato.
-L’avevi visto da Madama McClan, ti ricordi? Non è stato difficile ordinarlo via gufo. – le disse, strizzandole l’occhio.
Lei squittì di gioia. –Oh, te lo sei ricordato!
E gli scoccò un bacio sulla guancia, forte e deciso, scoppiando a ridere subito dopo e dichiarandolo il miglior amico di sempre.
Severus Piton non avrebbe mai dimenticato le sue labbra un po’ umide, il naso freddo a contatto con il suo viso e la luce in quegli occhi verdi che aveva sempre ammirato in silenzio.
Non si sarebbe mai perdonato gli errori, le scelte sbagliate.
E tuttavia, l’aspettava ancora.
***
Severus si gettò fuori dal suo nascondiglio, urlando “Stupeficium!”. Sentì qualcuno cadere al suolo e poi fuggì con gli altri Mangiamorte.
Non aveva avuto il coraggio di uccidere, pensò mentre l’ultima boccata di aria fredda gli bruciava i polmoni, mentre il suo corpo veniva risucchiato dall’energia della Smaterializzazione.
Pensava a Lily Evans, al suo profumo di lavanda. Pensava alle sue mani giovani intrecciate su un ventre gonfio.
Avada Kedavra, pensò, più e più volte.
Avada Kedavra. Che tutto questo possa morire.
Angolo dell'autrice
So che siete tutti in vacanza, non mi sfuggirete così facilmente!
Avevo già pubblicato questa storia, ma non mi convinceva affatto, perciò l'ho rimossa e l'ho stravolta completamente. Ora è più consona al mio stile di scrittura: tanto angst, tanta Vecchia Generazione.
Una recensione non v'uccide!
Agli Avada Kedavra ci penso io, semmai.
Buone feste!
Claire