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Autore: Adarok    11/12/2014    3 recensioni
Andrew pensava di essere un adolescente come tutti gli altri,ma la sua vita stava presto per cambiare.Dopo la sconfitta di Crono,il 18 Agosto,compleanno anche di Percy Jackson, qualcosa stava per accadere.Come avrà potuto influenzare la caduta di Crono la vita del giovane ragazzo?A quali avventure andrà incontro insieme ai mezzosangue che incontrerà nel campo di addestramento di partenope?Accettarà il suo destino?
"Per salvare il campo alla ricerca del flauto partirà
le intemperie e la fame assaggerà
e per un dono la sua vita col destino giocherà.
Il sonno più profondo come la morte risorgerà
un figlio del tempo comparirà
e con il suo potere la fine di molti deciderà.
L'eroe ingannato con un artificio aiuterà
l'antica ferita con un sacrificio si chiuderà
o la fine del campo il principe decreterà"
Spero di avervi incuriosito.Cercherò di pubblicare ogni capitolo appena posso.Almeno più di uno a settimana ,buona lettura e buon divertimento.
Genere: Avventura, Fantasy, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro personaggio, Gli Dèi, Nuova generazione di Semidei, Nuovo personaggio, Quasi tutti
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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ANGOLO DEL LETTORE:Sono uno scrittore alle prime armi,quindi vi prego di revcensire il testo,vanno bene anche critiche,servono a migliorare più le recensioni critiche che quelle positive,un saluto A.M.







Correvo ormai  da una decina di minuti,senza una destinazione,senza una soluzione per scamparmela,senza nemmeno sapere quanto mi fossi allontanato dalla zona pic-nic.Il mio cuore stava palpitando a mille, avevo il fiatone e cominciavo a sentirmi una traccia d’asma nel respiro,cosa che di certo non aiutava la mia fuga.A peggiorare la situazione c’era il piccolo drago che cominciava a stufarsi di restare fra le mie braccia e aveva già dato fuoco alla manica destra della mia giacca,senza poi ovviamente dimenticare il motivo per cui stavo scappando –pensa in fretta- mi dissi –devo assolutamente trovare un modo per seminarli,non so’ per quanto potrò ancora sfuggrigli-.
Arrivai su lieve pendio e decisi di buttarmici di schiena per scenderlo più velocemente,la cosa mi sembrava stupida,ma funzionò e mi ritrovai a guadagnare qualche metro sui mostri che venivano rallentati dai numerosi rami e tronchi di albero.La mia fortuna stava presto per finire,infatti dopo un altro centinaio di metri mi ritrovai in uno spiazzale aperto con la prossima boscaglia forse a 300-400m.I grifoni si accorsero della situazione e sfruttarono la situazione.Uno mi si parò davanti e l’altro ci circondò da dietro.Dopo qualche istante attaccarono insime.Avevo letto che le aquile non erano capaci di cambiare la proprio direzione una volta scese in picchiata e che questa tecnica veniva utilizzata dalla lepri per scappare.Mi convinsi che la situazione non era diversa e riuscì ad evitare il primo attacco procurandomi però una terribile ferita sulla schiena.La ferita bruciava,perdeva molto sangue anche se non potevo vederlo,in pochi istanti la vista si appannò e la testa cominciò a girarmi.Non svenni per fortuna.In fondo ero abituato a questi dolori grazie ai miei allenamenti di arti marziali nella palestra della mia città.Continuai con la tattica della lepre,ma le aquile l’avevano capito e adesso mi attaccavano in modo da chiudermi tutti gli spazi.L’unica cosa da fare a quel punto era collaborare. Trovai un riparo dietro un masso e una volta al sicuro mi rivolsi al draghetto e dissi –senti amico,da come ho capito non ti sto molto a genio,ma se sono in questa situazione è perché ho voluto aiutarti,quindi se ci tieni alla tua vita dobbiamo collaborare-. Il drago non rispose(non mi aspettavo di certo che lo facesse),ma rimase fermo come ad ascoltare il mio discorso,così continuai –hanno capito il mio movimento,quindi l’unico modo per riuscire a salvarci e usare il tuo fuoco.Ogni volta che si avvicinano,appena puoi cerca di dare fuoco a quegli uccellacci un po’ cresciuti-.
Detto cio’ il drago sembrò farmi l’occhiolino.I draghi possono fare l’occhiolino?!Sperai che il mio piccolo amico avesse afferrato il piano,uscii allo scoperto e cominciai a correre come un dannato.I grifoni per cercarci si erano divisi e quando mi videro ricominciarono ad attaccare separati,il che andava sicuramente a nostro vantaggio.Il più grande, a cui avevo lasciato un bel graffio sul collo, si lanciò in picchiata per primo.Aspettai il più possibile e all’ultimo istante rotolai sul lato destro,riuscendo ad evitare gli artigli e un istante dopo sentii una vampata di calore vicino alla testa,mi voltai e vidi un le penne della bestia andare a fuoco.La cosa mi rallegrò ma decisi di non poter restare ad ammirare il focalore e ricominciai a correre verso la boscaglia.Ripetemmo la stessa identica azione con l’altro mostro e riuscii nuovamente,il problema è che il mio piano non portò le soluzioni che mi aspettavo.Credevo che dopo una fiamma i grifoni sarebbero scappati e invece no.Il fuoco era solo servito a farli innervosire e a farli attaccare con più foga.La mie gambe continuavano comunque ad andare avanti ormai era parecchio che stavo correndo,ero ricoperto di abrasioni sulle gambe,una leggera bruciatura sul braccio destro e per non dimenticarci del taglio che lambiva tutta la zona dorsale della mia schiena.La pineta non era lontana da me forse una cinquantina di metri,ma il mio sogno di salvezza stava per spegnersi,inciampai su un masso,caddi e persi la presa sul draghetto che rotolò a un metro da me.
Le bestie non aspettarono altro e si tuffarono una su di me e l’altra sul mio povero amichetto.Il piccolo drago lanciò un enorme fiammata che colpì in pieno il grifone e che lo costrinse a fermare il suo attacco.Io fui meno fortunato,rotolai sul fianco, ma con una zampa il mostro riuscì lo stesso ad afferrarmi e a sollevarmi in aria.Adesso mi trovavo a 4 metri da terra appeso a testa in giù,il grifone sembrò apprezzare il suo gesto e lanciò un urlo di sfida,mentre saliva sempre più in alto,accolsi ben volentieri la sfida e non mi sarei fatto pregare di certo due volte per reagire.Mentre venivo sollevato ero riuscito a prendere una pietra che scagliai sulla testa del mostro,proprio dove prima gli avevo lacerato il collo.Il grifone avverrtii il colpo e cominciò a sbandare in aria ad una velocità tale che pensai che la caduta avrebbe decretato la fine di entrambi.Mentre ci stavamo schiantando al suolo qualcosa cambiò.Il mostro colpì un muro invisibile nell’aria,come una barriera e si disintegrò in polvere dorata.La cosa mi avrebbe fatto sicuramente piacere,se quel grifone non fosse stato il mio unico passaggio per raggiungere il suolo.Cominciai a precipitare verso il basso e pensai di andare incontro alla morte.Durante la caduta porsi il mio sguardo al piccolo drago che si trovava vicino alla carcassa del felino volante,abbattuto da una serie di frecce,che poi si trasformo’ come il mio mostro in polvere  dorata.La cosa mi confortò,almeno prima di schiantarmi al suolo ero riuscito a salvare il drago.Poi rivolsi lo sguardo verso il terreno,chiusi gli occhi per evitare di guardare il mio corpo spappolato dopo l’atterraggio e aspettai la mia morte.
Continuavo a cadere,la morte sembrava non arrivare mai,fino a quando non si fermo’ tutto.Pensavo di essere morto così aprii gli occhi e rimasi sbalordito.Mi trovavo a circa una decina di centimetri dal suolo fermo in aria e continuavo la mia caduta verso il basso come se mi trovassi all’interno di una gelatina,intorno a me sembrava che tutto si fosse fermato.Come quando stai guardando un DVD e metti pausa perché devi allontanarti dal televisore.Mi accorsi che il mio corpo emanava un piccolo bagliore d’orato e sentivo il sangue ribollirmi nelle vene.Poi tutto ritonò ad avere la sua normale velocità e io caddi a terra con un piccolo “Tunf”.Non riuscivo a crederci,ero sopravvissuto ad un volo di quasi 20 metri e ne ero rimasto illeso.
Quello che successe dopo non riesco bene a spiegarlo,vidi delle figure avvicinarsi correndo verso di me,ma le immagini erano poco nitide,pensai fosse mia cugina con i suoi amici,non ebbi modo di rifletterci ancora,perché a causa dello sforzo fisico svenni.
 
 
 
 
 
 
   
 
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