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Autore: Lourry_Stylinson    10/12/2014    1 recensioni
Louis, Zayn e Liam decidono di prendere un anno di pausa fuori in Irlanda. Louis entra in un bar con una sbornia e incontra un bellissimo ragazzo di nome Harry. Niall guarda.
Larry || Traduzione
Genere: Fluff, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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trad *Attenzione: L'os non è stata scritta da noi, ma i crediti della storia vanno ad una ragazza inglese che ha postato la storia su un altro sito, e noi le abbiamo chiesto il permesso per tradurla e ripostarla qui.
La storia originale la trovate qui: http://archiveofourown.org/works/2380472?view_adult=true
A fine os, trovate il permesso dell'autrice ;)

Samanta: Awww, non ci credo, finalmente ce l'abbiamo fatta. Che emozione, la nostra prima os (okkay, tradotta, ma e' pur sempre una faticaccia). Spero, sinceramente, che vi piaccia. Let us know. A presto. Xxx

Francesca: okay, sono emozionata e nervosa allo stesso tempo.
Finalmente siamo qui a postare questa os che, per me, è stato un parto.
Parto col dirvi che mi scuso per eventuali errori e tutto il resto, ma questa è la prima volta che mi imbatto in una traduzione e spero vivamente di averla resa al meglio.
Io e Samanta abbiamo deciso di collaborare (?) e questa è solo una delle nostre prime traduzione, e spero che la amiate tanto quanto la amo io (e penso pure Sam).
Ora vi lascio alla vostra lettura e mi raccomando, non siate timide e fateci sapere cosa ne pensate!!
Alla prossima.
Baci, Francesca xx

                                                        


Stava diluviando quando Louis si svegliò. C'era una finestra aperta che stava lasciando entrare un vento troppo freddo che gli fece tirare le coperte ancora di più sul suo corpo fino a quando non raggiunsero il suo naso. Era a dir poco esausto, dal momento che si era ubriacato alla festa di Zayn a cui era andato la sera prima. E sì, come aveva fatto Liam ad essere d'accordo nel farne una? Lui era l'ultimo ad essere d'accordo su qualunque cosa che coinvolgesse erba e alcol.

Ma poi ancora, Louis aveva trovato il suo migliore amico a bere shots in un cerchio di persone quando rientrò dal provare a calciare un pallone sul tetto con Dylan, un ragazzino che lavorava in un negozio di ferramenta in città.

E onestamente, questo non era la prima festa che i tre avevano fatto quest'anno; effettivamente il mese scorso era stata un'idea di Louis quella di fare una festa senza un reale motivo. E Louis negherebbe immediatamente il fatto che la polizia fece loro una multa quando arrivarono lamentele per la confusione da parte dei vicini.

Si girò sulla schiena e con sollievo gettò il braccio verso il posto freddo e vuoto accanto a lui. Non aveva bisogno di un altro incontro imbarazzante con un ragazzo che aveva scopato la sera prima. Ma avrebbe voluto far pulire a Zayn tutto il disordine che era rimasto considerando che A, era una sua idea, e B, che lui era quello che aveva considerato la festa come un invito aperto.

Ok, forse Louis aveva trovato una volta un po' troppi reggiseni e mutandine, mentre si stava dirigendo nella loro cucina per fare il tè, e ora aveva di nuovo un po' di paura di calpestare una coppia, ma non l'ammetterebbe. E per non parlare di quella volta che Liam svenne a metà della festa sotto un cuscino del divano con su la camicia di una ragazza e con il paio di jeans preferito di Louis.

Liam ricevette uno schiaffo sulla testa quando si svegliò.

Dopo il suo abbandono ai ricordi, Louis si mise a sedere con un gemito e una serie di cazzocazzocazzo, spinse le sue gambe sul pavimento e si diresse in bagno. Attese ben cinque minuti prima di entrare nella doccia, facendo attenzione che l'acqua fosse così calda da potergli scottare la pelle.

Mantenne i suoi occhi chiusi e respirò il profumo dello shampoo, che odorava di qualcosa simile a menta fruttata. Riuscì a stare sotto la doccia per venti minuti buoni prima che questa iniziasse a dargli una sensazione di claustrofobia e di soffocamento. E quella sensazione in realtà non cambiò quando uscì dalla doccia e quando tornò nella sua stanza, si cambiò, e si fermò accanto alla finestra per prendere aria.

Così decise che la pioggia fosse davvero accogliente. Gli piacerebbe uscire fuori quel giorno. Pur vivendo nel cottage con i suoi due amici più cari da quasi sei mesi, potevi durare così a lungo solo con l'intrattenimento che avevi, e Louis stava iniziando a diventare pazzo.

Quando entrò in cucina trovò  Zayn con la fronte premuta contro il soffitto del granito fresco, e Liam era sul divano con un cuscino sulla testa.

"E' morto?" Louis fece un cenno verso Liam.

Zayn grugnì, ma in realtà si sforzò di guardare Louis. "Nah. Si è svegliato un'ora fa ed è ammalato, essendo passato da fuori."

"Beh, questo è ciò che accade quando voi due fate a gara per vedere quanti bicchieri di bourbon riuscite a mandare giù prima di vomitare." Si strinse nelle spalle, e raggiunse Zayn per accarezzargli la spalla. "Per concludere, sto uscendo."

Zayn alzo' gli occhi. "Dove?"

"Fuori. E non ti porterò' con me."

Zayn grugnì di nuovo. "Non stavo per chiederti di portarmi con te."

Louis scosse la testa e si diresse verso la porta. "Ciao!"

"Aspetta!"

"Cosa?"

"Abbiamo qualche aspirina?"

Louis gli lanciò un'occhiata seccata poi si diresse lungo il corridoio, sbattendo la porta di casa dietro di lui.

Si strinse nella giacca, cercando di liberarsi della pioggia pungente. Si moriva dal freddo, sì, ma a Louis non importava veramente. Lui aveva solo bisogno di uscire, aveva bisogno di aria. La città era sorprendentemente vivace nonostante la pioggia, il piccolo ristorante tra una libreria e una piccola farmacia di cui Louis era a conoscenza era affollato per il suo bell'aspetto.

Salutò alcuni passanti, e alla fine si ritrovò fuori le porte di un bar. Louis aprì la porta pesante e fu accolto immediatamente dal forte odore di caffè e di sciroppo zuccherato. C'era anche un'esposizione di panini per la colazione che sembravano una meraviglia a quest'ora, così optò di prenderne uno.

Un ragazzo biondo che indossava un grembiule bianco stava pulendo un tavolo quando il campanello sopra la porta suonò.

"Oi, Harry!"

"Sarà pronto tra poco, amico." gli sorrise.

Louis mormorò un 'grazie' e si diresse al bancone. C'era un pò di trambusto, ma un minuto dopo un ragazzo alto uscì dalle porte girevoli e merda. Merda. Quel ragazzo era.... bello. Era permesso definirlo in questo modo? Si, decisamente. Era permesso chiamare bello un ragazzo, perchè era la prima e unica cosa che veniva in mente a Louis. Oltre la voglia di baciare subito le sue labbra rosa, ovviamente.

"Ciao", sorrise il ragazzo, e fanculo la sua voce era profonda. Sexy, calorosa e profonda. "Pronto per ordinare?"

Louis tossì. "Uh-si certo. Un caffè nero, zucchero, e uno di quei panini con uova e pancetta." Cercò di non guardarlo direttamente negli occhi perché erano così verdi e Louis sentiva come se si stesse rimpicciolendo. E l'altro stava donando un sorriso a Louis che lo fece sentire la persona più importante del mondo.

Sì, stava andando a prendere uno strampalato sorriso tutto fossette e farlo suo. Suo.

"Okay, quindi un caffè nero, zucchero, e un panino-"

"Ooh, Harry," cantilenò il ragazzo biondo. ""Guarda che faccia! It must be true looove!"*

Lui rise forte, e il ragazzo -Harry- gettò un bicchiere di carta vuoto verso il biondo. "Niall, vaffanculo! Stai mettendo in imbarazzo il povero ragazzo!"

"Nah. Sto mettendo in imbarazzo te."

"Lascia perdere," Sospirò Louis. "Sto bene. Non mi ha infastidito in realtà, ho solo i postumi di una sbornia. Tipo, confuso e- merda. Io in realtà non volevo dire quello io-"

Harry gli strinse la mano. "Woah, calmo... sei- ti stai ammalando?"

"Io- no, no.." Fece un respiro profondo. "Ho solo bisogno di sedermi."

"Sì." Annuì Harry. "Vai, porterò la tua roba lì."

Louis lo ringraziò e poi si lasciò cadere un un divanetto al lato di un tavolino ovale. Si premette le braccia sugli occhi, mentre cercava di bloccare qualsiasi forma di rumore o luce. C'erano passi instabili e sentì un tonfo delicato contro il tavolino.

"Ecco a te, abbuffati."

Louis sbirciò attraverso le braccia e vide Harry seduto di fronte a lui su una sedia che aveva accostato.

"Non devi lavorare?" gli chiese.

Harry scrollò le spalle. "Non ci sono molte persone qui ora. Tutti sono a cena, verranno qui dopo. Ho un pò di tempo. Inoltre, Niall mi sta coprendo per pochi minuti-"

"No non lo sto facendo!" gridò il biondo da dietro.

"Non devi stare seduto qui tutto preoccupato come se stessi per crollare. Mi hai appena incontrato, Harry, e francamente non dovresti essere così nervoso. Ho solo i postumi della sbornia, non ero drogato, e prometto che non ho intenzione di vomitare. Diavolo, non sono messo nemmeno così male come i miei compagni. Uno era praticamente morto sul bancone questa mattina e l'altro era a letto con un cuscino sulla sua fottuta faccia. "

"Sì, lo so... voglio dire, non lo so, ma voglio solo essere sicuro che tu stia bene. Vuoi qualcos'altro? Un'aspirina? Una coperta?"

Louis inarcò un sopracciglio. "Hai le coperte? In un bar?"

"Non si sa mai quando si ha bisogno di un pisolino." lo informò Harry con un sorriso sghembo.

E onestamente, Louis non capì. "Tu lavori in un bar. Perché cazzo hai bisogno di un pisolino quando lavori intorno a della caffeina per tutto il giorno? Non ti basta prenderne un pò? Per non parlare di baristi che probabilmente sono fuori pista e, a giudicare dal tuo compagno laggiù, lui è troppo felice quindi non è vero"

Harry lasciò il suo sorriso tramutarsi in uno un po' più dolce. "Parli molto."

"E per un ragazzo che lavora in un bar, tu davvero non lo fai."

"Parlo lentamente. Ho davvero tirato fuori le mie parole."

Louis alzò gli occhi.

"Vuoi almeno mangiare in modo da non finire per vomitare a causa del tuo essere debole?"

Lo obbligò e, sotto protesta di Louis, Harry rimase seduto a guardarlo tutto il tempo. E non lo infastidì, onestamente, ma si sentiva un po' strano nell'avere qualcuno seduto al suo fianco fissarlo. Aveva bevuto tanto, ottenendo postumi della sbornia. Louis potrebbe essere d'accordo con l'essere malato.

"Allora ..." Harry si stiracchiò sullo schienale della sedia e Dio come aveva fatto a farlo? I suoi jeans erano così dannatamente stretti, sembravano dipinti. "Gli unici due inglesi nel piccolo villaggio di Mullingar, eh?"

Louis scosse la testa. "No", lo informò soffiando sul suo caffè. "anche i miei amici, Liam e Zayn sono inglesi. Ci stiamo solo prendendo un anno di pausa prima di tornare all'università. Noi tutti abbiamo affittato un cottage per l'anno. E' caratteristico, mi piace."

"Niall vive qui, in realtà, e io ho appena iniziato l'università in una città vicina. Lui ed io condividiamo un appartamento."

Era tutto tranquillo ancora una volta, gli unici suoni provenivano da un macinino di caffè e il canto irritante di Niall che era così stonato che doveva essere fatto apposta. La campana della porta d'ingresso suonò di nuovo, e una coppia di anziani entrò.

"Scusami, ho bisogno di dare uno schiaffo al mio collega."

Louis grugnì. Aveva effettivamente passato in quel negozio il resto della giornata senza rendersene conto e si era addormentato, per poi essere svegliato da Harry alle 7:45.

"Hai dormito per circa cinque ore. Tra poco chiudiamo."

Louis sospirò. "Potrei essere un pervertito tossicodipendente senzatetto e tu mi lasci dormire su un divano in un piccolo bar per così tanto tempo?"
"Non sono venute molte persone", si strinse nelle spalle. "E nessuno ne ha discusso, sei piuttosto pallido."

"E se entrava il vostro capo e mi vedeva?"

"Cosa?! Non è che stavamo facendo sesso!" Harry alzò le mani come se niente fosse, e lo stomaco di Louis saltò. "Sto solo cercando di aiutarti, invece tu sembri volermi andare contro."

"Giusto, sì..." Louis si stava -con l'aiuto di Harry- alzandosi. "Andrò a casa. Ma ti ringrazio per avermi lasciato dormire qui."

Louis uscì, ma non senza un pacco di dolci e un altro tè. Cos'era successo con quel ragazzo? Era insistente, e affascinante, ed incredibilmente bello. Bellobellobello, fu ciò che pensò Louis. E potrebbe o no aver fantasticato su Harry e sul fatto che sarebbe potuto essere il suo principe azzurro.

Beh, cosa sapeva di lui? Harry sarebbe potuto anche non essere gay! Sarebbe potuto essere anche etero come un righello.

Sospirò. Che vada a farsi fottere.

*

Louis trascorse quasi ogni giorno con Harry (e Niall) al punto che il suo solito posto divenne quello sul bancone accanto a uno dei macina caffè dietro il bancone principale. A Niall, aveva imparato Louis, piaceva prendere la sua chitarra ogni volta che non avevano clienti di cui occuparsi.

Naturalmente Niall suonava principalmente canzoni d'amore per loro due, e Louis, pensandoci bene, lo avrebbe pur preso a calci in segno di protesta, poi Harry rideva e Niall si lamentava perché non aveva niente di meglio da fare.

"Allora, non penso di averti mai chiesto questo prima." Harry era appoggiato contro il bancone di fronte a Louis.

Sì, sono gay.

"Perchè Mullingar?"

Oh. "Oh. Che intendi?"

"Tu ed i tuoi amici potreste aver trascorso un anno di pausa fuori in tutti i luoghi, perché qui? Perché in uno dei luoghi più sconosciuti di tutta l'Irlanda? Fuori tutta l'Europa. Potevate andare in Italia, o in Galles. "

Louis lo guardò.

"Giusto, quindi forse non il Galles."
"Abbiamo tipo scelto qualcosa da un cappello, in un certo senso. Eravamo  ubriachi."

Harry sorrise. "Bevete molto, tu ed i tuoi amici."

"Sì ..." Louis non aveva davvero una spiegazione per questo. "A proposito... Noi in realtà domani sera avremo poche persone che verranno. Volevo sapere se tu e Niall volevate venire in giro con noi."

Lui sorrise. "Sì. Penso si possa fare. Non sono sicuro che abbiamo molto da fare. Dovrei fare il bucato ma posso farlo facilmente domani mattina."

"Allora verrai?"

"Sì, non posso perdermelo!"

Louis non andò a casa quella notte e iniziò a saltare su e giù come un bambino. Non l'ha fatto. Se ora glie lo chiedeste, negherebbe.

*

"Liam!"

"Cosa?"

Louis entrò nel salone con uno sguardo afflitto. "Non so cosa indossare." piagnucolò.

"Lou, stiamo solo per incontrare alcuni amici, e l'unica altra persona è Sophia. Non è che stai andando ad un appuntamento."

Lui fece una smorfia.

"Aspetta. Lo stai facendo?"

"No. Ma potrei aver invitato, sai, no... due persone."

"E chi sarebbero queste persone, Louis?"

"Due ragazzi di un bar in città."

Liam incrociò le braccia e fece una smorfia realizzata. "Oh, il ragazzo che ti piace e il ragazzo biondo, giusto? Ecco perché sei nervoso."

"Sì, e io non voglio arrivare a pisciare da ubriaco e finire per gridare che sono gay quando potrebbero molto probabilmente essere etero."

"E' Harry, giusto? Basta indossare il tuo pantalone blu con una semplice maglietta a maniche corte."
"Sì. Ok, bello." Fece un respiro profondo. "Inoltre, potrei aver metaforicamente usato la tua metaforica carta di addebito per della birra metaforica."

E dopo questo, corse fuori dalla stanza prima che Liam riuscisse ad aggredirlo."

Louis si diede esattamente quaranta minuti per prepararsi. Optò per l'idea di Liam e indossò una stupida maglietta con un riccio ebete con occhiali da sole in sella ad uno stupido skateboard e ad una giacca di jeans da indossare sopra questa.
Si stava sistemando i capelli quando il campanello suonò e no, lui non sclerò, affatto.

C'era sempre la voce roca di Harry e quella sempre alta di Niall Horan che rieccheggiavano attraverso la piccola casa e, se Louis avesse potuto supporre qualcosa, sarebbe stato che Niall era solito ubriacarsi. E aveva proprio ragione.

Harry lo individuò nel momento in cui entrò in cucina, e Louis fu solo leggermente sorpreso dal forte abbraccio che il riccio gli diede.

"Ciao" sussurrò Harry, ed era così delicato che Louis pensava che stesse per sciogliersi lì e subito.

"Sera. Pronti per una notte brava?"

“Io sono sicuro di esserlo."

Come sempre, si presentarono più persone di quanto originariamente avevano previsto. Qualcuno iniziò a sparare musica a raffica e le luci si abbassarono e alcuni iniziarono anche a fumare, ed altri ancora bruciavano qualcosa nel forno.

Louis sapeva che la sua intenzione, appena svegliato, la mattina stessa era quella  di ubriacarsi, dicendosi che, con tutta la sua forza di volontà, aveva bisogno di qualcosa che lo sballasse. Ma non durò a lungo, perché alle 11 e 45 stava lottando per rimanere sveglio mentre la sua mente si offuscò.

"Ehi, Lou!" Si voltò bruscamente per vedere Zayn. "Penso che ci sia qualcosa che non va con Harry", gridò.

"Che intendi?"

Annuì verso l'angolo della stanza dove Harry era appoggiato al bancone della cucina con uno sguardo scontento. Aveva il mento appoggiato sul pugno e una bottiglia di birra in mano.

"Sembra proprio incazzato. E non come se fosse ubriaco," si strinse nelle spalle Zayn.

"Vado a vedere cosa gli succede."

Louis si fece largo attraverso la folla di gente che ballava terribilmente fino ad arrivare da Harry. Mentre si avvicinava, si accorse che gli occhi del ragazzo erano come assenti.

"Harry. Tutto bene?"

Sbatté le palpebre un paio di volte, arrivando a concentrarsi su Louis.

"Oh. Louis! Sì, sei qui. Sono molto arrabbiato... con te?" Era una domanda.

Louis sbatté le palpebre. "'Okay... perché? Non ho fatto niente, vero? Non ti ho insultato...?"

"No." Harry scosse la testa come un bambino e lo sembrava ancora di più con i suoi riccioli che svolazzavano ovunque. "No, no, no. Io sono arrabbiato con te."

"Questo sta diventando ridicolo, Harry. Perché saresti arrabbiato con me?"

Emise un lungo ed esasperato sospiro. "Perché tu mi piaci, e il tuo viso, e gli occhi e il tuo stupido skateboard-", colpì il petto di Louis. "E sei veramente carino. E- e io ti voglio baciare Louis."

Il suo stomaco saltò. Harry voleva baciarlo. Aspetta, no. L'Harry ubriaco voleva baciarlo. E per quanto lui volesse così disperatamente baciarlo, era un po' più sobrio.

"Harry, sei ubriaco. Sei delirante, e non sai quello che dici. Tu non vuoi baciarmi. Basta, andiamo, lascia che ti prenda un po' d'acqua."

"No! Mi sei piaciuto dalla prima volta che ti ho visto, e- e non so cosa fare." Harry cominciò a piangere, e Louis era assolutamente sbalordito. "Possiamo-possiamo solo andare a sdraiarci? Niente sesso o qualsiasi cosa... voglio solo dormire."

"Sì, okay, andiamo."

Guidò Harry nella sua stanza e lo aiutò a sdraiarsi. Rimase a malincuore fino a che Harry tese la mano verso di lui.

"Per favore, rimani con me? Solo tienimi..."

E così Louis lo fece. Mantenne Harry al sicuro sul suo petto e con le dita accarezzava i riccioli di Harry, sospirò.

"Non reggo bene l'alcol." disse Harry.

"Ho visto."

"Non volevo dirti che non bevo molto, perché non volevo che tu pensassi che fossi uno sfigato, sai? Volevo piacerti veramente... e voglio solo stare zitto ora. "

Louis non potè fare a meno di ridere. "Ascolta, H. Sono venuto al bar il primo giorno con una dannata sbornia e ti sei preso cura di me. Ora è il mio turno, mi prenderò cura di te, perché molto probabilmente anche tu ne avrai una in mattinata. Basta che resti qui stasera, io non ti lascerò, suona bene?"

Harry annuì contro il suo petto. "Louis....? Io voglio veramente baciarti." farfugliò.

Louis voleva di re di no. Lo voleva dire così tanto che non poteva esserci un momento migliore per presentare l'intera situazione. Ma la voce di Harry era così soffice e i suoi lineamenti così delicati. Non poteva passarci esattamente sopra, perchè questo ragazzo, questo bellissimo, bellissimo umano sembrava così accogliente e stanco e solo... incline a tutte le scioccheze del mondo. Louis voleva proteggerlo a dargli tutto ciò che desiderava.
 
"Ok."
 
Harry si sedette lentamente e si calmò. Fissò le labbra di Louis per un attimo, momento che rese nervoso Louis, poi solo lo baciò. Non c'era nulla di magico e niente fuochi d'artificio e musica romantica, solo loro. La presenza delle loro  labbra e dei brividi che attraversavano il corpo di Louis insieme all'irregolare svolazzare delle farfalle nel suo stomaco.

Alla fine, Harry lo spinse via e gli sussurrò grazie, ritornando a distendersi sul petto di Louis con un sorriso in volto.
 
"Dormi bene, Harry."
 
 Louis finì di curare la sbornia di Harry la mattina successica. Gli diede un aspirina, giocò con i suoi ricci e gli si rannicchiò addosso. Ci fu un bacio occasionale, o forse due, e Louis non trovò alcun abbigliamento casuale gettato intorno al cottage.
 
Lasciò andare via Harry nel tardo pomeriggio solo quando fu completamente sicuro fosse guarito. Louis, ad un certo punto, vide Harry mezzo nudo mentre si cambiava la magglietta con una di Liam, dal momento che questa era più grande di qualsiasi maglietta che Louis avesse mai posseduto.

"State insieme?"
 
 Louis era seduto in cucina cercando di non pensare troppo ad Harry e al suo tatuaggio sullo stomaco e alla sua soffice pelle quando ad un certo punto Sophia entrò.  Ha fatto ciò solamente per mostrare come se avessero fatto sesso?
 
"Chi?" chiese con una lieve scossa.
 
"Quel ragazzo che hai appena lasciato. Harry?"
 
 Louis scosse la testa. "No. No, è solo un amico” annunciò. "Non abbiamo esattamente fatto una meraviglia la scorsa notte così è rimasto di sopra. Ed è stato un po’ male questa mattina quindi…”
 
Sophia inarcò un sopracciglio. "E non è accaduto nulla fra voi due? "
 
"No! Soph, noi stiamo bene, non è accaduto nulla," sbuffò. "Che cosa onestamente ti rende testarda su questo argomento? "
 
"Non lo so,forse il modo in cui ti ha guardato quando ti ha lasciato? Aveva una luce calda e amorevole nei suoi occhi, e Liam ha detto che sono più i giorni in cui vai al bar che quelli in cui non ci vai. Così il fatto che voi due vi siate coccolati tutta la note potrebbe dare l’idea che voi due vi siate già fidanzati-“.
 
"Oh mio dio! Puoi stare zitta? Io e Harry non ci siamo fidanzati, lui è bellissimo, ci siamo baciati una volta, è stato la scorsa notte ed eravamo entrambi ubriachi!”
 
Gli afferrò saldamente le spalle. "Ti piace qualcuno, Louis. Ammettilo. Perché da quando ti conosco, non sei mai stato uno che ammette facilmente I propri sentimenti."
 
Merda.


*


Louis si svegliò normalmente, si lavò e si vestì  e poi si diresse in città per vedere Harry e Niall. Lui aveva deciso che Harry non sarebbe andato a lavoro il giorno seguente e usò la sbornia come scusa con chiunque glielo avesse chiesto. Il giorno dopo aver dormito, finse di essere solamente stanco quando Zayn entrò nella sua stanza per chiedergli se volesse andare a fare colazione insieme a lui.
 
Dopo circa due settimane, Louis iniziò ad essere a corto di idee, e Harry ormai era a corto di pazienza e aveva smesso di sperarci.
 
Alla fine aveva ricevuto un centinaio di messaggi in circa quattordici giorni solo da Harry, insieme a ventotto chiamate perse.
 
Hey, oggi non sei venuto, stai bene?
 
Non ti ho spaventato, vero?
 
The a metà prezzo, oggi! Ti ho preparato una tazza di the e dei brownies.
 
Louis, sono veramente preoccupato ora. Se stai davvero bene,  potresti rispondimi? O chiamami, mi piacerebbe sentire la tua voce.
 
E alcuni da Niall:
 
OI! Amico, dove sei finito?
looouuuiiiissss non starà mai zitto, sto per sparargli
 
Vuoi venire a pranzare con noi e spegarci perchè non ci rispondi o dovrò venire lì a cercarti?
 
Niall ed i suoi fottutissimi messaggi. Louis è rimasto sorprendentemente sorpreso che sapesse di che cosa stesse parlando per la metà del tempo- ha letto tutti i messaggi che ha ricevuto ma non ne ha cancellato nessuno. Mise il suo telefono in modalità “Silenzioso”, ora, controlla i messaggi una o due volte al giorno.
 
Louis si dedicò alla lettura. È diventato un pò come un hobby drogato per lui. Ha letto quattro libri in due settimane e mezzo, tutti questi composti da oltre trecento pagine, così per Louis, questo fu un successo personale. Quando gli è stato chiesto se volesse uscire per un drink, o per un film, lui faceva solamente spallucce e diceva che era occupato.

Ogni volta che si recava in città, Louis cercava di evitare accuratamente l’intero quartiere nel quale risiedeva il bar. Se aveva un disperato bisogno di un buona birra,  andava da Starbucks, in un angolo accanto ad una boutique.

Zayn sostanzialmente ne aveva abbastanza. Cosa che era alquanto evidente perché quando tornava dal lavoro, una notte venne assunto per un lavoro part-time al centro per aiutare con le arti il club- e vide Louis sdraiato sul divano mentre leggeva “Il topo e L’uomo”, lo afferrò dalla presa di Louis e lo scaraventò sul pavimento.
 
"Che cazzo, amico!?"
 
 "Ne ho abbastanza di queste stronzate, noi ora usciamo."
 
 
*


"Che problemi hai?"
 
Con la parola “fuori” Zayn non intendeva nulla di speciale. Louis si trovò su una sedia scricchiolante seduto di fronte a Zayn con una tazza fumante di the in mano con un piatto di cialde tra loro in un vecchio ristorante. Faceva un po’ freddo, cosa che gli causò un brivido lungo tutta la schiena. Questo, o fu lo sguardo furioso e interrogativo di Zayn che gli stava regalando nella stanza semi illumianta.
 
"Niente di sbagliato. Sono solo un pò stanco, e affamato, e francamente anche abbastanza incazzato che tu abbia preso tutti i miei libri e buttati da qualche parte quando stavo prendendo le mie scarpe."
 
"Sono dietro il forno in camera mia."
 
"Zayn!"
 
"Sta’ zitto, Louis. È per il tuo bene. Tu non sei un timido, geniale ragazzo che è disperatamente innamorato di un indie e senza saper spiegare il motivo. Tu sei Louis fottutissimo Tomlinson, divertente, un ragazzo con una stravagante personalità che abita in un cottage che lui e i suoi due migliori amici hanno deciso di affittare per l’anno, nulla facente, ma che adora leggere libri.”

Louis si irrigidì sul suo posto.

"Davvero, Lou. L'ultima volta che ti ho visto leggere libti e non fare quasi nient'altro e' stato qundo hai beccato Ellis tradirti e tu hai negato di stare male. E poi quando ci siamo diplomati l'anno scorso ti sei alzato di scatto dalla sedia nel bar in cui noi eravamo e hai detto "Andiamo in Irlanda" e noi due eravamo fottutamente d'accordo".

"Perche' voi siete degli amici di merda che attualmente mi amano-"

"Noi ti amiamo, si', ma io e Lì ci siamo preoccupati quando abbiamo visto voi due, beh, non so."

Louis sbuffò. “Bene” grugnì. “Vuoi sapere perché ho detto che saremmo dovuti venire qui? Perché avremmo dovuto prenderci un anno di pausa? Perché ero appena uscito da due anni e mezzo di relazione, i quali includevano cinque mesi nei quali la mia ragazza mi tradiva. Ho sentito la necessità di andare via da Doncaster e di andare da qualche altra parte. Ovunque. E ora siamo qui, e lo amo fottutamente."
 
"Forse lo ami solo per Harry."

“Non lo amo solo per Harry! Lo amo per il paesaggio. Lo amo per le persone. Lo amo per te e Liam e le stronzate che facciamo. Lo amo perché è caratteristico e diverso”.
 
 “Io non amo Mullingar solo per Harry! Io amo Harry per una ragione completamente diversa. Io lo amo perché è intelligente, e gentile, caratteristico, e perché sa come prendersi cura di qualcuno e farlo sorridere e-... stai sorridendo”.

Zayn incrociò le sue braccia sopra il petto. “Sì, lo sto facendo. Perché tu hai semplicemente ammesso di amare Harry”.
 
"N-no! Non ho detto, ho detto solo-”

“Louis, basta. Lasciami parlare. Sono orgoglioso di te perché hai ammesso i tuoi sentimenti nei confronti di qualcuno, questo non accade spesso. Soprattutto dopo Ellis, ma anche prima. Ma questa è una cosa buona!”

“Non lo conosco nemmeno da tanto tempo, Zayn! In questo momento potrei starmi mentendo o qualcosa del genere!”

“Questa volta non credo tu lo stia facendo."

Louis gemette. Ovviamente non lo stava facendo, Zayn sapeva cosa stava dicendo quando l'ha detto.

 “Quindi cosa dovrei fare?” chiese dopo alcuni minuti.

Zayn piegò la testa di lato e si grattò il mento. “Cosa pensi di dover fare?”

 “...Che dovrei andare a parlare con Harry."

 “Giusto."

 “Quindi... tipo adesso, o più tardi?”

 
"Louis, alza il tuo enorme culo e vai a parlargli, porca miseria. Quel ragazzo non si arrende molto facilmente."


"Lui mi ucciderà” Louis mormorò.
 
"Sì? E se lo farà, la colpa è solo tua. Vacci a parlare. Fatti perdonare."
 
Dovette contemplare tutto per alcuni minuti. Lui potrebbe andare a fare visita ad Harry e trovarlo più arrabbiato di quando era ubriaco, spiegarli tutto, e vedere se possono aggiustare la loro relazione, o può andare lì e ricevere uno schiaffo in viso.

Oppure non andare proprio ed essere schiaffeggiato da Zayn, avrebbe rischiato in ogni caso.


*


Solo per sua fortuna, Louis stava camminando attraverso il freddo alle otto e quarantacinque di sera, e c'era una leggera brezza che si scontrava con le sue guance. Era un tardo novembre, e se Louis pensava giusto, avrebbe iniziato a nevicare molto presto.

Arrivò alle porte del bar, e da quello che potè vedere, era ora di chiusura. Niall non era lì, c'era il suo grembiule appeso alla porta della cucina. Harry era voltato di schiena, intento a pulire il pavimento sotto la finestra, e Louis prese questa come un opportunità per parlargli. Fece oscillare la porta, udendo il familiare tintinnio del campanello posto sopra a questa, Harry si voltò.

 “Siamo chiusi” disse scontroso, e questo non era il suo solito tono.

“Hai due minuti per una chiaccherata veloce?"
 
Harry splancò gli occhi, ma subito li ridusse nuovamente.

“Pensi davvero di meritartelo?” Ribatté.
 
"No. Ma penso che tu me lo debba concedere." Rispose, mentre si dondolava sui suoi piedi. “Tu meriti una spiegazione sul perché io mi sia comportato così, e perché ti ho ignorato e perché ho ignorato Niall e perché non mi sono più fatto vedere."

 “Bene, parla. Ti darò due minuti”. Disse e tornò indietro per finire di pulire.

“No. Se dobbiamo farlo, lo faremo come si deve."

Louis accellerò il passo, sorpassò Harry e girò il bancone, prese un bollitore, accese il gas e lo mise sopra.
 
"Devi pagare per questo."
 
Louis si fermò e mise la tazza che aveva in mano sul balcone.

“Bene”. Mise la mano dentro le tasche e tirò fuori cinque sterline. “Ecco. Per il mio the e per eventuali ricariche che potrei subire."
 
Riempì due tazze. Una per lui e una per Harry, e poi prese la scopa dalle mani di Harry e la rimise nel secchio.

“Siediti, Harry. Lascia che io ti spieghi tutto”
 
Harry lo fece con un sonoro sbuffo. Avvolse le dita attorno alla tazza e incitò con un cenno Louis ad iniziare.

“Non sono bravo con nulla di tutto ciò” spiegò. “Io sono davvero... perso. La ragione per la quale io, Zayn e Liam ci siamo trasferiti qui è stata perché io ho rotto con qualcuno con la quale sono stato per oltre due anni, dopo averla scoperta a tradirmi già da alcuni mesi. Dopo ciò, ho rifiutato di ammettere il mio rancore, la mia rabbia e allora ho iniziato a chiudermi sempre più in me stesso, rifugiandomi nella lettura."

“Questo è ciò che è successo questa volta”. Louis prese un profondo respiro. “Qualunque cosa sia successa quella notte in cui eri ubriaco, e mi hai baciato... ha cambiato qualcosa in me. Non esterno spesso i miei sentimenti soprattutto quando mi piace qualcuno veramente in modo un po' più romantico."

“Zayn ha fatto sparire i miei libri e mi ha portato fuori a cena perché potessimo parlare, che è sembrato più un confessionale nel quale esprimevo i miei sentimenti nei tuoi confronti”.

Stettero in silenzio.
 
"E quali sarebbero?” Harry si raddrizzò nella sedia, un lieve luccichio nei suoi occhi.

Louis strinse le labbra. “Che ti amo,” sussurrò immediatamente.

Queste parole presero alla sprovvista Harry. I suoi lineamenti si addolcirono e tornò seduto comodo nella sua sedia.

“Mi dispiace. Dovevo dirlo. Tu sei qualcosa di completamente differente. Mi dispiace... Sono davvero dispiaciuto. Perché ti ho definitivamente spaventato, e tu ovviamente non ricambi. O forse lo fai ma non nel modo in cui lo faccio io-”

Louis non finì il suo continuo farfugliare perché Harry aveva sorpassato il tavolo e lo stava già baciando. Le sue mani erano sulle sue guance, e il cuore di Louis iniziò a battere più velocemente eventualmente calmato da un impulso positivo. Un po' come la prima volta, questo bacio fu meraviglioso, e ci fu un po' di riluttanza quando si allontanò, Louis specialmente si lamentò.

“Sfortunatamente” Harry continò "sono molto fiducioso e molto indulgente, ma ho un talento per sapere chi durerà, e chi invece non. Tu sei una persona incredibile, Lou. Usalo a tuo vantaggio."

“H...”

"Non ti dirò ciò che vuoi sentirti dire, ma ti dirò questo: I miei sentimenti sono incredibilmente forti nei tuoi confronti, e non so come gestirli. Non so come spiegarteli o provare a dirteli a parole."

“Puoi mostrarmelo.” Louis propose, con in viso un sorriso imbarazzato.
 
“Come?”

“Non lo so, Harry. Ma non voglio tornare allo stato libresco nel quale sono stato per delle settimane”.

“Non ci finirai, ti predi cura di me, mi prendo cura di te. Possiamo prenderci cura a vicenda, lo prometto."

Loui annuì.

“E ora sai cosa? Si fotta l'orario di chiusura. Possiamo stare ancora un po' qui."
Harry accese una stufa e aiutò Louis a spostare il divano così si sedettero li dopo aver tirato le tende. La luce del fuoco che arrivava dalla cucina era l'unica cosa che illuminava la stanza mentre erano rannicchiati insieme.
“Dovremmo davvero andarcene quando il fuoco si spegnerà." sussurrò Harry nel buio.

“Shh .Non avere fretta”.

Alla fine andarono a casa di Louis e dormirono per il resto della notte con la porta chiusa e con la serratura bloccata. Sapeva che Zayn sarebbe arrivato per sapere che cosa stava succedendo tra loro due, ma poteva aspettare fino a domani.

“Sei bellissimo, Harry” Aveva le sue dita tra i ricci di Harry, li attorcigliava attorno a queste fino a quando non erano del tutto tirati. I capelli di Harry erano così soffici,
è ridicolo.

“Anche tu." Si strofina nel collo di Louis, baciandolo, cosa che manda brividi lungo tutta la schiena di Louis.

“Perfavore, possiamo stare qui fino a quando non sarà asollutamente necessario alzarsi? Fino a quando uno dei nostri amici idioti non verrà cui correndo e ci attaccherà?”

“Mi piace quest'idea.” Ammise Harry.

“Sai, sei una delle persone più carine e più genuine che io abbia mai incontrato, Harry. Tu sei così dolce e probabilmente il tuo sorriso potrebbe portare la pace nel mondo- questo doveva essere un pensiero. Non volevo esprimerlo ad alta voce."

Harry si limitò a ridere
 
"E, a meno che la mia dichiarazione non abbia appena cambiato ciò, tu non stai cercando di essere un martire."
 
"Chi stava cercando di essere un martire? Seriamente, sono curioso."

"Sto solo affermando in termine generale. Tanti ragazzi oggi sono stronzi e sembrano voler morire e hanno un patrimonio. Sono solo egoisti."
 
"Bene, prometto che non sarò uno di quei ragazzi, Louis. Io sono solo Harry, un semplice ragazzo del Cheshire, un po' cocco di mamma e che ama i gatti”.

 

Louis non potè fare a meno di sbuffare. "Lo aggiungerò alla fine qui, tu sei anche un completo cretino”.

Camminano in cucina mano nella mano la mattina dopo, Liam li stringe in un abbraccio e Zayn sogghigna dal bancone. Niall è intorno a loro e tutti si uniscono in una colazione di celebrazione con uova e pancetta e prodotti da forno. Ciò superò tutto ciò che dovrebbe essere una classica colazione inglese con l'iPod di qualcuno a riprodurre Rock classico.
 
Louis si sedette praticamente sopra ad Harry durante l'intero pranzo-che durò circa più o meno un'ora e mezzo- e facevano i piccioncini imboccandosi l'un l'altro.
 
"Penso che, ragazzi, dovreste finirla prima che io vomiti.” li interruppe Niall.
 
Louis non poteva fare a meno di arrossire quando la mano di Harry tracciava dolci  cerchi lungo la schiena sotto il maglione, o quando gli baciava la nuca, o rideva nel suo orecchio. La risata di Harry, Dio era così calda e accogliente, e tutto andò liscio.
 
Col passare del tempo, Louis permise ad Harry di prendersi il suo tempo per la storia  del "ti amo", che disse solo che in alcune occasioni. Non era qualcosa che si poteva solo sputare fuori come "ciao, come stai?" Louis lo sapeva. E la risposta scelta da Harry per il momento era stato un sorriso troppo affettuoso, un lungo bacio, e un sacco di imbarazzo.

Per il fatto del suo anno sabbatico, Louis avrebbe capito tutto nel lungo periodo, ma sicuramente vide Harry nel suo futuro. E forse sarebbe rimasto un po' più a lungo del previsto.




*citazione della canzone di P!nk 'True Love' :)




         


   
 
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