Film > Altro - Disney/animazione
Segui la storia  |       
Autore: The Wretched And Divine    09/12/2014    1 recensioni
[Disney/Dreamworks]
'E vissero per sempre felici e contenti.'
E' la frase alla fine di ogni storia. E se invece non vivessero felici e contenti?
Genere: Avventura, Fantasy, Mistero | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Little Red Riding Hood
 
‘Non avresti dovuto lasciarla andare. Sei una pessima madre! Era così piccola, così ingenua. Avresti dovuto proteggerla. E non sei stata capace di fare il tuo dovere.’
La donna si svegliò di colpo, mettendosi a sedere sul letto. Aveva la fronte imperlata di sudore e i lunghi capelli corvini appiccicati al viso. Non riusciva a mettere a tacere quelle voci. Da quella dannatissima notte, non riusciva più a dormire; si sentiva un fallimento.
 ‘Tesoro, non hai alcuna colpa. Le hai sempre detto di non lasciare il sentiero, l’hai avvertita milioni di volte. Non avresti potuto fare nulla per evitarlo.’ Le ripetevano i parenti e gli amici.
Ma lei sapeva che non era vero. Sapeva che avrebbe dovuto accompagnarla. Sapeva che il bosco non era un posto sicuro per una bambina, eppure l’aveva lasciata andare dalla nonna.
Si costrinse a scendere dal letto, destandosi da quei pensieri. Come d’abitudine –negli ultimi giorni era diventato una specie di rituale- si diresse verso la stanza più ad Est della casa. Quella con la porticina di legno. Entrò, e le gambe sembravano muoversi da sole.
La portarono di fronte al piccolo lettino con la coperta patchwork rosa. Sempre per abitudine, prese in mano il piccolo cappottino ripiegato con cura e appoggiato sulla testata del letto.
Un cappottino rosso.
Sua figlia lo indossava sempre. Per questo in paese avevano l’abitudine di chiamarla ‘Cappuccetto Rosso’.
Cappuccetto Rosso, la sua bambina. Che ormai non c’era più.
E’ colpa tua! Soltanto tua! Se non l’avessi mandata nel bosco, ora sarebbe ancora qui. Ti chiederebbe la colazione. Ti direbbe che ti vuole bene. Ma non lo farà. Non lo farà mai più, ed è tutta colpa tua! Se non l’avessi mandata da sola nel bosco, il lupo non l’avrebbe sbranata.
Quelle voci minacciavano di farla impazzire. Non sapeva quanto sarebbe resistita. Si lasciò crollare sulla prima sedia che trovò, e si prese la testa tra le mani.
Normalmente avrebbe pianto, ma ora non ci riusciva. D’altra parte, come si può piangere dal dolore, quando il proprio cuore non c’è più? Non poteva alleviare la sofferenza con le lacrime. Non gliene erano rimaste.
Avrebbe voluto alzarsi, fare qualcosa…ma non sapeva nemmeno cosa avrebbe potuto fare. La sua vita era così vuota.
Decise che un bagno caldo le avrebbe fatto bene. Le avrebbe schiarito un po’ le idee, e magari le voci le avrebbero dato un po’ di tregua.
Accese una candela per farsi luce e poter arrivare fino al bagno.
Non apriva più le finestre. Da quella in soggiorno, si scorgeva l’albero sotto al quale venne ritrovato il corpo della povera Cappuccetto Rosso.
Non poteva sopportarne la vista.
 
Dei colpi alla porta destarono la donna. Si stropicciò gli occhi e si trascinò fuori dal letto.
Quanto tempo era passato dall’ultima volta che era uscita dalla camera da letto? Due giorni? Una settimana? Non lo sapeva. Si era semplicemente abbandonata a Morfeo, anche se il sonno era continuamente disturbato da terribili incubi.
Aprì la porta. Sulla soglia, una vecchietta con capelli bianchi, occhiali dalla montatura sottilissima e un lungo vestito nero stava aspettando di poter entrare.
«Mamma!» Disse la donna.
«Tesoro…mi dispiace così tanto.» Rispose la vecchietta, abbracciando la figlia. La scrutò da capo a piedi, con espressione preoccupata. «Posso immaginare cosa tu stia provando, ma non devi lasciarti andare così.»
La donna emise un vero strozzato, un’imitazione di risata. «Oh, no che non lo sai. Ma ti ringrazio dell’aiuto. Sto benissimo.» Liquidò tutto con un gesto impaziente della mano, dando le spalle alla madre.
«Non stai bene, tesoro. Lascia che venga a vivere qui per un po’. Non ti fa bene startene qui tutta sola. Hai bisogno di distrarti e…»
«NO! NON ME LO MERITO. LEI E’ MORTA PER COLPA MIA. M-I-A!» Gli occhi della donna erano illuminati da una preoccupante follia. La vecchietta indietreggiò.
«Scusa, mamma.» Si affrettò a dire la donna. «Sto bene. Davvero…va tutto bene. Ho solo bisogno di un po’ di tempo per riprendermi.»
La mamma non sembrava convinta, ma acconsentì ad uscire di casa, a patto che sarebbe tornata il giorno seguente.
 
L’indomani, come stabilito, la vecchietta si presentò a casa della figlia. Dopo aver insistentemente bussato alla porta e non avendo ricevuto risposta, decise di entrare.
Chiamò la figlia, ma sempre senza ricevere risposta alcuna.
Starà dormendo. E in ogni caso, questa casa ha bisogno di luce e pulizia.
Decise che l’avrebbe lasciata dormire, mentre lei si sarebbe occupata di ripulire la casa. Per prima cosa aprì le finestre, per lasciar entrare un po’ d’aria pulita. L’ultima fu quella del soggiorno.
Un grido di puro terrore le uscì dalla bocca spalancata.
Dal ramo più alto dell’albero penzolava una corda. Alla corda era appesa una figura. Una donna, dai capelli scuri e la pelle chiara.
Nella mano destra stringeva un cappottino rosso.
 
  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Film > Altro - Disney/animazione / Vai alla pagina dell'autore: The Wretched And Divine