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Autore: Mad Moon 214    09/12/2014    5 recensioni
Le sette Principesse Sirene, vivono tranquillamente le loro vite. Ma una nuova minaccia ritorna. Le sette dovranno ritrovare le Perle Complementari e le loro legittime proprietarie e la Regina Aqua sarà costretta a raccontare una storia che pensava di non dover ricordare più.
(Storia che ho dovuto ripubblicare per problemi tecnici)
Genere: Avventura, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro Personaggio, Nuovo personaggio
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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La Luna splendeva, i suoi pallidi raggi sfioravano con delicatezza il viso di una ragazza seduta su uno scoglio a guardare il luminoso astro.
I suoi occhi erano di un luminoso marrone, i suoi capelli erano lunghi lisci e di un castano molto intenso e legati in una lunga treccia. Verso la fine erano argento, così come i ciuffi che stavano sul davanti.
 La sua pelle era una via di mezzo tra il rosa e il pallido.
Indossava una maglietta bianca senza spalline, una giacca blu di pelle, dei jeans blu, una cintura nera e degli stivaletti neri con un piccolo tacchetto.
Al collo portava una collana nera stretta con una gemma rossa e nelle orecchie aveva dei piccoli orecchini in oro circolari.
"Mamma... papà..." sussurrò lievemente, lasciando che due lacrime solcassero il suo pallido volto. 
I suoi occhi, per un attimo, sembrarono perdersi in un fiume di ricordi. 
Inconsapevolmente, si mise ad accarezzare l'acqua con le sue dita. 
Intanto, un minuscola (e minuscola non è un modo di dire) gattina bianca uscì dalla tasca della giacca di Aurora. Aveva gli occhietti neri e teneri e delle macchie arancio-marroni si trovavano nell'occhio destro, la coda, la schiena e nelle zampe.
"Mimi! Sei venuta con me!" disse la castana, guardando la piccolina.
La gatta semplicemente si limito ad accarezzare un dito della padrona, come a volerle dire di non piangere.
"Oh Mimi... non c'è bisogno che ti preoccupi per me. Sto bene." disse la ragazza, per poi prenderla nella mano e farle qualche piccola carezza sulla testa con il dito.
"Aurora! Cosa ci fai la fuori!? Vuoi prenderti un raffreddore?!" urlò all'improvviso una donna dal bancone di una modesta casetta sulla spiaggia.
Aveva i cappelli miele lunghi fino alle spalle con dei boccoli, gli occhi marroni e la carnagione rosea. La sua voce era molto dolce, così come i lineamenti del suo viso.
"Arrivo Angy!" disse Aurora, per poi alzarsi.
Mise la gattina nella tasca e guardandola le disse:
"Ora andiamo a dormire, va bene piccolina?"
La gatto fece un'adorabile miagolio, per poi rifugiarsi al calduccio.
Aurora percorse un ponticello formato da dei scogli e quando arrivò in spiaggia, diede un'ultima occhiata alla Luna.
Nel profondo del suo cuore, sapeva che presto o tardi sarebbe successo qualcosa legato alla Luna o al mare. 
Ma non sapeva esattamente cosa.
 
"Aurora! Svegliati!" urlò Angy da sotto.
Ma nessuna risposta.
Aurora dormiva come un ghiro.
E così, la donna salì dalla ragazza.
Indossava in vestito blu lungo fino alle ginocchia con delle decorazioni floreali, un copri-spalle bianche e delle ballerine bianche.
Nel vedere che Aurora dormiva, non potè fare a meno di accennare ad un sorriso intenerito.
Cominciò a scuoterla con delicatezza e a chiamarla con voce dolce.
"Aurora, dai Aurora svegliati."
"Ti prego Angy lasciami dormire ancora un pò." mugugnò Aurora.
"Va bene... l'hai voluta tu." 
E detto questo, la donna cominciò a solleticare la pancia della castana.
Aurora scoppiò in una fragorosa risata e cominciò a dimenarsi come non mai.
"Ti prego smettila!" urlò Aurora tra le risate.
"Ora sì che hai voglia di alzarti! E dormigliona?" disse Angy, solleticandola ancora.
"Sì! Va bene! Va bene! Mi alzo!" urlò Aurora, con il fiato che stava per finire.
Angy smise di solleticarla e poi scese di sotto.
Intanto Aurora, rimase sdraiata nel suo letto.
Ansimava come se avesse corso la maratona.
"La prossima volta carico la sveglia..." disse lei.
"Sarebbe meglio!" disse Angy, da dietro la porta.
La castana ridacchiò, poi andò in bagno.
Dopo essersi pettinata, aprì il suo armadio e ne prese:
Una gonna fuxia a valza, una cintura nera borchiata, una maglietta fuxia senza spalline con il davanti a cuore, una giacca sportiva in pelle sintetica nera e bianca, un paio di stivali neri e bianchi lunghi fino al ginocchio con un tacchetto, delle calze color pelle e dei guanti neri senza dita a rete. 
Dal tavolo prese la stessa collana che aveva la sera prima e se la mise. 
 
Mimi intanto stava dormendo nella sua piccola cuccia, che era soltanto un contenitore rotondo in plastica trasparente con dentro un pò di cotone rosa.
-Che tenera.- pensò Aurora, guardando la piccola.
Nell'aprire la porta, la gatta si svegliò.
E non appena vide che la padrona stava andando via si alzò e si mise a camminare nella scrivania.
"Vuoi venire con me?" chiese la ragazza sorridendo.
Mimi annuì e fece un sorrisetto.
"Allora vieni." disse Aurora, per poi prendere la piccola e metterla in tasca.
 
"Eccoti qui finalmente." disse Angy, guardando la figlia adottiva.
"Angy, oggi non faccio colazione." disse Aurora ricambiando lo sguardo.
"Va bene, fa come vuoi." rispose Angy per poi sedersi.
"Allora io vado. Ciao Angy." disse Aurora, per poi baciare la fronte della donna ed uscire.
"Chissà se un giorno mi chiamerai mamma...." pensò Angy ad alta voce, per poi mangiare i suoi cereali.
 
"Sakura Accademy... Arrivo!"
 
 
 
 
   
 
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