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Autore: FrostyDark    10/12/2014    2 recensioni
Allora... Continuo de "Nuovi amici"... Se volete sapere potete trovare maggiori descrizioni nel mio solito angolino giù in fondo sotto la chilometria FanFiction...
Dal testo (ultima battuta di Queen)
-Mi pare ovvio che verrò a vedervi giocare!- Dico io cercando di mostrare anche la convinzione che non ho…
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Crack Pairing | Personaggi: Shindou Takuto
Note: AU | Avvertimenti: Incompiuta
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Ricomincia la vita ... Di Nuovo...
Il sole batte forte sulle persiane di camera mia, ma io non ho la minima voglia di alzarmi dal mio comodissimo letto.
Toc-toc
-Chi è?- Biascico in preda a qualcosa a cui non so dare un nome.
-Signorina, si deve alzare, è quasi mezzogiorno, e sono due settimane che non va a scuola.- Mi dice una delle domestiche di mio padre.
-Non mi importa, non ho fame e a scuola si adatteranno!- Dico girandomi dall’altro lato.
Poi però, decido di alzarmi, voglio vedere il cielo, sono quasi due settimane che non lo vedo.
Apro lentamente le persiane, in quel momento vedo Takuto aprire le sue dall’altra casa, si avete capito bene, lui, siamo vicini di casa da quasi un anno; non me ne faccio un problema, mi siedo sul davanzale della finestra piccola, quella col balcone non mi va di aprirla.
Dopo diversi minuti che fisso il cielo sconfinato noto che è ancora lì a fissarmi.
Toc-toc
-Chi è?- Dico scocciata girandomi verso la porta della stanza.
-Sono tuo padre.- Dice- Posso entrare?-
-No.- Rispondo secco per poi tornare a fissare il cielo.
-Come mai non vuoi fare niente? Non vai a scuola, non fai sport, non ti alleni col piano… Che hai?- Mi chiede, come se per queste cose stesse per cadere il mondo dato che non le faccio, noto che Takuto non c’è più alla finestra.
Driing-driing.
-Finiamo dopo.- Mi dice mio padre per poi uscire dalla stanza sbattendo la porta.
-Signor Zeilen, è la famiglia Shindou, l’ho fatta accomodare nel salotto.- Dice una domestica e mio padre le fa segno di congedarsi, per poi farmi un cenno con la mano di scendere.
Iniziai a scendere le scale di mala voglia, di solito le facevo talmente velocemente che sembravano cortissime, invece, mi sembrano lunghe, chilometri e chilometri.
-Salve signor Shindou, signora Shindou, Takuto.- E poi mi siedo accanto a mio padre sul divano in pelle.
-Ci hanno detto che sono due settimane che Queen non va a scuola… E’ per caso successo qualcosa?- Chiede il signor Shindou.
-No, va tutto a meraviglia!- Dico io alzandomi irritata dal divano e chiudendomi la porta alle spalle, per poi accasciarmici contro.
-Che cos’ha?- Chiede allora la signora.
-Ha dei problemi con la salute, il cuore e i polmoni si stanno indebolendo, e lei non ha più voglia di fare niente…- Dice mio padre.
-Sembra molto dimagrita…- Dice preoccupata la madre di Takuto.
-E infatti lo è, in sole due settimane è calata di venti chili, e poi, per colpa delle medicine, sta diventando di un bianco cadaverico…- Sento dire a mio padre.
A quel punto mi viene da ridere, poi mi alzo stancamente dal pavimento e mi avvio verso il bagno, ho solo voglia di farmi una doccia, forse mi aiuterà a rilassarmi.
Entro in camera mia, il mio letto è già stato rifatto ed è tutto perfettamente aperto per far entrare aria.
Entro nel bagno di camera mia e apro l’acqua calda.
Dopo poco già asciutta e vestita, di solito mi piace farmi il bagno, ma nelle ultime settimane non lo sopporto.
Scendo le scale stancamente e mi avvio verso il salone, dove tutti sono intenti a discutere, tranne Takuto, che sta fissando la porta e quindi anche me; sono vestita con una T-shirt nera sopra una felpa, dei Jeans grigi e delle All-Star nere con le borchie, e sono i primi vestiti che ho trovato, mi sentivo troppo stanga anche solo per cercare dei vestiti.
I miei capelli neri e ricci, solitamente lucidi, stanno diventando opachi, la mia pelle pallida, che a forza di giocare con la Raimon aveva preso un leggero colorito, era diventata più pallida di prima, e per quanto dormissi, avevo delle occhiaie che facevano paura.
Entrai con le mani in tasca, mi andai a sedere stancamente vicino a mia madre, ma dopo pochi attimi ci chiamarono a pranzo, e io mi alzai a fatica da divano.
-Ce la fai Queen?- Mi ha chiesto mia madre.
-Si mamma, non sto per morire!- Le dissi convinta sforzandomi di sorridere, anche se lei sapeva benissimo che rischiavo tantissimo.
Mi avvicinai al tavolo e mi sedetti sulla mia sedia, che come al solito era vicino a Takuto, con davanti le nostre rispettive madri e a capotavola i nostri padri.
Ho mangiato una mezza fetta di pane nello stesso tempo in cui loro mangiavano l’antipasto, i due primi, i tre secondi, il dolce, il caffè o per Takuto una tazza del mio thè.
I miei genitori e quelli di Takuto hanno deciso che io e quest’ultimo possiamo andare a fare una passeggiata al parco, io non ho voglia di discutere, e lui, beh lui non dice mai di no a ciò che dicono i suoi genitori.
E quindi siamo usciti, stiamo passeggiando verso il parco, e io ho urgente bisogno di sedermi su una panchina, sono ferma, e vedo la vista che mi si offusca, lui è fermo davanti a me e mi guarda preoccupato, poi lo vedo che si sbilancia verso di me, e io mi sento cadere, e poi nient’altro, il vuoto e il buio…
...
Diverse ore dopo
-Se la caverà, è stata fortunata che con lei ci fosse il ragazzo, altrimenti non sarebbe sopravvissuta molto a lungo, e il fatto di aver evitato la botta è stato molto d’aiuto.- Sento dire al medico, ma le parole mi avvivano ovattate, come se fossero dietro ad una porta, eppure riesco a sentire il loro calore.
-E… Per l’operazione?- Sento chiedere a mia madre.
-Ecco… L’operazione dobbiamo aspettare che si svegli, farle fare delle analisi, e poi avere il vostro e il suo consenso dato che ha più di dodici anni e la legge prevede che possa scegliere.- Dice il medico.
-O.K… Aspetteremo che si svegli…- Sento dire a mio padre.
Lentamente apro gli occhi, me li sento pesanti, probabilmente hanno aumentato la dose dopo quello che è accaduto.
Vedo che tutti mi fissano, riesco a specchiarmi nei grandi occhiali di mia madre, ho un aspetto spaventoso, sembro un essere venuto da un altro mondo, più precisamente dal mondo dei morti sembro venire.
A distrarmi dai miei pensieri è un angolo della stanza, c’è Takuto, non sta bene neanche lui.
-Cosa… Ha fatto lui?- Chiedo indicandolo appena muovendo l’indice della mano destra in sua direzione.
-Si è spaventato, c’era lui con te quando sei svenuta…- Mi risponde mia madre accarezzandomi i capelli riccioluti.
-Abbiamo chiesto il permesso che Shindou rimanga qui con te e ci chiami appena succeda qualcosa, noi dobbiamo andare, l’orario e poi il lavoro…- Mi ha detto mio padre.
-Allora buona notte, mi raccomando riposati, poi domani mattina il medico ti chiederà se vuoi sottoporti all’operazione, pensaci… Ci vediamo domani mattina!- Mi dice mia madre baciandomi la fronte e salutando allo stesso modo Takuto, che è seduto su una sedia, poi con mio padre esce dalla stanza.
-Ciao… Come ti senti?- Mi chiede Takuto appena i miei genitori sono fuori dalla porta.
-Non lo so… Non mi sento più…- Rispondo io, lo so che così gli faccio capire che sto male, ma è stato il mio primo amico insieme a Kirino, già, Kirino, chissà dov’è in questo momento.
Lui abbassa lo sguardo, poi apre la bocca come per dire qualcosa, ma non la riesce a dire, allora parlo io.
-Come stanno quelli della squadra?- Chiedo sorridendo meglio che posso, anche se il solo sorridere mi provoca una fatica incredibile.
-Non importa come stiamo noi, importa come stai tu!- Mi volto di scatto insieme a Takuto, e vediamo entrare Kirino seguito da tutta la squadra.
-Ciao… Cosa ci fate qui?- Chiedo con la bocca spalancata per la sorpresa, e quella di Shindou non è di certo più chiusa.
-Tua madre mi ha chiamato, e mi ha detto che eri qui…- Dice Kirino sorridendo dolcemente.
-E poi, a quest’ora di solito ci alleniamo e Shindou c’è sempre…- Dice Tenma sorridendo.
-A proposito di allenamento… Mi dispiace di non esser venuta nelle ultime due settimane, ma non me la sentivo…- Dico piano, praticamente per capirmi devono sapere il labiale.
-Non ti preoccupare! Sappiamo tutto, ce lo ha detto tua madre!- Mi ha detto sorridendo Tenma.
“Mai una volta che stia zitta, però grazie a lei non l’ho dovuto raccontare io…”
-Ehi… Passiamo domani, che l’orario delle visite è finito e lei deve riposare…- Ha detto con fare premuroso Samgoku.
-Già… E pensa a cosa fare con l’operazione…- Mi dice prima di uscire Shinzuke tutto pimpante… Lo guardo saltellare fino a fuori, mi chiedo come faccia, io non riesco a reggermi neanche in piedi, e lui saltella tutto contento, ma dopo tutto, anche io lo facevo fino a due settimane e mezzo fa.
Mi sono ritrovata a fissare Shindou negli occhi, sembrano così tristi da quando è arrivato a casa nostra questa mattina.
-Riposati… Che domani sarà una giornata lunga.- Mi dice sorridendo con fare, fraterno?
-E tu?- Ho chiesto.
-Io troverò una maniera per dormire, non ti preoccupare! Dormi, buona notte!- Mi dice sorridendomi.
-O.K… Buona notte allora!- Gli dico ricambiando il sorriso in modo stanco e sbilenco.
… Mattina…
-Ehi… E’ ora di svegliarsi…- Sento una mano calda sbattermi dolcemente su una spalla.
Apro leggermente gli occhi e mi accorgo che è Takuto e che dietro di lui c’è tutta la Raimon.
-Buongiorno prencess…- E’ la voce di mio fratello, la riconoscerei tra mille, e poi i suoi capelli color panna e i suoi occhioni neri, se ne avessi le forse gli salterei addosso dalla felicità.
Però mi limito a guardarlo e a sorridere, come a tutti gli altri.
-Salve signorina, volevo chiederle se vuole affrontare l’operazione, ciò comporterà un miglioramento, cioè non rischierà più di morire.- Mi dice il medico, ma c’è un “però” c’è sempre un “però” quando si parla.
-Però?- Chiedo io.
-Però il senso di stanchezza rimarrà sempre, anche se ci sono pastiglie che possono aiutare per ridurre la stanchezza in caso si debba fare qualcosa di importante.- Dice.
-Non mi deve rispondere adesso, basta che mi risponda per l’ora di pranzo.- Dice il medico per poi uscire.
-Che bello…- Mormoro in tono ironico.
-Non dire così… Potrai in parte guarire…- Mi dice Tenma con tono rassicurante.
-Già… Tenma c’è solo un problema…- Dico io oramai senza più speranze.
-E cioè non ne vedo io.- Dice Hikaru pensieroso.
-Cioè che anche se mi operassi potrei fare le stesse cose che faccio ora.- Dico io con un sorriso di rassegnazione, e senza accorgermene una lacrima riga il mio pallido volto.
…Pranzo…
Sono in camera, sola, cioè insieme a Takuto, ma stiamo leggendo un libro, cioè lui legge e io invece faccio finta, mi annoiava l’idea di rileggere lo stesso libro che ho letto già quattro volte solo questa mattina.
-Allora… La decisione?- Mi chiede il medico entrando.
-Io… Credo… Di…- Mi sento tutti gli sguardi puntati addosso, e Shindou è più nervoso di me…- Credo di si…- Dico solo per togliermi il peso, se devo morire voglio farlo sapendo di aver fatto tutto il possibile.
-O.K… Allora per domani l’operazione sarà pronta. Arrivederci.- Dice il medico ed esce prima che gli possiamo rispondere di rimando.
…Sera…
-Allora signora e signor Zeilen, vostra figlia ha acconsentito all’operazione, perciò ora vi spiegherò alcune cose che dovrete sapere per l’operazione.- Iniziò, poi è andato a prendere una cartella che è sempre stata appoggiata al mobile della camera, Shindou è andato a casa sua, ho detto che stanotte volevo dormire da sola.
-Allora… Dovete sapere che dopo l’operazione i rischi di morte per causa della malattia si annulleranno, però rimarrà il senso di stanchezza, che però si può ridurre con dei farmaci specializzati da prendere in caso di urgenza.- Ha detto il medico.
-Va bene, quindi non potrò più fare praticamente niente, giusto?- Chiedo chinando il viso, e un altro sorriso di rassegnazione si fa spazio sul mio viso.
Non mi ha risposto. Questo vuol dire che è vero.
-Andiamo a parlare fuori, la prego dottore.- Dice mia madre, e tutti e tre escono.
Compongo velocemente il numero di Takuto col mio cellulare.
-Pronto?- La sua voce è preoccupata.
-Calmati… C’è qualcuno con te?- Chiedo.
-Si… La squadra… Perché?- Chiede.
-Fantastico, così lo dico solo a te…- E riesco quasi a sorridere.
-Allora? Cosa mi devi dire?- Mi chiede impaziente.
-Domani mi operano, ma tu lo devi dire soltanto il pomeriggio alla squadra, e hanno detto che non potrò comunque sforzarmi anche se potrò prendere dei farmaci.- Dico.
-Ah… Quindi…- Mi dice e io faccio solo un suono incomprensibile in segno di affermazione.
…Mattina…
-Buon giorno… E’ pronta per l’operazione?- Mi chiede un’infermiera.
-Io devo solo stendermi su un tavolo, se siete pronti voi sono pronta anche io…- Dico cercando di essere felice.
-Queen… Ricordati che ti vogliamo bene…- Mi dice mia madre.
-Queen… Voglio vederti se non giocare a calcio con me, almeno sulla panchina a guardarmi e guardare i tuoi amici… O.K…?- Mi dice Takuto poco prima che io entri in sala operatoria.
…Fine Operazione…
-L’operazione è ben riuscita…- Dice il medico uscendo ai miei genitori, poi il sonno si ri fa pesante.
…L’effetto dell’anestesia termina…
Apro gli occhi a fatica, e vedo Shindou che mi guarda, e dietro di lui tutta la squadra.
-Allora? Come ti senti?- Mi chiede Shindou.
-Non lo so…- Rispondo ancora intontita, mi tiro su a fatica e poi guardo i miei, ormai, ex-compagni di squadra…
-L’importante è che tu sia viva… E poi verrai a vederci giocare!- Dice Tenma pieno di felicità.
-Mi pare ovvio che verrò a vedervi giocare!- Dico io cercando di mostrare anche la convinzione che non ho…
 
E così inizia la mia vita, non rischio più di morire, ma non posso comunque fare niente di troppo stancante, ogni tanto do un calcio alla palla, e cerco di fare le cose come ogni ragazzo e ragazza normale, anche se ciò mi costa fatica…
 
Angolino dell’autrice (ovvero me se mi posso definire tale)
2305 parole… Che cosa fantastica vero?
Allora è il continuo de “Nuovi amici”, non è indispensabile leggerlo ma può aiutare…
Come mio solito devo far finire tutto tragicamente… Ecco a cosa è dovuto il Drammatico ma se non credete che vada bene ditelo che lo cambio…
Io la mia abitudine di far finire tutto tragicamente siamo tornate e vi abbiamo proposto questo sopra…
Eh eh… La vita ti da qualcosa di piccolo e poi ti fa crollare il mondo addosso… Povera Queen… Le ho dato un cognome, visto! Zeilen… Non so se esiste, ma è tedesco e significa… Preparatevi… Di Rigo… Come Riccardo… Già!
Se vi sembra troppo trise non preoccupatevi… Ho una specie di amica (così si definisce) che mi sta minacciando tutt’ora di uccidermi se non pubblico un seguito… Però lo faccio come storia a parte perché non mi piacciono particolarmente le storie a capitoli scritte da me…
Nella storia ci sarà una specie di lieto fine…
Bene, vado che devo andare a lezione di musica fra meno di mezzora e mi devo preparare… Tastiere (4 sono), Basso, Chitarre (4 sono) e due Batterie e due cantanti (un maschio e una femmina)… Bene così sapete perché il mercoledì pomeriggio non mi avete in mezzo ai piedi…
Un Bacio Freddo e Oscuro
FrostyDark
 
P.S. grazie a chiunque abbia letto “Nuovi amici” e per essere stati in più di 80…  
 
  
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