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Autore: MiaBlack    10/12/2014    15 recensioni
Seguito di "Carpe diem tutto accade per una ragione"
La storia si colloca nella seconda stagione, Felicity conosce già Oliver. ma Oliver non se lo ricorda, non ha riconosciuta la bella informatica e lei non si prodiga a farsi riconoscere anzi cercherà di evitare che lui lo scopra, ma Felicity nasconde un segrete un grosso segreto. Cosa accadrà quando il suo segreto sarà sul punto di essere rivelato, quanto sarà disposta a fare perchè Oliver non venga a sapere quello che nasconde.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Felicity Smoak, Nuovo personaggio, Oliver Queen, Un po' tutti
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 22

 

Seduti sul divano Oliver e Felicity restarono nel più totale silenzio entrambi non sapevano cosa dire e la cosa era stupida, si conoscevano da tanto e non avevano mai avuto problemi a parlare, Oliver sospirò, si stava sforzando di trovare qualcosa di intelligente da dire, ma non gli riusciva, alla fine optò per la cosa più scontata.

-Mi dispiace... - Felicity si voltò verso di lui sorpresa.

-Perchè ti stai scusando? - chiese, sentiva un nodo formarsi in gola, Oliver aveva già cambiato idea, una serata insieme a quel terremoto di sua figlia lo aveva già convinto a tornare indietro sulle sue decisioni.

-Deve essere stato difficile per te, tutti questi anni.. Come hai fatto a non impazzire? - le venne da ridere, Oliver era così serio e lei non riusciva a smettere di ridere.

-Perchè ridi? - le chiese lui imbronciato, stava parlando seriamente, si sentiva incolpa per quello che aveva passato e lei rideva.

-Scusa, pensavo che Hope ti avesse traumatizzato, quella bambina sa essere distruttiva... - sorrise anche lui intuendo a cosa aveva pensato Felicity, le passò un braccio attorno alla vita e la tirò vicino a se.

-Ha la parlantina di sua madre, ormai sono immune... - l'idea di tirarsi indietro non gli era nemmeno passata per la testa, Hope era un uragano sempre in movimento e doveva essere stancante starle dietro tutto il giorno, ma era anche così espansiva e affettuosa che dava lei stessa la carica per starle dietro.

-Giusto, ormai sei esperto... -

-A Robert proprio non piaccio vero... - ammise dispiaciuto.

-Non è che non gli piaci, è solo geloso quando ti conoscerà ti adorerà... - lo incoraggiò Felicity accarezzandogli la guancia, non riusciva a smettere di sorridergli, Oliver sembrava un orso: grosso, sempre accigliato e di poche parole e quelle poche che diceva erano la maggior parte delle volte ordini da eseguire, ma poi usciva con domande come quella che aveva appena fatto e mostrava tutta la sua vulnerabilità e il suo bisogno di affetto.

-Prima ti si era attaccato alla gamba... - ricordò Oliver, aveva osservato il figlio attaccarsi alla madre e non lasciarla, ogni volta che Oliver si avvicinava a Felicity Robert appariva, si metteva in mezzo e si attaccava alla gamba di Felicity che lo ignorava come se lui non ci fosse.

-Non è la prima volta che lo fa.. anche quando ha conosciuto Diggle lo ha fatto, credo che sia il suo modo di rivendicare il mio possesso. - spiegò sbuffando, era alquanto scomodo muoversi per casa con lui attaccato alla gamba, non era né pratico né facile visto che stava crescendo.

-Questo mi consola. - ammise soddisfatto.

-Robert ti assomiglia molto: è cocciuto, ostinato, testone ed è pessimo in matematica! - scoppiò a ridere vedendo l'espressione di Oliver.

-Ma è dolcissimo, si preoccupa per gli altri e cerca sempre di proteggerli. E' uguale a te.- si sorrisero, Felicity si lasciò andare contro il corpo di Oliver, era bello avere qualcuno con cui rilassarsi a fine giornata.

-Sei stanca? - lei annui lasciando che Oliver la tirasse più vicina a lui, ora Felicity aveva la schiena completamente appoggiata ad Oliver e le gambe erano stese sul divano.

-Come fai a non crollare? -

-Sei stanco anche te? -

-Si...-

-Solitamente mia madre mi aiuta, abita qui con noi, così lei può occuparsi dei bambini quando io sono con te. - gli spiegò indicandogli la porta chiusa poco lontana da loro.

-Perchè hai deciso di aiutarmi: è pericoloso se ti fosse successo qualcosa...- Oliver trovava difficile credere che Felicity si fosse messa in pericolo in quel modo decidendo di collaborare con Arrow.

-Inizialmente non volevo aiutarti, avevo paura per i mi... per i bambini, volevo salvare Walter che mi aveva aiutato e aveva creduto in me. Ma poi ho visto quanto tu fossi pazzo e spericolato, se ti fosse successo qualcosa e fossi morto avresti lasciato i tuoi figli orfani e io ne sarei stata responsabile...-

-Ora non sarai più sola, mi occuperò di loro anche io... -

-Grazie...-

-Ci ho pensato tutta la sera... Hai fatto bene a non dirmi niente... voglio dire a scuola non ero pronto, non sarei stato capace e con la mia bravura nel rovinare tutto quello che diventava importante avrei finito per farmi odiare da te. Quando sono tornato ero troppo concentrato sulla missione di mio padre, non mi ricordavo di te, sarebbe stato come forzarmi...- ammise lui, ci aveva pensato tanto ed era arrivato a quella conclusione senza l'aiuto di Dig o Sara.

-E ora invece? -

-Mi hai fatto innamorare di nuovo, non potrei rinunciare a te o ai bambini... -

-Grazie...- sbadigliò, nonostante avesse riposato tutto il giorno si sentiva ancora scombussolata per tutto quello che era successo.

 

***

 

La mattina dopo Robert si svegliò presto e svegliò la sorella che ancora dormicchiava beatamente nel suo letto.

-Robert che vuoi? - chiese lei stropicciandosi gli occhi assonnata.

-La mamma? - chiese preoccupato, solitamente la madre gli andava a svegliare per portarli a scuola quel giorno invece non era ancora andata e temeva di aver solo sognato il suo ritorno a casa.

-Andiamo in camera! - Hope scese dal letto con un salto e seguì il fratello fuori dalla stanza, la porta della camera era aperta: il letto perfettamente visibile era ancora fatto come se nessuno ci avesse dormito, preoccupati i due corsero verso la cucina sperando di trovare li la loro mamma, la casa era troppo silenziosa e loro iniziavano ad aver paura di aver solo sognato il suo ritorno.

-Non è nemmeno qui... - Hope guardò il fratello, non era possibile che entrambi avessero sognato la stessa cosa, così corse verso il salotto fermandosi proprio all'ingresso, la madre era stesa sul divano e dormiva beatamente tra le braccia di Oliver, il quale la stringeva a se in una presa protettiva.

-Eccola! - fece la piccola quando il fratello le si affiancò, appena vide la scena il bambino mise il broncio, ma non disse nulla.

-Mamma! Papà! - Hope corse verso il divano sorridente e si avvicinò ai due, Felicity si era iniziata a muovere e a lamentarsi per essere stata svegliata.

-Hope? Che c'è? - chiese lei voltandosi verso la bambina senza però muoversi.

-Buongiorno. - il sorriso di Hope andava da una parte all'altra del viso.

-Giorno... - biascicò Oliver spaventando Felicity che accortasi di dove si trovava si affrettò ad alzarsi.

-Facciamo colazione? - propose cercando di non arrossire, era stata beccata a dormire sopra loro padre, si sentiva come una liceale che veniva beccata dai genitori in atteggiamenti intimi con un ragazzo.

-SI! Papà vieni anche tu? - anche Oliver si era alzato rimanendo però seduto sul divano, fissando prima Felicity e poi i bambini sorridendo divertito.

-Lascialo svegliarsi per bene prima di assillarlo Hope. - la brontolò Felicity.

-Scuuuusaaaa! - Oliver scosse la testa e fece cenno alla piccola di avvicinarsi, Hope saltellò davanti a lui e si lasciò prendere in braccio.

-Andiamo Robert, io e te prepariamo la colazione... - Felicity prese per mano il figlio e facendo una linguaccia ai due sul divano se ne andò con Robert.

-Non gli piaccio vero? - chiese tristemente il bambino quando furono da soli in cucina.

-Cosa? No! - Felicity sorrise, solo la sera prima aveva avuto la stessa discussione con Oliver.

-Lui adora Hope... - borbottò triste, Felicity si sforzò di non ridere, limitandosi a sorridere, Robert era geloso della sorella.

-Sai, ieri sera mi ha detto la stessa cosa: “io non gli piaccio vero?” era così triste mentre me lo diceva, lui vorrebbe avere un rapporto con te, ma se te non ti fai nemmeno avvicinare come fa? -

-Hope è sempre con lui... lei è più piccola e poi quella cosa, ne ha più bisogno, io sono grande...-

-Ne hai bisogno anche te... Facciamo la colazione a tuo padre e a quella peste di tua sorella.- mentre il bambino preparava la tavola Felicity iniziò a preparare il caffè.

-Hope vieni o si fredda il latte! - padre e figlia entrarono in cucina Hope era come sempre davanti al padre e parlava a raffica, mentre Oliver guardava rapito la figlia e rideva ai suoi racconti, Robert mise il broncio prima di scivolare giù dalla sedia ed andarsene.

-Robert? - la richiamò Felicity.

-Che è successo mamma? - chiese candidamente Hope.

-Oliver, ti va di andare a chiamare Robert per favore? - domandò gentilmente.

-Io? - chiese insicuro il giovane, Robert lo odiava non gli avrebbe mai dato retta.

-Vai, sicuramente è in camera mia...- Oliver fece come gli aveva chiesto e se ne andò verso la camera, mentre le due parlavano in cucina.

-Hope, sei intelligente, comprendi anche Robert, lascia che anche lui stia un po' con suo padre.-

-Ma a lui non piace papà...- si lamentò lei mettendo il broncio.

-Ne sei sicura? Magari si sta facendo da parte per te... so che ne avete sentito la mancanza entrambi, ma non è giusto che tu tagli fuori Robert. -

-Ho capito...- borbottò dispiaciuta.

-Brava e ora facciamo colazione...-

 

Intanto Oliver si era fermato davanti alla porta di camera indeciso sul da farsi, alla fine prese coraggio ed entrò. Robert era steso sul letto con il volto seppellito nel cuscino.

-Vai via mamma...- borbottò lui senza nemmeno girarsi, Oliver sorrise e chiuse la porta.

-Non sono la mamma...- rispose rimanendo fermo a qualche passo dal letto, Robert si voltò all'istante e lo guardò diffidente.

-Che vuoi? -

-Parlare... - rispose lui, Robert non rispose si limitò ad alzare le spalle.

-Mi odi tanto? - chiese Oliver sedendosi sul letto vicino a lui, i due erano li a poca distanza ma nessuno dei due faceva nulla per avvicinarsi all'altro.

-Tu odi me...- borbottò Robert a disagio, Oliver a quelle parole si accigliò.

-Io non ti odio, vorrei conoscerti, ma se mi avvicino ti allontani... - spiegò lui, ora che il bambino gli parlava Oliver si sentiva più sicuro.

-Hope ha più bisogno, lei ha sempre voluto un papà... - spiegò lui.

-E tu? Tu mi volevi? - alzò le spalle senza rispondere.

-Tua sorella è partita in quinta è difficile dirle di no, soprattutto se tu mi odi, non mi dispiacerebbe stare con te. - Robert trattenne il fiato e guardò il padre, gli occhi gli si erano illuminati a quelle parole.

-Sai ti chiami come mio padre.- continuò Oliver sorridendogli, era grato a Felicity per aver scelto di chiamarlo come lui.

-Ho il nome del nonno? Veramente? -

-Si... -

-Io non ti odio, ma... Non fare del male a mia mamma e alla mia sorellina. -

-Non voglio fare male a nessuna delle due, so che fino ad ora era tu a preoccuparti per loro, ma ora potremmo farlo insieme...- propose.

-Okay, ma se vedo che tu fai qualcosa di male a loro le difendo io! - il piccolo si mise in piedi sul letto puntando i pugno sui i fianchi cercando di assumere una posa minacciosa, Oliver lo afferrò e lo tirò a se caricandoselo sulle spalle.

-Ah si? E cosa mi vorresti fare? - chiese ridendo e facendogli il solletico, sentiva il corpo del bambino dibattersi tra le sue braccia, ma non faceva niente per cercare di liberarsi.

-Tregua? - chiese Oliver guardandolo negli occhi, lui annui facendo un piccolo sorriso.

-Andiamo a fare colazione o sarà tua madre a farci male a tutte due! - Robert scoppiò a ridere, era la prima volta che Oliver lo sentiva ridere e già si era già innamorato della sua risata.

Rientrarono in cucina, Oliver aveva ancora Robert buttato come un sacco di patate sulla spalla e gli faceva il solletico tenendogli fermi i piedi.

-Basta! Basta! Mamma salvami! - urlò mentre entravano in cucina, Felicity li guardò e scoppiò a ridere il suo bellissimo bambino aveva finalmente un padre.

-Che dici Hope lo salviamo o lo lasciamo li tra le braccia di vostro padre? -

-Lo lasciamo li! - Hope scese dalla sedia e ignorando Oliver se ne andò da Felicity a farsi fare le coccole.

-Sedetevi voi due che tra poco dobbiamo portarli a scuola e noi dobbiamo andare in ufficio. - Robert e Oliver storsero la bocca in una smorfia identica facendo ridacchiare le due.

 

***

 

Quel pomeriggio alla Queen Consolidated Oliver si preparò per uscire, aveva deciso di andare a casa, Thea gli aveva chiesto di passare e lui aveva accettato, avrebbe colto l'occasione anche per parlare con sua madre, ora che sapeva a cosa alludeva Moira era intenzionato a parlarci.

Uscì dall'ufficio e si fermò davanti a Felicity, aveva provato a convincerla a stare a casa qualche altro giorno, ma Felicity era stata irremovibile, voleva tornare a lavoro, non voleva rimanere sola a casa.

-Felicity, io devo andare a casa, Thea mi ha chiesto di passare... - spiegò lui incerto, non gli andava di lasciarla li.

-Okay, tanto oggi abbiamo finito, tra poco vado via anche io. -

-Mmhm. Qui con te rimane Diggle, finito di lavorare prendete i bambini e tornate a casa. -

-Oliver non ce né bisogno. - sbuffò Felicity, okay che Walter l'aveva rapita, ma anche lui non era così stupido da riprovarci, sicuramente aveva già lasciato il paese.

-Non mi interessa e poi Dig è d'accordo con me. - sorrise soddisfatto di aver vinto quella discussione con Felicity mentre lei si limitava a scuotere la testa.

-Siete troppo iperprotettivi. - borbottò tornando a fare le sue cose.

-Felicity, non voglio rischiare di nuovo, sei troppo importante. Per me.- prima di pronunciare le ultime parole Oliver si era fermato.

-Oliver...-

-Fai la brava, per questa volta. -

-Okay, comunque i bambini oggi vanno al compleanno. Passo dal covo dopo, devo sistemare alcune cose...- Oliver la guardò annuendo, quella mattina quando erano andati a scuola, una mamma aveva invitato la classe a casa sua per festeggiare il compleanno del figlio.

-Ci vediamo dopo... - Oliver se ne andò verso l'ascensore annuendo a Diggle il quale annui in risposta, l'uomo si avvicinò a Felicity che lo guardava con un sopracciglio alzato.

-Beh sembra che abbiate sistemato.. - iniziò lui sedendosi sulla scrivania osservando Felicity finire le ultime cose.

-Già per fortuna non si è arrabbiato più di tanto. -

-I bambini come l'hanno presa? -

-Hope lo adora, lo ha trascinato per tutta casa raccontandogli qualunque cosa le sia venuta in mente, penso che lo abbia distrutto. - sorrise ricordando come Oliver era stata trascinato da quella piccola furia bionda.

-E Robert? -

-Robert è Robert, ha fatto quello che fa sempre ha lasciato a Hope tutto lo spazio...-

-Ogni volta che penso a Robert mi chiedo come non ho fatto a capire che erano i figli di Oliver, voglio dire Robert è uguale a lui!- commentò Diggle pensieroso.

-Entrambi mi hanno chiesto se l'altro lo odiava, mi ci è voluta molta determinazione per non scoppiare a ridere con Robert, era così dolce...-

-Hope immagino abbia capito e abbia lasciato spazio anche al fratello. -

-E' Hope. Andiamo, voglio passare al covo. -

 

***

 

 

Chiusi al covo c'erano Roy e Sara che si stavano allenando, Roy aveva ripreso gli allenamento con l'arco, quando videro i due entrare si fermarono e andarono incontro alla bionda.

-Wow, che accoglienza calorosa! - esclamò sorridendo a Roy e a Sara.

-Volevo ringraziarvi per essermi venuti a salvare... -

-Non ti avremmo mai lasciato in pericolo Felicity. - rispose Sara abbracciando l'amica e sorridendole, non sapeva nemmeno lei quando aveva iniziato a voler bene a quella ragazza, ma forse come diceva suo padre, era semplicemente impossibile odiarla.

-Oliver era tipo impazzito... - aggiunse Roy muovendo il dito attorno alla tempia facendo ridacchiare i presenti.

Roy riprese gli allenamenti, mentre Felicity iniziava a sistemare alcune cose al computer.

Era passato un po' di tempo e tutti erano presi dai propri compiti quando il cellulare di Felicity iniziò a squillare.

-Oliver? - chiese Felicity prendendo il cellulare per guardare chi la stesse chiamando, rispose, ma il ragazzo non diceva niente, Felicity sentiva delle voci in lontananza.

-Credo che sia partita la chiamata... - costatò collegando il cellulare al viva voce così che tutti potessero sentire.

-Questa è la voce di Thea...- commentò Roy smettendo di lanciare frecce, una seconda voce uscì dall'apparecchio, era chiaramente la voce di un uomo, ma non era quella di Oliver.

-Io conosco quella voce... o santo cielo... - balbettò Sara. Felicity guardò Sara preoccupata, la ragazza sembrava avesse visto un fantasma.

-Di chi si tratta? - chiese Diggle pratico, il fatto che fosse stato nell'esercito lo aiutava a mantenere sempre la calma anche in momenti difficili.

-Il suo nome è Slade Willson, e se non lo fermiamo subito ucciderà Oliver e con lui tutta la sua famiglia... -

-Cosa aspettiamo andiamo! -

Il gruppo si mosse immediatamente verso casa Queen, mentre Felicity rimaneva al covo in contatto con Oliver e dando come sempre il suo contributo informatico.

Dentro Felicity si agitava qualcosa, non riusciva a capire cosa fosse, ma c'era qualcosa che la rendeva inquieta, quanto la situazione fu risolta, Felicity raccolse velocemente le sue cose e uscì dal covo, doveva andare a prendere i gemelli e tornare a casa.

 

***

 

 

Oliver era ancora a casa, Slade era appena andato via, l'idea che quell'uomo fosse a Starling city non gli piaceva per nulla, non solo doveva preoccuparsi di sua madre e di Thea, ma ora aveva anche Felicity e i gemelli, se Slade fosse venuto a conoscenza che era padre avrebbe usato i due bambini per vendicarsi.

Oliver rientrò in casa, Moira lo stava aspettando in salotto.

-Se devi tornare a casa e comportarti così, puoi anche non tornare... - gli disse la donna appena lo vide entrare.

-Sono qui perché Thea mi ha chiesto di venire... Comunque volevo dirti che so il segreto di Felicity... - la donna si voltò per guardarlo, al contrario delle sue previsioni non sembrava arrabbiato perché la donna gli aveva nascosto una cosa così importante.

-Sai è buffo... quando mi hai detto che Felicity nascondeva dei segreti, tu eri convinta che questo avrebbe rovinato il rapporto che c'era tra noi. Ammettilo, volevi che io disprezzassi Felicity come disprezzo te per i tuoi segreti... - l'accusò lui.

-Oliver, io volevo solo... - interruppe Moira, lo sguardo di Oliver era duro sembrava arrabbiato e triste contemporaneamente.

-Solo? Sai qual'è la cosa che mi ferisce di più? Tu sapevi.. Sapevi che aveva due figli e che quei due bambini erano miei e non hai fatto nulla per aiutarla... - socchiuse gli occhi ferito da quel comportamento, erano i suoi figli, i nipoti di Moira eppure non aveva alzato un dito per aiutare la ragazza, si era prodigato di più Walter che sua madre.

-Non potevo essere certa che fossero figli tuoi e poi lei non ha mai chiesto niente, io... - Moira sembrava in difficoltà a difendersi dalle accuse del figlio.

-Non ti ha chiesto niente perché lei è così: è buona e non si approfitta della persone, non le usa! Ero morto, per tutto il mondo ero morto, cosa avresti detto se lei fosse venuta a dirti che erano figli miei? L'avresti mandata via accusandola di essere un profittatrice. Felicity non fa queste cose, ha cercato di farcela con le sue forze... -

-Sue forze? Forse non sarò stata la nonna dell'anno, ma tuo padre le aveva fornito una borsa di studio molto generosa, anche con due bambini non ha avuto difficoltà a pagare la retta e a vivere comodamente. -

-Ma ascolti quello che dici? Papà! Papà che è morto con me! Lasciamo stare, non puoi capire...- si voltò e se ne andò, sua madre non capiva e forse non avrebbe capito.

 

Continua...

Eccoci alla fine del capitolo 22.
Avviso che sto preparando il capitolo a mezzanotte perché domani non avrei fatto in tempo a metterlo di mattina, ma non volevo farvi aspettare le nove la sera per leggerlo.
Iniziamo subito:
_Oliver è riuscito a partorire un pensiero intelligente da solo, Il fatto che Felicity non gli abbia detto niente dei bambini non è stato preso come un comportamento egoistico, ma anzi lo ha apprezzato. *coro di angeli che acclamano il pensiero*
_Oliver che chiede se Robert lo odia? E Robert che il giorno dopo chiede se il padre lo odia... sono l'amore, credo che ormai Robert sia arrivato ai livelli di Hope per dolcezza e coccolosità, anzi forse la batte

_Il momento Robert Oliver in camera come vi è sembrato?
_E' arrivato Slade e ora che farà? Sappiamo tutti come reagisce Oliver quando c'è un problema, lascia le persone perché non siano in pericolo, farà questo ragionamento anche con Felicity e i bambini?
_Confronto Moira Oliver, le parole che le rivolge il ragazzo sono abbastanza cattive, certo Moira non è stata carina ne tanto meno una grande nonna, ma avrà delle attenuanti? Farà parte della famiglia che Oliver potrebbe avere con Felicity?

Bene siamo a fine e io vado a letto perché sono morta... anche se mentre leggerete questo io starò andando a lavorare.... qualunque cosa facciate fatelo bene e con un sorriso sulle labbra... Spero di essere riuscita ad addolcirvi la giornata!
per chi lo guarda buona visione di Arrow stasera!!!!

Buon tutto ci vediamo domenica..
Mia


Ps
La storia di Natale una è scritta U.U un bacione

   
 
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