Capitolo 1.

Era una giornata d'inverno come tante. Le foglie cadevano lentamente e lasciavano posto al sottile strato di ghiaccio mentre i nostri eroi si ritrovavano a camminare nei cortili dell'inazuma tranquillamente.

Arion:Ehi, ragazzi? Cos'ha J.P?

Chiese preoccupato vedendolo al quanto pensieroso rispetto al solito.

Aitor:Non ne ho idea. E' così da stamattina.
Gabi:Forse non si sente bene.
Riccardo:Ehi! J.P? Che hai?

Domandò il capitano avvicinandosi al ragazzo e fermandolo.

J.P:Cosa?
Arion:Sembra che hai la testa altrove.
Aitor:Già, cos'hai?
J.P:Beh..ecco...io...

Balbettò arrossendo.

Sky:Cos'è quel rossore?
Jade:Non so perchè, ma ho l'impressione che J.P abbia una cotta per qualcuno.
J.P:Che? Ma che dite?? Non ho nessuna cotta!! 
Arion:Allora è vero!!!

Esclamò vedendolo imbarazzato.

Riccardo:Chi l'avrebbe mai detto? J.P ha una cotta per qualcuno.
Aitor:Dimmi un pò, chi è questa ragazza?
Arion:Già! E' della scuola??
J.P:Beh...veramente no. L'ho incontrata l'altro giorno al parco mentre mi allenavo.
Jade:Davvero?
Arion:Wow...raccontaci un pò com'è.
Sky:Già. Sono proprio curiosa di sapere.
J.P:Beh...ecco...sinceramente non so nulla sul suo conto. So solo che è spettacolare e sa giocare a calcio.
Riccardo:Sa giocare a calcio?
Jade:Wow...vorrei tanto conoscerla.
J.P:Beh.. anch'io se è per questo.

Sospirò guardando il cielo pensieroso, intanto Vladimir, il fratello di Victor, si ritrovava in ospedale a fare riabilitazione come il solito, ma stavolta, i dottori gli davano una notizia alquanto piacevole.

Dottore:Bravo. Continua così! Stai facendo progressi.

Notò che camminava più tranquillamente del solito e senza dolore rispetto all'inizio della riabilitazione.

Dottore:Se continui così per questa estate credo potrai tornare a casa e camminare finalmente sulle tue gambe.

Aggiunse facendo spuntare un sorriso al ragazzo.

Vladimir:Cosa? Dice sul serio?? Ma è stupendo!!
Dottore:Si, ma non agitarti troppo. Le tue condizioni devono solo migliorare per questo. Non credo che tu possa ancora giocare a calcio, ma per l'estate ti manterrai sicuramente in piedi senza stampelle.
Vladimir:Beh...meglio di niente. Poi appena sto bene giocherò.
Dottore:Questo è lo spirito giusto. Che ne dici di provare a camminare un pò con le stampelle per l'edificio? Così vediamo le tue condizioni a che punto stanno.
Vladimir:D'accordo.

Rispose fermandosi e appoggiandosi alle sbarre dove stava facendo riabilitazione. Il dottore gli diede le stampelle e lui incominciò a farsi un giro per la stanza con quelle cose.

Dottore:Appena ti stanchi fermati e riprendi le forze, poi ritorna qui. Non affaticarti troppo. 
Vladimir:Ok.

Felice, il ragazzo uscì dalla sala e incominciò a girare per l'ospedale.

Vladimir:Non mi sembra vero. Sto camminando!!

Esclamò con le lacrime agli occhi dalla felicità, ma per pensare alle gambe che stavano guarendo, non guardò avanti e andò a sbattere su qualcuno cadendo a terra. Fortunatamente senza farsi male.

Vladimir:Ah...non ci voleva.
?:Ti sei fatto male?

Chiese la persona su cui era andato a sbattere. Il ragazzo alzò gli occhi e incrociò quelli della persona color smeraldo che si era accovacciata a terra tendendogli la mano. Quella persona era una ragazza di circa 14 anni, magra e di bell'aspetto. Occhi verdi, labbra rosse come ciliege, carnagione chiaro-pallida e capelli castano-arancio riccio-ondulati lunghi fino al sedere. Il ragazzo rimase estasiato dalla bellezza della ragazza tant'è che la ragazza incominciò a preoccuparsi.

?:Oh dio!! Non ti senti bene? Cavolo!! E' tutta colpa mia! Perdonami, io...
Vladimir:Tranquilla. Sono solo caduto, ma sto bene.
?:Oh... meno male. Vieni! Ti aiuto ad alzarti.
Vladimir:Tranquila....ce la faccio...
?:Ma no...insisto.

Così il ragazzo si lasciò aiutare dalla ragazza che lo fece alzare e appoggiare al muro mentre lei gli raccoglieva le stampelle da terra.

Vladimir:Sei molto gentile.
?:Ma figurati.

Rispose dandogliele.

Vladimir:Che ci fa una ragazza come te in un ospedale del genere??
?:Sono venuta a trovare mio cugino che sta facendo dei controlli. Scommetto che sei in riabilitazione.
Vladimir:Esatto. Non vedo l'ora di finire questa riabilitazione e togliermi le stampelle. Ho una voglia matta di giocare a calcio. 
?:Cosa? Giochi a calcio? 
Vladimir:Veramente non ci gioco da anni ormai. E' da quando sono caduto che non lo faccio più, ma è la prima cosa che farò.
?:Ma è stupendo. Anch'io adoro il calcio.
Vladimir:Davvero? E' la prima volta che incontro una ragazza che ama il calcio.
?:Beh...c'è sempre una prima volta.

Disse sorridendogli, dopodichè incominciò improvvisamente ad urlare.

Vladimir:Che hai?
?:Oddio!! Che sbadata!! Perdonami!! Non mi sono ancora presentata. Mi chiamo Rita. Rita Daystar.
Vladimir:Daystar? Allora tuo cugino è Sol.
Rita:Lo conosci?
Vladimir:Si, ne ho sentito parlare. So che ha problemi hai polmoni.
Rita:Beh..diciamo che l'aveva, ma l'ha superato. Ogni tanto torna per qualche controllo sperando che non abbia altri problemi.
Vladimir:Capisco. Comunque io sono Vladimir. Vladimir Blade.
Rita:Molto piacere.

I due incominciarono a sorridersi e mentre parlavano tranquillamente arrivò Sol che si trascinò la ragazza con se. Intanto, all'inazuma, i ragazzi si stavano allenando.

Arion:Ragazzi, sono esausto!
Mark:Ok, ragazzi! Prendetevi una pausa. Incominciamo domani gli altri allenamenti. Dopotutto è parecchio che non vi concedete una pausa.
Riccardo:Vi ringrazio Mister.
Mark:Di nulla.

E mentre i ragazzi si allontanavano, Arion si accorse che qualcuno era rimasto lì a fissare il pallone.

Arion:Victor? Non vieni?
Victor:Rimango ancora un pò. Vi raggiungo dopo.
Arion:D'accordo.

I ragazzi andarono dentro e Aitor si avvicinò a Victor.

Aitor:Vuoi fare due tiri?
Victor:Si, voglio allenarmi ancora.
Aitor:Allora che aspetti? Fatti sotto!!

Esclamò correndo verso di Victor che con un dipling lo sorpassò, ma Aitor gli stava alle calcagna. Qualcuno si avvicinò all'aria di allenamento e assistì a tutta la scena. Victor tirò in porta, ma la barriera di Aitor gli fece prendere la traversa. Il tiro fu talmente potente che arrivò alla persona che stava assistendo che buttò la borsa della scuola a terra ritrovandosi a stoppare di petto quel pallone riportandoselo ai piedi.

Aitor:Hai visto?
Victor:Incredibile!

I due rimasero sorpresi dinanzi a quella figura davanti a loro e mentre erano lì a guardare quella persona uscì fuori J.P che si era dimenticato la felpa.

J.P:Ragazzi? Che avete?
Aitor:Non ci credo!!
Victor:Passaci la palla immediatamente!!

Quella figura col pallone tra i piedi fece un tiro che ne Victor ne Aitor si accorsero della direzione della palla che finì diritto nella porta.

Aitor:Ditemi che è un incubo!!!
Victor:Chi sei??

Quella persona si mostrò ed era la stessa che aveva parlato con Vladimir,ovvero Rita Daystar, la cugina di Sol.

J.P:Rita!!
Rita:Ciao J.P!
Aitor:Conosci quell'essere??
J.P:E' la ragazza di cui vi ho parlato.
Victor:Cosa? E' la ragazza che ama il calcio?

I tre rimasero lì a fissare quella ragazza che sorrideva maliziosamente. Cosa aveva in mente?Come mai si trovava lì? Scopritelo nel prossimo capitolo.


************


NOTE AUTRICE:Ok, ragazzi! Questa è la mia prima FanFic su Inazuma Eleven. Abbiate pietà di me!!^^ Fatemi sapere i vostri pareri, se vi è piaciuta o ci sono errori.
Vi ringrazio in anticipo. Un Bacio. AlekHiwatari14.