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Autore: Heven Elphas    05/11/2008    12 recensioni
Belial p.o.v:
Entro nel parco giochi dove un tempo mi piaceva fare impennate con la bici di Kian e mi siedo su una panchina ad osservare i bambini correre su e giù dallo scivolo. Se sapessero che anche io sono stato come loro, si toglierebbero la vita prima di provare tutta questa sofferenza? Piangerebbero se solo venissero a conoscenza della possibilità di perdere la capacità di sorridere per qualsiasi cosa…?
Piangereste per me, stupidi bambinetti? No, scommetto che riuscireste a ridere anche trovando il mio corpo accasciato al suolo…
Chiudo gli occhi e sento che la testa comincia a perdere peso. Com’è che era quella canzone? Ah ecco… “How could you cry for me…”
Ce lo chiediamo entrambi, papà.
Il calore del sole inizia a farsi insopportabile e asfissiante, mentre le pillole fanno il loro effetto dandomi quella strana sensazione di vuoto totale nel cranio.
E le parole di quella canzone si susseguono nella mia mente dandomi quasi fastidio.
“Just sleep”, dici? Potessi dormirei per sempre, Gerard…
Non vorrei mai, mai svegliarmi.
Storia scritta a quattro mani da Rou e Prudence. Narrata dai figli di Frank e Gee! Una frerard di seconda generazione, diciamo... Enjoy it!
Genere: Drammatico, Erotico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Altri, Frank Iero, Gerard Way
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Attention

 

Attention!!!-Questa storia è narrata dal punto di vista dei figli di Frank e Gerard. E scritta a quattro mani…

                     Rou (Miky) nei panni di Belial Way… 

                     Prudence (Fede) nella parte di Kian Iero.

                     Abel Way, il cui punto di vista verrà pubblicato sempre in un capitolo a parte, lo facciamo insieme o a turni!

 

Attention n°2 (da parte di Miky soprattutto)- Belial è una fottuta testa di cazzo, quindi il linguaggio che usa è estremamente pieno di parolacce… Ma soprattutto vorrei avvertire le fan sfegatate dei My Chem, coloro che non tollerano insulti verso i loro miti! Belial è davvero davvero offensivo nei riguardi della band e soprattutto nei riguardi di Gerard. Io ho avvisato… Se volete leggere mi auguro che possiate perdonarmi tutti questi insulti, ma è il personaggio di Belial che è controverso… Lo capirete da voi leggendo!!!

 

Enjoy!<3

 

 

Is there noone...

Noone...

Who care?

 

First Chapter

 

 

 

 

 

 

Belial p.o.v: This is the fucking life I hate...

 

-Porca di quella puttana, dammi il caffè! Passami quella cazzo di moka!!!-

La mia voce irrompe nella cucina e addirittura da fastidio al legittimo proprietario, mentre mio fratello mi guarda arrogante dall’altra parte del tavolo.

Agita la moka per farmi sentire che di liquido non ne è rimasto affatto.

La testa come ogni santa mattina mi fa un male boia e non so nemmeno come assalire quel coglione dato che mi è impossibile muovermi se non con la velocità di una tartaruga.

Stringo le palpebre per focalizzare la sua figura e noto solo ora quell’orrenda maglia bianca con le scritte che ha indosso. Dio mio, vorrei strappargliela…

-Guarda, è finito… Che peccato, Belial… Ops.- Il suo odioso modo di parlare mi provoca un tale disgusto che non posso far altro che rimanere schifato, nonché irritato a morte. Prendo la scatola di biscotti e faccio per lanciargliela.

-La vedi questa?! Sai dove te la ficco, piccolo poser bastardo?!- Lui si mette a fare il pagliaccio per farmi incazzare ancora di più, come se si gustasse ogni parola che esce dalle mie labbra.

Poi alle mie spalle sento dei passi trascinati e uno sbadiglio rumoroso…

Ci mancava pure quello strafatto di Gerard. 

Abbandono il mio posto imprecando e barcollo lentamente verso l’uscita, quando qualche strano verso mi arriva alle orecchie.

-Maa… Caffè? Abel, dov’è il caffè?- M’immobilizzo per ascoltare quale astrusità inventerà mio fratello. -Papà… Non ce n’è… La moka è troppo piccola, comprane un’altra, no? Così Belial non se lo scola tutto..- Lo sapevo... Pian piano rivolgo il volto verso di lui e gli riservo una delle mie espressioni migliori.

-Gerard… Guarda che io il caffè non l’ho nemmeno toccato. Non so chi l’abbia bevuto… Bah…- Un terribile capogiro mi assale dopo lo sforzo di cagare mio fratello e mi obbliga ad appoggiarmi allo stipite per non cadere del tutto.

Altrimenti con mio padre sarebbero cazzi... Se se ne accorgesse, dato lo stato in cui si trova privo di caffeina.

Mi strofino gli occhi e una spinta mi fa quasi ribaltare, io quel deficiente di Abel con i suoi jeans blu elettrico lo appendo al soffitto...

-Spostati, razza di ameba…- Cerco di riprendere l'equilibrio, cosa assai complicata e il rumore di una specie di pentola di fagioli arriva da fuori.

-Ciao!!! C’è tuo fratello?-  Kian... Come suo solito, deve presentarsi qui con quella bici che ho dovuto dipingergli due mesi fa nel suo garage.

Esco sulla veranda e lo vedo sorridere da bravo rincoglionito appena mi vede...

-Sono qui… Che cazzo hai, deficiente?! Sempre a rompere le palle con quella bicicletta…- Nonostante lo ricopra di insulti tutte le volte, lui continua a passare a prendermi.

In effetti meglio lui che la macchina di mio fratello con i suoi gruppi sfigati...

Com'è che è? My chem...

My homosexual romance!

Il gruppo di Gerard.

Alzo lo sguardo mentre inserisco il cd nel lettore e incontro quello di Iero che è praticamente calamitato da qualche parte del mio corpo non ben definita.

-Ma che diavolo guardi? Ma sei strabico?- Lui sbatte le ciglia e diventa di un colore fragola che quasi mi vien voglia di...

-When I was a young boy...- La mia mente viene improvvisamente danneggiata da quel baccano proveniente dalla Land Rover di Abel. Mio dio santissimo...

-EMO DEL CAZZO!!!!!- Con una manovra la sua macchina arriva quasi a investirmi e Aby si mette a squadrarmi avvicinando pericolosamente la mano al mio viso.

Non so come, mi ritrovo lontano da lì e delle cose mi scivolano sulla vita stringendomi insistentemente.

-Vabbè… Ci vediamo a scuola…- Mio fratello se ne va a velocità elevata e guardo l'auto allontanarsi fino a sparire alla curva.

Faccio per muovermi ma vengo trattenuto dalla presa di Kian, che ormai si fa fastidiosa e invadente.

Con gli occhi osservo le mani del coglione che si appiccicano ai miei fianchi e sembrano non volersi più muovere.

-Iero... Hai rotto i coglioni. Mollami ora o ti taglio le dita una ad una...- La mia minaccia sembra non toccarlo minimamente e allora comincio a guardarmi in giro alla ricerca di un'asta con cui picchiarlo.

La porta di casa si spalanca e un cespuglio di capelli neri spunta fuori.

-Belial!!! Cosa cazzo è la bottiglia vuota che c'è nel tuo bagno?!- Come una vipera sguscio fuori dalla stretta di Kian e lo trascino verso la bici.

-Ma che ne so... Alcool... Boh! Vodka... Rum.. Non mi ricordo, Gerard...- Iero mi fissa come un pesce lesso finchè gli faccio segno di muoversi, lasciando così mio padre a urlare da solo in giardino.

Dopo qualche pedalata le mani di Kian mi riscivolano addosso, dato che lui e il guidare la bici come una persona normale sono due cose differenti...

-Ma, che hai bevuto di bello ieri? Potevi chiamarmi...- Spalanco gli occhi per poi ficcarmi le cuffie nelle orecchie senza interrompere il contatto visivo tra i nostri sguardi.

Osservo le sue labbra muoversi  in parole sconosciute, mentre la sua espressione cambia continuamente.

Faccio scivolare gli occhi lungo la sua felpa gialla e nera fino a concentrarmi sulle sue dita che proprio non si scollano da me.

Io questo non lo sopporto più... Perché deve toccarmi tutte le volte che ne ha la possibilità?!

-Staccati.- Lo sussurro a denti stretti, ma lui va avanti a parlare e non mi ascolta.

Non che io stia ascoltando lui... Siamo pari. 

Ad un certo punto frena e mi fa scendere dal manubrio per mettere il lucchetto alla bici. 

-Che palle...- Guardo le nuvole con attenzione pensando che forse sarebbe stato meglio avere le sue mani addosso che andare a scuola.

Poi qualcuno mi trascina per il cappuccio verso l'edificio scolastico. Ovvero quello che definirei l'inferno... Sì. Una delle fottute Malebolgie.

Una cuffia mi scivola fuori e mentre cerco di riprenderla Kian mi strappa del tutto gli auricolari.

-Stasera allora?! Vengo da te a bere?!?- Sbatto le ciglia un paio di volte e, prima che possa rispondere, il dolce suono della macchinetta del caffè mi raggiunge facendomi voltare verso qull'oasi paradisiaca.

Kian sbuffa qualcosa e mi segue saltellando mentre inserisco gli spiccioli. Cazzo... Ma dove sono tutti i miei soldi?!

-Hai 40 cent?- Lui fa uno strano verso e tira fuori il portafoglio per cercare qualcosa. E subito vedo luccicare banconote verdi...

-Vedi, i Leathermouth hanno fruttato qualcosa! Mica come i My homosexual romance...- Prendo le monete e le spingo nella fessura aspettando poi il mio caro e amato caffè.

-Ma l'altro giorno tuo padre non ti ha dato cento dollari? Che fine hanno fatto?- Alzo le spalle e prendo il bicchiere di plastica per poi ricominciare a camminare per il corridoio.

Cento dollari... Dove saranno? Ho preso da bere... Ho preso le vernici... Ho preso dei cd... Bah. Come li ho spesi tutti?

-Belial... Mi ascolti? Guarda che Gee mica ti da soldi solo per bere!- Continuo ad ammirare il mio caffè, quando sento un profumo odioso avvicinarsi.

Abel...

-Che cazzo vuoi ancora?! Pure qui devi rompermi il cazzo, Abel? Sei davvero un…- Mi blocco quando vedo il suo braccio strisciare sul corpo di Kian.

Ma questo idiota che ci fa qui? Perchè? Perchè?!

-Senti Kian, ti va se oggi andiamo insieme a bere qualcosa?- I miei passi si fermano quando sento quella stupida proposta.

Lui deve venire da ME a bere... Da me.

Svolto verso una delle uscite e corro in cortile, non ho certo voglia di vedere quello stronzo che mi toglie anche l'ultima ragione di vita.

Raggiungo l'ombra di un portico e mi siedo riavviando il mio lettore. Dopo cinque nanosecondi lo butto in cartella e mi concentro a sentire gli uccellini che cantano. Abel del cazzo...

Chissà ora, saranno tutti sorridenti insieme al bar della scuola.

Quanto lo odio... Quanto vorrei che sparisse dalla faccia della terra.

Se mio padre non gli desse sempre ragione, magari ora non pretenderebbe tutta l'attenzione delle persone che mi avvicinano. Cioè Kian e basta... 

I miei pensieri vengono interrotti da un passante che sussurra al suo amico -Vedi... Questo è il fratello spostato di Abel. Poverino... Way dice che è pazzo...-

Ed è come se tutto il mal di testa da sbornia passasse... Mi fiondo verso di lui, accorgendomi solo quando un pugno mi colpisce in pieno viso che è alto il doppio di me.

-Io ti prendo l'intestino e ti ci strozzo...- Mi rialzo a stento e cerco di stare in piedi, notando poi il sangue che mi esce dal labbro. Il mio piercing...

Alzo la testa e lo fisso per qualche secondo.

-Pazza sarà quella puttana di tua madre, stronzo.-  Non faccio quasi in tempo a finir la frase che mi ritrovo nell'erba al di là del porticato con questo che si avvicina pericolosamente a me.

-Ecco, dai... Spaccami il muso, razza di scimmione ritardato.- Il tipo cade di lato e una maglia sparaflashante attira la mia attenzione.

Ci mancava Kian a rompere le palle. Tutte le volte che stanno per colpirmi, lui arriva a tirarmi fuori dai casini. Come se a me facesse piacere...

Iero cade al mio fianco e un gemito di dolore gli scappa dalla bocca appena picchia la testa a terra.

Mi volto a guardarlo e lo vedo massaggiarsi la nuca, mentre la mia mano corre subito ad afferrare la cosa più preziosa che io possegga.

Sfoggio la lama argentata accompagnata da un sorriso sbieco...

-Che cazzo fa-- Taglio la manica del giubbino del gorilla, che comincia a perdere piume macchiate di rosso vermiglio.

Spalanco gli occhi nel vedere la scena che comincia a farsi interessante, ma Kian mi tira lontano da lui.

-Ma sei deficiente? Chi cazzo ti ha dato quel col... Oh.- Incrocio i suoi occhi e un mezzo sorriso mi si disegna sulle labbra, quando però qualcuno mi strattona e delle urla riempiono il cortile.

-Way! Che hai fatto?! Sei un ragazzino deviato! Sei un piccolo delinquente! Tutte le volte che c'è casino ci sei tu! Sempre! Sempre tu!- Stringo nella mano il coltello e ho come una strana voglia di piazzarglielo nel petto a 'sto vecchio.

Poi Kian mi tira la manica impedendomi di compiere la mia opera.

-Cazzo... Ci fissano tutti!! Andiamocene...- Il prof mi tira la felpa mentre indica a Kian la scuola, senza dire nulla.

-Beh? ha finito di scuotemi o vuole che gli regali un bel paio di maracas?- Lui mi vuole quasi sputare in faccia ma si trattiene, limitandosi a farmi strisciare fino alla presidenza.

 

La preside mi analizza da mezz'ora, senza dire nulla se non di smettere di guardarla in questo modo inquietante.

Poi all'improvviso la porta si spalanca ed entra Gerard con il fiatone di chi ha corso da casa a qui senza fermarsi.

-Ah... Signor Way... Eccola finalmente! Come puo' vedere anche oggi suo figlio è qui e non a lezione.- Mi guardo lo smalto sulle unghie, che si sta staccando a chiazze, quando una mano mi si poggia sulla testa e mi arruffa i capelli.

-Ehm... Ma sa, signora, lui è un po' particolare e... Cosa ha fatto stamattina?- Abbasso la testa per farlo staccare da me, ma lui imperterrito mi tiene i capelli.

-Ha tagliato il braccio ad un compagno...- Sento il respiro di Gerard bloccarsi, intanto che la sua presa si rafforza.

Poi i suoi occhi mi spuntano davanti e mi fissano.

-Cosa hai fatto?!?!?!- Alzo un sopracciglio e sposto la testa di lato.

-Ho tagliato il braccio a un tipo... Mi andava di farlo.- I suoi due fanali finiscono per magnetizzare il mio sguardo, obbligandomi a spalancare gli occhi a mia volta. Sarà la centomillesima fottutissima volta che ci osserviamo in questo modo.

Frank dice sempre che con quest’espressione illuminiamo la stanza.

Preferirei che ci fosse Frank qui, lui capirebbe… Lui non domanderebbe mai perché mi sono buttato in una rissa. Mai…

La voce di Gerard torna a riempire la stanza e mi distrae dai miei pensieri.

-E a me invece non va che tu accoltelli i tuoi compagni senza una motivazione logica…. Belial, ma tu ti rendi conto di quello che fai? Mi esci di casa ubriaco e arrivi qui a picchiare la…- Gerard si immobilizza quando qualcuno apre la porta dello studio e lo vedo sconvolto, quasi afflitto.

Ritorno ad osservarmi le unghie ed una voce dal timbro profondo comincia a parlare.

-Signor Way… Salve. Sono lo psicologo della scuola, desidererei parlargli in privato.- Vedo l’ombra della preside avvicinarsi agli altri due, il rumore dei suoi tacchi è insopportabile.

Sarà perché mi ricorda quello delle scarpe preferite da quella puttana di Lindsey… Le indossava quando se n’è andata.

Ascolto la signora Taylor spiegare a Gerard la mia situazione e del motivo del richiamo dello strizza cervelli. Poi la mano gelida di mio padre afferra la mia per accompagnarmi in corridoio, mentre porta il cellulare all’orecchio.

Questo è l’unico contatto che posso guadagnarmi… Mi sfiora solo quando deve trascinarmi via dai guai.

-Frank… Sono io. Vieni a scuola a prendere Bel. Nono, Kian oggi non è con lui… Tranquillo.- Alzo la testa e incontro i suoi occhi che sono mutati in un grigio spento.

In questi momenti mi sento una schifosissima merda…

Lui mi passa le dita frai capelli e la fa scivolare fin sotto il mento per non farmi rompere il contatto visivo.

-Stai con Frank… Quando torno poi riprendiamo a parlare.- Mi allontano dalla sua presa e vado ad aspettare Frank in cortile, senza nemmeno rivolgere la parola a quel rincoglionito di mio padre.

 

Dieci minuti dopo mi ritrovo seduto in macchina con il caro Iero-padre che dondola la testa al ritmo della musica.

Non mi ha chiesto nulla, come previsto…

Guardo i giardini scorrere fuori dal finestrino e ci vedo bambini che stanno mano nella mano con la mamma che li porta all’asilo. Io ci andavo con Frank…

-Lial… Come mai Kian non è con te?- La sua stranissima voce mi fa tornare al presente e mi volto verso di lui cercando una risposta che non lo deluda.

Se sapesse che Kian è intervenuto nella rissa anche questa volta, mi toccherebbe rivedere il suo sguardo disilluso.

-Lui è… Ha cercato di aiutarmi, ma il prof l’ha mandato via. Voleva solo impedirmi di far male all’altro e a me stesso.-  L’auto si ferma a casa Iero e scendiamo per poi dirigerci in cucina.

Jamia si presenta subito a dare il benvenuto con il sorriso sulle labbra.

È sempre così, qua… Non capita mai di entrare e non trovare nessuno ad aspettarti.

Da me…

Da me anche se mio padre e mio fratello ci sono, nessuno si prende la briga di salutare.

Frank mi prende la spalla e mi porta fino al tavolo per farmici sedere, offrendomi poi un caffè quantità-Way. 

-Dalla tua faccia si direbbe che stamattina non ne hai ingerito a sufficienza… Tuo padre lo ha finito tutto? Gee è irrecuperabile…- Sorseggio il mio maxi-caffè e osservo Jamia trafficare per la cucina, per poi andare in salotto.

Frank mi passa la mano davanti agli occhi e me lo ritrovo a pochi centimetri che mi esamina attentamente.

-Che…  che cosa stai facendo?!- Arrossisco, perché è come ritrovarmi addosso lo sguardo di Kian… E ciò è estremamente imbarazzante.

Le sue dita mi afferrano il mento e mi bloccano il viso nella sua direzione. Oddio, ma che cavolo…?!

-Hai appena fatto una delle espressioni più simili a Gee, che io abbia visto sul tuo viso!!!!- Sbarro le palpebre e continuo a fissarlo con le guance che scottano.

-Oddio!!! Lial!!! Sei uguale!!! Ugualissimo!!!!- Quasi cado dalla sedia, quando (ringrazio il cielo) Jamia lo richiama per aiutarla a rifare il letto e lui corre subito da lei. Ritorno alla mia bevanda ormai tiepida e contemplo le foto attaccate al frigorifero con le calamite colorate.

I cari Iero sono tutti vicini e sorridenti, Kian abbraccia sua sorella, con le braccine corte da bambino di sei anni qual’era. Io di foto prima dei sei anni con la mia famiglia non ne ho più…

Qualche insano di nome Gerard Way ha deciso di farle sparire, dopo il divorzio.

6 settembre 2017, al ritorno dal mio primo giorno di scuola mi aspettava un bel falò in cui i sorrisetti folli di Lyn-z diventavano cenere trasportata dal vento.

“La cenere va via, via con la mamma, Bel…”

Squilibrato… 

Poggio la tazza nel lavandino ed esco di casa per andare a rintanarmi nella mia stanza.

Tanto abito a due case di distanza….

 

Qualche ora più tardi, qualcuno comincia a scuotermi per le spalle, interrompendo i miei sogni.

La voce più insopportabile del mondo, quella che ha dato vita a quel cazzo di movimento emo, mi risveglia nel giro di pochi istanti.

-…scappato da Frank?! Ti avevo detto di stare con lui… Mi ha telefonato preoccupato, cazzo! E non potevo nemmeno venir via da scuola!!- Mi metto a sedere e sistemo le bende sulle braccia davanti al viso turbato di mio padre.

Come se non sapesse già che le mie braccia sono mutilate… Ogni volta deve farne una tragedia.

Mi agguanta il polso e lo tira verso di sé, obbligandomi ad avvicinarmi a lui. 

-Sei venuto qui per farti questo? Ma ti sembra normale lasciare casa di Frank per rinchiuderti solo in questa topaia a rovinarti?!- Lo guardo dritto negli occhi e mi aggrappo alla sua giacca con la mano libera.

-Io vado dove mi pare a farmi tutto il male che voglio, stronzo. Tu non dovresti nemmeno parlarmi, dato che sei il primo ad avere cicatrici… Non puoi biasimarmi, Gerard.- Con forza sovraumana mi libero da lui e vado ad indossare una qualsiasi felpa nera.

Lui rimane immobile mentre io esco dalla stanza e scendo le scale per cercarmi una red bull da bere. Anche perché è una delle poche cose che si trovano in dispensa….

I suoi passi mi seguono per tutto il tragitto, finchè mi faccio cadere sul divano per vedere se passano qualche film horror a quest’ora del mattino.

Ma lui stacca la spina del televisore prima che io possa accenderlo e si siede sul tavolino di legno di fronte a me.

-Senti Belial… non ho voglia di ripetermi per la milionesima volta… Ma tu devi ascoltarmi. Appunto perché ci sono passato anche io, so bene come ti senti. Però non è giusto che continui a farti tutto questo…- Molto interessato ai suoi discorsi da emo-depresso, tiro fuori il cellulare dalla tasca e digito un messaggio per Kian, ritrovandomi però a mani vuote in pochi secondi.

Le parole di mio padre si disperdono nell’aria mentre sorseggio red bull e penso a quelle stupide iridi nocciola a breve lontananza da me. Chissà se Kian mi si avvicinerà mai così… Proprio come ha fatto oggi con Abel.

Con la coda dell’occhio intercetto la figura di mio fratello appoggiata alla porta del salotto.

Mi fissa con la solita aria superba, assaporandosi la mia nuova disfatta.. Con Kian, oggi, ha fatto la stessa identica cosa. 

Il tono della voce di Gerard si fa sempre più alto e ringrazio la mia capacità di non ascoltare nulla di quello che dice ‘sto vecchio stralunato.

Il suo viso però si avvicina sempre più pericolosamente al mio, fino quasi a toccarci. Vedo i miei occhi riflessi nei suoi e lo trovo un agghiacciante gioco di specchi, dato che siamo uguali.

È nauseante…

-Lavati i denti.- Sputo una stupida frase che sia in grado di allontanarlo da me.

Lo specchio creato dalle sue iridi si fa enorme e un continuo cambio di espressioni mi si offre alla vista, roba che ogni emo del cazzo pagherebbe per vedere.

-Che diavolo spari, deficiente di un figlio?! Io faccio discorsi seri e tu mi parli dei miei denti! Io ti prendo a schiaffi!! Ti mando da tua nonna…- Alla parola nonna indietreggio e lo guardo stravolto.

-No. Fottiti schifosissimo emo… Vai a tagliarti tu da tua madre.- Mi alzo e vado al piano superiore senza far più caso a quello che urla quello schizofrenico.

E nemmeno voglio vedere mio fratello godere della mia sofferenza… Non dopo quello che ha fatto con Iero. No… No, non voglio più che mi porti via tutto.

Dei passi svelti salgono le scale e mi sporgo tra le tende che coprono l’arcata che collega la mia camera a quella di Abel.

Lui chiude la porta dietro di sé e si volta a guardarmi.

I suoi stupidi occhi Lyn-z-shaped mi analizzano per un attimo prima che apra quell’inutile cosa chiamata bocca.

-Beh? Che vuoi, pazzo?- Mi avvicino a lui, evitando di guardare i poster degli MCR e degli MSI appesi alle pareti.

-Che cazzo stai cercando di fare, stronzo? Guarda che lui mica ci sta con te… Sei solo un fottuto egocentrico del cazzo! Io ti ammazzo…- Gli afferro il colletto e  l’ennesima mancanza di equilibrio, dettata dalla debolezza delle mie ginocchia, rischia di buttarmi a terra mentre  mi alzo sulle punte.

-Ma che vuoi? Io faccio quello che mi pare, mica hai il monopolio su Iero solo perché lui ti fa la corte! Tu lo tratti come una merda! Dovrebbe lasciar perdere quelli mentalmente instabili come te!!!- Alle sue parole, la lotta trai nostri sguardi finisce con la mia ritirata.

Mi avvio verso la stanza cercando di tenere un minimo di dignità, mentre il mio corpo sembra perdere tutta la forza che aveva.

Mi appoggio alla tenda per sostenermi. Io non mi merito nulla da Kian, non voglio nulla da lui…

Con tutto il dolore che gli provoco con la mia indifferenza, non posso pretendere niente.

Se lui vuole frequentare di più Aby che me, io non posso protestare. Non sono certo la compagnia migliore trai due…

-Però… Faresti comunque meglio a non fargli male… Davvero, altrimenti io…- Chiudo la tenda alle mie spalle e cado davanti allo stereo, accendendo la musica a palla, prima che mio fratello mi senta piangere.

-Vaffanculo… Vaffanculo…- Con le lacrime agli occhi afferro il barattolo di vernice e il pennello per dirigermi al muro che separa le stanze.

Togliendo il tribale che ho disegnato con Kian, riuscirò a non pensarci più… No?

No…

 

 

 

 

* * *

 

 

 

 

 

Kian p.o.v.: This is the fucking life I have...

 

 

-Buongiorno principessa,sorridi,è un nuovo luminoso giorno!-

Mi stropiccio gli occhi e alzo la testa dal cuscino per vedere chi è quel pazzo che ha il coraggio di chiamarmi a quest'ora del mattino.

E' possibile che non si possa mai dormire in santa pace dentro questa casa?

-Coraggio Kian...è ora di alzarsi,sono le sette e mezza,hai esattamente dieci minuti per lavarti,fare colazione...passare a prendere Bel...-

Belial!Cristo santo!Non ce la farò mai!

-Cavolo papà,potevi svegliarmi prima!- salto giù dal letto,correndo verso il bagno e oltrepassando mia sorella,mentre sento un - Buongiorno anche a te figliolo...- sarcastico,proveniente dalla mia stanza.

L'immagine che mi rimanda il piccolo specchio del bagno non è delle migliori;le occhiaie rosse e gli occhi sanguigni sono un chiaro segno della notte scorsa.Ma che colpa ne ho io se quel pazzoide di un Way ha deciso che mandare messaggi alle tre del mattino è diventato il suo nuovo sport preferito?Fino a poco tempo fa era quello di insultarmi,cosa che per altro ha fatto via messaggio.

Mi faccio rapidamente una doccia,cercando di lavare via gli ultimi segni del sonno.Quasi scivolo nella doccia,per uscire il più in fretta possibile.

Esco dal bagno senza accapatoio e asciugamano,creando un lango per il corridoio e beccandomi un 'Eugh!' di disgusto da parte della mia dolce sorellina. Saltello fino in camera e metto i primi vestiti che trovo,lasciando perdere la malsana idea di asciugarmi i capelli mentre mi lavo i denti.

Scendo le scale di casa a due a due,andando in cucina e acchiappando un toast e una banana.

-Ti ho preparato il latte al cacao, Kian tesoro...- mia madre si gira verso di me e mi sorride luminosa.

Davvero non so come fa ad essere così allegra e sorridente a quest'ora della mattina.

Il mio sguardo vaga sul posto di mio padre e comprendo che per stare dietro ad uno come lui ci vuole una prontezza di riflessi non indifferente.

Tra noi,i piccoli progetti che porta avanti,la sua 'garage-band' e il suo lavoro fisso da psicologo personale della famiglia Way,non so come faccia ad essere così iper-attivo. Ha quarantacinque anni ma sembra più ragazzino di me.

-Frank,per l'amor del cielo,smettila di saltellare sulla sedia e vieni a darmi una mano...credo che oggi tocchi a te accompagnare Cheyanne a scuola...- appena mia madre pronuncia il suo nome,nemmeno fosse stata chiamata,spunta la testolina bi-color di mia sorella. Sorridente come sempre.

-Bonjour famiglia...- sbuffa,prima di sedersi e agguantare la scatola di biscotti da sotto il naso di mio padre.

Le treccine rosse e castane,ondeggiano al ritmo della sua testa,mentre canticchia qualcosa versandosi il latte;i suoi occhi,tali e quali a quelli di mamma,saettano qua e là per la stanza,in cerca del telecomando.

-Kian...hai visto per caso...?-

Gli lancio il telecomando appoggiato sulla mensola e lei sorride soddisfatta,mentre si aggiusta i centoventimila pizzi e altrettanti lacci sparsi per il suo vestito ghotic lolita.

Il mio sguardo si sofferma sull'orologio in cucina,facendomi rendere conto del mega-ritardo che probabilmente farò a scuola.

-Stra-cazzo!Ma è tardissimo!- urlo, e mi fiondo fuori dalla porta sul retro,andando a recuperare la bmx in garage.

Quando sfreccio davanti la finestra della cucina,vedo mia madre sporgersi dalla finestra con in mano un mestolo,gridando - Non si dicono parolacce in questa casa!- con il sottofondo delle risate di mio padre e mia sorella.

Sorrido ancora,quando arrivo davanti alla porta di casa Way;che viene aperta senza che io bussi.

Davanti a me,appare la figura alta e slanciata del gemello tutto fare...l'uomo dei corsi extra scolastici...l'onore della famiglia...Abel Way insomma.

-Ciao!!! C’è tuo fratello?- domando,cercando di scorgere la figura di Belial da dietro le sue spalle.Lo vedo avvicinarsi e spostare suo fratello in malo modo,raggiungendoci in veranda.

-Sono qui… Che cazzo hai, deficiente?! Sempre a rompere le palle con quella bicicletta…-

Alzo lo sguardo su di lui,soffermandomi su ogni particolare del suo viso che oramai conosco a memoria,su ogni piega della sua maglia nera,su ogni parte di lui che potrei descrivere ad occhi chiusi ma che non mi stanco mai di guardare.

Abel ci sorpassa,entrando in macchina e accendendo lo stereo,che spara a palla una canzone della band di mio padre e di Gerard.

Ma le parole mi arrivano lontane,al momento sono intento a fissare le mani affusolate di Bel prendere il cd e metterlo dentro il lettore.

-Ma che diavolo guardi?Ma sei strabico?- la sua voce mi arriva dritta alle orecchie,costringendomi ad alzare subito lo sguardo e facendomi colorare le guance di un bel rosso acceso.

Non appena si accorge della canzone messa su da suo fratello,gli urla dietro un - EMO DEL CAZZO!!!!!- non preoccupandosi che il padre possa sentirlo o meno. Ma suppongo ci sia abituato oramai.

Abel si avvicina a noi con la macchina,col chiaro intento di fare qualcosa a Bel...queste scene si ripetono quasi ogni mattina nel giardino di casa Way.

Fortunatamente,ho la prontezza di riflessi necessaria per tirare via Belial prendendolo per la vita.

-Vabbè...Ci vediamo a scuola...- Abel ci fa un cenno con la testa,prima di ripartire a tutta velocità,sommergendoci del fumo della sua dannata jeep.

Rimaniamo a guardarlo diventare un puntino sempre più lontano, e le mie mani rimangono ben ancorate ai fianchi di Belial.

Sembra così piccolo così...da questa prospettiva. I suoi capelli neri, che profumano di shampoo alla fragola,mi solleticano il naso. Mentre la testa si muove al ritmo dei suoi sbuffi.

-Iero...Hai rotto i coglioni.Mollami ora o ti taglio le dita una ad una...-

Abbasso lo sguardo quando lo sento parlare;oramai sono abituato a queste minacce...sono rari i momenti in cui riesco a stargli così vicino...non ho intenzione di farmeli rovinare dai suoi vaneggiamenti omicidi.

Improvvisamente,un rumore di una porta che sbatte ci fa sobbalzare entrambi,mentre contemporaneamente voltiamo la testa in direzione della veranda.

Un Gerard Way ancora in pigiama ci si avvicina minaccioso brandendo una bottiglia vuota.

-Belial!!!Cosa cazzo è la bottiglia vuota che c'è nel tuo bagno?!-

Sento Bel scivolarmi via dalle braccia,mentre mi spinge verso la bici che avevo lasciato sul viale.

-Ma che ne so...Alcool...Boh!Vodka...Rum..Non mi ricordo,Gerard...-

Non deve essere bello sentirsi chiamati col nome di battesimo anzichè con un appellativo carino,per un genitore.Ma d'altronde questa è solo una delle mille e più stranezze di Bel,che sto fissando a bocca aperta da almeno cinque minuti...più per il fatto che non mi abbia detto nulla dell'allegra bevuta di ieri che per altro.

Lui mi guarda in maniera eloquente,facendomi capire che è meglio partire subito,prima che Gee lo prenda a calci. Lo faccio salire sul manubrio e comincio a pedalare,voltandomi per salutare Gerard,che ci urla dietro dalla veranda.

Dopo aver superato due o tre case,levo le mani dal manubrio e poggio le mani sulle cosce di Bel,sporgendomi in avanti verso il suo viso.

-Ma,che hai bevuto di bello ieri?Potevi chiamarmi...- gli dico guardandolo nei suoi grandi occhi verdi,mentre ricambia il mio sguardo allibito e si ficca le cuffie nelle orecchie,pur non smettendo di fissarmi.

-Ieri mi hai subissato di messaggi minatori e di morte...non potevi metterci nel mezzo un bel ’Kian,mi sto scolando qualcosa di indecifrabile,ti va di venire?Così te lo avveleno e poi te lo offro!'...mi sarei accontentato anche di questo eh...- gli sorrido,anche se so perfettamente che non mi sta ascoltando. Come sempre.

-Staccati.- mi dice glaciale,ma io continuo ad ignorarlo e a sorridergli.

Mi tratta così da quando più o meno ci conosciamo...ovvero praticamente sempre. Forse non si è nemmeno accorto che potrei volentieri estirparmi il cuore e bruciarlo davanti a lui,se solo me lo chiedesse...o forse lo sa ed appunto per questo si comporta così.

E' così tristemente sfinente stare con lui. E' come avere davanti un muro invalicabile...come giocare una partita di ping pong contro un muro...la pallina torna sempre indietro.

Non c'è mai dialogo tra noi,io cerco di coinvolgero nei discorsi...di farlo ridere...o almeno di farlo sentire un tantino più felice.

Ma tanto me lo dice anche lui che sono un incapace su tutti i campi;soprattutto in questo.

Arrivati davanti al parcheggio delle biciclette lo faccio scendere,mentre metto cavalletto e lucchetto alla bici.

-Che palle...- dice,rivolto più a se stesso che a qualcuno in particolare,mentre osserva l'immenso edificio di pietra e mattoncini rossi davanti a noi.

Goia e gaudio...un’altra meravigliosa giornata di scuola ci attende! Sbuffo prima di agguantare Bel per il cappuccio e trascinarlo dentro l'edificio.Mentre si dimena dalla mia presa gli vedo cadere una cuffietta, con l'occasione gli levo anche l'altra...forse così mi sentirà.

-Stasera allora?!Vengo da te a bere?!?- gli domando sorridendo,sperando che dica di si;ma nemmeno due secondi dopo la mia affermazione,la sua attenzione viene catturata dal rumore che produce la macchinetta del caffè nell'atrio.

-Dannate macchinette...- borbotto,mentre lo seguo saltellando verso quella macchina infernale.

Inserisce i soldi nella fessura febbrilmente.Dio,sembra un drogato in crisi d'astinenza!

-Hai 40 cent?- da quando siamo partiti da casa sua,questa è la frase più lunga che mi ha rivolto.

Mi lascio sfuggire un gemito di disappunto,mentre tiro fuori dalla tasca il portafogli,tirando fuori gli spicci.

-Vedi,i Leathermouth hanno fruttato qualcosa!Mica come i My Homosexual Romance...- lo guardo per un secondo,prima di dargli le monete che prontamente inserisce nella fessura.

Tutta questa passione per la band di mio padre,proprio non la capisco...eh,sai che novità!

-Ma l'altro giorno tuo padre non ti ha dato cento dollari?Che fine hanno fatto?- gli domando,mentre lo vedo spalmarsi sul vetro della macchinetta che fa intravedere la preparazione del caffè.

Afferra il bicchiere di plastica con le mani guantate e si avvia per il corridoio.

-Belial...Mi ascolti?Guarda che Gee mica ti da soldi solo per bere!-

Non mi presta la benchè minima attenzione,così mi limito a seguirlo a testa bassa per buona parte del corridoio,fino a quando sento una presenza insinuarsi tra noi due.

Abel...

- Che cazzo vuoi ancora?! Pure qui devi rompermi il cazzo, Abel? Sei davvero un…- vedo Bel bloccarsi nell'esatto momento in cui mi blocco anche io,mentre la mano di Abel scivola veloce sul mio fianco.Ma cosa...?!

-Sent Kian, ti va se oggi andiamo insieme a bere qualcosa?-

Spalanco gli occhi e arrosisco fin sulla punta dei capelli. Ma cos'ha oggi? Non mi ha mai...

Cerco Belial con lo sguardo,ma pare essersi volatilizzato,lasciandomi in una situazione estremamente imbarazzante.

-Ehm… Io… Non saprei se… Sai…- mi volto per vedere se Bel è ancora da qualche parte,ma Abel insinua le sue dita sul mio fianco,tra i jeans e la maglietta.

Questo contatto mi fa rabbrividire non poco,mentre la sua presa su di me si rafforza.

-Lascialo stare quello… è inutile che provi a instaurare un qualsiasi rapporto, tanto lui non vuole nessuno.-

Le sue parole mi lasciano completamente di stucco,e non riesco a formulare un pensiero normale che non sia 'Scappa ora!' fino a quando il mio cervello si riattiva magicamente,facendomi mormorare un sì.

Ci fermiamo in mezzo al corridoio e vedo i suoi occhi trapassarmi da parte a parte,come volesse farmi una tac delle emozioni.

Il suono della campanella mi da una valida scusa per scappare da quel contatto così strano,dandomi la possibilità di fiondarmi in bagno a fumare circa seimila sigarette per ritrovare la mia pace interiore.

Mi chiudo nel primo bagno libero e mi lascio scivolare contro la porta,mentre aspiro una boccata di fumo che poi getto fuori creando tanti piccoli cerchietti.

Dovrei essere in classe ora...ma tanto i miei voti stanno 'calando inesorabilmente a causa delle sue cattive compagnie' quindi tanti cazzi...se lo possono scordare che lascio Bel...fottuta professoressa di lettere del cazzo.

Butto la sigaretta nel water e tiro lo sciaquone,mentre agito le mani per levare un pò l'odore del fumo.

Non appena apro la porta però,ci manca poco che non tiri un urlo da arrivare fin giù a New York.

Bel versus due energumeni mai visti prima,sta agitando le braccia come uno schizzato,mentre i due gli si avvicinano pericolosamente.Cazzo.

Mi fiondo il più velocemente possibile nel cortile,ma quando arrivo Bel è già disteso per terra,con il più alto tra i due che gli si avvicina sempre di più.

Con la spinta datami dalla corsa mi lancio addosso al tipo in questione,facendolo cadere rovinosamente di lato;e trovandomi per terra e con la testa dolorante circa un secondo dopo...non avevo calcolato il suo amico.Fottuto stronzo...

Vedo Belial tirarsi improvvisamente su a sedere e trafficare con le tasche della felpa.

Mentre a fatica mi tiro su anche io,sento il tipo urlare - Che cazzo fa- prima di vedere volteggiare le piume intrise di sangue dal suo giubbino.

Boccheggio per la millesima volta in questa strafottuta giornata,prima di afferrare Bel per un braccio e scuoterlo.

-Ma sei deficiente? Chi cazzo ti ha dato quel col... Oh-

Il coltello che impugna Belial è quello che gli ha regalato mio padre per il compleanno...quell'uomo è un folle,ne ho la certezza assoluta.Lui mi guarda accenando un sorrisetto sbieco,prima che grida inumane rimbombino per tutto il cortile.

-Way! Che hai fatto?! Sei un ragazzino deviato! Sei un piccolo delinquente! Tutte le volte che c'è casino ci sei tu! Sempre! Sempre tu!- il professore di fisica ci raggiunge agitando le braccia,con la faccia talmente rossa che sembra stia per esplodere.

Giro lo sguardo verso le finestre che danno sul cortile,accorgendomi che mezza scuola è intenta a fissare la nostra scenetta patetica quotidiana.

-Cazzo...ci fissano tutti!!Andiamocene...- tiro la manica della felpa di Bel,che però non mi degna di uno sguardo.

Il prof mi indica la scuola in un gesto imperativo,e io non posso far altro che correre verso la mia classe e andarmi a sedere al mio posto,mentre faccio finta di ascoltare la tirata che la prof di matematica mi sta facendo sul 'comportamento civile all'interno di una scuola'.

Le sue parole non hanno assolutamente senso per me...sono troppo impegnato a guardare fuori dalla finestra...a guardare Bel che viene trascinato in presidenza per la terza volta questa settimana...a vedere Gerard arrivare di corsa nemmeno venti minuti dopo.

Che cazzo di casino.

 

Le rimanenti cinque ore a scuola sono un'agonia. Il mio pensiero va costantemente a Bel e a quello che possono avergli detto...o peggio,fatto.

Giuro che se lo espellono me ne vado anche io.

Non appena suona la campanella dell'ultima ora,mi fiondo fuori dalla classe,prendendo i libri velocemente.

Quando scorgo una testa castana,spuntare dal marasma di gente presente in corridoio,mi dirigo a passo spedito verso la sua direzione.

-Tuo fratello?Dov'è?Come sta?Che gli hanno detto?- cerco di farmi notare da Abel,che si ferma nel corridoio e mi guarda aprendo le braccia.

Sto per andargli incontro,ma il contatto di stamattina mi fa arrestare sui miei passi a più di un metro da lui.

Lo vedo avvicinarsi velocemente e bloccarmi i polsi,prima di schiacciarmi contro il suo petto e allacciare le braccia dietro la mia schiena.

-Tranquillo...Va tutto bene!E' con papà a casa ora...vieni con me al bar?- mi sussurra all'orecchio,facendomi provare di nuovo la sensazione strana di questa mattina.

Cerco di scansarmi da lui e di trovare una scusa plausibile per un rifiuto,mentre scuoto la testa.

-Devo andare dal fruttivendolo con mio padre...- l'unica cosa che riesce a partorire la mia mente è questa stronzata colossale. Non mi fermo nemmeno a vedere se ha capito...mi limito a montare sulla bici e a levare lucchetto e cavalletto alla velocità della luce.Mentre mi dirigo a casa praticamente volando.

 

Appena arrivato,mia madre mi accoglie con uno sguardo glaciale,facendomi bloccare sul posto.

-Ha chiamato la preside poco fa,brutto scellerato...mi ha detto che se continui a prender parte alle risse a scuola,ti spedisce nella classe di punizione da quì fino alla prossima era glaciale...-

La guardo un attimo,prima di fiondarmi in camera e buttarmi sul letto,afferrando il cellulare dalla tasca.

Se hanno detto questo a me che non ho fatto praticamente nulla,non oso immaginare cosa abbiano detto a Bel.

Digito un messaggio veloce per sapere come sta e non appena inviato,mi ficco le cuffie nelle orecchie per non sentire le urla di mia madre da sotto in cucina.

Quanti fottuti problemi mi posso creare in una sola giornata?

C'è Bel con le sue follie...e ora si è aggiunto anche Abel col suo comportamento strano.

E stasera sono pure a casa loro...

-Che cazzo...- mormoro,prima di alzare al massimo il volume della canzone che sto ascoltando.

Magari potesse far sparire i problemi,come fa con i suoni intorno a me...

 

 

 

 

 

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Ciao a tutti quelli che sono riusciti ad arrivare alla fine di questa tortura di storia!!!! <3

 

Speriamo vi sia piaciuta, dato che i nostri cari Frank e Gerard hanno una parte alquanto limitata per ora, ma state tranquilli che anche per loro arriverà il momento di esprimersi…

 

Che dire, avevamo avvisato che Gee viene sputtanato terribilmente… XD

Però non odiate Bel, è così cattivo con suo padre per vari motivi che scoprirete nel caso decidiate di continuare a leggere…

Kian ovviamente è un amore!!! <3

 

Aspettiamo commenti da parte vostra!!!

 

Ciao a tutti e grazie mille per l’impresa impossibile di leggere…

 

- Miky & Fede -

 

 

 

   
 
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