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Autore: Starnie    08/12/2014    1 recensioni
- Ricordati di scrivere qualche lettera.-
- Andiamo Makoto! Non comportarti come se fossi mia mamma!-
- Ti vorremo sempre bene, Rin-chan! -
- Ehi... Mica non tornerò mai più! Su, smettila di piangere... Del resto sei un uomo e i veri uomini non piangono! Piuttosto la persona che dovrebbe piangere è la mia così detta "migliore amica".-
- ... Non serve. Saremo unite dall'acqua. -
- ... Sai, alle volte credo che tu abbia l'acqua nel cervello. La tua assenza di sensibilità mi lascia senza parole.-

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Pairings : Nagisa/Fem!Rei | Fem!Rin/Makoto/Fem!Haruka | Sousuke/Fem!Rin/Aichirou
Genere: Commedia, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Haruka Nanase, Makoto Tachibana, Nitori Aiichirou, Rin Matsuoka, Sosuke Yamazaki
Note: Lime, What if? | Avvertimenti: Gender Bender, Triangolo
Capitoli:
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Se per baciarti dovessi poi andare all’inferno, lo farei. Così potrò poi vantarmi con i diavoli di aver visto il paradiso senza mai entrarci.
(William Shakespeare)
 
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Rin non capiva quello che era appena successo.
Le sue lacrime si erano bloccate e i suoi occhi erano spalancati, visto che non riusciva a realizzare ciò che stava succedendo in quel momento: il suo amico di infanzia la stava baciando in un modo dolce e delicato. Le labbra del ragazzo erano grandi e morbide e sembravano quasi che la stesso assaggiando con piccoli e casti baci, mentre la mano sulla sua nuca giocava leggermente con i capelli. 
Se fino a qualche attimo prima nella sua testa c’era stato Makoto, adesso sentiva pregnante la presenza di Sousuke e, pur sapendo di doversi staccare da lui, sembrò quasi che il suo corpo avesse perso ogni capacità di movimento, era come totalmente paralizzata e inerme. Fu solo quando il moro si staccò da lei che iniziò a riprendersi, mentre le guance si colorarono di rosso e la sua mano destra andò a coprire le sue labbra ancora calde per l’accaduto.
- Finalmente hai smesso di piangere. - affermò Sousuke come se nulla fosse successo - ... Sai, dicono che sia brutta educazione baciare qualcuno tenendo gli occhi aperti. - concluse tentando di fare del sarcasmo, del resto doveva cercare di coprire in qualche modo l’azione sconsiderata che aveva compiuto e quella era l’unica cosa che gli veniva in mente; alla fine non si poteva considerare tutto ciò che avesse detto fosse falso, visto che alla fine era in parte vero: l’aveva baciata perché non riusciva a sopportare di guardarla piangere. E dato che era solito prendersi le sue responsabilità, doveva affrontare la situazione a viso scoperto.
- I-io non stavo piangendo! - replicò arrabbiata la ragazza, per poi asciugarsi gli occhi con un lembo della manica del braccio sinistro - E quella non è una buona ragione per baciare qualcuno! -
- Invece lo è: almeno non stai più pensando alle tue pene di amore. -
- Si, ma... -
- Poi ti ho dato un bacio.-
- Tre baci! - lo interruppe la rossa.
- Oh, ne hai tenuto il conto? Ad ogni modo erano dei bacetti stampo, quindi non ho combinato chissà quale danno. -
Rin prese il ragazzo per il colletto della maglietta e puntandogli gli occhi nei suoi gli disse - No, invece hai fatto un danno! ... T-t-ti... Ti sei preso il mio primo bacio, idiota! -. Era decisamente arrabbiata, visto che nella sua mente quel momento sarebbe dovuto essere stato condiviso con Makoto e aveva già pensato ai modi in cui sarebbe successo: una passeggiata a riva di mare, di notte, con la luna che li illuminava, il capitano dell’Iwatobi l’avrebbe presa timidamente per mano e le avrebbe deposto con gentilezza un bacio sulle labbra. Questa e molte altre simili fantasie, la testa di Rin aveva partorito. Per di più il sol pensiero di aver dovuto dichiarare apertamente qualcosa di così privato, la mise enormemente in imbarazzo: ma cosa avrebbe potuto fare?
Sousuke la fissò stupito, per poi chiederle - Non hai mai...? -
- No. E non mi sembra che debba vergognarmi della cosa. -
- Assolutamente no. - fece con un sorriso il ragazzo, quasi egoisticamente contento di essere riuscito, a suo modo, a prenderle qualcosa che per lei sembrava così importante.
- Ehi! Non c’è niente da ridere, è una cosa seria! -
Il moro, data la situazione, volle osare e le sfiorò una guancia con una mano - Appunto. Se vuoi possiamo rifarlo per bene... E magari questa volta chiudi gli occhi. -
- Sousuke! - replicò totalmente imbarazzata - Come diamine fai a dire certe cose come se niente fosse?! -.
Già, avrebbe voluto saperlo anche lui. Certamente non poteva dirle che da molto tempo aveva immaginato quel momento e come sarebbe stato baciare quelle labbra così rosee che sembravano , e si erano anche dimostrate, tanto morbide. Non aveva intenzione di gonfiare il suo ego, perciò, visto che lei credeva che fosse stato uno scherzo, optò per continuare su questa linea. - Chissà, forse è merito dell’esperienza. -
- Dovrei scusarmi per aver passato la mia adolescenza nel realizzarmi in ciò che amo e nel non correre dietro ai ragazzi? -
- Non mi sembra sia la domanda esatta, visto che al momento stai facendo entrambe le cose. Ad ogni modo, se vuoi... - la fissò con tono serio - Puoi sempre riprendertelo. - e le sfiorò le labbra con un pollice, facendola diventare totalmente paonazza.
La ragazza digrignò i denti e sibilò un - Maledetto Hikaru Genji, adesso ti faccio vedere io in cosa consiste l’ira di una ragazza pura! -. Con quella minaccia, gli saltò letteralmente addosso, facendo finire Sousuke con la schiena per terra, per poi cercare di bloccargli le mani e avvicinarsi con le labbra al collo - Adesso ti mostro la rabbia di uno squalo. - gli sussurrò a fior di pelle e, mentre stava per affondare i canini nella sua preda, la stanza fu inondata di luce: Momoka aveva appena aperto la porta.
- Sen... Pai?... Oh, non fate caso a me! Prendo una cosa e vi lascio... Ehm proseguire. - fece la nuova arrivata, entrando come se niente fosse nella camera, prendere il caricabatterie del cellulare e riavviarsi velocemente verso la porta. -
- M-M-Mikoshiba! Non è come sembra! - fece Rin mettendosi sulle ginocchia e correndo verso la compagnia di stanza.
- Uhm, non ti preoccupare senpai.Non ho visto nulla. Non ho visto te chiusa in una stanza buia insieme a Yamazaki-senpai. Già, non ho visto che stavi tentando di sedurlo mettendoti sopra di lui. Sì, sì. E non ho neanche visto che gli stavi per fare un succhiotto. Perciò sta tranquilla! Non ho visto assolutamente nulla! - esclamò con tono deciso, anche se poco convinto, mentre sulla sua faccia era scritto a caratteri cubitali “ voglio i particolari” - Quindi, buon proseguimento! Oh...- prese le mani della più grande - Mi raccomando, fate le cose protette. Io sparisco per un bel po’ di tempo, ciao! - e con questo andò via alla velocità della luce, lasciando una Rin confusa e depressa vicino alla soglia della porta.
- M-Momo! - disse con un filo di voce, totalmente paonazza, per poi appoggiare la testa contro il muro - Nascondetemi. Voglio sparire... Perché succedono tutte a me. -
Sousuke scoppiò in una fragorosa risata, per poi alzarsi, accendere la luce della camera e chiudere la porta della stanza.
- E tu non ridere! -
- Andiamo, è divertente!. - le si avvicinò e le scompigliò i capelli - L’espressione di Mikoshiba era senza prezzo. Per non parlare della tua. Avrai parecchie cose da spiegare alla tua kohai-.
Rin era rossa come un peperone - Bastardo, è tutta colpa tua! -
- No, è colpa tua. Sii adulta e prenditi le tue responsabilità. Non mi sembra di averti detto di saltarmi addosso.-
- Se tu non mi avessi baciato, non sarebbe successo. -
- Se tu non ti fossi messa a piangere, non avrei dovuto trovare un modo per zittirti.- 
- Ma tu hai sempre la battuta pronta?! -
- E per questo che ti piaccio e sono il tuo migliore amico, no?! Ad ogni modo non ci pensare, Mikoshiba penso che terrà la cosa per sé, del resto vuole i particolari di cosa io e te “abbiamo fatto”. Ed è abbastanza intelligente da sapere che solo il silenzio paga. - e poi era palese che alla kohai piacesse il fratello di Rin e non era così stupida da mettersi contro quella che potrebbe aiutarla a raggiungere il suo cuore, ovviamente non avrebbe mai detto queste cose davanti alla rossa dato che era conscio del complesso che aveva nei confronti di Kou.
- ... Spero che tu abbia ragione. - fece sospirando la ragazza.
- Se non servo più, io vado... Tanto non creda che tu voglia continuare a vedere quel film. -
- Credi bene. - sospirò, fissando la schiena dell’altro mentre si avvicinava alla porta.
- Oh, Rin, una cosa. -
- Dimmi. -
- Ricordati di dire a Mikoshiba che sono stato un gentleman e che abbiamo fatto “le cose protette”, come le chiama lei. - asserì il moro con tono serio e pacato, come se nulla fosse.
- S-O-U-S-U-K-E. - ringhiò la ragazza paonazza, tentando di dargli un pugnò che colpì l’aria, visto che il ragazzo era già andato via, ridacchiando per la reazione..

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 Sousuke per tutto il tempo in cui era stato con Rin, aveva giocato parecchio sull’aver scherzato, quasi come se per lui quell’avvenimento non avesse avuto minimamente importanza.
E invece era stato l’esatto contrario: quell’ingenuo bacio sembrava perseguitarlo. Non faceva che pensarci ogni volta che parlava con la ragazza, fissandole inconsciamente le labbra e anche quella volta era stato così.
- Sou?! Mi stai ascoltando? - chiese Rin, fissandolo con il solito sguardo provocatore.
- Oh?... Si, si... Mi stavi dicendo che... -
- Piantala...-  lo interruppe, per poi arrossire e dirgli imbronciata - Smettila di fissarmi le labbra. -
- Non ti sto fissando le labbra. -
- Andiamo, è palese. Non fai altro che farlo ogni santissima volta da quando mi hai baciato. E sai, la situazione inizia a stancarmi. -
- E come vorresti risolverla? Con il nuoto?. -
- No, esattamente come la risolverebbe uno squalo: con i morsi. - e tirò il ragazzo per il colletto, in maniera tale da avvicinarne il viso e potergli mordicchiare le labbra.
L’altro, rimasto di sasso, non reagì a quell’imprevista provocazione, fino a quando la ragazza tornò all’attacco baciandolo. Sousuke, interdetto per quella manifestazione di affetto, le mise le mani sulle spalle e la fece spostare - Ti stai vendicando facendomi venire un infarto? -
- No, semplicemente ti punisco prendendo ciò che voglio. E sai che quando voglio qualcosa niente e nessuno può fermarmi. -
- E cosa vuoi adesso?-
Lo attirò nuovamente a sé - Dovresti averlo capito... - gli sussurrò sul viso e iniziò a dargli piccoli baci sulle labbra, lasciando l’altro totalmente attonito.
- Ferma! - la staccò di nuovo da sé Sousuke.
- Che altro c’è? - fece la rossa spazientita.
- A te piace Tachibana, non dovresti fare certe cose con! - venne zittito con un bacio e la lasciò fare. Aveva tentato di essere un buon amico, ma alla fine si era ritrovato succube di uno squalo affamato e cosa poteva fare, se non assecondarlo? Portò una mano tra i suoi capelli, giocandoci, mentre l’altra andò ad avvolgerle la vita. La ragazza, compiaciuta, gli cinse il collo con braccia e gli leccò le labbra, invitandolo tacitamente ad approfondire il contatto, invito che il moro non si fece decisamente sfuggire, saggiandone la bocca con perizia, totalmente preso da quel momento di inaspettato piacere.
- Sousuke... - gemette la ragazza sulle sue labbra con occhi palesemente annebbiati dal piacere.
- Dimmi... - sussurrò anche lui col fiato corto, chiudere gli occhi e iniziare a baciarle il collo.
- Sou, svegliati. Se devi dormire, fallo nel tuo letto, non è più stagione. - fece la voce della rossa.
- Cosa? - aprì gli occhi e si ritrovò il viso di Rin sopra di lui, che la osservava con occhi stanchi e in quel momento iniziò a capire una cosa: quello che era successo era stato solo un sogno, niente più - Ah. -. Uno stupidissimo sogno. Richiuse gli occhi, tentando di addormentarsi quasi nella mera speranza di riprendere dal momento in cui aveva lasciato, peccato che l’oggetto dei suoi desideri l’avesse fatto cadere dalla panchina, facendolo finire per terra. - Ahi! - esclamò Sousuke riaprendo gli occhi per il dolore che la caduta aveva provocato nella sua spalle, portandosi automaticamente una mano su questa.
- Esagerato... Almeno adesso sei sveglio. - replicò la rossa acidamente.
- Sai, avrei preferito dormire ancora un po’. - fece con tono sofferente l’altro, continuando a massaggiarsi la spalla, per poi alzarsi.
- Era un bel sogno? -
- Decisamente. -
- E cosa hai sognato? - chiese curiosa.
- Non sono tenuto a dirtelo.- replicò l’altro sconsolato.
- Dai, dillo! - fece l’altra, a mo’ di cantilena.
- Mai. Del resto hai distrutto tutto con la tua solita espressione torva, quindi basta. - ovviamente non poteva dirle che l’aveva sognata e cosa stessero facendo nel sogno. Purtroppo ciò che era accaduto in quel luogo era così vivo in lui che persino il suo corpo ne aveva i postumi: poteva sentire palpabile in lui i residui di eccitazione provati nella dimensione onirica.
- Oh, oh. Facciamo gli offesi, eh? - tentò di punzecchiarlo.
- ... Se non la pianti, ti bacio di nuovo. - replicò secco Sousuke, fissandola con occhi duri.
- S-S-Stronzo! Non riportare alla memoria quella faccenda! - scattò col viso in fiamme - Non hai idea di quanto vorrei dimenticare il tuo scherzetto!- per poi portarsi un ciuffo di capelli dietro un orecchio.
- Vorresti dimenticarlo, ovviamente... - sussurrò l’altro, quasi parlando a sé. Sapeva che non doveva illudersi e che forse era in una situazione ancora più disperata di quella in cui era Nitori, visto che aveva iniziato a fare anche sogni abbastanza spinti, però non ce la faceva. Osservarla guardare un altro era dura, come era difficile anche vederla tranquillamente cercare di dimenticare quel bacio.
La rossa guardò davanti a sé e , non avendo sentito cosa aveva detto, continuò - Purtroppo è difficile e non ci riesco. Se fosse stata un’altra persona a farlo, non credo proprio che le avrei rivolto più la parola...-
- Oh, sono onorato. - replicò con finto entusiasmo, per poi cercare di cambiare argomento - Possiamo andare adesso? -
Rin controllò l’orologio e sorrise - Ora si! Sono le sei in punto e al tempio metteranno in vendita gli speciali talismani per la vittoria! Non che ne abbiamo chissà quale bisogno, però un aiuto dall’alto può sempre servire! Guarda, i monaci! - prese il ragazzo per mano - Andiamo! - e lo trascinò, percorrendo l’enorme scalinata, senza aspettare una risposta. Arrivati vicino ad un banchetto, uno dei monaci chiese ai due: - Salve fanciulli, che tipo di talismano vi serve? -
- Mi dia due talismani per il successo in ambito sportivo! - ghignò sorridendo.
Mentre un Sousuke decisamente stanco, sbottò un - Sei sempre la solita romantica. -
- Sta zitto! - fece acidamente, prendendo dall’addetto i due oggettini.
- Tutto qui? Ci sono questi due talismani per gli innamorati, vengono venduti in coppia. Sapete, se tra un anno sarete ancora insieme, basterà tornare qui e bruciarli. E vi amerete per l’eternità.- sorrise l’uomo, facendo si che gli altri due si sentissero in imbarazzo.
Rin, notando di avere ancora tra le sue mani la mano di Sousuke, arrossì vistosamente e replicò un - Non c’è nulla tra noi! Siamo solo amici! - e si staccò.
Il moro la indicò - Come se potessi mai innamorarmi di una ragazza manesca e senza grazia come questa qui. - beccandosi un’occhiataccia.
Il bonzo rise e decise di consegnare comunque due talismani dell’amore ad entrambi - Prendete questi due. Potrebbero sempre servire con la persona che vi piace. È un omaggio della casa. -
I due accettarono di buon grado il dono, dividendosi tra di loro i talismani e di comune accordo decisero di andare a pregare. Rin tirò la corda e fece rimbombare i sonagli del tempio, per poi sbattere le mani e giungerle in segno di preghiera “ Ti prego, assisti la mia vittoria. Voglio far mangiare la polvere ad Haruka, ah non sai come pregusto il momento! E... Se dovessi classificarmi per i regionali, giuro che mi dichiarerò a Makoto... Perciò prenderò la vittoria come un segno di buon auspicio! Assistetemi! - e iniziò a sfregare le mani ripetutamente.
Sousuke la osservò, notando l’impeto delle sue preghiere e dal rossore sulle guance potè capire cosa stesse pensando e sospirò fissando quel talismano rosso che gli era stato regalato e lo strinse tra le mani.
   
 
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