Serie TV > Glee
Segui la storia  |       
Autore: Chu    11/12/2014    1 recensioni
Raccolta eterogenea di flash-fic/oneshot ispirate ai prompt della Klaine Advent Drabble Challenge.
Genere: Generale, Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Blaine Anderson, Kurt Hummel | Coppie: Blaine/Kurt
Note: AU, Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

The Klaine Advent Challenge Day 05 Evening

Avvertimenti per questo capitolo: sequel di "Quella in cui Kurt vuole solo una cheesecake e invece si prende una cotta (ed ottiene comunque la sua cheesecake)"

La dedica al Tessoro vale anche per questa <3

Quella in cui Blaine ha una cotta per il vicino di casa, ma il vicino di casa ha una cotta per Nightbird (e poi anche per Blaine)

Blaine voleva solo trovare il coraggio di parlare con il vicino di casa.

Di solito non avrebbe avuto problemi ad attaccare bottone – aveva fatto amicizia con la maggior parte degli inquilini del palazzo nel giro di una settimana grazie alle sue fantastiche doti di socializzazione – ma il suo vicino d’appartamento era un’altra cosa. L’aveva notato subito – perché, andiamo, non poteva non notarlo – e nonostante avesse più volte bussato alla sua porta durante il giorno con una scusa qualsiasi, non l’aveva mai trovato in casa.

Sarebbe bastato provare di sera, se solo lui ogni sera non avesse un importante impegno.

Così, ogni notte, si ritrovava a fare la sua solita ronda, con il mantello da Nightbird avvolto intorno al corpo, quasi a renderlo un grosso burrito umano, e a pensare al ragazzo carino che gli abitava affianco e con cui aveva scambiato sì e no un “buongiorno” una volta, quando si erano incrociati sulle scale (epico momento mai ripetutosi nella sua triste storia).

E poi era avvenuto un miracolo: una tentata rapina all’alimentari all’angolo della sua strada, quello aperto tutti i giorni a tutte le ore del giorno, e Kurt era lì, terrorizzato e adorabile, mentre si stringeva al petto una cheesecake come se fosse uno scudo.

Blaine non poteva crederci! E non solo l’aveva salvato, ma aveva anche flirtato e lasciato una cheesecake davanti la porta di casa sua!

L’aveva sempre saputo che Nightbird lo rendeva tanto più sicuro di sé, ma non immaginava che il suo costume da supereroe potesse fare anche questa sorta di magie.

E da quella sera in poi, Kurt – oh sì, aveva anche scoperto il suo nome e ogni tanto se lo ripeteva nella testa, ridendo come un bambino – era ovunque. Dopo una settimana l’aveva salvato da tre rapine a mano armata, due tentativi di pestaggio e un ubriaco intenzionato a molestarlo; dopo la seconda settimana aveva smesso di contare le volte che aveva dovuto raccattarlo da qualche angolo di qualche vicolo poco raccomandabile ed aveva iniziato a chiedersi se Kurt lo facesse di proposito o se avesse solo tantissima sfiga.

Il modo in cui flirtava gli faceva ben credere che si trovasse davanti al primo caso.

Il che sarebbe stato meraviglioso, stupendo, fantastico, se solo Kurt non avesse avuto una cotta per Nightbird e non per Blaine.

Doveva fare qualcosa. E, in effetti, aveva iniziato a fare qualcosa, prima di quella realizzazione: piccole cose, tipo svegliarsi prima la mattina (dopo una nottata passata a darle, ma anche a prenderle) solo per riuscire a beccare Kurt sul pianerottolo e scambiare qualche convenevole. O tipo bussare alla sua porta, la sera prima di uscire e diventare Nightbird, chiedendogli il sale, o il pepe, o lo zucchero (era successo abbastanza volte, ormai, che Kurt aveva iniziato a scherzarci su in maniera bonaria).

E poi un altro miracolo – anche se nel momento in cui accadeva Blaine non si rese conto che fosse un miracolo.

Era in ritardassimo sulla sua tabella di marcia per colpa di un professore che aveva deciso di spostare la sua lezione alle sei di pomeriggio (inconcepibile!) e questo probabilmente gli sarebbe costato la cena. Stava praticamente correndo sul marciapiede, ormai quasi arrivato a casa, quando un movimento repentino alla sua destra – anni ad essere Nightbird l’avevano portato a sviluppare un sesto senso per percepire anche gli spostamenti più minuscoli ed insignificanti – attirò la sua attenzione; il suo sguardo vagò dapprima lungo la vetrina della pasticceria davanti alla quale si era fermato e poi s’insinuò nell’ombra del vicolo lì di fianco.

La scena che si ritrovò davanti gli era ormai così familiare che gli sembrò quasi normale. Quasi solamente perché era in abiti civili.

Oh cavolo.

A giudicare dal modo in cui Kurt era perfettamente immobile ed il tipo armato di coltello stava allungando la mano verso la sua borsa, Blaine non aveva tempo di andare a casa per un veloce cambio d’abito. Sospirando, si lanciò nel vicolo prima ancora di entrare in modalità picchia il cattivo: Kurt urlò per la sorpresa quando Blaine colpì il malintenzionato al polso con un calcio ben assestato, facendogli cadere il coltello di mano.

“Hai due possibilità, amico: puoi andartene via adesso e salvarti dall’umiliazione di venir pestato da uno più basso di te oppure puoi farti mettere a tappeto e ritrovarti nella volante della polizia prima ancora di riuscire a dire sono innocente,” disse, mettendosi davanti Kurt e guardando torvamente il tipo che guaiva di dolore.

Quello valutò velocemente le sue possibilità e decise che scappare doveva essere meglio che affrontare due persone, disarmato e dolorante com’era.

Una volta che il criminale fu sparito, Blaine si voltò verso il suo Signor Mi Caccio Nei Guai Volontariamente, per assicurarsi che stesse bene.

“Ehi… tutto okay?” chiese, sorridendogli rassicurante.

Quella sarebbe stata la parte in cui Kurt gli si gettava tra le braccia esclamando oh, che paura, meno male che sei arrivato tu, Nightbird!

E, a parte il nome, Blaine si aspettava una reazione più o meno simile – magari meno flirtosa, ecco. Ma nonostante si fosse preparato ad accogliere l’abbraccio (o per meglio dire, il placcaggio) dell’altro, Kurt si lasciò andare contro il muro alle sue spalle, stringendo le mani attorno alla sua borsa, un po’ come aveva fatto quella prima sera di due settimane fa con la cheesecake.

“Kurt… Ti senti bene?” domandò sconvolto, facendo per mettergli una mano sulla spalla, ma ripensandoci all’ultimo minuto, perché non sapeva se l’altro avrebbe accettato il gesto.

“Io…” bisbigliò con un filo di voce, scuotendo poi la testa.

Blaine lo osservò attentamente, rendendosi contro che quella reazione era di genuino shock: al contrario delle sere precedenti, quella volta Kurt non si era messo nei guai di sua spontanea volontà, ma doveva esserci capitato come la prima sera. Quasi sorrise, intenerito da quel comportamento così diverso da quello a cui era abituato di solito, ma riuscì ad impedirselo mettendosi a frugare nella sua tracolla, sotto lo sguardo ancora terrorizzato e in parte perplesso di Kurt.

Quando ne tirò finalmente fuori la sua barretta ai cereali, la porse al suo vicino con un sorriso. “Ecco qui,” gli disse, mettendogliela fra le mani, dopo averne delicatamente districato la presa feroce attorno alla borsa. “So che non è esattamente come fa Nightbird con i suoi cioccolatini, ma purtroppo non ho di meglio.”

Davanti a quel gesto e a quelle parole, qualcosa sembrò scattare in Kurt e finalmente, dopo aver preso un profondo respiro dal naso, il ragazzo gli sorrise, stringendo le dita attorno alle sue. “Grazie,” gli disse, guardandolo e riuscendo a metterlo a fuori per la prima volta da quando era stato salvato. “E non solo per la barretta… Ero davvero nei guai e… Oh, penso che da adesso in poi la smetterò di fare l’idiota e andarmele a cercare!”

Blaine dovette fingersi sorpreso e perplesso davanti a quelle parole, nonostante avesse perfettamente capito a cosa si riferisse – e se una piccola parte di sé sapeva che a Nightbird sarebbe mancato l’appuntamento serale con Kurt, per la maggior parte non poteva che essere felice di quella decisione: almeno non si sarebbe più messo in pericolo scioccamente.

“Oh, è… una storia lunga e imbarazzante,” disse Kurt con una risatina e le guance rosse di vergogna.

“Beh, sei ti va,” fece Blaine, senza perdere un colpo, come se avesse studiato a tavolino quella frase. “Potremmo parlarne a cena.”

Proprio non sapeva da dove gli fosse venuto fuori quello spirito d’iniziativa, ma, quando Kurt accettò l’invito con sorpresa e una piccola nota lusingata nella voce, smise di chiederselo.

E magari questa sera Nightbird se la prende di vacanza.

(Nightbird se la prese davvero di vacanza, insieme a tante altre serate nel corso delle settimane successive.)

  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Glee / Vai alla pagina dell'autore: Chu