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Autore: Chu    11/12/2014    1 recensioni
Raccolta eterogenea di flash-fic/oneshot ispirate ai prompt della Klaine Advent Drabble Challenge.
Genere: Generale, Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Blaine Anderson, Kurt Hummel | Coppie: Blaine/Kurt
Note: AU, Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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The Klaine Advent Challenge Day 06 Fall

Avvertimenti per questo capitolo: sequel del sequel (nonché ultima parte del 'verse); violenza non descrittiva

Anche questa parte è dedicata al Tessoro <3

Quella in cui Kurt scopre che Blaine è Nightbird e Nightbird è Blaine (e quindi lui può continuare ad avere una cotta per entrambi)

Kurt voleva solo passare una serata sul divano, accoccolato al suo ragazzo.

A quanto pareva, però, il suo ragazzo non era esattamente dello stesso avviso: ogni volta che Kurt gli poggiava la testa sulla spalla, Blaine sussultava prima di diventare rigido come un blocco di marmo e lui si tirava indietro, raggomitolandosi contro lo schienale, lanciandogli occhiate preoccupate e ferite. In fondo stavano insieme da più di due mesi e si frequentavano da altrettanti… Blaine non poteva essersi già stancato di lui, vero? E soprattutto: quello che solitamente si appiccicava era lui – non che Kurt se ne lamentasse: adorava che Blaine cercasse costantemente il contatto fisico, anche minimo, ogni volta che gli fosse possibile. Era una cosa che Kurt aveva amato sin da subito e la diceva lunga su quanto era partito per quel ragazzo, visto che solitamente ci teneva molto a mantenere inviolato il suo spazio personale.

All’ennesimo tentativo di coccole, Blaine si lasciò scappare un verso che assomigliava ad un guaito di dolore e Kurt lo guardò allarmato.

“Blaine, tesoro… stai bene?” domandò, tenendosi lontano da lui per evitare di farlo gemere di nuovo – e non nel modo piacevole.

Blaine dapprima gli lanciò un’occhiata colpevole e – gli sembrò, per un momento – preoccupata, ma poi gli sorrise e gli prese una mano, stringendogli le dita. “Sì, scusami, è che… sai, ieri sono andato in palestra e non ho retto bene il sacco da boxe, così… ha avuto un violento incontro ravvicinato con la mia spalla. Molto violento.”

“Oh, Blaine,” fece Kurt, sentendosi un po’ un sacchettino di spazzatura nel provare sollievo davanti a quella notizia. “Perché non me l’hai detto?”

Blaine alzò le spalle, pentendosene un attimo dopo, ovvero quando la spalla dovette ricordargli che ehi, ci siamo fatti male, idiota, non tentare di muoverti. Kurt gli sorrise solidale, prima di alzarsi dal divano e correre a prendere una pomata che, quantomeno, avrebbe dovuto aiutare l’ematoma ad assorbirsi più in fretta.

Solo quando stava tornando indietro si ricordò che, proprio il giorno precedente, Nightbird l’aveva salvato dall’ennesimo malvivente che aveva deciso di rapinarlo – la cosa stava diventando seriamente assurda – ed era caduto sulla spalla sinistra (la stessa di Blaine), quando il manigoldo aveva tentato di sfuggirgli.

Sicuramente si trattava di una bizzarra coincidenza.

***

Così come dovevano essere tutte bizzarre coincidenze quelle successive. Tipo la volta in cui Blaine aveva detto d’essersi tagliato la guancia destra mentre si radeva, la mattina dopo che un tizio aveva tentato di colpire Nightbird con un taglierino, graffiandogli la guancia destra; o la volta in cui Blaine si era presentato con un occhio nero al loro appuntamento, affermando che il sacco da boxe doveva avere una cotta per lui perché aveva tentato di baciarlo – proprio il giorno dopo che Nightbird aveva ricevuto una testata in faccia in una colluttazione piuttosto violenta.

Kurt iniziava a trovare quelle bizzarre coincidenze piuttosto sospette.

***

Non lo faceva nemmeno più apposta, ma da quando aveva promesso a Blaine che l’avrebbe smessa di cacciarsi nei guai per attirare l’attenzione di Nightbird, i criminali di tutta New York sembravano essere inspiegabilmente attratti dalla sua persona – o quantomeno dal suo portafogli. Era quasi ironico: prima di conoscere Blaine – e quindi prima di smettere di tentare di far colpo su un supereroe che aveva di meglio di fare e, soprattutto, prima di dimenticarsi quasi completamente detto supereroe, perché il suo ragazzo era eccezionale – doveva andarsele a cercare e non sempre ci riusciva; ora invece i problemi lo trovavano non appena  metteva piede fuori di casa.

Il risvolto positivo era che così poteva tenere d’occhio tutte le ferite di Nightbird – e beh, anche ammirarne il fisico perché, nonostante avesse un fidanzato con un fisico da urlo, beh… c’era qualcosa nell’ensemble di Nightbird che semplicemente premeva tutti i tasti giusti del suo piccolo kink per i supereroi.

Ci vollero quasi due settimane prima che il sospetto si facesse quasi certezza, ma a quel punto Kurt era abbastanza sicuro di quello che aveva scoperto. Non del tutto, però, e per cancellare quell’ultimo dubbio c’era ancora un’ultima cosa da fare.

***

Erano di nuovo accoccolati sul divano, ma stavolta Kurt fissava Blaine come se stesse cercando di aprirgli il cranio con il solo potere della sua occhiata e carpire tutti i suoi segreti. Blaine cercava di essere il più indifferente possibile, ma ogni volta che si muoveva – non riusciva a stare fermo già di suo, figurarsi con Kurt che lo fissava in quel modo – i muscoli gridavano di dolore e Kurt faceva un versetto bizzarro e gutturale, come se avesse finalmente capito qualcosa. E questo era molto male.

“Kurt,” scoppiò all’ennesimo mh!, voltandosi verso il suo ragazzo con tanta esasperazione e un poco di apprensione. “È tutta la sera che mi fissi, si può sapere che c’è?”

Blaine seppe d’aver posto la domanda sbagliata quando gli occhi di Kurt s’illuminarono e lui fece un sorrisetto soddisfatto. “Ti ho detto che ieri, quando sono stato salvato da Nightbird per l’ennesima volta, il criminale di turno gli ha fatto lo sgambetto e lui è caduto all’indietro?” chiese il furbetto con finta non-curanza.

Blaine deglutì rumorosamente, ma sorrise con quanta più nonchalance riuscì a racimolare nel bel mezzo del panico. “Ah, davvero?”

“Già: per poco non si rompeva la testa, sbattendola contro il muro, ma fortunatamente è riuscito a rimettersi in piedi con un movimento tutt’altro che naturale. Temo che si sia stirato un po’ di muscoli…” proseguì Kurt, quasi ghignando, ma avendo la decenza di trattenersi. “Com’è che ti sei stirato i muscoli della schiena, tu?”

Blaine quasi si morse la lingua prima di rispondere: era certo che Kurt si stesse divertendo un mondo a vedere fin dove si fosse spinto a negare. “Lo sai, ho semplicemente strafatto ieri con l’allenamento…”

“Mhm… è strano, non trovi?, che ogni volta che Nightbird si fa male, tu magicamente ti ritrovi con un livido o un graffio o uno stiramento incredibilmente simile ai suoi, vero?”

“Kurt…” mormorò Blaine, guardandosi velocemente intorno alla ricerca di qualunque cosa potesse distrarre il suo ragazzo.

“Qualcuno potrebbe pensare che siete la stessa persona,” continuò impietosamente determinato Kurt.

La risata che Blaine produsse, oggettivamente, fu una delle peggiori false risate che avesse mai dovuto simulare in tutta la sua vita; a sua discolpa poteva solo dire che era in preda al panico.

“Oh, andiamo, non dire sciocchezze! Io, un supereroe!”

“Blaine…”

“Cioè, voglio dire, io… io non potrei mai…”

“Blaine…,” lo richiamò Kurt, prendendogli il viso fra le mani e guardandolo fisso negli occhi. “Ho trovato la divisa nel tuo armadio.”

“… Hai frugato nel mio armadio?” fu la prima cosa che la sua bocca pensò di dire.

Kurt ebbe la decenza di arrossire a quella domanda e si morse il labbro, contrito. “Beh… avevo solo bisogno di un’ultima conferma prima di, sai, dirti che avevo scoperto tutto.”

“Vuol dire che non serve più negare?” domandò Blaine, sconfitto – e stranamente sollevato: almeno poteva smetterla di doversi inventare bugie sempre più improbabili ogni volta che Kurt gli chiedeva come si fosse fatto male.

“Negare ha smesso d’essere un’opzione una settimana fa, quando quel ragazzino ti ha dato una cinghiata colpendoti con la parte metallica…”

“È stato estremamente difficile trovare una scusa per quel livido a forma gabbiano… ” lamentò Blaine, fingendo un broncio ferito.

“Lo so, sono stato tremendo a pretendere una spiegazione in quell’occasione, ma eri molto tenero mentre cercavi di arrampicarti sugli specchi…”

Blaine scosse la testa e poi poggiò la fronte contro quella di Kurt, chiudendo gli occhi e sospirando. “Come ho potuto pensare di riuscire a tenerti nascosta una cosa del genere?”

Kurt ridacchiò contro le sue labbra, prima di dargli un piccolo bacio a stampo. “Errore da principiante.”

Blaine sorrise, aprendo gli occhi e fissandoli in quelli blu del suo ragazzo troppo intelligente per il suo bene. “Già, come sono stato sciocco e pretenzioso… Tsk, stupido me,” scherzò, attirando Kurt verso di sé e cingendogli la vita.

“Ti perdono, ti perdono,” lo sbeffeggiò quello, sedendoglisi sulle gambe con attenzione, onde evitare di fargli male, e baciandolo con un sorriso divertito. Quando si staccò dalle sue labbra, lo guardò con fare valutativo, prima di dire, mortalmente serio: “Almeno adesso posso sbavare su Nightbird senza sentirmi in colpa.”

(E Nightbird, da allora in poi, poté baciarlo tutte le volte che lo salvava, il che era un bonus per entrambi.)




A domani con altre tre shottine :D

  
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