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Autore: Mezzosangue_Tributo_Mago    10/12/2014    3 recensioni
Percy Jackson si è appena trasferito e non vede l'ora di godersi un anno libero da responsabilità e preuccupazioni.
Ma Talia ha bisogno di qualcuno che tenga Jason Grace mentre lei è via e contemporaneamente l'orfano Nico di Angelo scopre di essere parente di Percy.
Cosa accadrà?
Dal capitolo 3:
-IO TI UCCIDO GRACE!!!!-esclamò Percy lanciandosigli addosso e brandendo un cucchiaio come arma
I due ragazzi rotolarono a terra graffiandosi e spintonandosi ( e anche cucchiaiandosi nel caso di Percy)
-Percy sono solo dei biscotti!- esclamò Jason cercando di strapparsi l'altro di dosso
-I MIEI BISCOTTI BLU! BRUTTO INGORDO DI UN CICLOPE!-ribattè l'altro infuriato
-Insomma come facevo a sapere che...-
-BASTA!- esclamò una terza voce
Genere: Comico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Jason Grace, Nico di Angelo, Percy Jackson
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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VABBÈ NON SO CHE DIRE...
BUONA LETTURA

Capitolo 11: Litigi

-Devi sommare questi due e poi... hey Percy mi stai ascoltando?- Annabeth si voltò verso l'amico con occhio indagatore

-Uh! Si! Cosa?- il moro si girò di scatto gettando la penna dietro la testa

-Haha, beccato! Stavi disegnando uno squalo!- intervenì Rachel mostrando il disegnino sul quaderno di Percy

-È la decima volta che te lo ripeto, poi non te lo spiego più- sbuffò Annabeth, incrociando le braccia

-Scusate...forse ho bisogno di una pausa- si giustificò il ragazzo assumendo la sua migliore espressione da cucciolo bastonato 

Annabeth si aggiustò la coda, annuendo. Era una vera impresa dare ripetizioni a Percy, che da bravo dislessico iperattivo si impegnava più a deconcentrarsi  che a studiare.
E neanche l'intervento di Rachel era servito a nulla: in poche parole quel pomeriggio di compiti in casa sua si era rivelato un fiasco. 
Annabeth iniziò a dondolarsi sulla sedia pensierosa, masticando la penna. 
Rachel osservava troppo attentamente lo scollo a V della maglietta di Percy che lasciava intravvedere i pettorali... mentre il suddetto ragazzo arraffava dal centro del tavolo una mela.
"Puoi capire se un ragazzo bacia bene da come mangia la mela" di sicuro era una sciocchezza (perché lo aveva detto Drew) ma questo pensiero fece sorridere Annabeth, che è aguzzò gli occhi grigi  
per vedere meglio il momento in cui Percy affondava i denti nel frutto.
Poco dopo Clarisse proruppe nella stanza, spezzando quella strana situazione che si era creata.
Alla fine si era rivelata una buona coinquilina, anche se un po' rude, era 
abbastanza simpatica e umana quando voleva, e sapeva zittire Drew. 
Inoltre frequentava l'anno suo e di Percy e così si erano conosciuti meglio, anche se con quest'ultimo non andava proprio d'accordo.

-Hey, Le Rue!- la salutò Percy con mezza mela ancora in bocca

-Jackson- rispose lei, fredda

-Eddai si un po' più socievole!- continuò il moro

-Con te non ci tengo, pivellino- sorrise aspra

-Lo so che alla fine mi ami! Guarda come ti ingelosisci!- e detto questo attirò Rachel tra le sue braccia e le stampò un bacio sulla guancia

Forse Percy non lo aveva notato, ma Annabeth si, le guance di Rachel per un istante si erano tinte dello stesso colore dei suoi capelli.
La bionda si chiedeva come facesse il suo amico a essere così tonto da non accorgersi della cotta epocale che Rachel si era presa per lui. Ogni volta che stavano insieme quella povera ragazza provava uno strano misto di imbarazzo e piacere. Questo perché Percy la trattava come la sua migliore amica, dandole piccoli gesti affettuosi ma limitandosi a questo, ma non capendo che lei voleva qualcosa di più.
Annabeth doveva assolutamente aiutarli, ma era quello che voleva?
Si, si era decisa, perché Rachel conosceva Percy da molto più tempo di lei è quindi aveva la precedenza, Annabeth non poteva... fare cosa?! A lei non interessava Percy, giusto? Quindi il problema non esisteva neanche...

-Se non ti dispiace il nostro matrimonio possiamo rimandarlo a dopo, Jackson... adesso avrei un corso sulla gestione della rabbia-riprese Clarisse, sarcastica

-Credo che tu ne abbia proprio bisogno- sussurrò malizioso Percy

Un errore madornale...
Probabilmente non lo disse abbastanza piano perché Clarisse si girò di scatto, con occhi di fiamma, per poi gettarsi di peso sul povero ragazzo. 

-JACKSOOOON!- 

I due si ritrovarono a rotolare sul parquet di Annabeth, che tentava di separarli insieme a Rachel.
In quel momento passò Nico, tranquillo, scalzo, con solo una tuta nera e una canottiera addosso. Gettò un breve sguardo alla scena e poi si diresse altrove, noncurante.

-Tutto normale, no?- la sua voce giunse dalle scale 

                  ~~~~~~~~~~

-Cosa!?- Silena tentò di fare la sua faccia più sconvolta

-Si io e Frank siamo rimasti chiusi nello sgabuzzino- si affrettò a spiegare Hazel

Silena lo sapeva bene: erano stati lei e Nico a rinchiuderli. I due piccioncini si erano infilati nello stanzino per cercare qualcosa, e, vedendo la chiave nella toppa, la tentazione era stata troppa.

-E poi cosa è successo?- chiese Silena, artigliando il tappeto per la curiosità 

-Niente... abbiamo chiesto aiuto e ci hanno liberati- Hazel sminuì la situazione

"Non sta mentendo" decretò Silena, appoggiando il capo contro la porta. Hazel stava sdraiata sul letto con la testa a ciondoloni che fissava l'amica, con i suoi grandi occhi dorati.

-Tutto qui?!- si lamentò 

-Cosa avremmo dovuto fare?!- Hazel arrossì violentemente 

-Boh che ne so...- 

-E di te e di Nico cosa mi dici invece?- Hazel scoccò la sua freccia, che andò subito a segno 

-Io e Nico cosa?!- Silena di tinse di rosso a sua volta

-Beh, siete abbastanza intimi...-

-Nico è semplicemente ... Nico!-

La mora assunse un'espressione offesa, fissando male l'amica.
Nico... si conoscevano da poco, ma, Hazel aveva ragione, avevano sviluppato un bel rapporto. Ma non l'avrebbe mai ammesso, non poteva permettersi che succedesse un'altra volta. Silena sentiva ancora il calore che gli scottava la faccia... il fumo che le faceva lacrimare gli occhi... doveva aiutare Charlie e...

-Sel! Tutto bene?- Hazel le appoggiò una mano sulla spalla

Silena si accorse che, effettivamente, stava stritolando il cuscino che teneva tra le braccia.

-Si tutto a posto, era solo...- si zittì improvvisamente 

-Cosa c'è ancora?!-

La mora era sicura di aver sentito un rumore dietro la porta. Lo avrebbe riconosciuto tra mille, il suo passo felpato, il suo respiro roco... Nico.
Si chiese perché non entrasse e stesse fermo sulla porta, quasi come per...origliare. Silena si sentì offesa, che diavolo aveva da spiarle, per caso "Non si fida di me".

-Oh...niente- rispose, ma intanto mimava all'amica di tacere, e indicava l'uscio 

Sempre guardando Hazel si avvicinò silenziosamente alla porta e, con un unico veloce movimento, la spalancò di scatto, facendo precipitare un Nico di Angelo abbastanza sorpreso, su se stessa.

                   ~~~~~~~~~~

Ok, forse era stata un'idea di merda, ma Nico non ce l'aveva fatta a resistere, appena aveva sentito il suo nome, aveva subito voluto sapere cosa Silena avrebbe detto di lui (come se Hazel non fosse stata anche lei in quella stanza), e a, quanto pare, la cosa più logica era mettersi a origliare, non chiederglielo di persona.
Nico non sapeva il perchè di quel desiderio così subdolo che bramava così tanto, ma fatto stà che si ritrovò accovacciato davanti alla porta, con l'orecchio premuto contro il legno, e il petto contratto nella speranza di non emettere alcun fiato.
E pensare che era venuto li con le migliori intenzioni, voleva solo scambiare qualche chiacchera con Sel e magari farsi aiutare con i compiti. 
Tanto la porta era sempre aperta. Ormai le due case erano diventate un unico grande ritrovo per gli amici: a volte Nico si svegliava trovando Leo e Jason sbronzi sul divano, oppure Annabeth nel letto di Percy (li si faceva qualche domanda), o addirittura lui stesso si alzava nella casa di fianco domandandosi come ci fosse finito, e come mai fosse così vicino a Drew...

Comunque la sua carriera di spia era presto finita.
Nico vide tutta la sua vita davanti mentre la porta si apriva, lui perdeva l'appoggio e cadeva sopra una Silena abbastanza furiosa.
"Per Ade, qui rischio di spiaccicarla prima di riuscire a trovare una scusa decente!" fu questo pensiero che riscosse il ragazzo da quella scena a rallentatore da film che si era creata. Afferrò la maniglia con una mano, e con quella restante cinse la vita di Silena poco prima che cadesse a terra.
Il miglior salvataggio del mondo, peccato che la ragazza non la pensasse allo stesso modo.

-Perchè ci stavi spiando?!- strillò infatti la padrona di casa

-Intanto un "grazie" non guasterebbe...- Nico sfoderò il suo miglior sorriso malizioso

-Grazie perché perchè mi stavi cadendo addosso?!- replicò Silena, alzando un sopracciglio

-Beh sei tu che hai spalancato la porta all'improvviso- alzò le mani per protesta

-Perchè stavi origliando!- la ragazza strinse i pugni

-Senti ho sentito il mio nome e mi sono incuriosito- sbuffò Nico sistemandosi i capelli 

- Devo andare al corso di minerali a scuola, ci vediamo domani!- Hazel, sentendosi di troppo, prese le sue robe e scappò via 

-CIAO!- risposero all'unisono, arrabbiati 

"Diavolo, Hazel grazie! Mi lasci qui da solo con questa belva!" pensò il ragazzo. 
I due incominciarono a girare per la stanza lanciandosi delle occhiate circospette.

- Allora...- riprese Silena, incrociando le braccia

-Cosa?- 

-Perchè non potevi semplicemente chiedermi cosa penso di te?-

-Non è così facile...-

-La verità è che non ti fidi di me!- una lacrima solitaria rigò la guancia bianca di Silena

Per Nico fu come un pugno nello stomaco: era vero, lui non si fidava di nessuno, se l'era ripromesso, ma chissà perché c'era sempre una vicina nella sua testa che gli diceva di fare un'eccezione, che non poteva deludere Silena 

- Hai ragione Sel... non mi fido... perché sono sempre stato abituato a cavarmela da solo... la gente mi ha sempre voltato le spalle e fatto soffrire...- Nico si lasciò cadere sul letto 

- Nico... noi ormai siamo la tua famiglia, se in passato qualcuno ha tradito la tua fiducia, stavolta non succederà, te lo prometto, ok?- Silena si era addolcita, anzi quasi pareva che avesse la voce incrinata

La ragazza si distese di fianco a lui, e iniziò a passare le dita tra i suoi capelli.
Nico sentiva le sue dita affusolate accarezzargli il capo, e il suo corpo dolce e sinuoso premuto al suo.
Facendo le fusa come un gatto, la prese tra le sue braccia, appoggiandole il mento sulla sua fronte. 

-Promesso- rispose, mentre un sorriso gli increspava il volto


BUON SALVE!
QUESTO CAPITOLO HO ADORATO SCRIVERLO, FORSE PERCHÉ NICO E SILENA SONO TROPPO DOLCI :3 (IO AMOOOOOO NICOOOOO!)
VI LASCIÒ UNA DOMANDA: QUAL È LA VOSTRA COPPIA PREFERITA DELLA FAN FICTION (ANCHE SE FINORA NON SI È VISTO MOLTO...)?
   
 
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