Crossover
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Autore: ToraStrife    11/12/2014    2 recensioni
[Ninja Turtles / Le avventure di Jackie Chan / Double Dragon Neon / Mortal Kombat] + (marginali cameo di Killer Instinct)
Una squadra di mutanti ninja e i loro amici umani. Un archeologo acrobatico ed esperto di arti marziali. Due fratelli in cerca della loro amica rapita. Una setta di ninja malvagi e crudeli che trama nell'ombra.
E ancora, oscuri artefatti, minacce da altri piani di realtà, e lo scenario di fondo, lei, la Grande Mela.
Tutto ciò può significare solo una cosa: azione e botte!
A metà tra il cinema di Hong Kong e "Grosso Guaio a Chinatown", ci si prepara a una lotta senza esclusione di colpi in... "Operazione Doppio Drago".
Genere: Azione, Commedia, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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Dragoni e Tartarughe
For Might, for Right, for the Fight




Attesa. Una parola odiosa.
Il tempo che non passa mai. L'inattività che mangia tutta la pazienza.
E poi Lavoro.
Un febbrile, accurato lavoro.
Donatello ci era abituato.
Ma era inevitabilmente il più indicato, quando si trattava di esperimento.
I giri di lancette avevano ormai perso il loro conto, da quando il viola aveva sottoposto gli Occhi del Drago ad ogni genere di esperimento.
Prove con l'acido, esposizione a radiazioni, analisi al microscopio a scansione.
Ma era come brancolare nel buio.
I risultati non erano diversi da quelli di tanti altri.
Natura molecolare sconosciuta, reazioni negative a qualsiasi test.
In sintesi, quello era un compatto pezzo di minerale, magnetico, a due colori, molto probabilmente manufatto, ma di una origine sicuramente non di questo mondo.
Mentre il soggetto di studi stava venendo stimolato da due elettrodi di cariche opposte, qualcuno bussò alla porta del laboratorio.
Dei colpi leggeri, che il genio riconobbe.

- Avanti.

La porta si aprì delicatamente.
 
- Ciao, April. - Donatello si era girato completamente verso di lei, con fare cordiale. La visita era sicuramente gradita.

- Novità?

- Non per ora.

- Posso rimanere?

- Certo!

La rossa sbirciò all'interno del laboratorio. Cumuli di scartoffie erano accatastate sul lettino riciclato a scrivania. Fiale sigillate con misteriose etichette scritte in un misto di latino e inglese.

Donnie riprese con il test elettromagnetico.
Le scariche illuminavano la penombra e il volto del genio.
Dopo circa cinque test, il viola si portò due dita a massaggiarsi gli occhi.

- Inutile. - Mormorò. - Questo affare è un vero mistero.

Staccò il minerale dagli elettrodi, lo prese tra le mani e lo esaminò alla luce della lampada. - Quali poteri racchiuderà?

- E perché hanno cercato di rubarla? - Aggiunse la rossa, facendo il giro intorno al tavolo.

Repentinamente, il viola si girò ancora nella sua direzione, il gioiello ben visibile davanti a lui.

- Ecco, dagli un'occhiata. - Propose Donatello, con concitazione.

La ragazza accolse gli Occhi con una punta di perplessità. Donatello sorrise, un po' nervoso.
April inarcò un sopracciglio, studiando il suo comportamento.
Aveva un che di sospetto.
Poi fece spallucce, e osservò attentamente l'oggetto.

- Davvero un oggetto curioso. - Enfatizzò. - Ma toglimi una curiosità.

April tornò a guardare Don con sospetto. Poi di nuovo sull'oggetto.

- Hai parlato di altra dimensione, ma come fai a dirlo? Non credo te l'abbia detto Leonardo, e il rilevatore non rilevava nulla.

- Questo è molto semplice. - Spiegò Don. - Non rilevava la presenza del gioiello, ma con un filtro magnetoscopico son riuscito a rilevare delle tracce la cui unica spiegazione è proprio la tesi che ho formulato.

- In che senso?

- Quando si creano falle tra una dimensione e un'altra, viene sprigionato un tipo di energia che tende a rimanere nell'ambiente per un certo periodo di tempo. Metti il caso delle basi dei Krang con la dimensione X. Ogni volta che si apriva uno squarcio, la loro presenza poteva essere rilevata, indipendentemente da quanto fossero aperte o chiuse, perché lasciavano sempre uno strascico energetico. Ed è in maniera simile che ho trovato simili rimasugli, anche se il fenomeno è stato forse attuato in maniera casuale, le caratteristiche erano in tutto e per tutto...

Un cenno di April fermò il fiume di parole del genio, che si stava perdendo nel fervore della spiegazione. Una loquacità simile al maestro, per certi versi.

- Riassumendo?

- Nella zona della scomparsa ho trovato tracce di un portale. - Concluse in un fiato.

- Meraviglioso! - Si complimentò April. - Si vede che sei un genio!

- Mi confondi.

Il viola si grattò la nuca con la mano, imbarazzato.
Nel farlo, però, il gomito andò a urtare uno scaffale pieno di contenitori sigillati.
Uno di essi cadde, e Don se ne accorse fulmineamente, così come rapidamente si girò per prendere al volo il campione.
Le mani a cucchiaio si chiusero sul flacone, la tartaruga col respiro affannoso.

- Per fortuna! Questa è una cosa molto prezios... -

Si congelò nella formulazione della frase. Si era accorso troppo tardi di aver dato la schiena ad April.
Sbiancò, e si girò subito, in una speranza vana.
L'espressione scioccata da parte della rossa era già una risposta eloquente.
Si portò il barattolo sul volto, quasi a volersi nascondere dietro il misero contenitore.
L'azzurro degli occhi di April tremavano come un mare in tempesta. Non lei ci aveva ancora fatto caso, ma in quel momento l'orribile squarcio sul guscio di Don le si era rivelato in tutta la sua atroce evidenza.

- Quel, quel taglio...?

- Non è niente. - Minimizzò, le mani dietro la schiena cercando di celare la lesione, come un bambino intento a nascondere un barattolo di marmellata.

Ma la rossa scattò in avanti e girò con fermezza l'amico. Ancora una volta, lo sgradevole spettacolo le si presentò sotto gli occhi, facendola sussultare.

- Come può non essere niente? - Disse con una punta di magone. La mano accarezzò i contorni scheggiati lungo la piccola voragine. Faceva venire i brividi.

- E' solo il guscio. - Tentò di spiegare il viola. - Non fa alcun male.

- Guarirà? - Chiese April, lo sguardo intenso sugli occhi di Donatello. - Voglio dire, tornerà come prima?

Donnie deglutì. - Con il tempo, probabilmente...

April appoggiò l'orecchio e la guancia sulla crepa.
Era un po' come sentire un bambino nella pancia di una donna incinta.
E similmente, anche lei poteva illudersi di sentire la vita.
La vita che il suo amico aveva rischiato per lei.
Poteva ancora sentire il calore della presa di quando l'aveva travolta con il suo corpo.
Aveva sentito, per un lungo, interminabile attimo, il rumore della sega che strideva con il guscio di Don.
Era durato solo un momento, ma mai avrebbe creduto che avrebbe lasciato una simile cicatrice.

- April?

Il viola avvampò dalla testa ai piedi, trasformando il naturale verde in un rosso accesso.
Senza accorgersene, la rossa aveva allargato le mani, fino ad abbracciare il guscio.
Rimasero così, per minuti interi, lei avvinghiata alla schiena, lui che non sapeva che fare, il flacone stretto saldamente in una mano.

L'incantò si spezzò all'istante quando la porta si aprì, facendo scattare simultaneamente i due in una posizione di attenti, gli sguardi volti in direzioni opposte, le facce ancora pulsanti e paonazze.
La fiala si infranse sul pavimento in una putiferio di trucioli.
Don sospirò, alla vista del campione perduto.

Sull'uscio, Jade scalpitava con entusiasmo riguardo alcune notizie ritrovate in rete riguardo gli Occhi del Drago.

- Ragazzi, credo di aver scoperto qualcosa di interessante su.... eh?

La tensione nell'aria non era sfuggita alla ragazzina, e neppure i vistosi coloriti.

- Devo aver interrotto qualcosa. - Insinuò, un malizioso ghigno spuntato dalle labbra sottili.

Donatello tossì rumorosamente per schiarisi la voce, poi assunse un tono vagamente sostenuto.

- In effetti hai interrotto una importante scansione dell'oggetto con la macchina a raggi elettrolitici...

- Raggi elettrolitici? - Interruppe
Jade, poco convinta, uno sguardo interrogativo su April, che annuì nervosamente.

- Certo! - Proseguì la rossa. - Serve per la polarità... ehr, la...

- La polarità dell'asse trigonometrico, ecco! - Sputò fuori Donatello, con enfasi.

La piccola mugugnò, sempre meno convinta e sempre più sospettosa.

A un certo punto, Casey sbucò dal nulla dalla porta, gettando ulteriore panico.

- Salve! Come vanno gli esperimenti?

-  Giusto in tempo, Casey! - Esclamò Jade. Prese per mano il vigilante e lo trascinò via. - Mi devi assolutamente dare una mano con le ricerche su Internet!

- Ma io non sono fatto per quel tipo di cose. - Obiettò Casey. - Non sarebbe meglio rivolgersi a Don?

- Sono sicura che tu sarai più utile! -  Rispose  Jade, irremovibile, mettendosi alle spalle del bruno e spingendolo via.

- Buon lavoro, voi due. - Aggiunse, un occhiolino d'intesa verso April.

La porta infinte si chiuse, lasciandoli da soli.

Don si chinò e cominciò a cogliere i cocci.

- Ehy, - Protestò April. - Non toccarli! Vado a prendere scopa e paletta!

- No, non serve. - Rispose Don, atono.

- Serve eccome! - Ribatté April. - Non vorrai ancora ferirti per colpa mia!

L'ultima frase l'aveva detta d'un fiato, prima di sparire dalla stanza.

Donatello rimase impalato, come uno stoccafisso, il colorito facciale intenso come una lampada alogena.



***

L'acqua smise di correre dal doccino, le ultime gocce a picchettare dal fondo.
Jackie si allungò, afferrò l'asciugamano e se lo passò sul petto, poi sulla testa, frizionandola.
Uscì dalla doccia con una piacevole sensazione di calore umido, mentre il vapore nell'ambiente aveva annebbiato interamente lo specchio.
Jackie si guardò attorno, analizzando il bagno del rifugio.
Non era niente male, per essere una stanza realizzata all'interno di una fogna.
L'idraulica e era evidentemente uno degli innumerevoli talenti di quella tartaruga viola.
Igienico, isolato, in tutto e per tutto simile ad un bagno situato nelle normali case.
Per essere usato di solito da tartarughe e topi, era davvero un ambiente accogliente.
Vi erano anche la tazza del water, un lavandino e persino una lavatrice.
Jackie si accorse che quest'ultima era in funzione, il cilindro che roteava a pieno carico.
Questo gli fornì un tremendo dubbio. Lo confermò quando scoprì di non riuscire più a trovare i suoi vestiti.

- Oh, cielo! E adesso?

- Buongiorno, mr. Chan!

Michelangelo era entrato nella stanza, con una bacinella carica di lenzuola.
Jackie di scatto usò l'asciugamano per legarselo pudicamente in vita, per coprire il bacino.
Si sentì stranamente ridicolo, quando si accorse che in effetti la tartaruga che lo aveva salutato era praticamente nuda. E solitamente andava in giro in quello stato.

- Dove sono i miei vestiti? - Chiese, sapendo già la risposta.

- Che domande, a lavare!

Gli occhi del cinese si diressero verso l'oblò, per riconoscere il familiare maglione azzurro impregnato di schiuma, mentre ruotava in circolo senza sosta.

- Ma non posso andare in giro con solo l'asciugamano addosso!

- Su questo non deve preoccuparsi. - Fu la risposta di Micky. - Ho portato un ricambio.

- Un ricambio?

- Sì, questo.

Micky prese un fascio di vestiti piegati e lo gettò a Chan. Questi lo prese in braccio, soffermandosi sul colore nero del tessuto.

- Omaggio del sensei! - Aggiunse la tartaruga, prima di uscire.

Jackie sperò in cuor suo che non si trattasse di qualche bizzarra tuta ninja.


***

Giunti in un vicolo appartato, i due si fermarono.
Controllarono di non essere seguiti.
Jimmy tolse la maschera e inspirò profondamente a pieni polmoni.
Poi si voltò per guardare sul volto il suo benefattore, l'angelo custode che lo aveva tirato fuori dalle sbarre, anche se non ne conosceva il motivo.
Lo aveva intravisto nella stazione di polizia, ma adesso era lì, in tutta l'imponenza della sua persona, una fascia blu che copriva la testa, due spade sulla schiena e uno sguardo fiero.

- Hey, ma tu sei una delle rane kung fu!

La considerazione inquinò lo sguardo serio del mutante con una striscia di esasperazione.

- Sono una tartaruga, dannazione! - Protestò l'altro. - e sono un ninja!

- Sai che differenza. - Fece spallucce il castano. - E... un momento! - Realizzò, e gli mise le mani sulle spalle. - Tu sai cosa è successo a mio fratello?

- No, non lo so. - Rispose la tartaruga, infastidita. Si scrollò di dosso le mani dell'umano. - E per precisare, anche mio fratello è sparito, insieme al tuo.

- Come hai fatto a liberarmi?

- Un po' di gas narcotizzante nelle prese d'aria, e sogni d'oro a tutti.

- Ora passiamo al perché.

- Perché possiamo aiutarci a vicenda.

Jimmy guardò la tartaruga, poi scoppiò a ridere.

- E a come potrebbe aiutarmi un mutante come te? Lasciami perdere, faccio da solo!

Il ninja si mise a braccia conserte. La strafottenza a quell'individuo non mancava di certo.

- Ah, sì? E come penseresti di fare?

Jimmy si girò, deciso a ignorarlo. Cominciò ad arrancare qualche passo, poi si fermò. In fondo, che male c'era a rispondere?

- Spacco qualche muso in giro. Qualche informatore salterà fuori.

- Impeccabile! - Soffiò la turtle, sarcastica. - Tu usi la testa solo per... dare testate?

- Le più micidiali della città! - Sottolineò il castano.

- Dammi retta! Non concluderai nulla, in questo modo!

- Beh, non credo che tu potresti fare meglio!

- No, ma insieme...

Jimmy si sistemò il ciuffo. Quell'altro era verde, grosso e sputasentenze. Si era forse imbattutto nel grillo parlante?

- Io 'insieme' lavoro solo con mio fratello, chiaro? - E si girò, allontanandosi impettito.

L'altro scosse la testa. Come capoccia dura, faceva concorrenza a Raffaello.
Raffaello, chissà dov'era in quel momento.
No, per ritrovare il fratello, sentiva di aver bisogno di quell'uomo. Potevano aiutarsi in qualche modo. Se solo quel dannato mulo si fosse deciso a dargli retta.

- Ehy, un momento! - Gridò, correndo per raggiungerlo. Ce la fece quasi subito, sbattendogli contro la schiena. - Che diamine! - Protestò. Poi guardò Jimmy, e davanti, il motivo della sosta.

Una banda di almeno una decina di uomini, vestiti con pantaloni neri, giacche dello stesso colore sui toraci scoperti. Numerosi tatuaggi facevano capolino dalle braccia degli sgherri, e l'effige più diffusa donò un senso di fastidio alla tartaruga.
Conosceva bene quei tizi, così come loro avevano appena riconosciuto lui.

- Tu sei una delle tartarughe! - Sibilò uno di loro. Ad un cenno, alcuni di loro tirarono fuori armi da mischia. Coltelli, bastoni, qualche falcetto.

Jimmy sorrise, per nulla intimorito. - Ehy, rospo, - Disse, rivolgendosi all'amico verde. - Sei alquanto famoso!

- Mi chiamo Leonardo. Ficcatelo in quella testa grulla! - Ribatté il blu. Non riusciva a capire chi lo irritasse di più tra lui e quella banda.

- Stanotte i Purple Dragons avranno la loro vendetta! - Soffiò di nuovo il capo dei vandali.

Il nome provocò una nuova ondata di ilarità da parte di Jimmy. che non si preoccupò di nascondere una risata sguaiata.
La reazione incuriosì l'incredulo capo dei Dragons.

- Ehy, ciuffone, cosa ci trovi di divertente?

- Diciamo il nome da schifo che vi ritrovate, vi fa sembrare due volte più sfigati di quanto non lo siate già. Dragoni... Viola, che cosa siete, lucertole checche?

Il capobanda strinse i denti. Neppure l'odiato Casey Jones aveva una parlantina tanto irriverente. E se c'era una cosa che non andava tollerata, era che si mettesse alla berlina il temuto nome dei Purple Dragons.

- A quanto pare c'è qualcun altro che vuole rogne, stasera!

- Ehy, Leonardo. - Chiamò a mezzavoce Jimmy, un ghigno da dipingergli il volto.

- Che cosa c'è?

- Lascia gli spiedini nel fodero. Facciamo a gara a chi ne stende di più ca mani nude?

- Ti pare il momento di giocare?

- Se vinci tu, mi lascerò aiutare da te. Altrimenti ognuno per la sua strada. Che mi dici?

- Dico che è la scommessa più assurda che io abbia mai sentito!

- Quindi ti tiri indietro?

Leo sospirò. - Va bene.

Ma che razza di individuo gli era capitato?

Intanto un primo scagnozzo, stufo del dialogo tra i due, aveva alzato una mazza contro Jimmy, ma questi si era spostato velocemente sulla destra e lo aveva fulminato alla nuca con un doppio pugno a martello.

Il primo k.o. mise in allarme il resto del gruppo.
Un ordine partì perentorio.

- Attaccate!

L'invito venne accolto con gioia da Jimmy, che si passò un pollice sul naso.

- Vediamo quanto potranno i Purple Dragons contro un Double Dragon!





Angolo Posta




Cosa? Esisteva già questo crossover?

(Ovviamente no, è solo omonimia)

Switch. Quindi in questo fandom è la Splinter suprema, colei da venerare, rispettare e temere, la decana dei vecchietti (ammazza, ci sono più attempati di quanto si credeva!).
Ed è anche per lei che bisogna allenarsi inflessibilmente all'uso della tastiera e dei libri (Book-Yakashaaa!)
Se persino la vetusta Lara si inginocchia ed anzi, confessa di averla avuta come sensei letterario...!
Anche se devo confessare che i professati 'pastrocchi' in Buio. mi sono sfuggiti. (Buon, anzi, meglio, per te.)
Un brevetto sui metodi di scrittura? Vado subito a brevettarlo. Poi mi dicono che costa troppo e che non potrei mai dimostrare i plagi.
Ergo, hai campo libero. come i cellulari. A meno che non sono i cellulari che ti portano in galera.
Luca Tortuga è così vecchio anche per te? Mi sento una mummia come Raiden.
Ma non me la prenderei troppo con la Nickelodeon per le idee bruciate, forse anche loro dopo quattro (tre?) stagioni arrancheranno e stalkerizzeranno EFP Italia in cerca di spunti.
Questa faccenda puzza, Cartoon, e non per colpa di Jackie!
"Rughi" vince il premio di parola introvabile su Google, tale che non capivo se intendessi "sbirri", o se il tizio con la maschera ti fosse sembrato uno dei cattivi.
Raf arriverà (certo, quanti capitoli fa l'avevo promesso?), se non con il prossimo, tra un paio, e avrà il suo bel spazio nutrito. Nutrito perché sicuramente ti sarà venuta una certa fame di rosso.
Ed è certo, perché lui è l'indispensabile rosso pomodoro sulla pizza. Altrimenti è tutta focaccia.

O revuà!





  
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