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Autore: Lily_and_the_Marauders    11/12/2014    0 recensioni
A Louis è sempre piaciuto il Natale, non perché è una festività molto prossima al suo compleanno – è praticamente il giorno seguente-, gli piace per il semplice fatto che la vede come una buona occasione per essere allegro e condividere la sua felicità con le persone che ama.
Parlando di persone che Louis ama, ecco che vede Harry sbucare dall'angolo della strada.

Slash || Larry || AU
Genere: Fluff, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Desclaimer:  Con questo mio scritto, pubblicato senza alcuno scopo di lucro, non intendo dare rappresentazione veritiera del carattere di queste persone, nè offenderle in alcun modo.

Note dell'autrice: uh, è da un po' che non pubblico qualcosa (?) Allora, vi avverto subito che questa one shot è davvero, ma davvero campata per aria, non ha un contesto o nulla di simile. E' solamente un momento della quotidianità di Louis e Harry (ovviamente si tratta di un AU quindi non fanno parte della band, eccetera) quindi, se cercarte qualcosa di più complesso, questa è la storia sbagliata. Comunque, potete darle una piccola occasione, no? *annuisce convinta delle sue parole*
E' fluff, come al solito, ed è leggermente natalizia perchè OMG MANCA POCHISSIMO A NATALE (sì, io amo il Natale lol). 
Quindi, ecco, spero che vi faccia passare un buon quarto d'ora e che non vi lasci con l'amaro in bocca.
Se vi sentite nello spirito natalizio, siate buoni e lasciatemi un commentino. Se no, davvero, non fa nulla. Vivo lo stesso, lol.

Ne approfitto per fare gli auguri di buon Natale e di felice anno nuovo a tutti, perchè non credo che pubblicherò qualcosa prima (o forse sì?).

Ah, questa one shot è dedicata a Sara perchè mi sostiene sempre, anche durante i miei momenti di disagio totale. Ti voglio bene 
 






Christmas Lights.


‘Cause maybe you’re lovable

and maybe you’re my snowflake.
And your eyes turn from green to gray,
in the winter I’ll hold you in a cold place.


 

 
 
 
Gli inverni a Londra sono sempre piuttosto freddi e piovosi.
La gente che cammina compatta per le strade fiocamente illuminate, così occupata dal pensiero di dover affrontare le ultime settimane di lavoro prima delle vacanze natalizie e con l’ombrello perennemente aperto sopra la testa, neanche si rende conto della bellezza delle luci di natale appese lungo le vie principali e attorno alle insegne dei negozi.
E’ un vero peccato, pensa Louis mentre  è seduto su una solitaria panchina a St. James Square, perché tutti quei colori, tutti quegli addobbi donano alla città un’aria quasi magica, troppo affascinante per lasciarsela scappare.
A Louis è sempre piaciuto il Natale, non perché è una festività molto prossima al suo compleanno – è praticamente il giorno seguente-, gli piace per il semplice fatto che la vede come una buona occasione per essere allegro e condividere la sua felicità con le persone che ama.
Parlando di persone che Louis ama, ecco che vede Harry sbucare dall’angolo della strada.
Sta correndo verso di lui, con una mano tiene fermo il cappuccio sulla testa, con l’altra stringe al petto un pacco regalo cercando di proteggerlo dalle goccioline di pioggia che scendono lente dai nuvoloni grigi proprio sopra di loro.
« Ehilà » lo saluta Louis. « Fatto? »
Harry fa cenno di sì con la testa e respira profondamente per riprendere fiato. Louis si alza e lo accoglie sotto l’ombrello.
Per un momento stanno in silenzio, si guardano soltanto. In sottofondo si sente il rumore delle auto in coda sulla via principale; sono le sei del pomeriggio, ora in cui tutti escono dal lavoro.
« Hai il naso tutto rosso » gli dice poi Louis. Harry sorride mettendo in mostra i denti bianchi e le due adorabili fossette ai lati della bocca. « Sto morendo di freddo, Lou » spiega.
Per essere una coppia da ormai ben quattro anni, Harry e Louis non si dicono molto. Non perché non abbiano nulla da dirsi, ma perché hanno la strana abitudine di conversare con gli occhi.
La maggior parte delle volte, le parole sono qualcosa di superfluo poiché ognuno dei due sa perfettamente di cosa l’altro ha bisogno. Per le persone che gli stanno intorno è un meccanismo un po’ difficile da capire, mentre per loro è del tutto naturale. Non si tratta di magia o di sovrannaturale, da quando si sono conosciuti è solo scattato qualcosa, c’è un legame particolare che li lega. Sono, come la gente adora dire al giorno d’oggi, anime gemelle.        
         Louis gli posa una mano sulla guancia fredda e nota Harry rilassarsi a quel tocco.
Con leggerezza, gli da’ un bacio sulle labbra e poi uno sul naso.
Harry sorride. « Ti va una cioccolata calda? » domanda.
Louis annuisce, gli passa la mano libera dall’ombrello attorno alle spalle e, insieme, si incamminano.
Le vie principali pullulano di persone ed è quasi difficile camminare sullo stesso marciapiede con un ombrello aperto, infatti i due si infilano nel primo locale che trovano.
E’ un posto non troppo grande né affollato ma in compenso è molto caldo; l’enorme differenza di temperatura fa avvampare i loro volti ridandogli un po’ di colore.
Si siedono su un tavolino accanto alla finestra e ordinano due cioccolate calde – una con due marshmallows, per Louis - .
« Allora, è il libro che cercavi? » domanda Louis a Harry ammiccando verso il pacchetto.
Harry sorride compiaciuto. « Proprio quello che voleva Gemma, sì. Ne era rimasta una copia soltanto, ho avuto paura che la donna in fila prima di me lo prendesse. Ero pronto a picchiarla. »
Louis scoppia in una risata perché sa che Harry non farebbe mai una cosa tanto violenta come quella. L'altro alza gli occhi al cielo. « Sai cosa voglio dire… Comunque, ora devo solo trovare un regalo per mia madre e poi ho chiuso con le spese natalizie. Non ho più un soldo in tasca e devo pagarmi l’esame per la patente; ho quasi vent’anni, non posso chiedere altri soldi ai miei genitori proprio ora e non voglio prendere la macchina quando avrò già un piede nella fossa, ci terrei ad averla un po’ prima. »
« Puoi ricominciare a fare qualche doppio turno in Biblioteca, no? Poi, sai bene che se non dovessi arrivare alla cifra posso aiutarti io. »
Harry gli prende la mano e gliela stringe. « Grazie, Lou, ma posso farcela da solo. »
I genitori di Harry, al contrario di quelli di Louis, hanno sempre avuto qualche difficoltà nell’arrivare a fine mese ma, essendo tutti molto testardi, accettano di rado l’aiuto altrui. Da quando Louis conosce Harry – ovvero dal primo anno di Liceo, quindi da ben sei lunghi anni -, l’ha sempre visto affrontare ogni cosa a testa alta, da solo e ha sempre molto ammirato questa sua qualità.
« Va bene, come vuoi » dice. Nel frattempo sono arrivate le due cioccolate.
Bevono in silenzio, persi entrambi nei loro pensieri e, di tanto in tanto, si guardano nascondendo i sorrisi dietro alle tazze.
Sotto la luce di quel posto, Louis nota che gli occhi verde smeraldo di Harry stanno pian piano assumendo una sfumatura grigiastra a causa del maltempo.
Louis ama le sfumature di colore degli occhi di Harry molto più di quanto ami i suoi capelli ricci o le sue fossette o la sua bocca rosea.
« Cosa c’è? » gli domanda Harry sorridendo di nuovo. « Stai sorridendo in una maniera inquietante. »
Louis fa una smorfia. « Idiota » mormora facendo sghignazzare l’altro.
Senza fretta, finiscono di bere, si alzano e pagano.
« Cosa propone ora, signor Tomlinson? » scherza Harry una volta usciti dal locale.
Ha smesso di piovere, le gocce d’acqua si sono trasformate in piccoli cristalli di neve. L’aria rigida promette una bella nevicata. Harry viene percosso da un brivido di freddo.  « Se la decisione potesse essere presa entro un certo tempo, eviterei il congelamento » fa, sarcastico.
Louis non dice una parola, si avvicina per abbracciarlo invece. « Stai meglio così? »
Harry ha le labbra gelide poggiate sul suo collo e i capelli che gli ricadono davanti al viso gli solleticano la pelle non coperta dalla giacca. « Sarei tentato di dirti di sì » gli sussurra all’orecchio, « ma, primo: siamo in un luogo pubblico e la gente potrebbe iniziare a pensare male se io ti spogliassi qui, secondo: sento ancora freddo. »
Louis gli strofina le mani sulla schiena nel vago tentativo di riscaldarlo e trattiene una risata. « Okay, okay » lo bacia sulla guancia e scioglie l’abbraccio. « Andiamo a casa, ricevuto. »
Ritornano a prendersi per mano e, facendosi strada tra la gente, camminano verso la fermata dell’autobus che li accompagnerà a casa.
Intanto, la neve scende più fitta e l’ultimo raggio del fioco sole di Dicembre scompare dietro i palazzi più alti lasciando solo i lampioni e le colorate luci di Natale ad illuminare le strade.
 

 
   
 
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