Anime & Manga > Toradora
Segui la storia  |       
Autore: MrRaider    09/12/2014    1 recensioni
La storia di questa fanfiction si colloca tra l'allontananza di Taiga da Ryuuji e il suo ritorno alla fine dell'anno scolastico. Durante questo lasso di tempo la storia sarà principalmente incentrata sul fratello della Tigre, tennista professionista che decide di prendersi una pausa dal suo lavoro per circa un paio di mesi, con lo scopo di finire gli studi. Perciò si trasferirà nella città di Taiga, dove farà conoscenza con gli amici della sorella, tra cui Ryuuji.
Genere: Romantico, Sentimentale, Sportivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Minori Kushieda, Nuovo personaggio, Ryuji Takasu, Taiga Aisaka, Un po' tutti
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Capitolo 12

Il weekend era appena iniziato. Quasi tutti gli studenti erano rimasti a scuola per vedere la partita di softball del campionato. Ovviamente Roku era presente. Dopo aver visto Minori allenarsi con la squadra voleva vedere cosa avrebbe fatto contro un team avversario.
Appena le due squadre entrarono in campo , Minori cercò con lo sguardo Roku, il quale alzò il pollice verso di leri.

Puoi farcela pensò lui.

“Vediamo come se la cavano Kushieda e gli altri” disse Ryuuji seduto vicino a Roku negli spalti.
Iniziò la partita.  Minori doveva lanciare la palla verso il suo compagno. Appena lanciò però la palla fu deviata dal battitore avversario che causò una lunghissima traiettoria alla palla. La ragazza era rimasta sorpresa, non si era aspettata certo una risposta del genere. Continuò a lanciare e a parte qualche rara eccezione non riusciva a dare al suo compagno quella maledetta palla. Anche quando doveva risponder e lei quasi sempre non riusciva a respingere la palla. Stava perdendo la pazienza, e Roku lo aveva notato.

Andiamo Minori, non perdere la calma!

Durante le pause e i cambi di campo i ragazzi radunati nelle loro rispettive panchine chiedevano aiuto al loro capitano, che purtroppo non sapeva cosa fare

“Non lo so, non lo so! Sono troppo forti!”

Forza Minori, non arrenderti così facilmente!

I ragazzi provarono con tutti i modi di contrastare gli avversari ma invano. Alla fine persero contro una squadra decisamente più forte della loro. Molti erano stanchi e distrutti dalla partita.

“Andrà meglio la prossima volta capitano” disse Kitamura a Minori, la quale era rimasta seduta sulla panchina, col capo abbassato. Non era riuscita a far vincere la sua squadra.

Ormai la scuola era deserta. La ragazza si alzò e andò a vedere il tabellone della partita mostrante il punteggio. Lei però non si era accorta che Roku era ancora lì, a osservarla. Mentre guardava il volto triste della ragazza gli tornò in mente un suo vecchio ricordo d’infanzia…

Aveva 12 anni e allora giocava per il campionato nazionale giovanile, ed era conosciuto come uno dei più forti in circolazione, fino a quando non venne sursclassato da un altro ragazzino, poco più grande di lui e che lo aveva battuto in meno di un ora. Durante quella partita Roku era nervoso e scocciato. Non riusciva a giocare, quel ragazzo era troppo forte. Alla fine della partita andò negli spogliatoi, completamente abbattuto dalla sconfitta subita. Dentro di sé ribolliva di rabbia, e di delusione: deluso da sé stesso, che non aveva creduto di poter farcela sin dal’inizio. Intento a guardarsi lo specchio che non notò che sua sorella era sgattaiolata nello spogliatoi. Senza farsi vedere Taiga strinse i fianchi del fratello da dietro.

“Lo sai che questo è lo spogliatoio maschile vero?” disse appena la sentì.

“Volevo vedere come stavi” rispose lei, staccandosi e andando di fronte a lui.

“Ho perso Taiga! Ho perso!”

Il ragazzo preso dalla rabbia si sedette sulla panchina. La sorella lo seguì, sedendosi vicino.

“Andiamo Roku. Non puoi abbatterti così. Guardati: sei uno dei più forti, ma è normale perdere no? Devi solo accettarlo e, che ne so, imparare dai tuoi sbagli. So che era importante per te questa partita ma è andata così. Puoi sempre rimediare in futuro no?” disse la sorella, tentando di consolarlo.

Dopotutto aveva ragione: che senso aveva abbattersi così tanto? Era solo una partita.

“Hai ragione, grazie sorellina” affermò lui, sorridendo davanti a Taiga.

“Così ti riconosco. Dai andiamo a casa, muoio di fame.”

“Ahh, sei sempre la solita eh?”

Vedendo Minori riconobbe sé stesso, ossia quel ragazzino distrutto a causa della partita persa, ma che poi  è andato avanti a testa alta. Capiva come si sentiva la ragazza. Ci era passato anche lui, così decise di provare a consolarla, come aveva fatto Taiga con lui anni fa.

“Hey Minori” urlò lui, facendosi notare dall’amica.

Si girò e lo vide, dandogli un sorriso un po’ sforzato. Il ragazzo si avvicinò a lei, che era intenta ad osservare il tabellone di fronte.

“Guarda! Abbiamo perso”

“Ho visto. Senti Minori, capisco cos’hai, ci sono passato anch’io, quante volte ci sono passato. Da una sconfitta si può imparare molto, per cui ti consiglio di ricordarti questa sconfitta: vedi i lati negativi e cerca di migliorarli, per te e per la tua squadra”

“Grazie per l’aiuto Roku ma il fatto è che non sono riuscita ad aiutare i miei compagni. Mi hanno chiesto cosa fare e io, non ho fatto niente…”

Evidentemente aveva ragione. La ragazza era rimasta nervosa e stressata per tutta la partita. Roku però trovò un altro modo.

“Tì aiuterò io!” Esclamò.

“Eh?”

“Sarò diretto: per tutta la partita non eri concentrata. Eri arrabbiata e stressata, e questo ti ha portato a distrarti. Per cui, dato che ho più esperienza voglio aiutarti. Voglio allenarti al meglio, insegnarti i miei trucchi per questo tipo di partite. Forse non posso allenarti per quanto riguarda il softball, ma posso farlo per il tuo fisico e il controllo di te stessa durante le partite. Allora Minori? Accetti?” spiegò Roku e gli porse  la mano.

Era rimasta stupita dalla sua generosità. Nessuno prima d’ora l’aveva mai corretta in quel tipo di campo, dato che si allenava sempre per conto proprio. Perché non provare? In fondo lui ne sapeva di certe cose e probabilmente sarebbe riuscito a migliorarla.

“E va bene mister!” e gli strinse la mano.

***


Il giorno dopo la ragazza secondo le istruzioni di Roku si recò a casa sua. Si era vestita con una tuta da jogging, dato che i due il giorno avrebbero corso assieme. Non aveva mai fatto jogging con un altra persona ed era la prima volta che si allenava così con qualcun altro.
Guardò l’orario: le 14.55. Era in anticipo. Stava per entrare nel palazzo quando sentì una voce familiare.

“Hey Kushieda!”

La ragazza si girò e vide Ryuuji

“Oh Takasu! Come va?”

“Bene, sto andando a fare la spesa. E tu? Quale buon vento ti porta qui?”

“Vedi, Roku mi ha proposto di allenarmi con lui oggi. Ha deciso di aiutarmi per migliorare a giocare.”

“Capisco. Beh, buon allenamento! Io vado, ci vediamo Kushieda!”

“Ciao Takasu!”

Salutato l’amico la ragazza entrò nel palazzo e alla porta dell’appartamento bussò. Dopo pochi secondi la porta si aprì ed ecco Roku, anche lui in tuta da jogging.

“Ciao Minori. Andiamo?”

“Sicuro!”

I due uscirono dal palazzo e iniziarono a correre.
Corsero per un oretta fino a quando non si fermarono. Roku era tranquillo, non era affatto stanco, Minori invece aveva il fiatone.

“Stai calma. Respira…”

La ragazza seguì alla lettere i consigli del ragazzo.

“Allora… Com’era?”

“Sei stata brava” disse Roku, dandogli una pacca sulla spalla.

***


La settimana passò in fretta. I due nei giorni dove non avevano softball o tennis si allenavano insieme: facevano jogging, stretching, piegamenti eccetera.
Persino a scuola, nelle ore di ginnastica, si allenavano per conto proprio. Ogni volta che Roku dava consigli a Minori, lei ascoltava sempre con attenzione.

“Ricorda, ogni partita devi sempre tenere la testa alta. Mai abbattersi, e dato che sei il capitano della squadra devi essere la loro guida. Fai come sempre: sorridi e supporta i tuoi compagni. Siete una squadra e dovete restare uniti. Tutto chiaro?”

Arrivò il sabato e con esso anche una nuova partita di campionato. Come sempre Roku era negli spalti con tutti gli altri a guardare.

“Come è andata con Kushieda?” gli chiese Ryuuji, seduto vicino a lui.

“Bene. Penso che sia migliorata molto, ora dobbiamo solo guardare”

Le squadre entrarono in campo e la partita iniziò, e stavolta Minori era pronta. Lanciò la palla e stavolta riuscì a centrare l’obiettivo, tutte le volte. Persino quando doveva rispondere riusciva a prendere la palla e correva come un fulmine per arrivare alla base successiva. I ragazzi della scuola, eccetto Roku ovviamente, erano impressionati. Non avevano mai visto Minori giocare così bene. Durante le pause la ragazza sulla panchina parlava con la squadra, continuando a incoraggiarli e a supportarli, come su consiglio di Roku.
Alla fine la partita finì a favore della squadra di Minori. Mentre tutti se ne andavano la ragazza rimase lì, a osservare il punteggio di quella partita. Stavolta non era abbattuta e aveva un grosso sorriso stampato in faccia. E forse non ce l’avrebbe fatta se non  fosse per Roku. Poi sentì un battito di mani, così si girò vide l’amico che si avvicinava a lei, continuando ad applaudirle.

“Complimenti capitano”

“Grazie!” disse lei sorridendogli.

“Senti Roku, volevo chiederti… potresti continuare ad allenarmi? Come abbiamo fatto questa settimana?”

“Con piacere!”
 
***


E così fecero. Si allenarono ogni volta che avevano la giornata libera, e le settimane passavano velocemente. Ogni sabato c’era una partita di campionato e la squadra riuscì a vincerle tutte.
Era fine maggio. Ormai la scuola stava per finire,  e con essa anche il campionato di softball. Quel sabato era l’ultima partita e la squadra surclassò gli avversari, e il liceo Oashi arrivò primo in campionato. Per celebrare la vittoria organizzarono una festa per quella sera a scuola, e tutti parteciparono. Persino Roku che si congratulò con la squadra di Minori per il risultato ottenuto. Alla fine della festa Roku decise di accompagnare la rossa a casa.

“Beh, il mio lavoro è finito. Sei stata grande.”

“No, devo ringraziare te Roku. Senza di te non ce l’avremmo mai fatta.

Arrivarono a casa della ragazza. I due si fermarono. Si guardarono intensamente negli occhi. Avevano passato tantissimo tempo assieme e anche dei bellissimi momenti. Si erano affezionati molto, e si poteva dire che la loro era una fortissima amicizia. Ma nessuno dei due voleva una sola amicizia

“Senti Mino…”

Roku iniziò a parlare ma fu interrotto dalla ragazza che si avvicinò a lui e lo abbracciò.

“Grazie Roku, per tutto…” disse lei sussurrando.

Lui non sapeva che dire. Insomma, era innamorato di Minori e loro erano molto amici. Non aveva il coraggio di dirle cosa provava davvero per lei, ma non sapeva perché. Perché non ci riusciva? Cosa gli costava? Erano solo delle semplici parole…

“Ci vediamo a scuola Roku”

“Oh… Certo Minori… Ci vediamo.”

E rimase solo. Di nuovo

Perché diavolo non ci sono riuscito?! Cosa cavolo mi prende?!

Mentre camminava continuava a pensare a prima e ad arrabbiarsi con se stesso per non aver detto  quello che provava per lei.
Ad un tratto sentì uno squillo, lo squillo del suo cellulare. Lo prese dalla tasca e vide il numero: Eddy.

“Pronto Eddy?”

“Roku! Abbiamo un problema!” gli rispose il manager con un tono preoccupato.

“Di che si tratta?”

“Il Wimbledon. Non posso crederci. Lo hanno anticipato”

“Sarà di qualche giorno”

“NO, è questo il problema. Hanno anticipato la data di tre settimane. Inizia settimana prossima”

Il ragazzo si bloccò. Forse aveva sentito male. E invece no, aveva sentito bene.

“Cosa?”

“Lo so, un bel casino”

“Eddy, ma la scuola finisce fra due settimane!”

“Purtroppo lo so amico, ma non abbiamo altra scelta. Hai promesso che saresti tornato per Wimbledon e devi mantenere fede ai tuoi fans.”

“Quando partiamo?”

“Questo lunedì, fra due giorni… Capito Roku? ROKU!!!”

“Oh, si, ho… ho capito. Domani preparo tutto e… partiamo lunedì”

“Ok, ci sentiamo Roku”

Così il ragazzo riattaccò il cellulare. Ancora non poteva credere a ciò che aveva sentito

Ci mancava anche questa
   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Toradora / Vai alla pagina dell'autore: MrRaider