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Autore: MaryFangirl    10/12/2014    2 recensioni
Sheldon e Penny sono a casa di quest'ultima dopo aver cenato insieme e iniziano a bere vino. Una notte di follia basta a sconvolgere le vite di entrambi e di chi sta intorno a loro.
Genere: Erotico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Penny, Sheldon Cooper
Note: Lemon, OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Quasi tre mesi dopo, Penny era nella sala d'attesa della ginecologa. Si mordeva le unghie e picchiettava con il piede sul pavimento, era agitata. Bernie, accanto a lei, teneva le mani in grembo senza sapere bene cosa fosse opportuno dire, finendo per stare sempre zitta.
Dopo quella rocambolesca domenica, Penny aveva aspettato stoicamente il giorno in cui sarebbe dovuto cominciare il ciclo mestruale e quando non si verificò, nemmeno per i successivi giorni, tremante e respirando a fatica aveva telefonato alla ginecologa e dopo qualche altro giorno aveva fatto il testo, o meglio, almeno tre test. Tutti positivi.
La dottoressa aveva confermato senza dubbio e per quei mesi Penny pensò che aveva per le mani davvero una bella gatta da pelare. Non sapeva se tenerlo. Non sapeva che ne sarebbe stato di lei. Non sapeva se dirlo a Sheldon, decisivo contribuente di quella pagnotta nel forno.
E soprattutto non doveva sconvolgere la sua vita fin quando non avesse preso decisioni definitive per non far insospettire gli amici. Bernadette continuava ad essere la sua unica confidente ma per fortuna nessuno aveva dato peso alle brevi occhiate di preoccupazione che le lanciava ogni volta che si riunivano a cena.
Aveva infine scelto di continuare la gravidanza e a quel punto Bernadette le aveva ricordato che anche senza dire nulla, prima o poi lo si sarebbe saputo comunque.
Poi era passata al lato 'tecnico' della gestazione, leggendo un sacco di siti, blog, libri.
La ginecologa aveva detto che con le moderne tecnologie era sufficiente una sola ecografia a trimestre, a partire dall'entrata nella dodicesima settimana, quando il cuore del feto avrebbe completato il suo sviluppo; la prima della serie avrebbe confermato il corretto annidamento dell'ovulo e fornito una stima del rischio di patologie; la seconda, intorno alla ventesima settimana, avrebbe valutato l'anatomia del feto ed eventualmente individuato il sesso; l'ultima, verso la trentaduesima settimana, avrebbe nuovamente controllato l'anatomia, la crescita del feto, la quantità di liquido amniotico, la posizione della placenta.
Farne di più, senza una valida ragione, non sarebbe servito se non alla gioia della madre di vedere il suo piccolo.
Durante la visita Penny risultà sanissima: utero, ovaie, feto erano perfetti.
Ma l'ora della verità giunse quando iniziarono le nausee.
Si era informata anche su quelle: erano definite 'mattutine' nonostante potessero verificarsi ad ogni ora del giorno e solitamente non duravano oltre i primi tre mesi ma ogni gravidanza era diversa rispetto a un'altra. Alcune mattine Penny dovette rimanere a letto per quanto stava male.
Era anche molto attenta alla dieta che la dottoressa aveva raccomandato con solerzia perché 'Non si deve affatto mangiare per due, è un infondatissimo luogo comune' e aveva dovuto salutare alimenti come sushi -niente pesce crudo-, formaggi molli, uova -non erano vietate ma era meglio farne a meno- oltre che alcool, la cosa più difficile ma perentoria per evitare danni al feto.
Penny aveva scoperto un lato meticoloso di sé che non conosceva, ma aveva deciso di tenere la creatura e quindi doveva andare tutto per il meglio, anche per se stessa.
Se i primi tempi era stata molto spaventata, giorno dopo giorno se ne era fatta una ragione e si era tranquillizzata. Era vero, quella situazione non era stata voluta, ma all'improvviso crebbe un istinto materno -anche questo sconosciuto- che la portò a non considerarlo più un errore quanto una casualità positiva. Il feto era piccolo e la pancia ancora non si vedeva ma a volte prima di addormentarsi, la giovane donna guardava e si toccava il ventre sorridendo.
Sheldon era il padre, incredibile ma vero, e doveva sapere. Rifletté a lungo sulle parole da usare, comunque conscia che alla fine avrebbe improvvisato.
 
 
Erano tutti insieme a cena. Leonard fissava Penny che beveva un the caldo visto che aveva sorvolato sui suoi ravioli cinesi dicendo che si sentiva poco bene e non voleva appesantirsi.
Aveva rifiutato un bel bicchiere di rosso e questo non poté che stupire gli amici, a parte Sheldon che da quel sabato sera evitava fin troppo platealmente di posare gli occhi sul viso di Penny e si ingozzava di pollo come se questo avesse potuto volare via.
Penny invece sembrava tranquilla, sedutagli accanto, mentre lui ogni tanto commetteva il grave errore di soffermarsi sulle sue braccia nude e sulla canotta bianca con su fiori stampati che donava molto alla sua pelle abbronzata. Simili pensieri erano inconcepibili e imperdonabili, Sheldon scuoteva il capo tuffandosi ulteriormente nella sua vaschetta di pollo per celare il rossore sul volto nel momento in cui vaghi ricordi lo riportavano alla sensazione del seno di lei premuto sul torace. Vampate di calore lo infiammarono da testa a piedi e si ritrovò a incrociare le gambe e a trangugiare lunghi sorsi d'acqua fresca al fine di spegnere immediatamente l'incendio.
Nessuno diede molto peso al suo comportamento, bizzarro come poi lo era tutta la sua persona, tranne Bernie che lo scrutava non sapendo se rimanere seria o ridere. La sua espressione mutò in modalità allarmata quando Penny si portò la mano alla bocca, alzandosi di scatto e biascicando delle scuse prima di piombarsi fuori dall'appartamento per raggiungere il proprio water. Bernie fece per correrle dietro ma leonard la precedette, facendole cenno di restare lì.
Ci fu un silenzio imbarazzante, scandito però dai sospiri di sollievo di Sheldon che solo Bernie comprese e ridacchiò, sotto gli sguardi perplessi del marito, di Raj e di Emily.
 
 
"Penny"
"Non osare aprire!" gridò Penny tirando lo sciacquone più di una volta per mascherare gli orribili rumori causati dall'ennesimo attacco di nausea.
"Certo. Quando hai finito, parliamo" affermò sedendosi sul divano. E notando sul tavolino il libro 'Tu e il tuo bambino'. Era decisamente poco furbo da parte di una che si drogava di serie tv come Criminal Minds.
Penny uscì dal bagno almeno cinque minuti dopo, bianca come la sua canotta e con i capelli legati.
"Ho lavato i denti, non rischierai di morire per la puzza di vomito"
"No, ma rischiavo comunque di morire per infarto" disse indicando il libro. "Non inventarti che Bernie o un'altra tua amica lo ha dimenticato perché nausee, astinenza da alcool e da cibo cinese parlano da sole"
Penny allargò le braccia. "Mi hai scoperto. Sì, aspetto un bambino, no non lo avevo programato, sì lo terrò, no non indovinerai mai chi è il padre e sì mi dispiace se ci rimani male" buttò fuori senza fiatare.
"Ehi, non ci rimango male. Tra noi è finita e del tutto, lo so, oramai il rapporto è più fraterno che altro...inoltre sto già frequentando qualcuno"
Penny prese la palla al balzo. "Chi?"
"Si chiama Alice ed è appassionata di fumetti, l'avevo conosciuta quando stavo con Priya e...NON cambiamo discorso, chi è il padre?!"
Penny respirò profondamente. "Oddio, è stata una violenza?" si terrorizzò Leonard.
"No, no, certo che no...non penso avrei la forza di sopportare il frutto di una violenza! È semplicemente...Sheldon"
Leonard si tolse e rimise gli occhiali un paio di volte, battendo le ciglia all'infinito in due secondi.
"A-aspetta, ti ha convinto a qualche sperimentazione, stai offrendo l'utero per quel campione di dna di Leonard Nimoy?! Cosa vuol dire 'è semplicemente Sheldon'?!"
Roteò gli occhi al cielo. "Il padre è Sheldon perché, come accade per tutte le specie nel mondo, abbiamo fatto sesso. Senza provette o niente del genere, alla vecchia maniera!" esclamò, scoprendo che la frase non le risultava così assurda. Era stata con Sheldon...e allora? Aveva notato che la guardava, quella sera, e la cosa le era piaciuta parecchio.
"Anche quello non era previsto...una sera è venuto qui, abbiamo bevuto un po', l'ho fatto dormire nel mio letto. Solo che mentre lo aiutavo a togliere i vestiti, ho notato che si era eccitato! Insomma, era solo un gioco all'inizio e volevo fermarmi al bacio ma più andavo avanti più mi piaceva...e piaceva anche a lui...mi spiace doverlo dire proprio a te che sei il suo migliore amico e comunque il mio ex, ma è stato bello e io credo di essere...leggermente invaghita di Sheldon. Naturalmente devo dirgli della gravidanza e sarà un casino, non so neanche se confessargli che sto iniziando a provare qualcosa di serio per lui e tutto questo è così strano, specie perché ne sto parlando con te e..."
"Respira!" la fermò, notando il suo volto paonazzo e il fiatone. "E' ovvio che mi appaia strano ma non sono geloso né mi arrabbio se sei...se hai un debole per Sheldon. Ti accorgerai da te se è solo un'infatuazione, ma la cosa primaria è dirgli del bambino"
"Lo so, lo so...tu però non accennargli niente. Tutto questo riguarda...beh, noi due -anzi, noi tre- e devo pensarci io. Troverò il modo adatto e capirò se mi sto..."
"Innamorando?"
Sospirò, "Già".
Innamorando. Si stava innamorando di Sheldon.
Già. 
  
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