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Autore: Naxi_4ever    10/12/2014    6 recensioni
PARINGS:JORTINI-LODOGGERO-FALBA-MECHIANI-accenni DIELARI
Cinque ragazzi vivono in un mondo parallelo,loro sono i paladini di Eraclyon,un altrove senza spazio e senza tempo,un grande nulla al centro dell'infinito.
La loro missione é riuscire a salvare questo mondo dai Guerrieri del Buio,residenti del Regno di Phobos,situato nell'esatto contrario di Eraklyon: al centro dell'entroterra.
Ma questi guerrieri non solo sono imperterriti nel voler compiere la loro missione e dominare su Eraklyon,loro vogliono conquistare la Terra.
Proprio per questo Caleb,Cedric,Ralph,Lumien e Orube intraprendono una delle missioni piú importanti per il loro popolo: andranno sulla Terra con un'identitá completamente diversa,per catturare i Guerrieri. Unica regola: nessuno lo dovrá scoprire.
Per di piú saranno costretti a frequentare un college a Chicago,convivendo in una casetta insieme ad altre ragazze.
Riusciranno ad abituarsi alla nuova vita?
Le coinquiline scopriranno il loro segreto?
Riusciranno a catturare i cavalieri?
E infine,sulla terra saranno davvero gli unici appartenenti a quel mondo?
Genere: Sentimentale, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO 7

-Bello,vero? Insomma,vedere tutta la cittá da cosí in alto- commentó Ruggero una volta sceso dalla ruota panoramica.
Si voltó indietro,accorgendosi che Lodovica non era accanto a lui; la vide corrergli incontro mentre spintonava qua e lá per uscire dalla massa di gente intorno alla giostra. 
-Scusami,non mi facevano passare. Hai detto qualcosa?- domandó riprendendo a camminare normalmente accanto a lui. -No,nulla. Ti va di comprare dello zucchero filato?- propose Ruggero indicando una bancarella all'entrata della sagra.
La ragazza annuí con un sorriso -Adoro lo zucchero filato!- esclamó.

Una volta comprati i due batuffoli azzurri,si incamminarono lungo una stradina isolata,poco piú lontana dalla festa.
Niente rumore,niente gente esaltata che correva qua e lá,semplicemente qualche luce blu appesa ai rami degli alberi che costeggiavano la via.
-Da quanto non mangiavo uno di questi!- disse Lodovica mentre assaporava il sapore dello zucchero che si scioglieva sul palato.
Ruggero sorrise. Lui invece lo mangiava spesso: lo zucchero filato era molto comune ad Eraklyon. Si diceva che alcuni Eraklyoniani lo avessero tramandato sulla Terra quando erano scesi per la missione.
-Ehi attenta,non va mangiato con due mani!- esclamó il ragazzo notando che lo zucchero si era appiccicato alle mani di Lodovica,solidificandosi pian piano. -Ti spiego: con una mano devi tenere il bastoncino,invece con l'altra stacchi lo zucchero. Cosí si appiccica solo su quella,se tocchi il bastoncino e cambi mano invece capita a entrambe!- 
Lodovica gli lanció un'occhiataccia -Davvero vuoi spiegami come mangiare mentre ho le mani conciate in questo modo?- esclamó continuando a togliere lo zucchero,cercando di non far cadere quello ancora integro.
-Aspetta,ti do una mano- si offrí il ragazzo prendendole il bastoncino,che appoggió a terra con il suo. -E ora come faremo a mangiarlo?- chiese la ragazza preoccupata.
-Te ne compreró un altro,ora pensiamo alle tue mani- spiegó chiudendole tra le sue,e iniziando a sfregare le dita e i palmi con i pollici.
Lodovica osservava ogni accurato movimento,prestando attenzione all'espressione seria del ragazzo. Sembrava che l'unica cosa che gli interessasse fossero le sue mani,neanche fossero d'oro.
-Grazie- sussurró una volta finita l'opera.
Ruggero scoccó un occhiolino -Per te? É il minimo- 
Lodovica abbassó lo sguardo -Per me?- 
Il ragazzo fece un passo verso di lei; ora erano viso a viso -Sí,per te- sollevó il mento di lei con pollice e indice.
-Quando imparerai a guardarmi mentre parlo?- chiese ironicamente,con un mezzo sorriso. 
Lodovica si lasció scappare una risatina -Non lo faccio apposta!- gli colpí un braccio con il pugno destro -Lo sai come sono- abbassó la voce.
Ruggero avvicinó il viso al suo orecchio -Ma potrai sempre cambiare- quasi le sue labbra le sfioravano una guancia -E,chissá,quel giorno potrebbe essere oggi- sussurró.
Ora la sua voce era profonda,diversa alla solita,che si poteva sentire quando stava con Jorge o con i coinquilini. Ora era serio,deciso,dolce.
Lodovica alzó gli occhi,accorgendosi della reale distanza che c'era tra loro.
Non se n'era resa conto fino a quel momento: prima era ancora qualcosa di surreale,ma ora,sí,l'unica cosa che avrebbe voluto fare era attirarlo a sé e unire le labbra alle sue,provare quella sensazione bellissima che sentiva solo in sua presenza,al massimo,triplicata,come se fosse amplificata da un altoparlante.
Voleva sentirlo con lei,senza lasciarlo piú.
-Potrebbe essere oggi- ripeté socchiudendo gli occhi e sopstando il viso esattamente di fronte a quello del ragazzo.
-Lo sará?- 
La fronte di Ruggero toccava la sua,il suo respiro si faceva sentire,velocizzato,sulla sua guancia.
-Lo sará- 
Il ragazzo non aspettava altro,la spinse a sé afferrandola dalla vita,in modo che le loro labbra combaciassero.
Un bacio dolce,allo stesso tempo frenetico. Le loro labbra si cercavano,bisognose di quell'affetto,carico di elettricitá,che solo loro potevano darsi.
Forse la dolcezza nasceva dai residui di zucchero filato rimasti sulle labbra di entrambi,perché la freneticitá del momento rendeva difficile pensare che fosse una dimostrazione d'amore.
Ma non ci potevano fare nulla,in quel momento non pensavano,semplicemente facevano ció che sentivano,ció che il cuore suggeriva loro.
Avevano aspettato fin troppo,reprimendo il sentimento nato forse troppo velocemente,ma che inevitabilmente li univa.
-Lo é stato- commentó Ruggero accarezzandole dolcemente una guancia con le dita.
Lodovica sorrise,lanciandosi addosso a lui in un abbraccio,che forse esprimeva ancora piú di quel bacio; in una stretta che sperava non terrminasse mai.

-Facundo! Xabiani! Svegli,la preside vi chiama!- 
La voce di Diego squilló forte nella stanza dei due,svegliandoli di soprassalto.
Una cuscinata lo colpí in pieno viso,seguita da una ciabatta fuxia.
-Mercedes! Quella é la mia ciabatta!- urló Alba nascondendo la testa sotto alla coperta -Ho sonno,lasciatemi in pace- 
-Ho preso la prima cosa trovata per terra,impara a tenere le tue cose nel tuo spazio!- ribatté la bionda sottolineando il 'tue'. -E riguardo a te Diego,quante volte dovró ancora mettere in chiaro che io devo dormire? Non voglio sveglie,né voci,né cori,nulla!- lo rimproveró per poi imitare Alba e nascondersi sotto al cuscino.
Facundo abbassó una gamba,poi l'altra e infine si sedette sul materasso,lanciando un'occhiataccia a Diego -Cosa vuoi?- chiese con la voce ancora impastata dal sonno.
-Come ho giá detto,la preside vi chiama,sbrigatevi- ripeté mentre si voltava per uscire  dalla camera.
-E ora che vuole quella strega?- chiese Xabiani ancora accucciato sotto alle coperte,con gli occhi chiusi.
Facundo sospiró -Lo chiedi a me?- 
Lo sbuffo irritato di Mercedes fece capire loro che il momento delle chiacchiere era terminato. 
Si alzarono ed entrarono in bagno,dopo aver preso le loro cose,poggiate su una sedia accanto alla porta della loro stanza.
Usciti dall'appartamento,incontrarono Jorge,Ruggero e Diego seduti su una panchina al lato destro del cortile,davanti alla porta sul retro del college. Mani nelle tasche della giacca e capo coperto dal cappuccio,si avvicinarono.
Nessuno sembrava avere un'espressione preoccupata,nemmeno tesa. Pareva che il richiamo della preside non avesse provocato alcun effetto su nessuno di loro. Tranne su Facundo e Xabiani,ovviamente.
Quest'ultimo alzó un sopracciglio,contrariato -E? Ve ne restate quí tranquilli?- 
Gli altri tre alzarono le spalle indifferenti. -L'ufficio della preside non é ancora aperto,dicono- rispose Ruggero tentando di nascondere il sorriso che dalla sera prima invadeva il suo volto.
-Ma che vuole?- chiese Facundo alzando la voce. Stava iniziando ad innervosirsi con questa suspance,voleva semplicemente sapere il motivo della convocazione!
Jorge stava per rispondere,ma una porta dietro di lui si aprí,da questa spuntó un uomo,probabilmente uno dei bidelli,o il segretario. -Ragazzi,la preside é disponibile- li avvisó per poi sparire dentro all'edificio.
Jorge alzó le spalle -Andiamo?- 
Gli altri annuirono,seguendolo a ruota fino all'ingresso principale.

-Buongiorno ragazzi! Uh,vedo che il signorino Gambandé si é ripreso- esclamó la donna,in piedi dietro alla scrivania della direzione.
Facundo dapprima mostró uno sguardo confuso,poi ricordó le assenze della ultima settimana e finse un sorriso -Certo,in piena forma!-
La direttrice sorrise,poi si sedette,invitando gli altri a fare lo stesso. -In ogni caso,vi ho convocato quí per mettervi a conoscenza della nostra squadra di football,non credo la conosciate. Vi invito ad entrarci,potrebbe accumulare dei punti in piú,e perché no,vi divertirete!- li informó entusiasta,quasi fosse la cosa che tutti vorrebbero venisse chiesta loro.
I ragazzi si scambiarono degli sguardi indecisi,dopo di che Jorge prese la parola -E cosa dovremmo fare,in caso volessimo iscriverci?- chiese appoggiando una mano sulla scrivania in legno -Sa,a titolo informativo-
La donna mostró un espressione compiaciuta,si sistemó sulla sedia e posó le braccia sui braccioli della sedia -Sugli opuscoli davanti a lei c'é scritta ogni cosa,per ogni dubbio potete chiedere a me o al professore di educazione fisica. L'iscrizione va consegnata entro domani,stasera c'é una partita di prova- 
Xabiani afferró un opuscolo e si alzó in piedi,sfogliandolo -E questo che impegni ci implicherebbe?- chiese senza guardare la preside.
-Nessun impegno,solo essere presenti ad ogni allenamento,e ovviamente alle partite- 
Facundo imitó l'amico alzandosi dalla sedia -E si puó sapere come mai ha convocato proprio noi?- chiese grattandosi il capo,confuso.
La donna rise di gusto -Perché siete gli ultimi arrivati in questa scuola! Di certo non credo che abbiate poteri magici,o qualcosa del genere,sciocchezze- rispose quasi parlando per se stessa,mentre squoteva una mano davanti a sé.
Facundo sussurró un "Ovvio,nessun potere",ma mostró un sorriso dopo la gomitata nello stomaco da parte di Diego.
-Ci penseremo,grazie mille!- concluse il discorso Ruggero.

-Sí! E poi dei corvi neri,o forse non erano corvi... Beh,comunque degli uccelli neri ci hanno attaccati! E dopo questo Jorge mi ha trascinata fuori dalla giostra correndo,diceva che non era normale ci fossero dei corvi! Cioé,magari erano elementi innovativi del tunnel degli orrori,no? Ma lui non ha ammesso ragioni,é uscito e poi é stato come se nulla fosse! Secondo me aveva paura,é l'unica spiegazione- 
Le parole di Martina vennero interrotte dalle mani di Lodovica,che faceva cenno di fermarsi,senza nascondere una risata -Tini,calmati!- esclamó guardandosi intorno per assicurarsi che nessuno degli alunni,che giravano tra i corridoi nell'intervallo,le stesse ascoltando.
Martina abbassó il viso,lasciandosi scappare un sorrisetto -Hai ragione,scusami. Ma é stato cosí bello ieri sera... Magari fosse sempre cosí. Ma piuttosto,tu? Non ti ho vista fino a quando abbiamo preso il taxi- chiese con un sorriso malizioso. 
Lodovica soffermó lo sguardo sugli armadietti davanti a lei -Cosa vorresti insinuare?- chiese scuotendo la testa,innervosita.
Tini le diede una gomitata sul braccio -É successo qualcosa con Ruggero? Su,raccontami tutto!- gridó saltellando sul posto,mentre teneva strette le braccia dell'amica. Questa la fermó,mettendole una mano sulla bocca per farle smettere di parlare -Martina,basta. Ti racconteró dopo le lezioni,se prometti di non assillarmi!- 
-Promesso?- chiese la mora,tendendo una mano. 
-Promesso- rispose l'altra facendo roteare gli occhi.

Alba era sdraiata sul suo letto,quando sentí la porta della stanza spalancarsi. Alzó gli occhi per vedere chi fosse. -Facundo- 
-Alba- rispose facendo un cenno di saluto con la testa. Si avvicinó a lei,per poi sedersi sul bordo del letto. Alba lo squadró con un sopracciglio alzato -Prego- commentó tornando a sistemare le unghie con la lima blu elettrico di Mercedes.
-Oh,scusa- disse Facundo spostandosi un pó verso l'esterno. 
-Che vuoi?- domandó la ragazza senza guardarlo. Lui avvicinó l'indice verso le sua mani e diede un colpetto alla lima,che cadde a terra. -Stasera ci sará la partita di football,andrai a vederla?- 
Alba alzó le spalle -Forse. Tu?- 
-Forse- 
Un silenzio nervoso invadeva la stanza.
-Senti,riguardo a ció che é successo ieri...
Alba scosse il capo,facendo capire al ragazzo di non continuare -É tutto a posto,davvero- lo rassicuró abozzando un sorriso,che peró non risultó credibile a Facundo,che posó una mano sopra a quelle della ragazza. -Volevo solo chiederti scusa,avrei dovuto rispettare i tuoi spazi- spiegó cercando lo sguardo di lei.
Questa volta era sincero,non era piú sicuro di stare facendo tutto questo per una scommessa; sapeva di averle dato fastidio avvicinandosi in quel modo,e non lo voleva. Non capiva quando aveva iniziato a vederla come una ragazza interessante,da conoscere nel profondo. Anche gentile,sotto a tutta quella indifferenza e al grande guscio di mistero.
Ora la scommessa era secondaria,quasi non ci pensava,voleva solo scoprirla,capire cosa l'avesse portata ad essere cosí.
Ne era intrigato,sentiva la necessitá di starle vicino,come se ci fosse una calamita che lo attraeva verso di lei.
-Ti ho detto di stare tranquillo- ripeté Alba alzando finalmente lo sguardo.
La calamita non cedeva,Facundo non riusciva a staccare gli occhi da quelli di lei,cercava di scavarne nel profondo.
Silenzio,solo un'elettricitá di sguardi.
Quasi senza esserne consapevole,Facundo si spostó vicino a lei,mettendole una mano sui capelli. Non sapeva perché lo stesse facendo,non sapeva cosa l'avesse portato a compiere quel gesto.
E Alba,che non riusciva a rifiutarlo come suo solito,lei che finalmente stava lasciando uscire la sua immagine nascosta.
La mano di Facundo si muoveva leggermente intorno all'orecchio della ragazza,spettinandole i capelli intorno.
Il contatto visivo continuava senza interruzioni.
Fu questione di un secondo e i due si ritrovarono l'uno contro l'altra,appoggiati alla testiera del letto.
Il bacio che era iniziato come frenetico e pieno di necessitá,si trasformó in uno molto piú calmo,lento,come se i due cercassero di conoscersi attraverso questo.
E non era solo da parte di Facundo,questa volta anche Alba stava avendo la sua parte,non tentava di allontanarlo o scappare via.
Nessuno dei due riusciva a dire nulla,nonostante di cose da dire ne avessero.
-N-non so cosa mi é successo. Se vuoi scusarmi,dovrei andare- biascicó Alba cercando di scendere dal materasso,ma la stretta di Facundo intorno ai suoi polsi la bloccarono. -Alba,fermati- 
Ancora una volta quel contatto visivo.
-Non cercare di scappare da ció che hai paura,lo fai costantemente. Questo potrebbe essere stato un errore,hai ragione,ma ti chiedo di non andartene ancora- cercó di convincerla il moro.
La ragazza scosse la testa e si liberó dalla stretta,per poi correre via dalla camera.

Martina era sola in cucina,stava facendo scaldare una tazza di the al limone mentre si scaldava nel maglione di lana blu.
Era un settembre freddo,quello che era iniziato da ormai tre settimane.
Lodovica era uscita a comprare alcuni libri,Mercedes aveva litigato per l'ennesima volta con Xabiani,a quanto aveva capito Tini,per il fatto che lui l'avesse rifiutata. Beh,non se ne sorprendeva,era quasi impossibile avere una relazione che durasse anche solamente una settimana,con Mercedes. 
Ció che pareva strano,alla ragazza dalle punte rosse,era il fatto che la bionda se la fosse presa tanto; doveva essere abituata a passare da un ragazzo all'altro,no? 
Scosse la testa per smettere di pensare a questo e spense il fornello,poi versó il contenuto del pentolino nell'enorme tazza azzurra.
La porta si aprí,da dietro comparve Jorge,che lasció comparire un grande sorriso sul suo volto appena vide Martina. La ragazza fece lo stesso,mentre si sedeva sul divano con la bevanda fumante tra le mani.
Lui si avvicinó,chinandosi davanti a lei -Ecco la ragazza meno paurosa che conosca! Come stai?- chiese dandole un bozzetto sulla guancia.
Martina arrossí,facendogli segno con una mano di sedersi accanto a lei -Ancora la storia dei corvi? Te l'ho detto,sono una nuova innovazione della giostra!- 
Jorge scosse la testa,divertito -Ma tu non hai avuto paura! Martina,quello erano corvi veri!- esclamó con un'espressione sorpresa. 
Non riusciva a capire come l'amica fosse riuscita a superare con una risata i corvi estambulus. Forse perché ancora non sapeva cosa fossero in grado di fare. E quanto fossero pericolosi.
La ragazza scoppió a ridere -Non ci posso fare nulla se quí il fifone sei tu!- 
Jorge rimase al gioco. Non voleva rovinare l'atmosfera del momento con i suoi timori su quegli esseri.
-Jorge,dobbiamo prepararci,vieni?- 
La voce di Ruggero dietro di loro mise fine alla discussione; Jorge si alzó dal divano,dicendo a Tini che si sarebbero visti piú tardi.
-Dove andate?- chiese lei,incuriosita da tutta quella fretta.
-Oggi abbiamo la lezione prova di football. Se vuoi venire,tra poco saremo al campo- spiegó Ruggero. -E se vuoi chiedere anche a Lodo- aggiunse con un sorriso timido.
Martina captó l'indiretta sul fatto che volesse vederla e annuí -Potete contare su di noi,ci saremo!-

Arrivati al campo di football sul retro del college,forse Jorge e Ruggero erano gli unici entusiasti della partita che stavano per giocare. Diego era impacciato nel trasportare il borsone con la divisa,mentre Facundo e Xabiani giravano con la solita aria svogliata,senza mostrare un briciolo di interesse per quell'attivitá.
Un uomo sulla trentina,con indosso un paio di pantaloni neri,cosí come la canottiera e le adidas,si avvicinó a loro all'entrata del campo.
-Voi dovrete essere gli ultimi,andate di qua,troverete gli spogliatoi: cambiatevi in fretta e tornate su- spiegó indicando una scala mentre controllava che non arrivasse piú nessuno dall'esterno del cancello.
-Ragazzi,venite quí un attimo- chiamó Jorge mentre sistemava una stringa appoggiato su una panchina a bordo campo.
Gli amici lo raggiunsero senza capire l'espressione preoccupata che stava mostrando. -Che succede?- chiese Ruggero poggiando una mano sulla sua spalla.
Jorge sospiró -Ragazzi,i nemici sono vicini- 
A Facundo venne un colpo: allora non era l'unico ad essersene accorto.
Diego si lasció cadere sull'erba umida -Cos'hai visto?- 
Jorge si sedette accanto a lui,facendo cenno agli altri di fare lo stesso -I corvi estambulus,ieri in sagra- 
Diego si portó le mani alla fronte,mentre scuoteva la testa riuscí a confessare -Anch'io ho visto qualcosa- 
Gli altri lo guardarono stupiti -Quando?- chiese Xabiani.
Diego rialzó il capo -Pochi giorni fa,durante una simulazione ho visto un ragazzo,identico ad uno di questa scuola- si lasció cadere all'indietro,finendo per sdraiarsi sull'erba -Temo che questo possa essere un segno- 
Non ci aveva pensato piú dal giorno della simulazione,ma sapeva che questo non sarebbe potuto rimanere qualcosa da essere lasciato indietro per molto. 
Prima o poi,avrebbe dovuto rifletterci sopra.
Facundo respiró profondamente,poi prese parola -Ho sentito varie volte la presenza di un nemico,ma non ho mai capito chi potesse essere- 
Voleva tenerlo nascosto,non pensarci. Chissá,magari se l'era solo immaginato a causa dell'ansia,o della paura di vedersi comparire uno dei nemici davanti agli occhi. Ma in quel momento si era ritrovato costretto a confessare quasti mal di testa dovuti al suo potere. Se era arrivato il momento di confrontarsi per scoprire il nemico,era meglio mettere assieme ogni prova.

-Ragazzi,in campo!- 
La voce dell'allenatore risuonó nel cortile ormai illuminato soltanto dalla luce emessa da alcuni lampioni piazzati sui quattro lati. Sicuramente la scuola non aveva investito granché sullo sport.
Jorge fece capire agli amici che piú tardi avrebbero portato a termine il discorso.
Dopo due suoni consecutivi del fischietto,tutti gli aspiranti giocatori si riunirono intorno all'uomo -Ora formeremo due squadre a libera scelta,siamo in venti mi pare,no? Dieci nella metá campo destra,dieci nella sinistra,forza!- spiegó con voce fin troppo alta per riuscire ad essere sentito da venti miseri giocatori nel silenzioso retro del college.
Il gioco inizió,mentre la platea veniva occupata da alcuni studenti che preferivano assistere ad una partita tra dilettanti,anziché rimanersene in casa a studiare.
In ultima fila presero posto Lodovica e Martina.
Con gli hot dog appena comprati tra le mani,iniziarono a cercare con lo sguardo Ruggero e Jorge in mezzo alle persone che correvano da una porta all'altra del campo.
Non c'erano pettorine,né alcun segno per distinguere le due squadre,perció era praticamente impossibile per il pubblico distinguere le due squadre.
-Lodovica- la chiamó Martina mentre addentava un pezzo di pane. 
L'amica si voltó verso di lei,cercando inutilmente di non lasciar cadere la maionese dal morso che stava dando all'hot dog. Tini prese un fazzoletto di carta dalla borsa e ridendo la aiutó a pulirsi.
-Possibile che non sia capace di mangiare!- sbottó appoggiando il panino accanto a lei e squotendo le mani piene di salsa. Alcune persone si voltarono,perció abbassó la testa,afferrando il fazzoletto che Tini le porgeva. -Che c'é?- 
-Ora mi dici cos'é successo con Ruggero?- la imploró unendo le mani come se stesse pregando -É da stamattina che aspetto!- 
Lodovica fece roteare gli occhi -Va bene- sospiró. -Non é successo niente di che- inizió gesticolando davanti a sé -Solo... Mi ha baciata- abbassó gli occhi,intimidita. Era la prima volta che raccontava qualcosa del genere ad una sua amica,si sentiva fuori luogo. Sicuramente Martina avrebbe iniziato ad urlare,attirando un'altra volta l'attenzione della gente,e lei sarebbe stata il centro di questa attenzione. E le dava fastidio. Non voleva che la gente la guadasse.
E come aveva immaginato,ecco l'urletto di Martina,che peró mise subito le mani davanti alla bocca,magari pensando proprio a questa cosa. 
-Davvero? E com'é stato?- chiese euforica.
Lodovica mise un'indice davanti alla bocca,per indicarle di stare zitta -Bello. Martina,credo che mi piaccia-

Un fischio,tutti i giocatori,l'allenatore e alcuni dei presenti riuniti al centro del campo.
Le due ragazze si alzarono in piedi,spaventate.
Una voce annunció di stare calmi,che non era successo nulla. Un'altra la seguí invitando gli spettatori ad uscire,perché in ogni caso la partita non sarebbe terminata.
-Facundo,tutto bene?- domandó Xabiani mentre lo aiutava a trascinarsi fino ad una panchina a bordo campo. 
Il ragazzo ci si accasció sopra,tenendo le mani sulla testa,stringendola come se volesse impedire che scoppiasse. Non capiva piú nulla,tutto intorno a lui era nero,le immagini si susseguivano confuse,a scatti. Sentiva le voci che lo torturavano,aumentando quella orribile situazione di confusione. 
Lanció un grido,sdraiandosi completamente sulla panca in ferro. 
Gli amici allontanarono l'allenatore e i curiosi,dicendogli che se ne sarebbero occupati loro.
Qualche minuto dopo,il mal di testa si fece piú calmo,Facundo tornó a sedersi normalmente,aggrappandosi al braccio di Diego,accanto a lui.
-Facundo,tutto okay?- gli chiese quest'ultimo,dandogli una pacca sulla schiena.
Il ragazzo annuí,lanciando un respiro profondo -Sí,ora sí. Ragazzi,parlavamo di segnali,eccone uno- spiegó continuando a respirare affannosamente.
Jorge corse subito a sedersi vicino a lui -Quando hai iniziato a sentirti male,esattamente?- 
Facundo chiuse gli occhi -Quando quel ragazzo,quello con i capelli neri,é entrato in campo- indicó l'altra parte del prato,dove si trovavano gli altri giocatori.
Diego rabbrividí -É il ragazzo di cui vi parlavo-
Ruggero inizió a camminare avanti indietro ripetutamente,innervosito -Dite che potrebbe essere un guerriero?- 
Gi amici annuirono.

Candelaria,che aveva assistito alla scena dall'inizio,si allontanó insospettita; aveva sentito il discorso dei ragazzi,ma non aveva capito molto,a dire la veritá.
Ma le era sembrato alquanto strano: guerrieri,nemici... C'era sotto qualcosa,ne era completamente sicura. E doveva scoprire cosa.

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Buon pomeriggio a todos! 
Perdonatemi per l'ennesimo ritardo nell'aggiornamento,ma davvero non riesco mai a trovare un pó di tempo per scrivere. Che disastro.
Facciamo un breve riepilogo: il bacio Lodoggero finalmente *^*
Non sono temerissimi? A me piacciono un sacco! 
La preside invita i ragazzi alla partita di football,ma loro ancora non sanno cosa succederá al povero Facundo.
A quanto pare lo stesso ragazzo che Diego aveva visto,ha qualcosa a che fare con la parte magica di questa storia... chi sará realmente? 
Secondo bacio del capitolo,quello Falba! E questa volta Alba non cerca di scappare,anche se alla fine si rende conto di ció che é successo. Eheh cara Alba,ormai quel che é fatto é fatto.
Le Tinivica somo degli amori,non trovate?
E infine Candelaria,che sente tutto e inizia ad avere dei sospetti... Dite che scoprirá i ragazzi?
Che dire,spero che vi sia piaciuto,ma ora mi dileguo,non vi voglio annoiare ancora.
Besoos<33
  
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