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Autore: Arvati77    10/12/2014    3 recensioni
[Frozen - Il Regno di Ghiaccio]
Premetto che la mia passione non è la scrittura ma il disegno, quindi non ho la pretesa di aver scritto un gran racconto, anche se spero che possa piacere comunque.
Prendetela come una storia leggera, tanto per passare un po’ di tempo a leggere qualcosa di piacevole.
Dedico questa crossover a tutti quelli che come me hanno visto in Jack Frost ed Elsa una possibile coppia perfetta, ai romantici che credono nell’amore vero e a chi ama le storie a lieto fine.
Una dedica speciale a mio marito. Ci conosciamo da quando avevamo 17 anni e dopo 20 anni ci amiamo ancora come il primo giorno.
Buona lettura ...
Cinzia
Genere: Avventura, Fantasy, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Cross-over, Movieverse | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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8 - DI NUOVO INSIEME

Anna arrivata alla cascina, entra in casa chiamando la sorella a gran voce.
“Anna, cosa ci fai qui?” esclama Elsa, sbucando da una stanza.
Le due ragazze si ritrovano nella sala e vengono raggiunte da Olaf e Kristoff.
“Tu, che ci fai qui?! Perché sei andata via? Torna a casa con me!” la principessa supplica e chiede spiegazioni.
“Non ora. Fra qualche giorno …” le risponde la sorella con aria amareggiata.
“Ma perché?!” le domanda Anna.
“A causa di lui, vero?” si intromette nella conversazione il pupazzo di neve.
“Ma Olaf! Silenzio!” lo ammonisce Elsa.
“Lui, chi?” domanda sconvolta Anna.
“Perché non lo vuoi più vedere?” insiste Olaf.
“Olaf, silenzio!” di nuovo Elsa.
“C’è di mezzo un ragazzo?” domanda Kristoff ad Olaf, ormai incuriosito dalla situazione.
“Non vuoi vedere chi???” chiede ancora più allibita Anna alzando la voce.
“Jack Frost!!!” urlano in coro con tono esasperato Elsa e Olaf verso Anna e Kristoff.
La baraonda si placa all’improvviso. Secondi di silenzio scorrono tra i quattro presenti.
“Jack Frost? Quel Jack Frost? Mi state prendendo in giro?” chiede Anna con aria mesta.
“No!” le risponde Olaf, con un’espressione come volesse dirle:
“Ma mi hai visto? Ti pare che non puoi credere anche in questo?”
E la principessa, intuito il senso di quello sguardo, inarca un sopracciglio come per ammettere l’evidenza. In effetti! Poi si rivolge di nuovo alla sorella:
“Perché non me lo hai detto?”
“Volevo, ma è una faccenda complicata.” Ammette l’altra con lo sguardo triste e perso nel vuoto.
A questo punto Anna non vuole più discutere, ormai quello che è fatto è fatto. Intuendo vagamente le problematiche della situazione non desidera infierire oltre e decide di concludere lì la discussione:
“Adesso basta. Sta notte ci dormiremo su e domani ne riparleremo con più calma.”
Olaf esce dalla cascina per lasciare i ragazzi tranquilli e se ne va nella stalla da Sven. Anna e Kristoff salgono nelle stanze per prepararsi alla loro permanenza nella casa, mente Elsa si accascia sul sofà frastornata sempre più dagli ultimi eventi.

* * *

E’ quasi giunta la sera, ma per gli animi irrequieti la giornata sembra non finire mai.

* * *

Jack Frost vaga senza meta, in quella che dovrebbe essere la zona indicata dalla macchia nera sul grande globo del quartier generale. Si arrampica di ramo in ramo con agilità guardandosi attorno. Ad un certo punto, nota qualcosa tra la boscaglia. Sembra un’ombra. Il Guardiano cerca di avvicinarsi alla presenza, fino a quando riesce a individuare di cosa si tratti: è un incubo, uno scagnozzo di Pitch Black. Parte un inseguimento tra i due: Jack è dietro al nemico dall’incorporea essenza. Veloci, sempre più veloci, fino a quando davanti loro appare una grande casa. L’incubo scivola dentro l’edificio da sotto la porta, attraversa il salotto per poi svignarsela scappando su dal camino.
Il Guardiano apre la porta d’ingresso nell’intento di proseguire l’inseguimento, ma si arresta di colpo. Davanti a sé, incredulo, vede Elsa. Gli sguardi dei due si incrociano subito, non una parola esce dalle loro labbra, sono le espressioni dei volti ad esprimere ciò che provano in quel momento.
Stupore, dispiacere, preoccupazione e l’orrenda sensazione di aver tradito la fiducia di Jack, pervade l’animo della ragazza che sa perfettamente cosa stia provando lui in questo momento. Placato lo stupore iniziale, lo sguardo di Jack esprime tutta la sua delusione e amarezza. Il volto accigliato, stringe i pugni, fulmina con gli occhi Elsa e di scatto decide di girare le spalle e andare via.
Un’angoscia irrefrenabile pervade l’animo della Regina. Non può lasciarlo andare così. Elsa corre, corre fuori dalla porta per fermarlo. Si getta con tutto il peso del corpo su di lui, posando il viso sulla sua schiena e cingendogli la vita con le braccia, stringendolo il più forte possibile a sé.
“Ti prego perdonami! Perdonami! Non volevo ferirti, ma proteggerti.” Lo supplica la fanciulla tra le lacrime.
Jack afferra i polsi di Elsa liberandosi dal suo abbraccio, si volta e osserva i suoi occhi spauriti. Lo sguardo del ragazzo si distende e d’impeto la avvolge in un abbraccio. Un bacio appassionato. Jack senza discostare le labbra da quelle di lei, la solleva appena da terra e con Elsa tra le braccia varca la soglia della casa. La stretta si scioglie. La fanciulla prende per mano il ragazzo che la segue docilmente su per delle scale. Quindi porta il dito indice dell’altra mano davanti le labbra, nel segno di far silenzio, fissando il giovane negli occhi con sguardo malizioso.
Entrano in camera da letto.
I due ragazzi si guardano negli occhi, azzurri come laghi cristallini di montagna, per perdersi nel profondo di quella limpidezza in cerca della loro anima. Le dita scivolano sulle linee dei corpi come la neve che delicata si posa sulle colline, per poi affondare tra le morbide chiome come il vento gelido si insinua tra i prati della brughiera. La pelle pallida di entrambi si sveste per la prima volta, per donarsi l’uno all’altra come la natura li guida. Sono come cristalli di ghiaccio che si uniscono in un’unica forma che risplende sotto i raggi della luna, quella luna che nella notte li osserva dalla finestra, nascosta un po’ tra le nuvole come in un gesto di pudore.

* * *

I figli dell’inverno si sono incontrati e amati. Uno spirito immortale e l’altro mortale, uniti dallo stesso destino. Che inganno è mai questo?

 

 

 

 

 

 

 

NOTE DELL'AUTRICE

Eccoci arrivati al capitolo che più mi ha fatto penare. Come raccontare di una coppia giovane, del loro primo amore, del loro stare insieme, mantenendo la delicatezza del racconto? Senza rischiare di stonare, senza eccedere, nel rispetto dei giovani che probabilmente leggono questa storia?
Credo di aver fatto uso di tutta la mia sensibilità per non dover rinunciare a questa parte del racconto, per non abandonare l'idea a causa di falsi moralismi, perchè comunque si parla di esperienze di vita di ognuno di noi.
(Qui però mi permetto di fare la mamma bacchettona, anche se mamma ancora non sono... mi rivolgo ai giovanissimi: fate i bravi, eh! Vi ricordo che i protagonisti della mia fanfic sono maggiorenni!)
E visto che siete in tanti a seguirmi, ecco il regalo che vi avevo promesso. Un altro disegno dedicato a tutti voi.
Al prossimo capitolo
Cinzia

DI NUOVO INSIEME
http://mc2a.altervista.org/alterpages/dscf5529.jpg 

   
 
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