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Autore: Butterfly8    08/12/2014    3 recensioni
La mia storia inizia dodici anni dopo, all'incirca quando Betty dovrebbe avere quarant'anni.... Ho considerato che siano passati più o meno dodici anni dal matrimonio e non ho modificato la storia del sequel Ecomoda.Insomma l'ho pensata così.
E' una storia che si basa prevalentemente sull'interiorità dei personaggi e poi ... stravolgerò uno dei personaggi più inespressi e sufficientemente indagati della saga: Daniele Valencia. Buona lettura .... aspetto le vostre recensioni, critiche e suggerimenti
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Triangolo
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Emozioni'
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Sposare Betty è stata l’unica scelta veramente giusta della mia vita. La amo così tanto che non vorrei mai farle del male. A volte capita che succeda ed in quei momenti vorrei sprofondare sottoterra. Purtroppo non riesco a evitarlo. So bene di averle dato un dispiacere ieri sera, ma dovevo dirle la verità. Non le ho detto tutta la verità ma lei l’ha capita lo stesso. Adesso devo solo trovare la forza di abituarmi alla rinuncia di questo lavoro che mi interessa. Stavo pensando a questo quando mi è venuta vicino più o meno all’alba. Perdermi in lei è l’unica cosa che mi da pace. Non so perché ma è sempre stato così, fin dalla prima volta che abbiamo fatto l’amore, ho sentito che diventare una sola cosa con lei dava un senso alla mia vita. Mi placava.  Come i pezzi di un puzzle che vanno miracolosamente a posto. Lei mi fa essere migliore, mi ha cambiato così tanto la vita, che quasi mi faccio pena da solo per come ero prima. Mio padre direbbe che dovevo crescere!
“Buongiorno” mi dice Betty non appena si sveglia e mi da il consueto bacio di ogni mattina. “Non sopporto quando ti svegli prima di me e rimani lì a guardarmi”
“Lo so” le dico “ma è così bello guardarti mentre dormi, sembri Cami”
“Che ore sono?”
“Le nove!”
“Oddio, ma è tardissimo”
“Perché?”chiedo “cosa devi fare?”
“Devo controllare una montagna di mail” mi risponde mentre io inizio a baciarla sul collo
Come sempre, mio figlio Roberto entra nella nostra camera incurante di bussare e si porta dietro pure Giulio.
“Roberto, quante volte ti ho detto di bussare??” lo rimprovero, per fortuna io mi sono rivestito mentre Betty no. Mi alzo dal letto, prendo mio figlio e Giulio per mano e li porto fuori dalla nostra camera. “Allora” gli chiedo “cosa c’è?”, nel frattempo sopraggiunge Daniele e Betty esce dalla camera con indosso il pigiama corto e una vestaglia corta.
“I bambini” mi dice Daniele “vorrebbero andare a lezione di surf. Tuo padre ha affittato un istruttore tutto per loro, perché Giulio gli aveva detto che voleva provare. E ora anche tuo figlio vuole farlo. Per te va bene?”
Io voglio solo prenderlo a pugni. Non lo sopporto. E dire che da giovani eravamo abbastanza amici. Ma se non smette di guardare le gambe di Betty si ritroverà con la faccia spaccata prima di mezzogiorno!
“Per me non ci sono problemi” rispondo “immagino che mio padre si sia rivolto a una di quelle scuole di surf che ci sono qui vicino”
“Neanche per idea” mi risponde Daniele “ha scelto LA scuola di surf, e questa cosa gli costerà uno sproposito”. Roberto tira per la mano Betty e gli dice “mamma vieni a preparare il mio zaino, io non so dove sono tutte le cose che mi servono”. Betty va con i bambini mentre Daniele scende a colazione. Io vado a cercare Cami. Mi sembra molto silenziosa la mia piccolina. Busso ed entro nella sua stanza. Lei dorme ancora beata e io la sveglio con un bacio.
“Papà” mi dice ancora assonnata. Non c’è niente da fare è proprio uguale a Betty
“Tesoro” le dico “buongiorno. Perdonami se ti ho svegliato. Tuo fratello e Giulio stanno per andare a lezione di surf. Vuoi andare anche tu?” In quel momento entra anche Betty e mi dice “Abbiamo avuto la stessa idea!, allora Cami” le chiede “vuoi andare anche tu? Vuoi imparare a surfare? Con voi verrà la nonna Margherita. Io purtroppo non posso perché ho del lavoro da sbrigare”
“Ok! Mi sembra un’ottima idea” ci risponde lei e si alza per prepararsi. La guardo, è una Betty in miniatura e non riesco a pensare che tra poco dovrò conoscere i suoi fidanzatini.
“ A che pensi?” mi chiede Betty
“Penso che a breve dovrò iniziare a seminare terrore nella generazione maschile mondiale dagli unidici anni in su”
“Si proprio incorreggibile”mi dice Betty  sorridendomi mentre prepara lo zaino di Cami.
“Intanto” dico io “inizio con la mia generazione. Perché non vai a vestirti? Non sopporto come Daniele Valencia ti guarda le gambe” le dico baciandola
“Armando!” mi risponde a tono “stai scherzando vero? Ti comunico che ho intenzione di indossare pantaloncini per tutto il resto della vacanza” e mi bacia
“Ehi voi due” ci interrompe Cami “state sempre a baciarvi… io sono pronta!”.

 
Scendiamo in sala da pranzo per la colazione. Betty è davvero in pantaloncini, ok, non molto corti, ma nemmeno tanto lunghi. Non posso credere di dover fare questa considerazione. Questa cosa del look mi sta sfuggendo di mano, ma non sopporto come Daniele la guarda. Non sopporto Stefan e voglio lavorare con Manuel. Oddio questa giornata era iniziata molto bene ma sta peggiorando. Meglio che mi prenda un caffè. Io e Betty ci sediamo vicini. Con noi ci sono Daniele e mio padre che sta leggendo un quotidiano. Nessuno di noi sembra abbia voglia di fare conversazione. Mia moglie prende una tazza di caffè e delle fette biscottate con la marmellata, io dei biscotti.
Vorrei essere ovunque ma non qui. Non con Daniele Valencia a condividere una scena di intimità come se fossimo una famiglia, quando invece è ovvio che ci detestiamo profondamente.
“Betty” dice lui
Già il fatto che si rivolga a lei mi fa imbestialire.
“Come ha fatto a stare così tanto tempo con questo uomo qui? Che poi dire uomo … è eccessivo!”
Mio padre alza lo sguardo dal giornale “Daniele” gli dice “ti pregherei di smetterla di essere così scortese con Betty”
“Non preoccuparti Roberto” dice lei “Non ho nessun problema a rispondere. Io e Armando ci amiamo, questo è un motivo sufficiente?”
“Non mi stupisco che la madre di Giulio ti abbia abbandonato! Sei un essere senza cuore!”gli dico
“Mendoza, tu non sai di cosa stai parlando!”
“E pensi che mi interessa?” ribatto “per quanto mi riguarda, puoi fare quello che vuoi con la tua vita, ma ti prego di non intrometterti nella nostra”
“Era solo per fare quattro chiacchiere!” dice lui
“Allora per toglierle ogni dubbio dottor Valencia, la informo che non ho dovuto affatto resistere e che questi sono stati gli anni più belli della mia vita” risponde Betty
“Daniele, smettila ti prego” dice mio padre “non voglio che niente distrugga questa atmosfera serena”
“Si Roberto” dice lui “Permettimi solo di fare un ultima domanda a Beatriz … Come ha fatto a perdonare Armando per quello che lui le ha fatto? Per lo scherzo orchestrato con Calderon, per il fatto di averla sedotta per tenersi l’azienda?”
“Coooosa?” chiede mio padre “Daniele cosa stai dicendo? Armando non ha mai fatto niente di tutto questo!”
Betty è completamente fucsia in viso. Mio padre non sapeva niente di questa storia. Nessuno gliel’aveva mai raccontata. Sta quasi per sentirsi male.
“Armando, Betty” farfuglia “è vero quello che dice Daniele?”
“Roberto” interviene lui “non lo sapevi? Non te l’hanno detto? Se lo avessi saputo non avrei mai e poi mai tirato fuori questa storia?”
Io mi avvento su Daniele ma Betty mi trattiene. “Armando” mi dice mio padre “dimmi che non sei stato capace di tanto, dimmi che non è vero. Non puoi aver fatto una cosa del genere, è mostruoso!”
“Non può negare Roberto” continua Daniele “Dopo aver creato la Terramoda, ha iniziato una relazione con Beatriz mentre era ancora fidanzato con Marcela, per tenersela buona ed evitare che Nicolas Mora o chiunque altro potesse allontanarla dall’Ecomoda, almeno finchè non avesse pagato tutti i debiti. Mario Calderon gli scriveva le istruzioni e lui eseguiva! Mi ha raccontato tutto Marcela. Immagino che sarà stato terribile far finta di innamorarsi di Betty all’epoca in cui era in condizioni disagiate dal punto di vista del look”.
“Armando non può essere vero” continua a dire mio padre “non puoi avere fatto questo, parla dì qualcosa”.
“E’ vero papà” dico finalmente “ quello che dice Daniele è vero, tranne che poi mi sono innamorato veramente di Betty. Questa non è una bugia”.
“Non posso crederci”. Mio padre si avvicina a me e mi da uno schiaffo in pieno viso “questo avrei dovuto dartelo tredici anni fa, quando ho scoperto che avevi perso l’azienda, ma ho deciso di perdonarti, perché sei mio figlio, ma questo no, non merita perdono. Non posso credere che tu sia stato capace di una bassezza simile”.
“Roberto ora basta” dice Betty “non parlate come se io non fossi presente. Se io l’ho perdonato, chi siete voi per giudicarlo? Ha sbagliato, ma io so che lui mi ama sinceramente…”
“Betty” intervengo io “qualsiasi cosa tu possa dire non convincerai mai mio padre. Lui non ha mai avuto la minima fiducia in me. Fa solo finta di averla.”
“Armando come puoi dire questo?” mi chiede mio padre.
“Perché papà? Sto forse mentendo? È vero che ho vissuto un’infanzia dorata, ma tu con chi ti sei schierato quando hai lasciato la presidenza?Con Daniele!”
“Sai bene che lui ha diritto quanto te di stare lì!”
“Non sto parlando di diritti, sto parlando del fatto che tu sei mio padre e che avresti dovuto appoggiare me incondizionatamente. Invece non solo non lo hai fatto, ma mi hai fatto una predica sul fatto di non dover sbagliare, perché i miei errori mi avrebbero perseguitato per tutta la vita. Si, papà mi perseguitano giorno e notte. Ogni giorno e ogni notte. Ti ho chiesto perdono e mi hai detto ‘non dire quella parola’”
“Non attribuire a me i tuoi errori” mi interrompe lui
“No, papà, non te li attribuisco” continuo io “ma magari, se tu avessi dimostrato di fidarti di me, invece di farmi sentire come un’incapace dopo che avevo lavorato anni al tuo fianco, se avessi sentito che in qualche modo mi stavi appoggiando, forse non avrei fatto quel maledetto assurdo piano di incremento dei guadagni per far colpo su di te, per farti dire per una volta che per te, ero più importante di Daniele, ma ho sbagliato, ho sbagliato tutto. Papà se tu preferisci Daniele come figlio, va bene. Prenditelo. Non ho mai capito cosa abbia fatto di sbagliato perché tu ti schierassi dalla sua parte e non è nemmeno tuo figlio. Ma se lo preferisci, disconoscimi. Non ti metterò più in imbarazzo con i miei errori. L’unico motivo per cui non mi pento di quello che ho fatto è che ho trovato Betty,che ha un cuore più grande di questa casa e mi ha perdonato. E con lei ho costruito la MIA famiglia. Daniele, io amo questa donna che mi è rimasta accanto nonostante le abbia fatto la cosa peggiore che potevo. Ho toccato il fondo e risalire mi è costato come non mai. Ma lei è qui al mio fianco. Da dodici anni. Tu puoi dire lo stesso??? Ricordati una cosa Daniele, la mia famiglia è la cosa più sacra che ho. Prova a toccarla e io ti distruggerò”.

   
 
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