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Autore: Didolinasissy    09/12/2014    0 recensioni
Salve ragazzi!
Questa è la mia prima fanfiction, quindi vi prego siate clementi:
Dunque questa storia è raccontata in prima persona da Taanipu e parlerà del suo primo incontro con Bardack fino all'esplosione del pianeta Vegeta.
Spero che la apprezziate, e se sarà così vi aspetto in tanti a recensire...!
Genere: Azione, Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Bardack, Taanipu
Note: Lime, OOC | Avvertimenti: nessuno
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La mattina seguente mi ero svegliata di buon umore, almeno mi sentivo meglio rispetto alle altre volte.
Mi alzai dal letto come una furia accorgendomi di aver dormito un pò troppo.
Feci la colazione per poi lavarmi, quel giorno finalmente decisi di ricominciare ad allenarmi come una volta.
Fra i tanti pensieri mi ritornò in mente Bardack! Chissà se lo avrei rivisto!
Probabilmente era molto impegnato con gli allenamenti. Quant'era carino, sicuramente gli andavano dietro moltissime donne!
Ad un certo punto mi destai da quei pensieri mai concepiti fino ad ora ed uscii di casa alzandomi in volo, alla ricerca di un posto adatto agli allenamenti.
Dopo mezz'ora circa riuscì da lontano a scorgere una montagna dove in cima si trovava il castello del re Vegeta, mentre ai piedi del monte si trovava un palazzetto.
Lì dentro, si racconta, che ci sono un gruppo di guerrieri (ovviamente i più forti) che vengono addestrati personalmente dal re, e inoltre gli venivano offerti anche vitto e alloggio.
Mi venne in mente Bardack in quel momento, probabilmente anche lui faceva parte di quella comitiva.
Notai che di fronte al palazzo c'era un'area vuota e decisi di stanziarmi lì per allenarmi, ma all'improvviso sentì che qualcuno mi mise la mano su una spalla per farmi voltare e quando lo feci sul mio viso comparve una smorfia di stupore.
Era Bardack! Non potevo crederci
- Vedo che le nostre strade si rincontrano! Che ci fai qui?
Io rimasi impassibile non sapendo come agire.
-Ehm, volevo allenarmi e cercavo un posto adatto.. E tu?
- Io ci vivo qui!
Allora era come dicevo io, Bardack era davvero uno dei combattenti più forti.. !
- Quindi tu...
- Già!
- Ah! Lo immaginavo!
- Ah si?
- Bhè in realtà l'ho notato dalla tua armatura, non tutti possono indossarla...
- Dai vieni andiamo giù! Non stiamo impalati qui sopra.
Atterrammo sull'erba bagnata dalla rugiada e ci mettemmo seduti.
Ero così in imbarazzo e lui non mi degnava neanche uno sguardo.
- E così tu ti alleni?
- Si, mio nonno era un esperto di arti marziali e quindi me le ha insegnate fin da piccola.
- Uhm quindi devi essere brava?
- Ehm non tantissimo...
Questa volta finalmente si girò verso di me, mi lanciò uno sguardo di sfida per poi attaccarmi con un pugno che per fortuna riuscì a parare.
Le nostre mani erano chiuse uno dentro l'altra, regalandomi sensazioni infinite. 
Il pugno che mi aveva dato non era molto forte, insomma si vedeva che non aveva sfoggiato il meglio di se, probabilmente voleva solo mettermi alla prova.
- Sei agile e veloce da quanto vedo, mi piaci!
"Mi piaci"! Quelle parole mi rimbombarono in testa per tutta la durata di quel giorno.
- Grazie mille ma.. Non è tutta qui la tua forza giusto?
- Certo che no! Volevo solo capire quale fosse stata la tua reazione in seguito a questo pugno.
- Bhè ora l'hai capito! Dissi io indifferentemente.
Non volevo fargli capire che in realtà lui mi attraeva.. E parecchio anche purtroppo!
- Si vede che non sei una sprovveduta ma se vuoi io potrò ancora migliorarti se lo desideri?
Io inarcai un sopracciglio. Voleva allenarmi? Che onore!
- Potresti spiegarti meglio?
- Ehy Bardack ti muovi? Sbrigati il re si sta infastidendo...
- Arrivo Toma! Devo andare ma ascoltami, stasera verrò da te e lì potremo parlarne meglio, ok?
- O-ok!
Bardack si diresse di fretta e furia verso il palazzo, da come avevo capito doveva allenarsi insieme al re, inoltre quella sera voleva venire a casa mia.
Che emozione! Non vedevo l'ora.
La sera venne presto, ma Bardack si presentò piuttosto tardi, verso le 9:30. Bussò ed io gli aprì la porta scostandomi e lasciando che lui entrasse in tutta la sua virile bellezza.
- Ciao! Mi disse seriamente.
- C-ciao Bardack.
-  Sei sola?
- Sono sempre da sola a dire il vero.
- Perchè?
- Ecco è difficile da spiegare...
- Spiegami tutto, mi piacerebbe sapere qualcosa in più su di te.
Invitai Bardack a sedersi sul mio divano in modo da parlargli più chiaramente della mia sofferente storia.
- Ecco vedi.. Io non ho avuto una vita facile. I miei genitori erano morti quando avevo solo sette anni, da allora venni affidata ai miei nonni paterni che mi hanno sempre cresciuto affettuosamente..
- Ma scusa allora perchè mi dici che sei sempre da sola?
Io abbassai lo sguardo a questa esclamazione ma Bardack me lo rialzò dandomi un casto bacio sulle labbra.
Io rimasi interdetta e non riuscì a realizzare quello che era successo.
Mi girai verso di lui e mi sorrise dolcemente, facendomi sciogliere dinanzi a quella bellezza.
- Su raccontami. Disse lui rifacendosi serio.
- I miei nonni sono morti poco tempo fa e quindi attualmente sono rimasta del tutto orfana.
- Sai.. Anche io sono solo, anzi lo sono sempre stato.
- Cosa? 
Rimasi leggermente allibita, Bardack era anche lui orfano? Quante cose che avevamo in comune.
- Non ci credi?
- Bhè ora che me lo dici, si ci credo.
- Io non li ho mai conosciuti i miei genitori.
- Mi dispiace!
Bardack non mi rispose si limitò solo a voltarsi verso di me rivolgendomi uno sguardo pieno di tristezza e amarezza.
In quel momento provavo molta compassione nei suoi confronti, non tutti i saiyan erano come lui, per alcuni i genitori non avevano alcuna importanza.
- Posso capirti perfettamente sai?
- Già...
- Ascolta è meglio cambiare discorso. Comunque cosa volevi dirmi stamattina?
Questa volta notai che la sua espressione cambiò di colpo, allargandosi in un sorrisetto sghembo.
- Vuoi proprio saperlo?
- Bhè si... Insomma sei voluto venire fin qui per dirmi cosa?
- In realtà sono venuto qui per questo..
Bardack si avvicinò di scatto a me azzerando le distanze. Mi diede un piccolo bacio a fior di labbra, ma via via questo bacio si fece sempre più appassionato:
Le nostre lingue si unirono come in una danza e lui mi cinse la vita accarezzandomi la schiena.
 Mi fece stendere pian piano sul mio divano sistemandosi poi su di me, di seguito spostò la sua bocca sul mio collo mordendolo e baciandolo. 
Sentire le sue grandi e calde mani vagare per il mio corpo mi donarono un brivido che sicuramente anche lui percepì.
 Io mi sentì come in paradiso, sapevo che poco a poco sarebbe scattata la scintilla tra di noi.
Lui continuò a far scendere le sue labbra sul mio corpo arrivando al petto per poi proseguire verso i miei seni.
Arrivato lì mi sentì come di scoppiare liberando un forte gemito, dopodichè la situazione si ribaltò completamente,
ci spogliammo e facemmo l'amore come due giovani già esperti, toccando il cielo con un dito.
Quella sera provai finalmente l'ebbrezza di stare con un uomo e perdipù quest'uomo era proprio Bardack, il mio Bardack!
   
 
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