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Autore: Nyarlatothep    10/12/2014    1 recensioni
Riccardo ha appena finito gli esami di stato e si trova in una situazione particolare in famiglia.
Cercando disperatamente un lavoro, Riccardo inizia a lavorare dal mago Nicolas, che in seguito si rivelerà essere il peggior incubo del ragazzo. Tra spettacoli terrificanti e rivelazioni inaspettate Riccardo verrà catapultato in un mondo di agonia e paura.
"Il sentimento più forte e più antico dell'animo umano è la paura, e la paura più grande è quella dell'ignoto"
H.P.Lovecraft
Genere: Horror, Mistero, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Violenza
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                                                                   SPETTACOLO

 
 
Lo spettacolo iniziò penetrando con un sonoro GONG l’udito di tutti i presenti.
Del fumo bianco si alzò dallo scenario mettendo in luce il sipario ancora chiuso.
Sulla tenda si potevano intravedere dei ricami fatti pazientemente a mano.
Mostravano degli occhi completamente neri, e questi si riuscivano a notare a occhio nudo poiché il sipario era di colore bianco.
Il pubblico non faceva un rumore e Riccardo, che era seduto all’ultima fila, iniziò a sentirsi in modo strano, come se da un momento all’altro quel palazzo dovesse crollare.
Dal sipario uscì finalmente una figura.
Sembrava un uomo ma sorprendentemente quello che il pubblico stava osservando era un manichino, seppur fatto bene.
Un forte urlo di sorpresa s’innalzò dal pubblico che osservava incuriosito l’oggetto.
Due getti di luce illuminarono il pupazzo, che si mosse.
Nessuno sapeva cosa stesse succedendo e questo si poteva anche tranquillamente notare dal comportamento dell’anziano signore seduto vicino a Riccardo.
Aveva la bocca completamente aperta ed era inclinato in avanti.
Si stava appoggiando con tutte e due le mani sul suo bastone fatto interamente in legno di quercia e aveva un paio di splendidi occhiali appena poggiati sul naso.
Riccardo era sorpreso e continuava ad avere quella bruttissima sensazione.
La luce si stava affievolendo e il pupazzo continuava a muoversi fino a che non iniziò a ballare a ritmo di una canzoncina deliziosamente ritmata e ascoltabile.
Tutto d’un tratto il manichino si bloccò, insieme alla musica, e s’iniziò a contorcere.
Dai vestiti del manichino ormai quasi polverizzato ne uscì una nuova figura umana.
La luce cambiò colore, lasciando il posto a un rosso acceso che inaugurò l’entrata in scena del mago.
Il vestito aveva un colore bellissimo, era un rosso acceso, quasi un rosso cremisi, un colore ricordante il sangue.
Aveva uno splendido cilindro, anche lui rosso, e sotto il cappello si nascondeva la faccia del mago.
Da lontano era difficile per Riccardo riconoscere ogni lineamento di Nicolas ma si riuscì a fare un’idea abbastanza precisa del suo aspetto.
L’identificò come un uomo sulla cinquantina, con un lungo pizzetto e delle folte sopracciglia, mentre la carnagione della pelle era abbastanza scura, quasi olivastra.
Delle rughe invecchiavano il volto del mago che aveva stampato sulla faccia un’espressione felice.
Lo spettacolo continuò con i soliti trucchetti da mago, come le rose dal cilindro, giochetti di prestigio e con le carte.
Tutti questi giochi banali erano però resi dal mago interessanti e divertenti tanto che il pubblico, divertito e affascinato, lo applaudì quasi costantemente.
Il Mago, rendendo lo spettacolo divertente e allo stesso tempo interessante, riuscì a far volare due ore delle vite degli spettatori senza neanche accorgersene.
Riccardo, purtroppo, continuava a sentire quell’aura negativa e grigia che svolazzava sopra le teste delle persone presenti nel teatro e soprattutto, sopra Nicolas.
 
 
Lo spettacolo continuava a filare liscio come l’olio finché, dalle tenebre che riservava la parte posteriore del sipario, uscì una ragazza.
Riccardo non poteva credere ai suoi occhi.
La ragazza era la copia di Azzurra.
Le uniche differenze erano il colore dei capelli e quello degli occhi.
Infatti, i capelli della ragazza erano completamente neri, come la pece, mentre gli occhi erano verdi come un prato appena tagliato.
Il mago iniziò a parlare, dicendo con la sua voce rauca, di voler sperimentare un nuovo trucco di magia.
Non spiegò né in cosa consisteva né i pericoli dell’azione, ma volle un volontario dal pubblico per compiere la magia.
Il silenzio scese nella sala e tutti gli spettatori cominciarono a guardarsi.
Riccardo si sentì male, la testa gli iniziò a girare e gli parve di sentire una risata in lontananza.
Quando si riprese si ritrovò con la mano alzata e il mago che lo incoraggiava a salire sul palco.
Il ragazzo non cercò di protestare, sapendo che sarebbe stato tutto inutile.
Si incamminò verso il palco, osservato attentamente dalle altre persone che facevano commenti a voce bassa di quanto fosse stato coraggioso.
Riccardo si pose molte domande, ma non riuscì a rispondere nemmeno a una che si ritrovò sul palco, seduto su una lugubre sedia e circondato dal mago e dalla misteriosa ragazza.
Tremava, anche se non eccessivamente, e subito si accorse che la luce aveva cambiato nuovamente colore.
Adesso era di un verde scuro, quasi come la muffa.
La luce lo ricopriva tutto e faceva sembrare i suoi arti come fatti di gelatina.
Il mago iniziò a parlare, conversando amichevolmente con il pubblico sul da farsi.
L’uomo spiegò, gesticolando, che questo esperimento si chiamava “Lo Show Dei Sogni”.
Spiegò inoltre che il coraggioso volontario ne sarebbe uscito assolutamente illeso, indicando Riccardo sghignazzando.
Il ragazzo era impaurito, ma non osava fiatare.
Il mago sussurrò nell’orecchio qualcosa ma Riccardo non capì, sentì solamente un forte senso di stanchezza.
La ragazza parlava, anche il mago, ma Riccardo continuava a sentirsi affaticato.
La testa girava e dopo aver sentito l’ultima frase del mago, si addormentò.
  
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