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Autore: Xephil    10/12/2014    6 recensioni
Tre Shinigami. Tre personalità. Tre anime legate dall'amicizia e da un destino in comune.
Keishin Akutabi è uno Shinigami impulsivo e a volte immaturo, ma anche coraggioso e altruista. Maestro del Zanjutsu.
Meryu Kitayama è l'opposto: Shinigami calmo e riflessivo, che di rado mostra le sue emozioni. Maestro dell'Hakuda.
Kaisui Kitayama è il ponte che collega due personalità così diverse: Shinigami gentile e generosa ma al contempo severa e ostinata. Maestra del Kido.
Anche se sembrano tre comuni Shinigami, forse, in realtà, in loro c'è più di quel che vedi... E mentre l'oscurità si addensa e la loro realtà viene sconvolta dal tradimento, i tre dovranno raccogliere tutto il loro coraggio e la loro forza per proteggere due mondi e impedirne la distruzione.
Ciao a tutti! è la mia prima fanfic, ma vi chiedo di essere quanto più sinceri possibile con le vostre recensioni. Mi serviranno per migliorarla! La mia storia segue la trama della prima serie di Bleach fino alla sconfitta di Aizen, ma con protagonisti i miei personaggi e, quindi, diverse parti della storia reale saranno modificate. Spero vi piaccia e buona lettura!
Genere: Azione, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Hitsugaya Toushirou, Kurosaki Ichigo, Soi Fong, Sosuke Aizen
Note: nessuna | Avvertimenti: Violenza
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'The Chronicles of Three Shinigami - Shinigami Gaiden'
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Mi scuso per il ritardo nel pubblicare, ma mi sono perso nelle letture di questo sito e nella scrittura di un'altra fanfic... Per informare subito i primi che avevano letto il capitolo precedente, ho apportato delle modifiche ad esso in quanto in alcuni punti i pensieri non erano stati scritti mentre lo pubblicavo e quindi c'erano dei buchi. L'ho corretto abbastanza in fretta, ma invito chi l'ha letto i primi due giorni a rileggerlo per assicurarsi di non aver perso nulla... Detto questo, vi lascio alla lettura del seguente capitolo, molto doloroso dal punto di vista emotivo per uno dei miei personaggi.. buona lettura!

 

Capitolo 4: Tradimento
 
Keishin atterrò su un tetto di una casa e si fermò a percepire le varie reiatsu che infuriavano in più punti del Seireitei.
< Che diavolo sta succedendo? > si chiese. < Credevo che avrei sentito solo la reiatsu di Rukia scomparire al momento dell’esecuzione e invece ora ci sono tre luoghi in cui enormi reiatsu si stanno scontrando. Che diavolo sarà accaduto? >
Chiuse gli occhi e si concentrò per identificare i combattenti. Sulla montagna del Seireitei percepì Byakuya combattere contro qualcuno che all’inizio non riconobbe, ma poi ricordò dove aveva già sentito quella reiatsu: al Cancello ovest alcuni giorni prima. “Il ryoka. Sostituto Shinigami Ichigo Kurosaki” mormorò.
In quell’istante le reiatsu di Byakuya e Kurosaki ebbero un picco aumentando vertiginosamente; guardò la montagna e, fin da quella distanza, poté vedere chiaramente le esplosioni causate dai loro colpi. < Che poteri. È incredibile. >
Il secondo luogo di scontri era poco lontano dalla montagna, nella foresta. Percepiva le reiatsu di Soifon, di qualcuno che non conosceva e di Meryu, tuttavia quest’ultima era calata di colpo e non aveva più fluttuazioni; era probabile che il suo amico fosse stato sconfitto ma non ucciso. < Spero che stia bene. >
Il terzo e ultimo luogo di scontri aveva reiatsu elevatissime che conosceva fin troppo bene, in particolare una di esse. La più potente di tutte.
“Allora, compagno?” gli chiese Hikami. “Dove vuoi andare per prima?”
“Non serve che te lo dica, no?”
“No. Immagino di no.”
In un paio di minuti Keishin raggiunse il luogo stabilito e, non appena fu a una distanza abbastanza ravvicinata, venne investito da una reiatsu immensa e rovente come le fiamme di un vulcano attivo. Si riparò per un momento il volto e poi vide il Capitano-Comandante Yamamoto fronteggiare i Capitani Kyoraku e Ukitake. Tutti e tre avevano rilasciato i loro Shikai e la Zampakuto di Yamamoto era circondata da un alone di fuoco dal bagliore accecante, anzi, tutta l’area del combattimento era avvolta da fiamme di un calore insopportabile. Persino lui che era a sua volta un possessore di una Zampakuto di fuoco e, quindi, sopportava particolarmente bene le temperature elevate sentiva la pelle scottare al calore di quelle fiamme e della reiatsu di Yamamoto. Era una potenza che non aveva eguali in tutta la Soul Society.
“Lo vedi, Hikami? Lo senti?”
“Si, Keishin. Ed è uno spettacolo incredibile. Ryujin Jakka. La più potente e antica tra noi Zampakuto di fuoco e quella con la maggiore forza d’attacco. Non avevo mai visto all’opera le sue fiamme finora e devo ammettere che è ancora più forte di quanto credessi. Le mie fiamme, al confronto, sembrano un comune incendio paragonato al sole.”
“E una Zampakuto così potente poteva essere impugnata solo da un individuo altrettanto potente. Capitano-Comandante Shigekuni Genryusai Yamamoto. Lo Shinigami più potente mai apparso negli ultimi 1000 anni e comandante supremo della Soul Society. Ammetto che non avrei mai immaginato che la sua forza reale fosse superiore addirittura alla sua fama. È l’avversario peggiore con cui puoi trovarti a combattere.” Abbassò gli occhi verso la sua mano e vide che tremava. “Perfino solo percepire la sua reiatsu scatena in me una paura innata. Pazzesco.”
Hikami fece una risatina. “La cosa si fa molto interessante, vero?”
Keishin alzò lo sguardo e sorrise a sua volta. “Assolutamente. Ora mi sento ancora più motivato a diventare più forte. Sono loro. Capitano-Comandante Yamamoto..”
“..e Ryujin Jakka..”
““..sono loro che dobbiamo superare!”” conclusero all’unisono.
D’un tratto una fortissima esplosione dal luogo del duello tra Kurosaki e Byakuya attirò la sua attenzione. Fissando la montagna Keishin vide due enormi reiatsu di colore nero e bianco che si scontravano e salivano verso il cielo; dopo diversi secondi i fasci di luce bianca e nera svanirono e le reiatsu dei due combattenti, che avevano raggiunto il loro massimo livello poco prima, subirono un calo drastico.
“A quanto sembra è finita” commentò.
“Secondo te chi ha vinto?” chiese Hikami.
“Non ne ho idea. È difficile da dire da qua. Per quanto sia bravo a percepire le varie reiatsu, in questo momento le loro sono calate talmente rapidamente che è quasi impossibile capire chi dei due sia messo meglio.”
In quell’istante Keishin si accorse che anche dal luogo dove Soifon stava lottando non proveniva più alcuna elevata reiatsu ostile. Era molto probabile che anche lì lo scontro si fosse concluso, ma non riusciva comunque a capire chi avesse vinto poiché entrambe le reiatsu di Soifon e dello sconosciuto erano ancora percepibili. Era come se avessero smesso di combattere intenzionalmente. Piuttosto strano.
“Vuoi restare a vedere come si concluderà quest’ultimo combattimento?”
“No. Mi piacerebbe, ma ora ci sono cose più importanti. Ho un mistero da risolvere e non posso perdere troppo tempo, inoltre, vorrei prima andare a vedere come sta Meryu. Il fatto che la sua reiatsu sia così bassa al momento mi preoccupa.” Rivolse un ultimo sguardo ai tre combattenti e si allontanò con uno Shumpo.
Mentre si spostava, Keishin percepì che la reiatsu del suo amico si stava spostando a sua volta insieme a quella di Soifon e dello sconosciuto. La cosa lo confuse in quanto Meryu era ancora molto debole e, di certo, non era in grado di spostarsi tanto velocemente. Sentì che puntavano verso la sede della Quarta Brigata e decise di intercettarli lì.
Essendo più vicino Keishin arrivò per primo al punto prescelto e fu sorpreso di vedere Kaisui uscire dalla sede. “Keishin! Che cosa ci fai tu qui?” chiese quest’ultima.
“Potrei farti la stessa domanda. Perché sei qui e cosa è successo all’esecuzione? Perfino dall’altra parte del Seireitei ho sentito improvvisamente un vero e proprio fermento di reiatsu provenire dalla vostra zona!”
“È meglio se te lo spiego in un altro momento. È una lunga storia. Diciamo semplicemente che vi sono state delle interferenze inaspettate e impreviste e, a causa di esse, un bel po’ di persone ora richiedono cure mediche. Io sono qui perché ho aiutato il Capitano Unohana a trasportare le suddette persone. Le stavo tenendo d’occhio e ho sentito di colpo la tua reiatsu avvicinarsi.”
“Capisco. Bè, ti consiglio di prepararti perché il Capitano Soifon e qualcuno di sconosciuto stanno arrivando qui con tuo fratello.”
“Sul serio?” Kaisui chiuse un momento gli occhi e disse: “Hai ragione, li ho appena percepiti. Tuttavia la reiatsu di Meryu sembra piuttosto debole. Spero che non sia troppo grave.”
“È strano che, pur essendo così debole, riesca a spostarsi tanto velocemente. Voglio proprio capire perché.”
L’attesa fu breve. Un paio di minuti dopo il Capitano Soifon, in compagnia di una Shinigami femmina dai capelli viola e la carnagione scura, atterrò davanti a loro. Keishin si guardò un momento in giro, ma non vide tracce di Meryu. Poi, mentre si chiedeva dove fosse finito, lo trovò e capì subito perché si muoveva così velocemente anche se la sua reiatsu era tanto bassa: il suo amico penzolava inerme e privo di sensi dalla spalla di Soifon. Il Capitano l’aveva trasportato fin lì.
Il fatto che Meryu fosse portato in spalla dal Capitano che adorava fece immediatamente abbozzare a Keishin un sorriso e la sua preoccupazione si trasformò in ilarità; si girò verso Kaisui e vide che anche lei non era riuscita a non sorridere. Se solo Meryu fosse stato sveglio in quel momento..
“Perché state sorridendo?” chiese Soifon con voce severa.
Keishin e Kaisui tornarono subito seri. “No, niente. Ci scusi, Capitano” fece la seconda. “Come sta?”
“Ha preso un bel colpo, ma si riprenderà. Per fortuna è abbastanza coriaceo.” Detto questo Soifon passò Meryu ancora svenuto sulle spalle di Keishin. “Portalo dentro.”
Keishin si affrettò ad obbedire; insieme a Kaisui, portò l’amico dentro la sede della Quarta Brigata e lo affidò alle cure di alcuni Shinigami medici. Fu in quel momento che Keishin notò il gran numero di Shinigami ricoverati e che tutti erano coloro che dovevano essere presenti all’esecuzione di Rukia Kuchiki.
“Ma guarda: ci sono un sacco di pazienti oggi” Si rivolse a Kaisui. “Qualcuno può dirmi che diavolo è successo a quell’esecuzione?”
“Te lo ripeto: è una storia lunga. Diciamo semplicemente che quello ryoka, il Sostituto Shinigami Ichigo Kurosaki, si è messo in mezzo e ha mandato tutto all’aria.”
“Hmm. Avevo immaginato qualcosa del genere quando ho percepito la sua reiatsu.”
In quel momento sentirono Soifon che li chiamava e uscirono. Prima, però, che potesse parlare, Keishin domandò: “Capitano Soifon, lei chi sarebbe?” e indicò la Shinigami dai capelli viola.
Quest’ultima rise. “Ha! Sei un tipo curioso, eh? Yoruichi Shihoin. Non dirmi che questo nome non ti dice niente?”
Keishin ci pensò un momento, poi afferrò l’impugnatura della sua Zampakuto. “Mi dice anche troppo. Sei l’ex-Capitano della Seconda Brigata, la traditrice! Perché sei qui e cosa vuoi? Stai forse cercando di..”
“Basta così!” intimò Soifon ad alta voce. “Non è nostra nemica e non intende farci del male. Perciò calmati e lascia la tua Zampakuto.”
“Ne siete sicura, Capitano Soifon? Possiamo davvero fidarci?”
“Si, possiamo. Garantisco io per lei.”
Keishin sembrava ancora poco convinto, ma alla fine lasciò Hikami e si rilassò.
“A quanto vedo le 13 Brigate hanno acquisito diversi tipi interessanti” disse Yoruichi con aria divertita. “È un bene sapere che ci sono dei giovani Shinigami così determinati e decisi. Come vi chiamate?”
“Keishin Akutabi. Terzo Seggio della Quinta Divisione.”
“Kaisui Kitayama. Luogotenente della Prima Divisione.”
A quel punto intervenne Soifon: “Ditemi, dov’è il Capitano Unohana?”
“Se n’è andata poco fa con il Luogotenente Kotetsu” rispose Kaisui. “Ha detto che doveva controllare una cosa importante, ma non mi ha detto cosa.”
Soifon e Yoruichi rimasero perplesse. Un istante dopo, prima che potessero dire altro, una voce risuonò nelle loro menti: “A tutti coloro nella posizione di Capitani, Luogotenenti, Terzi Seggi o Sostituti Capitani delle 13 Brigate, così come a tutti i ryoka, qui è il Luogotenente della Quarta Brigata Isane Kotetsu.”
Keishin, Kaisui, Soifon e Yoruichi si fissarono silenziosi. A quanto sembrava Isane stava usando la magia Kido Bakudo n°77 Tenteikura per mandare un messaggio a tutti coloro che aveva nominato nella Soul Society.
La voce di Isane continuò: “Questa è un’emergenza. Questo è un messaggio d’emergenza dal Capitano della Quarta Brigata Retsu Unohana. Tutto ciò che sto per dirvi corrisponde al vero.”
 
La verità che nessuno avrebbe mai potuto immaginare fu svelata.
Quando Isane ebbe finito, Yoruichi e Soifon, entrambe visibilmente nervose, si allontanarono a gran velocità dirette verso la montagna del Seireitei.
Kaisui rimase shoccata dalle rivelazioni. “Non può essere.. lui non può aver fatto questo...”
Il più sconvolto era però Keishin. Non poteva credere che fosse quella la verità dietro l’apparente morte del suo Capitano e di tutti i recenti disordini alla Soul Society. Che il colpevole fosse proprio lo Shinigami che lui aveva rispettato di più e che aveva considerato un superiore e un amico.
“Non ci credo.. non il Capitano Aizen.. no.. non è possibile!” urlò di colpo. “È solo una menzogna! Uno sporco complotto! Il Capitano Aizen non avrebbe mai potuto commettere delle simili atrocità!”
“Keishin, calmati” mormorò Kaisui intimidita dal suo tono.
“Non dirmi di calmarmi!” ribattè Keishin voltandosi e il suo volto furioso spaventò Kaisui ancora di più. “Come posso stare calmo dopo delle simili accuse? Io conoscevo il Capitano Aizen e so che non si sarebbe mai macchiato di tali delitti. Qualcuno sta alterando la verità, non può essere altrimenti!”
“Keishin, rifletti: non può essere una menzogna. Isane l’ha detto chiaramente: il Capitano Unohana ha scoperto che il Capitano Aizen ha finto la sua morte per poter tramare contro la Soul Society. Dovresti sapere che lei non mentirebbe mai su una cosa del genere.”
“Non ci credo lo stesso! Non posso e non voglio crederci! È assurdo! È..” Le parole gli morirono in gola quando percepì un gruppo di reiatsu scontrarsi sopra la montagna; tra di esse ve n’era una fin troppo familiare…
“No! Non è possibile!” gridò Keishin scattando a tutta velocità verso il monte.
“Keishin! Aspetta!” disse Kaisui tentando inutilmente di fermarlo.
Keishin si diresse alla sorgente della reiatsu con il cuore in gola e i denti serrati. Non poteva credere che fosse quella la verità. Doveva vedere con i suoi occhi!
Mentre si avvicinava a gran velocità, percepì di sfuggita nuove reiatsu aggiungersi a quelle già lì presenti, ma non vi badò. Poi, proprio quando stava per arrivare, vide il cielo sopra la montagna spaccarsi letteralmente e una serie di Hollow spaventosi con grosse maschere bianche ed enormi corpi neri fuoriuscire dalla frattura.
< Menos Grande! > pensò stupefatto. < Dei Gillian! Che significa? > Poi dallo spazio dietro i Menos partirono dei raggi di luce che colpirono la cima della montagna.
La cicatrice sopra l’occhio gli bruciò come non mai. Si portò la mano ad essa e con un ultimo, fulmineo Shumpo atterrò sul terreno sopra la cima.
E lo vide: il suo Capitano, Sosuke Aizen, vivo e vegeto, era lì in mezzo allo spiazzo circondato da quasi tutti gli altri Capitani, Luogotenenti e dagli ryoka e una delle colonne di luce lo avvolgeva. Intorno a lui, le altre due colonne avevano inglobato il Capitano Gin Ichimaru e il Capitano della Nona Brigata Kaname Tosen. I raggi di luce iniziarono a trascinare i tre Shinigami verso la spaccatura nel cielo dove i Gillian si dimenavano.
“Ti sei persino alleato con i Menos?” disse Ukitake. “A quale scopo?”
“Per cercare la grandezza” rispose Aizen.
“Sei caduto così in basso, Aizen?”
“Tu sei troppo orgoglioso, Ukitake.” Il suo tono era freddo e sprezzante, del tutto diverso da quello del Capitano che Keishin conosceva. Questi, sconvolto, iniziò a camminare meccanicamente verso le colonne di luce mentre Aizen continuava a parlare.
“Fin dal principio nessuno è mai partito dal Paradiso. Non tu, non io, e nemmeno gli dei. Ma l’insopportabile vuoto sul trono dei cieli terminerà. Da qui in avanti, io siederò su di esso.” Pronunciando queste ultime parole si tolse gli occhiali che portava sempre e, con una mano, si tirò indietro i capelli castani lasciando solo un ciuffo sulla fronte. Il suo volto apparve completamente trasformato.
“Capitano.. Aizen..” mormorò Keishin fermandosi davanti alle colonna di luce. “Allora era la verità.. voi ci avete tradito.. ma perché? Come avete potuto?”
“Mi deludi, Keishin-kun. Ho appena spiegato quali sono i miei obbiettivi. Non mi hai ascoltato? Credevo fossi un tipo più attento.”
“Ci avete tradito solo per ricercare il potere? Avete ucciso e fatto soffrire così tante persone solo per questo? Voi siete pazzo! No, voi non siete il Capitano Aizen che conoscevo! Cosa vi ha fatto cambiare tanto?”
“Ti sbagli, Keishin-kun. Il Capitano Aizen che tu conoscevi non è cambiato, semplicemente non è mai esistito. La sua immagine, la sua persona, non erano che una semplice illusione. Questo è il vero me.”
“Non posso credere che diciate sul serio! Tutto quello che abbiamo passato, condiviso e vissuto, era davvero tutto un illusione? Io vi ammiravo più di chiunque altro e non posso accettare che voi siate in realtà un simile mostro! Perché avete preso in giro me, Momo-chan, Hiraku e tutta la Quinta Brigata fino ad oggi?”
Aizen sorrise beffardo. “Non ci arriveresti mai, Keishin-kun. La tua ammirazione ti impedisce di vedere la verità e di capire le mie ragioni, proprio come Hinamori.. No, in ogni caso dubito che le capiresti comunque, visto che sei troppo influenzato da questo” e indicò la Soul Society. “Io perseguo uno scopo superiore che mi porterà a trascendere sia gli Shinigami che gli Hollow ed è questo ciò che desidero realmente. Il mio rapporto con voi, come tutte le altre esperienze che ho vissuto alla Soul Society, era solo un illusione.”
Keishin non seppe più replicare. Devastato da quelle rivelazioni e da quelle parole di sprezzo e indifferenza abbassò lo sguardo e cadde in ginocchio.
“Addio, Keishin-kun” Si rivolse a tutti i presenti. “Addio Shinigami. E” guardò un ferito e sanguinante Ichigo Kurosaki riverso a terra “addio ragazzo umano ryoka. Per essere un umano, eri davvero molto interessante.” Detto questo sparì nella spaccatura nel cielo dietro i Gillian. Anche questi si ritirarono e la frattura iniziò a richiudersi.
Keishin, serrando i pugni così forte da farsi male, alzò gli occhi verso il punto dov’era sparito Aizen e, riversando nelle sue parole tutta la rabbia, il dolore e il rancore che provava in quel momento, ruggì: “Sosuke Aizen! Io ti odio!”
Il grido risuonò pesantemente nell’aria mentre il cielo tornava limpido e intatto.
   
 
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