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Autore: anonymouswriterxv    09/12/2014    1 recensioni
-''Almeno tu non sei come loro.''-appoggiò la sua testa sulla mia spalla.
-''Non lo sarò mai.''- all'improvviso la mia mano prese la sua e si incontrarono, non so il perchè di quel gesto, ma volevo farlo, la strinsi forte.
Ciao, sono Samantha Pucket e ho 16 anni, vivo a Melbourne in Australia. Ho un fratellino di 4 anni, Jonah. Non ho avuto un infanzia molto facile, da quando mio padre non c'è più, mia madre ha dovuto prendersi tutte le responsabilità. Questa sono io.
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shoujo-ai
Note: Lime | Avvertimenti: Tematiche delicate | Contesto: Contesto generale/vago
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4.30 AM. *Drin* -messaggio whatsapp da Caitlin- -''Ho bisogno di te, sto piangendo e non riesco a calmarmi.''- Cazzo, dovevo andare da lei. Avvisai Rob anche se non mi rispose. A mamma le lasciai un biglietto. Melbourne era bellissima di prima mattina, c'era un vento leggero e la nebbia non mi faceva vedere niente. Arrivai in ospedale verso le 5. Dovevo aspettare nella sala d'attesa, dio. Chiamai Cait per avvisarla e disse che appena passava un dottore dovevo chiedere di lei. [..]-''Okay, può entrare.''- -''Cait!''- -''Sam, abbracciami ti prego.''- Era dimagrita, potevo sentire la sua spina dorsale. -''Ieri sera ho ricevuto una telefonata da parte dei poliziotti..ho saputo cos'è successo..quello stronzo se l'è meritato..tu..tua madre come sta?''-non riusciva a parlare. -''Bene,bene.''- -''Devo dirti una cosa..per favore siediti.''-''Domani mi operano.''-iniziò a piangere. -''Come?Dove?''- -''Qui..''-indicò la ferità sul ventre. -''A quanto pare il fegato è rimasto colpito, è un taglio molto profondo..e..e se l'operazione non dovesse andare bene..sappi che ti amo, ti amo con tutta me stessa, Sam.''- Scoppiai a piangere, non riuscivo a pensare ad altro. Se l'operazione non andava bene non avrei più potuto stringerla fra le mie braccia. No, non potevo sopportare quest'altro dolore. -''Sam, ti prego, non piangere..''- -''DIO CAIT, ANDRA' TUTTO BENE, FIDATI. IO SONO QUI, QUALUNQUE COSA SUCCEDE.. NON POSSONO FAR MORIRE LA MIA MIGLIORE AMICA, NONO. TU DEVI RESTARE QUI, CAZZO.''-gridai, sentii delle braccia che mi tiravano verso l'uscita. -''Signorina la smetta di gridare! E modera i toni, siamo in un ospedale!''- Non pensai a cosa mi stesse dicendo quell'uomo continuai a piangere. Mi buttai per terra. 8.30 AM. -''Amore, dove cazzo sei?''-Rob. -''Royal Women's Hospital, corri, vieni qui, ti prego.''- le dissi solo questo. -- -''Oddio ma che ci fai qui!''- Le spiegai tutto e cominciò a tranquillizzarmi, e a dirmi che andrà tutto bene. Ma non potevo crederle, non potevo finchè non vedevo la mia Cait sorridere e tornare a casa. Presi per mano Rob. -''Roberta?''- -''Oh, ciao..Sidney.''- SIDNEY, DI NUOVO QUELLA. -''Che ci fai qui?''- -''Emh..non credo che posso raccontarlo a te.. tu invece?''- -''Mia madre è incinta!''-sorrise. -''Mh,okay.''- -''Che ti prende?''- -''Niente perchè?''- -''Rob, perchè mi hai lasciato? Cazzo, potevo darti tutto, da quella non puoi avere niente.-si piegò su di lei-scappiamo insieme.''- -''No, Sidney.''- -''Smettila Sidney, è la mia ragazza, non la tua.''-mi alzai. -''Oh, Samantha, finalmente ti sento parlare!''- -''Lasciala stare.''- -''Vedi questo?-indicò l'anello-lo porto ancora, e anche la tua 'ragazza'.- Guardai Rob. -''Invece no.''-se lo tolse buttandolo per terra. -''Rob, ma che cazzo fai?''- -''Non so come abbia fatto ad amarti, Sidney.''- Sidney si avvicinò a me dandomi un pugno nella pancia. -''Questo è quello che ottieni mettendoti contro di me, Pucket.''-rise. -''Sai fare solo questo? Vieni, picchiami se vuoi.''- Inutile dire che iniziammo a picchiarci. Un signore dal camice bianco ci separò. Avevo un livido sul volto. -''Amore, ma cosa hai fatto..''-scoppiò a piangere stringendomi a sè. -''Non volevo dimostrarmi debole davanti a te..''- -''Ma io lo so che sei forte, lo so benissimo.''- -''Non provi più niente per lei,vero?''- -''Amo solo te, e questa volta è per sempre.''- -''Ti amo.''-la baciai. -''Signorina, come sta?''- -''Bene, grazie.''- -''Abbiamo appena parlato con la signorina Wolfgrade. Ha chiesto se lei domani può restare qui, vorrebbe averla accanto durante l'operazione.''-aveva un foglio con se. -''Si, posso.''- -''Perfetto,firmi qui.''- Firmai, le mie mani tremavano. -''Mi scusi dottore..ci sono probabilità che lei possa morire?..''- -''Le probabilità ci sono, è un operazione molto delicata, noi faremo del nostro meglio.''- -''Va bene, la ringrazio..''- IL GIORNO DOPO. Rob mi aveva promesso che restava con me. L'operazione iniziava alle 8.30. Io e Rob eravamo lì già dalle 7. -''Amore, se hai sonno riposati.''- -''Non ti preoccupare, devo restare con te.''- Vidi che la porta numero ''208'' si aprii. Era Cait. Era distesa su un letto, probabilmente freddo. La copriva solo un lenzuolo. -''Ti aspetto qui,Cait.''- -''Spero di vederti,a dopo.''-le diedi un bacio sulla fronte. Se ne andò. La porta si chiuse definitivamente. Alcuni dottori entravano ed uscivano. Avevo l'ansia a mille. Mi avevano detto che servivano almeno 3-4 ore. ------------ Sono passate sette ore, e Cait non è ancora uscita. All'improvviso sentii una sirena, era posta sopra la porta in cui era entrata Cait. Sentivo gridare. -''LA STIAMO PERDENDO, PRESTO! ARIA, ARIA!''- Tre dottori uscirono dalla sala, e iniziarono a correre. Ritornarono con altri dottori. A loro insaputa entrai nella sala operatoria. C'era sangue dappertutto, e c'era Cait. Era attaccata a una macchina che segnava il battito del suo cuore. Il mio occhio cadde proprio su quella macchina. Le mie orecchie sentivano solo un continuo ''BIP'', e i miei occhi vedevano solo quella linea verde orizzontale. Non potevo crederci, stavo per perdere la mia Cait. Alcuni dottori mi prese e mi portarono fuori. Roberta cercava di calmarmi, ma non ci riusci. Gridavo con tutta me stessa, volevo stare da sola, e mi stavo procurando dei graffi sulle braccia. Continuavo a bussare sulla porta della sala operatoria. Non riuscivo a vedere niente. Ormai non facevo altro, gridavo, piangevo, e bussavo. La gente che mi passava davanti diceva:''Quella ragazza è matta. Ha qualcosa che non va!''- Iniziai a prendere a parole i dottori, la gente che mi circondava. Alcuni dottori mi portarono in una stanza dove mi iniettarono qualcosa. Non so che cos'era. L'ultima cosa che vidi era il viso di Rob, l'unica cosa bella che avrei voluto vedere prima di morire. Mi stringeva la mano, piangeva. Non capivo niente, stavo perdendo i sensi. All'improvviso i miei occhi si chiusero, e non riuscivo a muovermi. Non capivo cosa mi stesse prendendo, di una cosa ero sicura. Quella cosa che mi iniettarono mi fece svenire e mi sentivo come se fossi morta.
   
 
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