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Autore: Doctor Dragon    08/12/2014    2 recensioni
Quanto possono essere importanti due occhi?
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: G-Dragon, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Cap. 5

 

Sotto shock

 

Silenzio. Per diversi, spregevoli, istanti tutto tace, mentre ognuno di noi, ogni fan, ogni membro dello staff e della security resta immobile in attesa di comprendere fino in fondo cio` che e` successo. Poi tutto esplode e tutti reagiscono, tutti tranne me: io resto fermo immobile, sotto shock.

La security si appresta ad evacuare il locale mentre viene subito chiamata un'ambulanza per la ragazza, io non riesco a guardare la scena e mi allontano barcollando. Subito YounBae mi corre incontro e mi dice qualcosa che non riesco a capire: la mia mente e` annebbiata, e` come se fossi avvolto da una bolla d'aria che mi separa dal resto del mondo, non sento nulla e le sensazioni mi scivolano addosso.

Vengo trascinato via dal palco, nel backstage tutti mi vengono incontro e mi parlano, ma io non li sento, non capisco e non rispondo. Mi portano nel mio camerino, mi fanno svestire e rivestire, io mi muovo come se fossi un automa.

Mi fanno uscire dal retro e salire su un'auto, ci sono i BigBang con me, ma a stento me ne accorgo. Non so nemmeno dove stiamo andando e non sono sicuro di volerlo sapere.

L'auto sfreccia ad alta velocita` sull'asfalto nero, io guardo fuori dal finestrino, ma tutto cio` che vedo non e` altro che una chiazza di colori sfocati.

L'auto si ferma e vengo trascinato fuori, mi guardo attorno, conosco questo posto: e` il vecchio dormitorio dei BigBang. Sono anni che non viviamo piu` qui, ora ognuno di noi ha la propria casa e a nessuno e` piu` venuto in mente di condividere ancora le stanze al dormitorio: qui ci vivono gli apprendisti della YG di solito.

"Perche` siamo qui?" chiedo confuso.

"Nessuno di noi restera` da solo stanotte. Staremo insieme, noi cinque." risponde YoungBae.

I miei colleghi, i miei amici, i miei fratelli, la mia famiglia: loro sono tutto per me e stanno facendo di tutto per aiutarmi. Abbiamo sempre fatto cosi`: abbiamo sempre affrontato i momenti brutti insieme, uniti.

"No!" esclamo.

"Cosa? No? Perche`?" domanda YoungBae, confuso.

"Portatemi all'ospedale." rispondo. Alle mie parole segue un tetro silenzio, carico di dubbi e dolore.

"Devo andare all'ospedale. Devo andare da lei. Devo vederla." insisto e la mia voce trema.

I miei amici annuiscono e, uno dopo l'altro, risalgono sulla vettura, io li seguo e si riparte. YoungBae cerca piu` volte di coinvolgermi in una conversazione, ma io ho di nuovo smesso di ascoltare: la mia mente funziona a scatti. Non riesco a pensare in maniera lucida, non riesco a capire fino in fondo che cosa sta succedendo.

Quando l'auto si ferma, per la seconda volta, scendo dal veicolo e mi ritrovo nel parcheggio dell'ospedale. YoungBae e` al mio fianco e mi accompagna all'interno, gli altri ragazzi ci seguono in silenzio.

Io non so cosa dire, non riesco a parlare, cosi` tocca ai miei amici spiegare il motivo della visita alle infermiere e chiedere informazioni. Veniamo guidati lungo i bianchi corridoi da una donna di mezza eta`, tutti camminano a passo spedito, ma io fatico a star loro dietro: la mia testa ha iniziato a girare e sento la nausea crescermi dentro.

"JiYong!" uno dei miei amici mi chiama, ma non riesco a capire chi. Le mie gambe tremano e rischio di cadere a terra, ma qualcuno mi afferra e mi sostiene. Vengo trasportato quasi di peso lungo il corridoio, poi vengo fatto sedere su una sedia in metallo. Sollevo lo sguardo e, di fronte a me, vedo una porta a vetri opachi chiusa, sopra vi e` disegnata una grossa croce rossa.

"Lei e` li` dentro?" chiedo, la mia voce e` roca.

"Si." risponde YoungBae posando una mano sulla mia spalla.

Appoggio i gomiti sulle ginocchia, mi prendo la testa tra le mani e sospiro forte. La mia testa e` un turbinio di emozioni contrastanti e ricordi aggrovigliati.

Che cosa e` successo?

Ricordo che andava tutto bene, io e il resto dei BigBang ci stavamo esibendo in quello che senza ombra di dubbio e` stato il miglior concerto che abbiamo mai fatto. Ricordo che ero felice e pieno di energia, ricordo i volti sorridenti dei fan e le loro urla di sostegno e appoggio. E poi ricordo lei, ricordo i suoi bellissimi occhi multicolore: e` stata un'emozione unica, fortissima, vederla li` tra il pubblico. Era bellissima: il suo sorriso era raggiante e i suoi occhi sembravano risplendere piu` del Sole.

Poi quell'urlo: un urlo agghiacciante, ricolmo di terrore. Era stata lei ad urlare: ha gridato il mio nome. Lei sapeva: lei ha visto quel dannato faro staccarsi dal soffitto e ha tentato di avvisarmi.

Sono uno stupido, un idiota! Non ho capito che cosa stava succedendo e l'ho condannata! Ho costretto quella povera ragazza a reagire e salire sul palco per aiutarmi! Se solo fossi stato piu` sveglio e mi fossi spostato in tempo tutto questo non sarebbe mai successo.

Un gemito di dolore mi si strozza in gola, mentre calde lacrime amare iniziano a scorrere lungo il mio viso.

Avverto a malapena la presenza dei miei amici al mio fianco, loro sono qui accanto a me per supportarmi e sostenermi come hanno sempre fatto, ma io non riesco a vedere oltre il velo di dolore e rimorso che mi sovrasta.

Il tempo passa, i minuti scorrono lenti avvolti da un silenzio soffocante. Sento l'urgenza dei miei amici di parlare, di capire cosa sta succedendo, ma la mia gola e` stretta in una morsa e mi e` impossibile parlare. A stento riesco a restare qui seduto senza fare nulla: improvvisamente un forte desiderio di fare qualcosa, qualunque cosa, si impossessa di me.

Scatto in piedi, come una molla, spaventando i ragazzi con il mio gesto brusco.

"JiYong, che succede?" mi chiede YoungBae, alzandosi a sua volta.

Io provo a parlare, ma dalle mie labbra esce solo un suono strozzato cosi` mi limito ad allungare il braccio verso il corridoio da cui siamo venuti: ho bisogno di fare due passi.

Mi incammino senza guardarmi indietro, ma so che il mio migliore amico mi sta seguendo. I miei piedi si muovo uno dopo l'altro in modo meccanico, il mio sguardo vaga, perso, lungo le pareti bianche finche` non incontrano qualcosa di promettente.

Faccio uno scatto in avanti e attraverso la porta che ho appena adocchiato ritrovandomi cosi` nei bagni, mi fiondo verso il lavandino e apro l'acqua fredda. La guardo scorrere per un po', poi mi chino in avanti e infilo la testa sotto il getto d'acqua. Il freddo mi invade e, per qualche istante, mi annebbia la mente, ma io non mi muovo: lascio l'acqua scorrermi addosso, mentre respiro affannosamente.

Che cosa faccio? Se la ragazza non dovesse... Merda! Non riesco nemmeno a pensarci! Lei deve farcela! Quegli occhi devono tornare a risplendere e il suo sorriso deve ancora brillare.

Inizio a tremare e mi allontano dal lavandino, barcollo all'indietro mentre l'acqua inizia a colarmi dai capelli fradici lungo il viso e il collo per poi andare ad impregnare la felpa che indosso.

"JiYong, andra` tutto bene." esclama YoungBae correndo ad abbracciarmi.

Ricambio l'abbraccio e mi stringo forte al mio migliore amico, mentre le lacrime si mescolano all'acqua che gia` bagna il mio viso.

Non so quanto tempo passa, non so quanto a lungo resto aggrappato a YoungBae in cerca di conforto, ma ad un tratto qualcuno irrompe nei bagni.

"R-ragazzi... S-scusate l'intrusione, ma ci sono i medici di la`." esclama SeungRi, il suo volto e` pallido e teso.

Sciolgo l'abbraccio e mi volto verso il Maknae.

"Che cosa dicono?" chiedo con un sussurro spezzato.

"Nulla, non li abbiamo lasciati parlare: dobbiamo esserci tutti." risponde il ragazzo.

Io annuisco, ma non mi muovo: le mie gambe sembrano fatte di piombo e sono saldamente inchiodate al pavimento. Ho paura: paura di quale possa essere il responso dei medici e di quanto possa essere grave la situazione.

YoungBae agisce all'istante: noi due siamo amici da anni, quasi fratelli, e lui sa cosa passa nella mia mente senza bisogno di troppe spiegazioni. Fa passare un braccio attorno alle mie spalle e, un po' spingendo e un po' sorreggendomi, mi fa uscire dal bagno per poi tornare in sala d'attesa.

Accanto alla porta, sempre chiusa, della sala operatoria vi sono due uomini e una donna, tutti indossano la divisa dell'ospedale, vicino a loro ci sono Daesung e Seung Hyun. Appena facciamo il nostro ingresso tutti si voltano verso di noi, i miei amici mi raggiungono subito e si mettono al mio fianco: sembra quasi che vogliano formare un muro alle mie spalle, come per sorreggermi in caso di necessita`.

"Lei e` un parente della ragazza?" mi chiede uno dei due uomini, alto e stempiato.

"N-no signore." rispondo con voce incerta, sento la mano di YoungBae fare piu` pressione sulla mia spalla cercando di darmi forza.

"Non conosco quella ragazza, ma lei era al nostro concerto quando c'e` stato l'incidente e mi sento responsabile. La prego di dirmi come sta." aggiungo cercando di imprimere nella mia voce una sicurezza che non ho.

L'uomo si volta per rivolgere ai suoi colleghi uno sguardo interrogativo, probabilmente per chiedere il loro parere sul fatto di potermi accontentare o meno, quando si volta di nuovo verso di me il suo sguardo e` serio.

E` giunto il momento della verita`: adesso sapro` come sta quella ragazza e quanto grave e` stato il mio errore.

 

 

 

 

 

Nuovo capitolo!!!

...

Non so bene che cosa dire per cui lascio perdere....

Grazie a tutti per leggere/recensire <3

Vi voglio bene <3 <3 <3

A presto

xXxJeyDragonxXx

  
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