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Autore: bullet_    11/12/2014    3 recensioni
Che succede quando un ragazzo distrugge tutto ciò che hai sempre creduto di sapere su te stesso?
"Non mi piacciono i ragazzi. Ma mi piaci tu. Ha senso?"
"No."
"Bene."
{Lashton}
ıTRADUZIONEı
Genere: Angst, Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Ashton Irwin, Calum Hood, Luke Hemmings, Michael Clifford, Un po' tutti
Note: AU, Traduzione | Avvertimenti: nessuno
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You've got a tendency in taking all your clothes off
Oh man hot damn you've got a body like ohh
You've got a part of me addicted to the moment
Oh man hot damn I've fallen hard like ohh
I like it.”
-We The Kings, 'I Like It'

 

-Ashton

“Scusa il ritardo, ho portato del cibo cinese.” Ashton aveva il volto arrossato per il freddo e per la felicità quando si sfilò la giacca nel corridoio del nuovo appartamento di Luke.

“Cibo? .” Luke sorrideva e guardava Ashton ed all'improvviso Ashton sentì molto caldo.

“Dunque...” disse Luke, guardandosi intorno, “Ecco qui. Più piccolo. Ma è carino e profuma sempre di caffè.”

“Il caffè ha un buon odore. Mi piace qui,” gli disse Ashton. Luke aveva dei pantaloncini da basket rossi che gli cadevano bassi sulla vita. Ashton cercò di distogliere lo sguardo. (Non poteva.)

Luke, fortunatamente, non ci fece caso. Stava mangiando pollo Kung Pow al bancone della cucina con le gambe a penzoloni. Era così adorabile da togliere il fiato e Ashton voleva più o meno saltargli addosso ma Luke voleva andarci piano, quindi Ashton sorrisesorrisesorrise perché Luke era la sua idea di perfezione.

“Yay. Dovresti venire spesso. Cioè—aspetta. Sì.” Luke arrossì leggermente. “Vorrei che tu...”

“Vorresti che io...cosa?” Ashton ghignò mentre si sedeva sul bancone accanto a Luke e prendeva un paio di bacchette dalla scatola.

“Vorrei che tu avessi voglia di passare del tempo con me. Credo.” disse piano Luke, come se fosse spaventato.

“Io voglio.” gli disse piano Ashton, perché era spaventato. Non da Luke, ma da altre persone come sua nonna, e altre cose come il fatto che lei gli stesse pagando l'università.

“Yay.” Luke sorrise e Ashton stava nuotando in un oceano che era dell'esatta tonalità di blu degli occhi di Luke quand'era felice.

Mangiarono in silenzio per un po'. Ogni tanto Luke si ritrovava a canticchiare qualcosa, mentre Ashton batteva un ritmo con il piede, e il silenzio era piacevole finché non fu spezzato dall'apertura della porta d'ingresso.

“Lucas! Vieni e aiutami con la spesa!” disse Calum. Ashton riusciva a vedere solo la sua schiena, visto che aveva aperto la porta con il gomito.

“Cazzo Calum, sicuro di aver comprato abbastanza cibo?” Luke rise e corse da lui, prendendo qualche busta.

“Vuoi la cena o no?”

“No.”

Wow. Stavo per prepararti quella cosa con il riso che ti piace tanto, ma a quanto pare non mi apprezzi abbastanza da meritarlo.” Calum fece il broncio e si voltò “Oh, ciao. Ashton?”

“Sembrate una coppia spostata.” Fece notare Ashton. “Ciao.”

“Abbiamo già la cena. L'ha portata Ash.” disse Luke, riponendo un cartone di latte nel frigo. “Cos'è quella cosa con il riso che mi piace?”

“Quella cosa spagnola: non lo so. Magari siamo spostati, Ashton. Sei geloso?” Calum sorrise ammiccante e prese un paio di bacchette e Ashton si sentiva al posto giusto.

“Cal, non fare il cattivo. Ashton mi piace.” disse Luke da dietro allo sportello, seppellito da dieci diversi tipi di pasta.

Ashton sorrise. Gli piaceva.

“Chiudi il becco, Luke. Lo stai facendo arrossire.” Calum sorrise quasi solennemente ad Ashton, che arrossì ancora e guardò in basso. E poi alzò il dito medio.

“Ma lo sai,” cominciò a dire Luke, spuntando da dietro al bancone, “cosa sarebbe meraviglioso?”

“Hm?” chiese Calum cercando di rubare del riso dalla scatola di Ashton.

“Se te ne andassi.” disse Luke, afferrando Calum per le spalle e spingendolo verso la porta.

“Perché? Perché? E' una serata romantica? La serata romantica del piccolo Lukey?” Calum rise mentre Luke gli lanciava addosso la giacca e lo spingeva verso il pianerottolo. “Romantica romantica romantica romantica romantica?”

“Sta' zitto. Vai a pomiciare con Niall o qualsiasi cosa facciate in quel buco del suo appartamento.” anche Luke rideva e Ashton vide chiaramente quanto si volessero bene dal modo in cui Calum diede un buffetto affettuoso a Luke.

“Non siamo tutti gay, Luke. Ciao, Ash! E' stato un piacere riv—,” Calum fu interrotto quando Luke gli sbatté la porta in faccia. Si voltò e guardò Ashton, ancora sorridendo, e anche Ashton stava sorridendo, e per un po' apprezzarono in silenzio i loro sorrisi.

“E così...quello era Calum.” disse infine Luke.

“Piccolo Lukey?”

“Se mi chiami così ti distruggo.”

“E' una serata romantica?” chiese Ashton.

Luke si dondolò un po' a disagio. “Insomma, non doveva esserlo, ma...cioè, se tu...se, lo sai, se vuoi che lo sia...allora, forse?”

Luke, pensò Ashton, era l'unica persona al mondo che riuscisse ad essere sexy con le guance dello stesso colore dei suoi pantaloni da basket.

“Okay.” disse Ashton. “Ho un'altra domanda.”

“Spara.” disse Luke, facendo un paio di passi avanti. Ashton sentì un formicolio nelle ginocchia per la non-esattamente-vicinanza di Luke.

“Siamo...gay?” chiese Ashton, la voce leggermente strozzata. “O tipo, bisessuali? O non so cosa.”

“Beh...” iniziò a dire Luke, deglutendo. “Insomma, io ti piaccio? Tipo, piaccio piaccio?”

“Sì.” disse Ashton senza esitare, perché era piuttosto sicuro che fosse ovvio.

“Sicuro?”

“Sì.”

“Come fai a saperlo?” Luke sembrava spaventato. Ashton si sentiva coraggioso.

“Perché fai andare il mio cuore fuori tempo, e mi piace. E quando mi tocchi mi sento come se stessi fluttuando e mi stessi frantumando. E a volte voglio baciarti così tanto che penso che potrei spezzarmi in due, e anche se sembra che io mi stia frantumando, mi sto frantumando per te e quindi va bene. Voglio frantumarmi per te.”

Ashton trasse un respiro profondo e guardò Luke che aveva l'aspetto di uno che aveva appena assistito alla seconda venuta di Cristo.

Silenzio

Totale

“Quindi...ecco come faccio a sapere che mi piaci.”

“Stupendo. Tu sei stupendo.” disse Luke, lontano un metro e mezzo da lui.

Ashton sorrise.

“La gente non mi dice cose del genere.” disse Luke, lontano un metro da lui.

“Dovrebbero.”

“Anche tu mi piaci. Un sacco.” disse Luke, lontano mezzo metro da lui.

“Bene. Altrimenti sarebbe stato un po' imbarazzante.”

“Frantumiamoci insieme.” sussurrò Luke, lontano nessun metro da lui.

Ashton annuì.

Luke lo baciò.

Luke lo baciò.

Luke lo baciò e fu gentile forte bello. Ashton si sporse in avanti, attirando Luke a sé in modo che fosse pressato contro al bancone su cui era seduto Ashton. Le mani di Ashton gli carezzavano il volto, tracciando la linea dei suoi zigomi con il pollice mentre le loro labbra si scontravano disordinatamente perché la tecnica non era qualcosa su cui avevano avuto l'opportunità di lavorare.

Lingue. Ashton non aveva mai pensato a quanto fossero sottovalutate le lingue finché non conobbe quella di Luke che adesso stava sfiorando la sua. Le lingue erano probabilmente la ragione per cui esistevano gli esseri umani. Probabilmente qualcuno aveva inventato le persone solo perché potessero avere delle lingue, perché le lingue erano davvero davvero davvero fantastiche e

Oh

Dio

Luke stava mordendo il labbro inferiore di Ashton e stava facendo scorrere le mani lungo i suoi fianchi e lo attirava vicinovicinovicino e Ashton strinse le gambe attorno a Luke e Luke Luke Luke

gemette.

La vista di Ashton si appannò

E aveva caldo.

Ashton tracciò una scia di baci sul collo di Luke ed esplorò i suoi fianchi e morse leggermente le sue clavicole.

Luke scattò in avanti quando i denti di Ashton incontrarono le sue clavicole e le sue mani si irrigidirono sulla sua schiena. Erano vicini. I loro corpi erano l'uno contro l'altro ed Ashton non sapeva più dove finisse Luke e cominciasse lui.

“La maglia—,” Luke sobbalzò, guardandolo con gli occhi accesi e il volto arrossato. “Posso toglierti la maglia?”

Ashton annuì e rise un po' della formalità di Luke, ma la sua risata si trasformò in qualcos'altro quando Luke disegnò delle figure astratte lungo il suo addome, prima di sollevargli le braccia e sfilargli la maglietta. Lo guardò per un attimo, gli occhi blu pieni di passione e le labbra rosse, prima di abbassarsi e baciare le spalle di Ashton.

“Merda, sei perfetto.” mormorò. Ashton attirò Luke dalla maglia, che andò presto a fare compagnia a quella di Ashton sul pavimento. Allora Ashton decise di depositare un bacio sul cuore di Luke prima di poggiare il petto ed altre cose contro di lui.

La pelle di Luke era morbida.

Mentre le loro labbra si univano nuovamente, Ashton lasciò scorrere le sue mani lungo la schiena di Luke e Luke rabbrividì e ad Ashton piaceva tantotantotanto.

Le mani di Luke, che prima erano state sulle spalle di Ashton, si spostarono sui suoi fianchi, per poi scorrere lungo il bordo dei suoi jeans. Senza che se ne rendesse conto, il corpo di Ashton sobbalzò in avanti e contro Luke e per un attimo smisero di respirare perché quel contatto era paradisiaco.

“Cazzo,” gemette Ashton contro il collo di Luke.

“Dio, Ashton, mi stai già frantumando.” sussurrò Luke fra i capelli di Ashton.

“Anche tu. Baciami.” Ashton lasciò una scia di baci umidi lungo il collo di Luke.

“Okay.” Luke si mosse contro Ashton e lo attirò a sé e il loro tutto fu tantotantotanto a contatto e lo baciò e lo baciò e lo baciò finché entrambi non ebbero il respiro affannato e tutto era leggermente fuori controllo e Ash ricordò vagamente di avere un test alle sette e mezza della mattina seguente.

“Merda.” gemette ancora mentre Luke si muoveva contro di lui, solo quattro strati di stoffa a separarli. E poi, “Merda!”

“Non...mi sembra un buon segno.” Luke cercò di riprendere fiato mentre guardava Ashton, i suoi occhi pieni di confusione ed eccitazione insieme. “Ho fatto qualcosa di male?”

“No.” Ashton sbuffò e scosse la testa, cercando di liberare la mente. Ma era piuttosto difficile con Luke in piedi in mezzo alle sue gambe, il sesso in persona, e che parlava con la voce affannata e il volto paonazzo. “Devo solo— devo alzarmi prestissimo domani e si sta facendo tardi e non voglio andarmene perché—,”

“Oh.” disse Luke dopo un secondo. “Okay. Devi andare a casa?”

“Sì.” disse Ashton, delusione color caffè nella sua voce. “Sì. Penso sia meglio.”

“Okay.” Luke ghignò e gli si avvicinò, poi posò un bacio alla base del suo collo. “Hai delle belle spalle. Andiamo, ti accompagno.”

   
 
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