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Autore: OfLove    09/12/2014    1 recensioni
Shannon Leto.
Un uomo desiderato da tutte le donne ed invidiato da tutti gli uomini. Un uomo che mette d'accordo i due sessi e sul quale potrebbero essere intrattenuti discorsi su discorsi. Dai tatuaggi, alla muscolatura, dai capelli setosi al vestiario imbarazzante, dallo sguardo ingravidante alla pucciosità degli abbracci.
Se pensate che conquistare un uomo del genere possa risultare una sfida.. non avete idea di che cosa significhi essere la sua migliore AMICA.
Mi chiamo M e sono la migliore amica di Shannon Leto. Nonchè sua madre surrogata, sorella e tuttofare all'occorrenza.
Genere: Comico, Commedia, Demenziale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Jared Leto, Nuovo personaggio, Shannon Leto, Tomo Miličević
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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*Kitemurt*
Chi non si sveglia ogni mattina con questo pensiero? Bè questa sono io, dall’animo scurrile e campagnolo, che posso farci? Ma c’è quel raggio di sole intento a solleticarmi in modo alquanto irritante il viso e proprio non ne vuole sapere di lasciarmi in santa pace a dormire.
Dire che ho la mente annebbiata è dir poco, so solo di essere ancora con i vestiti di ieri addosso, nel mio letto (almeno di questo ne sono certa) perché io, ed io soltanto, posso avere lenzuola verdi con imbarazzanti e demenziali carote arancioni.
Sì, a 27 anni suonati non posso rinunciare a certe bambinate, e non avete ancora visto il primo cassetto del comò!
Mi allungo per prendere la sveglia: le 12.03. In fondo è ancora prima mattina per me, considerando la vita frenetica a cui sono costretta dai Mars. Decisa a tornare a dormire, cerco di nascondermi tra i cuscini da quella luce fastidiosa pur di non alzarmi per andare a chiudere le tende ma indovinate chi riesce ad averla vinta alla fine?
A passi incerti mi dirigo verso il bagno, ballerina sui miei passi, non del tutto consapevole del mio aspetto che da lì a poco si sarebbe rivelato in tutto il suo splendore.
Vado verso il lavandino, in cerca di un po’ di sollievo per la gola secca peggio del Sahara e alzo la testa. Quasi mi spavento: trucco sbavato, occhiaie sotto i piedi, capelli arruffati, pelle più pallida del solito. Avete presente Morticia? Peggio!
Poi mi pongo il quesito che tanto temevo: ma che diamine è successo ieri sera?!
Oh
mio
Dio.
Ed è proprio in questo momento che pensi a tutte le volte in cui l’angioletto sulla tua spalla ti ha ripetuto fino allo sfinimento “Non farlo, non di nuovo, te ne pentirai sicuramente e puntualmente starai a rimuginare su tutto! Ascoltami M.”
 
Ovviamente non l’ho ascoltato.


Anche l’ultimo rullante di Christine è a posto. Circospetta mi avvio verso l’uscita.
*Ok, è finito anche questo maledetto concerto… e se faccio piano, Tomo non mi vedrà, Shannon non mi vedrà, JARED (sì, soprattutto lui) non mi vedrà e potrò riprendere a sfondarmi di cibo. Mi sembra un’ottima idea, mi congratulo M… ci dovrebbe essere della lasagna vegetariana avanzata dall’altra sera e della bir-*
Non faccio neanche in tempo a concludere la mia fantasia che quella voce inconfondibile, acuta nonostante le due ore di concerto, mi trapassa il condotto uditivo e mi intima di fermarmi.
Se ve lo state chiedendo, lo adoro, ma mi fa paura in certe occasioni. Tanta paura. Infatti mi blocco di colpo ed eccolo lì, pulito e profumato, con la sua inconfondibile grazia che farebbe entrare in crisi persino una dea come Afrodite.
“TU, dove credi di andare?” sembra quasi minacciarmi mentre si sistema malamente i capelli bagnati in uno chignon disordinato perché (e cito testualmente) “mi fanno fatica quando sono bagnati, diventano così pesanti, ma il getto del phon li rovina”.
Ed è qui che casca l’asino. Ma io dico, tagliarli? Spuntarli? Anche solo di poco, non chiedo mica un taglio netto alla sua bella chioma. No, sia mai. Si scatenerebbe una crisi isterica in due secondi netti. Fortunatamente questi pensieri riesco a tenerli per me, meglio evitare con Jared.
“Dove stai andando?” mi domanda di nuovo con tutta la calma di questo mondo.
“A casa, dove altro sennò?” Ecco appunto, ora dovrei già stare a poltrire beatamente nel mio letto.
“E no, non puoi, domani è il compleanno di Reni, ora andiamo tutti in un locale ad aspettare la mezzanotte per poi farle una sorpresa e festeggiare. Presa com’è dal lavoro sicuramente si sarà persino dimenticata che compie gli anni!”
“Eccoti dolcezza!” coraggio, provate ad indovinare chi è arrivato “sì, mio fratello ha ragione, devi venire assolutamente, abbiamo organizzato tutto nel giro di due minuti, non puoi mancare, sai che lei ci tiene a te.”
“No ragazzi davvero, sono stanchissima, vorrei solo farmi una doccia e andare a dormire, ci credete che puzzo? Mi dispiace ma vi prego, non insistete” Dite che mettersi in ginocchio e chiedere pietà potrebbe servire? Oh no…no, no, no. Non oso immaginare i film mentali alla Christian Grey nella stanza delle torture.
“Dai dolcezza, ti fai una doccia veloce in camerino e sicuramente da qualche parte ci sarà un paio di jeans di Jared, ad occhio e croce ti staranno a pennello. E sono certo che lì dietro” mi sta proprio indicando il sedere, vero? “li saprai riempire meglio di Jay. Sì, Jared, hai delle perfette gambette da donna, ne sei consapevole.”
“Bro sei sicuro che li riempia meglio di me? Un attimo M, fammi dare giusto una controllatina” mi dice portandosi alle mie spalle e piegando la testa con le braccia conserte. “Si Shan, hai proprio ragione!”
E te pareva, ora si sono messi anche d’accordo!
“"Non ho parole, mi fate cascare le braccia, siete due maniaci. Mi chiedo ancora come abbia fatto quella santa donna a sopportarvi per tutti questi anni! E il fatto che sia vostra madre non è una giustificazione!” Non ce la posso fare, voglio il mio letto.
“E comunque” Shannon cambia argomento come se nulla fosse, ma ha sentito quello che ho detto? ”Reni che ti ha accolta come un povero cucciolo abbandonato appena sei arrivata a Los Angeles già te la sei dimenticata?”
Cavoli, ha ragione. Reni, collega dell’AIW, mi ha praticamente salvata appena giunta in America. Avevo solo 19 anni, zaino in spalla e una valigia stracolma di vestiti e ricordi, pronta ad affrontare un nuovo mondo, ma ovviamente senza casa e con la convinzione di poter campare come una barbona. E fu proprio lei ad ospitarmi per qualche mese e ad aiutarmi a non avere un esaurimento nervoso dopo la prima settimana di lavoro. Devo andare, non ho altra scelta, è comunque una mia amica.
“Ok, va bene, mi avete convinto… Jared, spero siano i jeans Diesel della campagna estiva 2012-2013 altrimenti non se ne fa niente!”

Una volta al locale, dalla mia postazione riesco a vedere l’intera sala e inizio a catalogare le varie persone che mi passano davanti. Dovrò pur trovare un passatempo per questa serata infernale, no?
  • ragazzina che non sa cosa stia a fare in un posto del genere;
  • uomo sulla cinquantina, con a casa moglie grassa e bigodini, che dovrebbe pensare più ad un controllo alla prostata che a fare il cascamorto;
  • ragazzetti infighettati che si credono i re del mondo;
  • nerd che si addentrano in terreni inesplorati fino ad oggi
​​E poi ci sono loro, ultime ma non per importanza: le prede preferite dai Leto Brothers. Le classiche donne con vestiti a giro mutanda, coloro che pur di avere anche cinque minuti della loro attenzione farebbero di tutto...e quando dico tutto, intendo di tutto e di più!
Come dice il detto? “Perdono ma non dimentico”? Ok, avete ragione, non è un detto ma questo è quanto: Leto Senior ha osato mettere sulle mie candide spalle IL maglioncino, mi ha trascinato prima a lavoro e dopo ad una serata contro la mia volontà e chi sarei io se non mi vendicassi neanche un pochetto?
Devo avere stampato in faccia un ghigno malefico dei miei perché mi si avvicina Babu con fare complice. “M, che cosa stai pensando?”
“Io?”
“Sì, tu mia cara. Hai la tipica faccia alla ‘ora ve la faccio pagare’, faccia che ho visto fin troppe volte in questi anni! E qualsiasi cosa sia, voglio farne parte.” Vi ho detto che credo di amare questo ragazzo? Non ve l’ho detto? Bene, ora lo sapete.
“Babu, ma come farei senza di te?!”
Con una forza che neanche credevo di poter avere, tra un bicchiere (solo uno? Forse era qualcuno in più, non ricordo) di caipiroska alla fragola per me e gin tonic per lui, spiego velocemente il mio piano al mio fido compagno di bevute: convincere le ragazzette non considerate (e vi starete chiedendo: che vogliono da me? Fidatevi se vi dico che puntualmente passano da me per arrivare a quello che definiscono “l’uomo della loro vita…almeno per una notte”) di gettarsi spudoratamente tra le braccia di Leto I e raccomandare a quelle puntate dalla Shanacon… volevo dire, da Shannon... di starci alla larga. Lo so, sono malefica, ma concorderete con me sul fatto che sia in grave torto il mio “migliore amico”.
Così a suon di “no, lascia perdere WiShan, oggi non funziona, sai… un problemino laggiù” e “ti consiglio di buttarti, mi ha appena confessato che tu saresti perfetta per lui”, riusciamo a mettere in atto il nostro gioco.

Vedo Babu allontanarsi, con la luce della determinazione negli occhi e non c’è nulla da fare: facciamo le scarpe a Mignolo col Prof e i loro piani per conquistare la Terra.
Il piano procede alla grande. Shannon è arrivato entusiasta al locale ma dopo qualche drink e un paio di due di picche vedo dalla sua espressione che tutta la sua convinzione sta pian piano scemando ma non si perde d’animo! In fondo è pur sempre Shanimal,  no?
Si avvicina alla classica stangona tutte gambe e niente cervello con quello sguardo da “ora ti ingravido per bene” e sono sicura che quest’ultima sarebbe crollata ai suoi piedi nel giro di una frazione di secondo se non fosse per gli avvertimenti di Babu sul presunto herpes che ha affetto il caro amichetto di Shannon. E quindi Shan viene  liquidato con due paroline e questa scena si ripete una, due, tre... quattro volte! Cavoli, Babu ed io abbiamo fatto proprio un bel lavoro!
Tra una faccia impietosita e una groupie, che ricorda molto Patty di Camera Cafè ,scansata grazie ad anni ed anni di esperienza, incrocio lo sguardo di Shannon tra la folla... uno sguardo che presagisce solo una cosa e sicuramente non è niente di buono. Ma nonostante tutto, il mio ego sta ballando la Conga.
“M, fai testamento” mi dice mentre si avvicina con fare minaccioso “la tua ora è giunta.”
“Sto tremando dalla paura, cos’è successo? Non ti piaceva quella ragazzina che ti si era attaccata al braccio come una ventosa? Ti devo dire che non era niente male!” scoppio a ridere trattenendomi la pancia “dovevi vederti...eri nel panico…davvero…disperato, oddio non ce la posso fare!” Mi piego in due dalle risate, vedere Shannon Leto, il batterista più sexy del momento, non riuscire ad agganciare un ragazza è troppo esilarante!
“Lo sapevo che c’era il tuo zampino di mezzo! E sei anche ubriaca! Stronza e ubriaca!”
Ubriaca? Io?! Ma stiamo scherzando? Un paio di drink non bastano per farmi ubriacare. No, forse sono un po’ brilla, leggermente, anche se barcollavo e neanche me ne accorgevo... ma il motto dice “Barcollo ma non mollo” e io lo stavo seguendo alla lettera, ma solo perché Shannon mi ha prontamente preso prima di ritrovarmi di sedere a terra. Ok, ha ragione, sono ubriaca.

“Forza andiamo dolcezza, la serata è finita! Ti accompagno a casa.”
“Nooooo voglio ballare, voglio fare un po' di fiestaaaaaa. Dai vieni a ballare con me!” Cerco di muovermi ma Shannon mi ha praticamente chiuso in gabbia. Nano com'è dove la trova tutta quella forza? Oh sì, quei bicipiti... devo dire che solo ora sto notando come siano così definiti, così sodi, così pieni. Ok, è l'alcol a parlare, sicuramente! Io sono del #TeamJared, non posso venire meno alla mia fede!
“M, andiamo forza, non fartelo ripetere due volte, fai la brava” Fai la brava... ma chi si crede di essere, neanche mia nonna mi parla così.
“Ehi dico a te M, muoviti, non voglio caricarti in spalla di nuovo. Ma mi stai ascoltando?”
“Sai che hai delle braccia meravigliose?” L'ho detto seriamente? In fondo è la verità, sì, però non posso umiliarmi così, no, non posso! Ma guardando lo sguardo perplesso e allo stesso tempo divertito di Shannon capisco che ormai il danno è fatto. Come diceva sempre la mia amica in Italia “In vino veritas, in vodka figuriamocis”.

Devo ammetterlo però, la vita da alticci... ok, da brilli... e va bene, sull'ubriaco andante, ha la sua prospettiva e il suo perché. Ti senti invincibile ma è proprio quello il momento in cui prendi le decisioni peggiori della tua vita. Come quella di fare una piroette nel bel mezzo del parcheggio, perché “se ci riuscivi a dodici anni, ci riuscirai anche a 27”. Giusto no?
Ed è così che casco a peso morto per terra, naso schiacciato, sfracellata sull'asfalto e un terribile “STRAAAC” squarcia il silenzio del parcheggio.
Dio, Allah, Odino, Santo Tomo, fa che non sia quello che penso. Fa che non sia il rumore dei pantaloni da 6277 $ di Jared, i suoi cari e amati jeans slavati. Incerta mi porto una mano dietro, sul sedere, per constatare quanto grave sarà la mia fucilazione, quando sento in lontananza un borbottio fastidio, che poi così tanto lontano non è, dato che ho le labbra di quel scimmione di Shannon attaccate al mio orecchio.
Certo, ora parte la ramanzina, me-lo-sento. Ed arriva puntuale.
“M, quante volte, te lo devo dire. Non devi bere più di un bicchiere, non reggi l'alcool. Quando voglio divertirmi, mi caccia a suon di sberle... quando vuole lei, agli ordini Signore! M? M? Mi senti? Niente, non mi ascolta. Quante volte le devo ricordare che non regge un cavolo, va su di giri con l'amaro dopo pranzo, figuriamoci dopo tre cocktail.” Ma quanto parla? Non credevo potesse essere un ottimo rivale per il fratello in fatto di parlantina. ''Lo sai che Jared ti fa fuori nel giro di due secondi appena vede che cosa hai combinato ai pantaloni? Io non ti difendo eh, veditela tu e il mese di marzo questa volta. Forza, cerca di alzarti dai, non farmi fare tutto il lavoro pesante che non ne ho proprio voglia.”
Vedo il suo braccio teso verso di me, mi ci aggrappo come se fosse l'ultimo barattolo di Nutella rimasto nel Walmart sotto casa.
“I CAAAAMEE LIKEEE A WREEEECKING BAAAAAAAAAALL” urlo a squarciagola. Scusate, ma non posso farne a meno, tutto questo mi ricorda troppo quel video e mi sento proprio Miley in questo momento. Che ci volete fare, la vodka fa fare questo ed altro! Se solo me ne ricordassi prima!
“M oggi è il turno di Miley Cyrus, eh?Alzati subito! Se qualcuno ci vede va a pensare chissà che cosa per come ti stai aggrappando. Perché non lo fai mai da sobria?” Cerca di tirarmi su e trascinarmi verso la macchina, ma si ferma di scatto quando gli stringo con troppa forza il braccio e nota il mio silenzio.
Ok, forse pensare alla Nutella non è stata del tutto una genialata perché la mano che avevo portato alla bocca non riesce a bloccare quel fiume in piena che rompe gli argini e si riversa sulle scarpe immacolate di Shannon. Se non mi uccide Jared, ho ottime possibilità che sia proprio il fratello a farmi secca!
“M ma che c****! Sulle Nike Airs no eh! Oggi vuoi proprio farmi arrabbiare, sappi che non ti ucciderò, ti farò soffrire lentamente, stai pur certa che me la pagherai e mi divertirò io questa volta!” E' proprio arrabbiato, tiene troppo alle sue bambine, quelle scarpe e il caffè sono quasi sullo stesso piano. Sapete quante ore risparmierebbe se ad ogni minima goccia di sporco non fosse già lì a pulire? Tante, troppe ore... almeno quanto la durata della gestazione di un elefante.
“Mmmmm scusa... non volevo... io, aspè” E ci risiamo, almeno questa volta ho evitato l'effetto sorpresa e Shannon ha potuto allontanarsi di quel poco per non peggiorare la situazione, ormai tragica, delle sue scarpe.
“Santi numi M, ora puzzerò di merda praticamente. Come mi divertirò, sto già pregustando la gloria di quel momento!”
“Shan... sono due macchioline...pulisci con le salviette che stanno in macchina...due macchie... se ne vengono, ti prego...andiamo'' sono arrivata a pregare Shannon Leto, chi l'avrebbe mai detto!
“Ah siamo arrivate a questo punto? Stai proprio male dolcezza, andiamo a casa prima che tu riesca a combinare qualche altro casino, e se devi vomitare dillo prima di rovinare i nuovi coprisedili che ho messo!”
Con non poche difficoltà, Shannon riesce a farmi sedere in macchina, continuando comunque a lagnarsi per le scarpe come quando Jared scopre di avere le doppie punte.
Non riesco a capire fino a che punto si perde con le sue imprecazioni, perché mi addormento non appena appoggio la testa sul sedile. Spero di non ritrovarmi in qualche posizione imbarazzante, come più di una volta mi hanno sottolineato parenti, amici e fidanzati: testa all'indietro, bocca aperta e la bava che cola. Immagine molto vicina ad un Bovaro del Bernese al quale viene mostrato un bel pezzo di carne fumante. O in alternativa Beethoven. No, non il musicista, ma quel bestione di cane tanto tenero e coccoloso quanto appiccicoso se decide di mostrarti affetto in qualunque maniera. L'avete visto tutti il film, no? Bene, date libero sfogo all'immaginazione.

Quando riacquisto una piccolissima parte delle mie facoltà, capisco di essere a casa mia, a letto, mentre qualcosa (o qualcuno?) mi sta toccando la caviglia. *Ma cos'è? Oddio, che sta succedendo? Sarà mica un ladro? Ho letto di questa nuova baby gang che si aggira nel quartiere... oddio. Ma perché mi accarezza i piedi? Saranno mica ladri feticisti? Santo Tomo fa che non sia così. Idea! Il fucile che mi ha regalato Jared, dov'è? Sì, mi ha regalato un fucile, impaurito com'era per la mia sicurezza. Quell'uomo odia le mezze misure. “Ti servirà” diceva “non si sa mai, non mi fid. Se non ci sono io, hai questo.” E quel maledetto era nel garage, tanto pensavo “Certo, mi sarà certamente utile, fidati.” Piano B: gli assesto una bella scarpata in viso, o nei gioielli di famiglia, al buio spero di prendere proprio quest'ultimi.”
Apro gli occhi, dimenticando gli effetti della sbornia data l'adrenalina che mi scorre nel vene e non faccio neanche in tempo a rendermi conto di chi mi sta davanti che ho caricato il piede e sono partita all'attacco. BAAAAM. BEN TI STA.
Mi metto a sedere sul letto e cerco sul comodino il telefono per chiamare la polizia, i fratelli Winchester, Daryl Dixon (se non sapete chi sono........ ) Ma dov'è quando serve?
“M...” Cosa? No, no, no, un attimo. Come fa a sapere il mio nome? Non sta scritto neanche sul citofono.
“MA CHE CAZZO M! GIA' HO IL NASO GROSSO!” Ops. Un grande, enorme, stratosferico ops. In questo momento vorrei solo essere risucchiata da un buco nero, questa volta l'ho combinata davvero grossa. Ma come biasimarmi? Ho temuto per il peggio!
“Oh mio Dio Shan, scusa scusa scusa scusa, ma mi hai spaventata, non sapevo chi potesse essere! Ho agito d'istinto! Aspetta... vado a prenderti del ghiaccio.” Mi alzo dal letto e non l'avessi mai fatto. Quasi mi ritrovo nuovamente per terra, le gambe non mi reggevano e la testa girava parecchio, sembrava avessi fatto una decina di giri sul tagadà. E invece di ringraziare Shannon questa volta, ringrazio il mio fidato letto a baldacchino a cui riesco ad aggrapparmi.
“M. lascia perdere, torna a letto, non vorrei vederti ruzzolare giù per le scale, anche se sarebbe una scena epica. Vado io, sto bene, è solo una botta, ma segno tutto eh, poi presenterò il conto tranquilla.”
Si china per baciarmi la fronte ed ecco il Shannon che mi sorprende ogni volta e che apprezzo ogni giorno di più: il mio orsacchiotto patatone. Va bene, probabilmente qualche residuo di alcol è ancora in circolo.
Mi accoccolo sul letto e mi lascio finalmente andare all'oblio, certa che Morfeo mi avrebbe dato presto una botta in testa, della serie ''Addormentati M e che cavolo!”.


"NON C'E' CAFFFFEEEE!!!"

Un urlo disumano quasi mi rompe i timpani e mi riporta al presente. Mi si ferma il cuore, poi riparte come un treno in corsa, sembra quasi voler schizzare dal petto.
E ora? Cos'altro stava succedendo?
PANICO.




Nota delle autrici:
Ringraziamo chi ha speso del tempo per leggere il primo capitolo, e speriamo che vi abbia fatto almeno sorridere, perchè è nato tutto per gioco tra due ragazze che si sono trovate per caso, unite da una passione comune.. perchè sì... siamo in due ad aver dato vita a questa fanfiction, due povere disagiate Shangirls che hanno cercato di dare forma ai loro scleri su Shannon e un'ipotetica migliore amica.
C'è però qualcuno che vorremmo ringraziare prima di tutti: loro, il nostro gruppo, le nostre DDD, le nostre carotine e primi sostenitrici che ci hanno spinto a pubblicare. Questa FF è anche per voi, grazie davvero di cuore di esserci per noi!
Ora lasciamo la parola ad M, unica vera protagonista della nostra storia.

Baci, abbracci e 
Of Love a catinelle,
M&M, non le solite caramelle.

 

 
   
 
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