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Autore: SusanTheGentle    11/12/2014    11 recensioni
Lui fece una mezza risata, ma senza allegria.
«Buffo pensare a me come a una persona normale»
«Ma tu sei una persona normale, Ben»

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Nell'inverno 2013, Claire Riccardi si trasferisce negli Stati Uniti d'America, più precisamente nello Utah, nella città di Ogden, decisa a dare una svolta alla sua vita. E proprio quello stesso inverno, in quella stessa città, Ben Barnes si sta preparando a girare il suo prossimo film. Il destino, o semplicemente il caso, fa sì che i due si conoscano. Ed è in questo scenario che i loro mondi si scontrano. Entrambi con una dolorosa storia sentimentale alle spalle, si trovano, si comprendono. Le loro vite così diverse si intrecciano e, inevitabilmente, l'amicizia lascia spazio a un sentimento più profondo.
Ma possono due persone tanto dissimili vivere una relazione in totale libertà? Possono, se le cicatrici bruciano ancora e hanno tanta paura di amare di nuovo?
La storia può sembrare sempre la stessa: la cameriera e l'attore. Forse, all'inizio può sembrare così, ma questa è una storia di sentimenti, di vita e d'amore. Soprattutto d'amore.
E' la storia di Ben e Claire.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie ''A Place For Us''
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11. Complicazione

Voler dire tutto, e non dire niente... 
 
 

Durante il tragitto in macchina, l’imbarazzo e il silenzio la fecero da padrone per quasi tutto il tempo.
Ogni tanto, Ben faceva una domanda, lei rispondeva e poi di nuovo silenzio.
Claire gli chiese quando avrebbero potuto vedersi ancora per suonare. Lui rispose vago, dicendo che andava bene sempre.
«Se tu hai ancora voglia di farlo»
«Certo che sì!» si affrettò a rispondere lei. «Perché me lo chiedi?»
«No, niente»
Ben guidava tranquillo, almeno in apparenza. Lei fissava avanti a sé, di tanto in tanto facendo saettare lo sguardo verso di lui.
Sembrava arrabbiato…anzi no, deluso.
C’era rimasto male perché lo aveva respinto?
Cosa avrebbe dato, Claire, per entrare nella sua testa …
Forse sto prendendo un abbaglio e non voleva baciarmi
E allora che faceva? Controllava se avevi un bruscolo in un occhio?
Decisamente no…
«Aspetta un attimo» le disse Ben, quando si fermarono davanti a casa di lei.
Claire osservò perplessa la sua mano tesa.
«Dammi il tuo telefono, così posso inserire il mio numero. Mi sono reso conto solo ora di non avertelo ancora dato»
Senza dire nulla, Claire aprì la borsa e gli passò il cellulare.
Un istante dopo, Ben glielo riconsegnò. «Così possiamo metterci d’accordo per le lezioni di musica e, se non posso venire al locale, ti avverto prima»
«Domani non puoi venire?» chiese subito lei. Non seppe spiegarsi perché ma si sentì ansiosa. Estremamente ansiosa.
Ma Ben la rassicurò subito scuotendo il capo. «No, domani vengo. Però, sai, potrebbe capitarmi di essere trattenuto sul set più del previsto, qualche volta»
Lei annuì. «Grazie. Per il numero, dico»
Ben la guardò un momento. «Fammi uno squillo, così anch’io inserisco in memoria il tuo»
«Lo faccio appena entro in casa»
«Bene»
Claire restò ferma sul sedile. Sembrò quasi non avesse intenzione di muoversi.
«’Notte bimba» le disse lui, accennando un sorriso.
Lei sospirò piano. «’Notte»
Claire aprì la portiera e scese dall’auto. Ben la salutò con la mano prima di rimettere in moto.
Lei rimase ferma sul marciapiede, davanti alla porta d’ingresso, a guardare la macchina finché non svoltò un angolo e sparì. Poi, salì i tre gradini, infilò le chiavi nella serratura ed entrò in casa.
Immediatamente, Rhett le corse incontro, la coda in aria, strusciandosi sulle sue gambe. Claire si abbassò per accarezzarlo. Poi sentì la vocina di Maddy.
«E’ tornata!»
«Ciao!» salutò la ragazza, spogliandosi del cappotto e andando verso il soggiorno.
Lory e Joseph erano seduti sul divano, la televisione accesa.
«Bentornata!»
Claire cancellò l’espressione triste e pensierosa dalla faccia, sostituendola con un sorriso.
Ma Lory notò immediatamente che qualcosa non andava.
«Tutto bene?»
«Sì, tutto ok»
«La lezione di chitarra com’è andata?» chiese Joseph con un sorriso furbo.
«Benissimo. Vado a farmi un bagno»
«No, siediti qui!» esclamò Maddy. «Stavamo guardando Rapunzel»
«Tanto per cambiare…» commentò Joseph.
Claire rise, chinandosi verso la bambina. «Scendo più tardi, gioia, prima vado a cambiarmi. Non ci metto tanto, promesso»
Soddisfatta, Maddy trotterellò di nuovo verso i genitori.
Claire si diresse verso la sua camera, senza accorgersi dello sguardo vigile di sua cugina.
Quando udì lo scatto di una porta che si chiudeva, Lory balzò in piedi.
«Vado un attimo al bagno»
«Ma ci sei appena andata» replicò Joseph.
«Ehm…devo andare ancora»
Lory marciò spedita verso le camere da letto. Senza bussare entrò in quella di Claire.
Lei, voltata di spalle nell’atto di togliersi il maglione, si girò perplessa: Lory stava sulla soglia a braccia conserte.
«Che c’è?»
«Lo chiedo a te, cuginetta»
Claire fu sul punto di rispondere che andava tutto bene, ma non poteva mentire a Lory.
«Chiudi la porta» disse, sedendosi sul letto.
Lory eseguì e la raggiunse. «Hai litigato con Ben?»
Claire scosse il capo. «No, sono solo una deficiente completa» disse coprendosi la faccia con le mani, emettendo un verso rabbioso. Le riabbassò e guardò sua cugina. «Ben ha tentato di baciarmi»
Lory aprì la bocca e trattenne il respiro così forte da sembrare che stesse risucchiando tutta l’aria nella stanza.
«Ripeti???»
«Non farmelo ripetere»
«Ha tentato di baciarti???»
«Non gridare...Sì, ma io non gliel’ho permesso»
Lory corrugò la fronte. «Come? Come?? Comeee??? Ma Claire, sei completamente…»
«Deficiente, cretina, idiota, sì! Lo so da me, non dirmelo anche tu, per piacere»
«Ma lui ti piace, no?»
Claire gemette. «Sì, da morire»
«E allora?»
«Credo che la mia sia solo paura» Claire si fissò le mani. «Ho paura di quello che sto iniziando a provare per lui. Lory, io non so più se mi piace e basta»
La cugina la fissò un stante, emozionata. «Ti sei innamorata di lui?! E’ questo che vuoi dire?»
Claire la guardò in silenzio per un istante, poi si buttò all’indietro, a pancia su sul letto.
«Non lo so» disse con un sospiro.
«Claire, una cosa del genere ti capita una volta nella vita, non puoi lasciare andare tutto così! Se lui ti piace davvero, anzi, se ne sei innamorata, devi dirglielo!»
Claire scattò di nuovo a sedere. «No, non se ne parla!»
Lory le puntò un dito contro. «Allora lo sei!»
«Eh?»
«Sei innamorata di lui!»
Lo era?
Poteva chiamare amore quello che provava per Ben?
Forse.
Di certo, la cotta mostruosa che aveva per lui non era più solo una cotta.
Se le avessero chiesto cos’era cambiato, non avrebbe saputo spiegarlo. Non si poteva esprimere a parole, si poteva solo sentire dentro. Ed era accaduto gradualmente, giorno per giorno, prima parlando, poi uscendo insieme, scambiandosi confidenze, abbracci, gesti teneri…e un bacio mancato.
Aveva una tale confusione in testa che nemmeno un bel bagno caldo – che di solito era per lei il momento più bello della giornata, a mollo nella vasca a rilassarsi – riuscì a schiarirle le idee.
I capelli raccolti alti sul capo, Claire tirò su le gambe e se le portò fino al naso, posando il volto alle ginocchia, osservando la schiuma sciogliersi.
C’era una cosa che non aveva detto a Lory: quel che le faceva più paura era la realtà che stava vivendo, quella stessa realtà che sua cugina aveva definito ‘una cosa che capita una volta nella vita’. Era verissimo ma, tutto questo – lei e Ben – non sarebbe durato.
Poteva essere un’inguaribile romantica, poteva essere una sognatrice senza speranza, ma non ingenua fino al punto di pensare che lei e Ben avrebbero continuato a vedersi.
Sia che fosse accaduto qualcosa di più, sia che non fosse accaduto, terminate le riprese del film lui se ne sarebbe tornato a Los Angeles, o a Londra, mentre lei sarebbe rimasta li a Ogden, oppure sarebbe tornata in Italia, ancora non lo sapeva.
L’unica cosa certa era che non si sarebbero rivisti più.
Non le piaceva pensarlo ma era così che stavano le cose. Come avrebbe potuto essere altrimenti?
Cosa doveva fare, allora?
Lory le avrebbe detto di buttarsi, di ascoltare il cuore e non la ragione.
Claire avrebbe voluto. Avrebbe voluto non essere così insicura e avere il coraggio di dire a Ben quello che provava, godere appieno di quei mesi insieme a lui.
E non era nemmeno tanto la paura di iniziare una nuova storia a frenarla, quanto il possibile rifiuto di Ben.
Avrebbe rovinato tutto. Lo avrebbe perso, lo sapeva, e non avrebbe potuto sopportarlo.
Ormai, Ben era una presenza costante nelle sue giornate; vederlo, qualcosa di irrinunciabile. Non poteva più fare a meno di lui.
Lory aveva ragione: era innamorata persa.



 
***
 
 
 
Ben rientrò in camera, si fece una doccia, accese il pc, scrisse un paio di mail, lesse qualche notizia.
Ma, ancor prima di rendersene conto, i suoi pensieri vagarono su Claire.
Più cercava di non pensare a lei e più lei gli tornava in mente. In un modo o nell’altro era sempre nei suoi pensieri.
Sempre.
Perché la pensava in continuazione? Perché non riusciva a farne a meno?
In quel momento avrebbe dovuto essere fuori, in qualche locale a rimorchiare una bella bionda, non lì, chiuso in camera a pensare a una ragazza che…
Che non riusciva a togliersi dalla testa.
Cosa diamine gli era preso? Perché aveva tentato di baciarla?
Bè, la risposta era semplice: perché lo voleva. Punto. Perché era dolce e aveva iniziato a provare qualcosa per lei.
Non avrebbe dovuto andare a finire in quel modo, se l’era ripetuto non sapeva quante volte.
Spense il pc prima di terminare ciò che doveva fare. Lo posò da parte, poi spense la luce deciso a dormire…
E invece si ritrovò inquieto, sempre più sveglio, senza sapere cosa fare.
Cercò in tutti i modi di reprimere quel sentimento che che gli stava crescendo dentro; levarsi di dosso quella sensazione alla quale non sapeva ancora dare un nome, ma sembrava davvero impossibile. Era come un tarlo che gli scavava la mente, che lo portava a essere agitato come non lo era mai stato.
Si alzò su un gomito, riaccese la luce sul comodino e afferrò il telefono. Sul display c’era una chiamata senza risposta, un numero che non conosceva.
Non gli ci volle molto per capire di chi fosse.
Aveva chiesto a Claire di fargli uno squillo per poter registrare il numero sul suo telefono. Bè, eccolo lì.
Gli passò per la mente un’idea assurda: chiamarla, chiederle perché era fuggita via.
Sì, perché stavolta era stata lei a scappare, non lui.
No, non poteva chiamarla a quell’ora di notte.
Si distese di nuovo, sospirando d’impazienza, un braccio sulla fronte, il cellulare nell’altra mano.
Cos’era andato storto? Non gli sembrava di aver sbagliato nulla, a parte forse tentare di baciarla. Probabilmente era stato questo ad averla spaventata, o…
Aveva forse preso un abbaglio? Forse, Claire non era attratta da lui come lui lo era da lei?
Già, perché ormai poteva affermarlo con certezza: l’attrazione c’era.
Diavolo, da quando pensava a Claire in quel modo? Da quando provava la voglia di sentire le sue labbra su quelle di lei?
Se lo chiese più e più volte, mentre i minuti passavano senza che arrivasse il sonno.
La consapevolezza gli entrò dentro, gli invase la mente e l’animo. Stranamente, il pensiero di ammettere di vedere Claire in maniera diversa non lo spaventò, non lo stupì, anche se fu assolutamente inaspettato per quanto giusto.
Lei era giusta.
Non aveva ancora capito esattamente il modo in cui lo era, ma lo era.
Non poteva negare di essere rimasto deluso dalla reazione di lei, ed anche turbato dalla paura che aveva scorto nei suoi occhi.
Avrebbe voluto parlare, chiederle spiegazioni, anche se nemmeno lui sapeva da che punto avrebbe potuto riprendere il discorso.
Forse, era meglio lasciar perdere per il momento, aspettare l’indomani.
Lentamente, Ben riposò il telefono sul comodino, spense la luce e si girò su un fianco, deciso a dormire.



***
 
 
 
Claire si svegliò tardissimo, si fece una doccia velocissima e pettinò i capelli a malapena, facendosi una treccia per tenerli in ordine. Non fece colazione a casa, ma direttamente all’All the Perks.
Per la prima volta, il pensiero di vedere Ben le mise ansia.
Non doveva essere nervosa, non doveva assolutamente dare a vedere che fosse turbata per qualcosa.
Quando lui arrivò, le sorrise non appena la vide e questo la rincuorò.
Ma nel loro saluto ci fu imbarazzo, nervosismo. Attenti come diplomatici, sembravano misurare gesti e parole.
Ben portava con sé una chitarra, che posò sul bancone. «Questa è tua. L’hai dimenticata»
Claire fissò lo strumento, poi lui. «Mia? Ma… credevo dovessi restituirla»
Ben scosse il capo «No, era un regalo per te se non l’avevi capito»
Le sorrise ancora, piano, e lei si sentì improvvisamente in colpa.
«Grazie, non so cosa dire» Claire prese la chitarra e gli rivolse un sorriso felice. Poi divenne seria, notando che lui continuava a fissarla. «Cosa c’è?»
Ben si riscosse e sorrise più apertamente. «Niente. Stai bene con la treccia»
Claire si sfiorò i capelli. «Oh…grazie. Ehm…porto la chitarra sul retro e arrivo, tu siediti intanto»
Ben prese posto a un tavolo accanto alla vetrata, osservando fuori. Con l’arrivo di dicembre, i negozi di Ogden cominciavano ad esibire i primi addobbi natalizi.
Poco dopo, Claire ritornò con la sua colazione su un vassoio.
«Questo te lo offro io» disse, posandogli davanti un muffin al cioccolato con granella di noccioline. Era uno di quelli che a Ben piacevano di più.
«Grazie, a cosa devo?»
«Per farmi perdonare»
Lui sollevò la testa e la guardò dal basso.
Fu Claire ad abbassare lo sguardo per prima. «Dimmi se ti piace, è ancora caldo»
Fece per andarsene ma lui la richiamò.
«Claire…»
Lei si voltò, guardandolo senza fiatare.
Ben fece un cenno con la mano verso la sedia davanti a lui. «Siediti un momento qui con me»
Lei lo fece, posando il vassoio vuoto in un angolo del tavolo.
Si guardarono per alcuni secondi senza dire nulla.
Ben prese lo zucchero per versarlo nel suo cappuccino, fissando la tazza. «Non sono arrabbiato con te, ok?»
Claire osservava i suoi movimenti. «Ok»
Si sentì stupida e allo stesso tempo sollevata dal fatto che lui non fosse in collera.
Ma era anche preoccupata. Preoccupata per l’espressione pensierosa che Ben esibiva quel mattino. Non era da lui.
Avrebbe voluto domandargli chiaramente se aveva avuto davvero intenzione di baciarla, se era per quello che appariva cupo e pensieroso, ma non ne ebbe il coraggio.
«Mi dispiace di essermene andata così di corsa, ieri»
Ben alzò gli occhi su di lei. Anche Claire lo fece, ma li riabbassò di nuovo e subito.
«Anche a me è dispiaciuto» disse lui.
Allungò il braccio sul tavolo, il palmo della mano rivolto in su. Claire fissò la mano di Ben e, automaticamente, allungò la propria. Lui gliela strinse appena.
«Se ho fatto qualcosa di sbagliato, ti chiedo scusa»
Lei scosse il capo. «Il problema è mio, Ben»
Senza lasciare la sua mano, lui posò l’altro braccio sul tavolo. «Forse dovremmo parlarne»
Claire si strinse nelle spalle. «Non è necessario»
«Perché?»
«Perché tanto non è successo niente»
«Cosa non è successo?»
Claire lo guardò con eloquenza. «Lo sai cosa»
Lui annuì, sospriando brevemente. «Il fatto è che quando stiamo insieme sembra tutto possibile, tutto così…»
«Facile» concluse lei, annuendo. «Sì, lo so cosa vuoi dire, è lo stesso per me»
«Allora perché sei andata via?»
«Anche tu sei scappato, l’altra volta, e forse il motivo è lo stesso» mormorò Claire a voce bassa, senza riuscire a trattenersi e pentendosene immediatamente.
Ben si sentì punto sul vivo. Poi, però, considerando quelle parole, sentì che lei aveva ragione.
«Scusa, non ti sto rinfacciando niente» si affrettò a precisare Claire.
Lui percepì la sua agitazione e le strinse la mano appena un po’ di più. «L’avevo capito, tranquilla»
Lei prese un respiro. «La verità è che ho avuto paura» ammise infine.
Ben non fiatò.
Già, l’aveva immaginato.
Esattamente come lui, che era scappato inventandosi una scusa, addirittura non presentendosi nemmeno al locale il mattino dopo.
Claire, però, si stava comportando in maniera più coraggiosai: era lì, ad ammettere la verità, non aveva tentato in alcun modo di sviare il discorso o trovato scuse banali per non vederlo.
«Di cosa hai paura?» chiese Ben con voce dolce.
«Di rovinare tutto»
«Per questo non sei rimasta?»
Lei annuì. «Tra noi non c’è niente, giusto?»
Ben contrasse appena la fronte. «Giusto»
«Quindi…nemmeno un bacio è previsto, no?»
Lui s’irrigidì. Annuì di nuovo.
Si fissarono.
Claire prese coraggio, decisa a chiedergli ciò che non le aveva fatto chiudere occhio per quasi tutta la notte.
«Ben, tu…volevi?» mormorò, i battiti a mille.
Non riuscì a terminare la frase.
Lui si sporse verso di lei. «Io non voglio rovinare niente, esattamente come te»
«Allora non roviniamolo». Lentamente, Claire lasciò la sua mano.
Stava mantenendo le distanze?, si chiese lui.
Sì, lo stava facendo, gentilmente, ma lo stava facendo.
Forse avrebbe dovuto farlo anche lui.
Ben abbassò le braccia sotto il tavolo, appoggiando la schiena alla sedia.
Debita distanza, ripeté a sé stesso. Come faceva lei. Così era giusto.
Non farti coinvolgere troppo, o ti caccerai in una storia che non vuoi.
E la farai soffrire.
E lei non lo merita.
Forse era stata l’atmosfera ad ingannarlo: la musica, la cena, le confidenze…
Claire aveva ragione: un bacio avrebbe potuto rovinare tutto, era meglio che non fosse successo.
Anche se, guardandola ora, nella luce del giorno - i capelli lucidi nel sole invernale, gli occhi grandi ed espressivi, dentro i quali albergava sempre quel senso di paura che lui avrebbe voluto aiutarla a cacciare via- Ben provò l’impulso di alzarsi, prenderla tra le braccia e baciarla.
Ma no.
Claire si alzò, riprendendo il vassoio. «Ora ti lascio mangiare o si fredda tutto»
Lui alzò il capo e vide il suo sorriso: non era il solito che Claire gli regalava.
Lei si allontanò verso il bancone come nulla fosse, sentendo però un peso sul cuore, un’insoddisfazione che la schiacciava e le riempiva la testa di altri dubbi.
Ne avevano parlato senza parlarne. Non erano state poste domande concrete e non c’erano state risposte concrete, ma solo frasi lasciate in sospeso, sviate da altre domande, altre risposte e giustificazioni.
Molto probabilmente, la cosa migliore era non parlarne affatto.
Ma lei non era capace di far finta di niente, anche se doveva sforzarsi. Così, quando lui se ne andò, Claire volò fuori dal banco e gli buttò le braccia al collo, baciandogli il viso, premendo le labbra sulla sua guancia con decisione, indugiando di proposito.
«Hai paura che scappo?» sorrise Ben.
«Sì». Lo fissò, seria, senza rendersi conto di stare stringendogli il braccio.
«Cos’è, una gara a chi lo fa più volte?»
Le strappò una risata. Piano, Claire lo lasciò andare. «Sono scema, lo so»
«No» Lui scosse il capo. «Porto la chitarra, oggi?»
«Non so se possiamo suonare: devo preparare una marea di biscotti, ordini di Joseph»
«Ok, allora chiacchieriamo»
«Sì. Puoi venire di là in cucina a guardarmi cucinare, se vuoi»
A Ben l’idea parve andare a genio. «Mi piacerebbe. Non ti ho mai vista all’opera»
Lei ammiccò. «Rimarrai stupito da Master Chef Claire»
Lui rise. «Ciao, bimba»
E poi Ben la lasciò sbalordita, quando si chinò posandole a sua volta un bacio sul viso.
Alla fine, un bacio glielo aveva dato...

 
 
 

 
Sono tornata!!! O meglio, Ben&Claire sono tornati, con i loro ragionamenti contorti e senza risolvere un bel niente! Vi fanno penare, vero? Lo so, lo so… *annuisce* Qui urge un cambiamento…
Avevo detto che avrei postato lo scorso weekend, ma non sono stata molto bene e sono riuscita a mettere soltanto il capitolo dell’altra mia fanfiction (Nigtt&Day) sorry… u.u Ora sto meglio e il prox capitolo è già quasi pronto. Penso posterò moooolto presto! Preparatevi però, perché ho intenzione di farvi morire…
Lettrici avvisate, mezze slavate! XD

 
Ringraziamenti:
 
Per le seguite: All In My Head, AmeliaRose, Cecimolli, ChibiRoby, Fra_STSF, Halfblood_Slytherin, HarryPotter11, JLullaby, Nadie, nuria elena, Queen_Leslie, Shadowfax, soffsnix, SweetSmile WikiJoe, _joy, _likeacannonball_, _LoveNeverDies_
 
Per le ricordate: Fra_STSF, Halfbood_Slytherin, Suomalainen
 
Per le preferite: battle wound, Fra_STSF, Medea91h, Occhi di ghiaccio, Stefania1409 _likeacannonball
 

Per le recensioni dello scorso capitolo: Cecimolli, _Fedra_, Fra_STSF, Nadie, Occhi di ghiaccio, Shadowfax, _joy, _likeacannonball
 
 
In ultimo, vi ricordo che trovate gli aggiornamenti di Two Worlds Collide, insieme a quelli di Night&Day (fandom Narnia) sulle mie pagine facebbook: Susan TheGentle Clara e Chronicles of Queen.
Grazie a tutti e a presto!!!
Baci,
Susan♥
   
 
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