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Autore: Ayoungnovelist    12/12/2014    1 recensioni
Quattro anni dopo che Caleb si è trasferito a Ravenswood, Hanna, Spencer e Toby si sono trasferiti in California. Spinta dalle sue amiche ad andare ad un'uscita a quattro al buio, Hanna trova davanti a sé la persona che non si sarebbe mai aspettata di rivedere, ma il ragazzo non è lì per lei. Come reagiranno incontrandosi di nuovo dopo quattro anni? E come reagirà Caleb alla notizia di essere padre di una bambina di quattro anni, Tiffany? HALEB. [Storia tradotta]
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Caleb Rivers, Hanna Marin, Spencer Hastings, Toby Cavanaugh, Un po' tutti
Note: Missing Moments, Traduzione, What if? | Avvertimenti: nessuno
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C33

CAPITOLO 33

"Allora," iniziò Emily quando Caleb ed Hanna entrarono nell'appartamento. "avete risolto qualcosa?"

La coppia annuì allo stesso tempo. "Ci sposiamo!" disse Hanna, sorridendo. I due ragazzi e le tre ragazze diedero le loro congratulazioni, tutti felici per loro.

"E ci trasferiamo." disse Caleb.

"Beh, è comprensibile." disse Ezra. "Sarebbe estremamente stretto."

Spencer mugolò. "No." si lamentò. "Hanna, non puoi lasciarmi e non puoi portarti la mia figlioccia!"

"Lo so, sono triste anch'io! Fidati." disse Hanna e poi guardò speranzosamente Aria ed Ezra. "Allora, Aria prima potrebbe aver menzionato qualcosa su di voi e sul volervi trasferire in California, perciò stavamo pensando se volevate trasferirvi qui, se vi risparmiasse il problema. E poi, sapete dov'è, e come e dove sono le cose, e Toby e Spencer sono di fronte."

Aria ed Ezra si guardarono come in un silenzio d'acconsentimento. "Sì, ci piacerebbe molto." disse Ezra. "Ci risparmierebbe un sacco di lavoro."

Aria annuì. "Sarebbe grandioso, e così Spencer non starà appiccicata a Toby ed io non starò appiccicata a questo bambino di sette anni."

Ezra aprì la bocca. "Scusami, io ho sette anni e tre quarti, grazie tante."

Aria sorrise, abbracciandolo da un fianco. "E sai, Em, se vuoi la stanza degli ospiti..."

Emily rise. "Anche se sarebbe divertente, ho una ragazza a casa, ma sapete, ragazzi, potete pagare per il mio volo. Non mi interessa."

Ezra fece una smorfia facendo ridere tutti. "Ti abbiamo offerto una stanza, è il massimo per il quale andremo."

Risero. "Allora, avete deciso sul dirlo a Tiff?" chiese Toby, con Spencer in braccio.

Caleb annuì. "La porteremo all'ecografia."

"Aww." fece Emily. "È così dolce."

"Assicurati di essere incinta." sorrise Ezra.

Toby ridacchiò. "Già, assicurati non sia un falso allarme."

"Non gufate!" esclamò Aria. "Rimangiatevelo, tutti e due!"

Ezra e Toby sospirarono. "Ce lo rimangiamo." dissero i due. Toby scosse la testa, esasperato. "Sempre la superstiziosa, eh?"

"Sì." disse Aria. "E posso già vedervi senza fare sesso nella prossima settimana se non state zitti." Quello tenne Toby zitto ed Aria iniziò a ridere. "Non posso credere che tu mi abbia davvero creduto." disse, ridacchiando.

Toby mugolò. "Fottiti, Montgomery."

"Sei così dipendente dagli orgasmi, Cavanaugh?" disse Aria.

"Non mi sciocca più niente." borbottò Ezra; tutti lo sentirono e risero.

"Per ricordarvi, abbiamo due bambine di quattro anni lì dentro." disse Hanna, annuendo verso la stanza di Tiff.

"E sono andate." disse Emily. "Completamente."

Hanna espirò. "Bene." La ragazza sbadigliò. "Come glielo dico?"

"La porterai all'ecografia, no?" chiese Spencer.

Hanna annuì. "Sì, ma lei non saprà cos'è. Nemmeno io sapevo cosa fosse fino ai dodici anni. Lei ha qualche anno davanti."

"Diciamo solo che è una visita medica speciale, e poi glielo spiegherò io mentre tu farai le analisi e tutto." disse Caleb.

Hanna si appoggiò a lui. "Allora meglio che tu mi dica cosa hai in programma di dire." disse lei mentre il ragazzo allacciò le braccia attorno ad Hanna.

"È una serata ricca di eventi." disse Toby e tutti risero.

Una volta che arrivarono le quattro del mattino, tutti si ritirarono nelle loro camere da letto. Hanna e Caleb nella loro, Aria ed Ezra nella stanza degli ospiti di Spencer e Toby, ed Emily, Spencer e Toby tutti a condividere un letto che non era così comodo.

"Comunque il discorso della proposta è stato terribile." borbottò Hanna a Caleb nel buio.

Caleb rise. "Hai bisogno di un altro?"

"Sì." sbadigliò Hanna.

Caleb stinse le sue braccia attorno alla ragazza. "Ti amo con tutto il mio cuore, ed esso è appartenuto a te da sempre. Tu sei bellissima e premurosa, e ci sei sempre stata per me. Non riesco ad immaginare una vita senza di te. So che abbiamo come perso quattro anni, ma il mio cuore è stato con te tutto il tempo. Sapevo che tu fossi qualcuno di speciale. C'è sempre stato qualcosa tra di noi, anche se all'inizio non lo vedevamo. Non ho mai voluto sposarmi o avere bambini, ma tu hai totalmente cambiato questo, ed in tutte le case affidatarie e posti in cui sono stato, non ho mai guardato una persona o mi sono mai sentito con una persona come con te. Il periodo che abbiamo passato insieme è stato il periodo più bello della mia vita, e tu hai cambiato la mia vita in un modo che non avrei mai creduto fosse possibile. Sei la miglior cosa che mi sia capitata. Ti amerò sempre, quindi, Hanna Marin, mi farai l'onore di sposarmi?"

Hanna si voltò per averlo di fronte e lo baciò appassionatemente. "Meglio di quella che mi hai fatto prima."

"Puoi biasimarmi? Avevo appena scoperto che eri incinta del nostro secondo bambino!"

Hanna lo baciò appassionatamente. "Dov'è il mio anello?" gli sussurrò nell'orecchio.

Caleb rise. "Sceglilo."

Hanna sorrise. "Mmm, mi ci divertirò."

Caleb mise la testa nell'incavo del collo della ragazza. "So che lo farai." sussurrò. "Andremo in un negozio Tiffany."

"Mi farai piangere."

Caleb la baciò profondamente. "Pensi che potremmo...?" chiese il ragazzo. "Ti prego."

Hanna mugolò piano. "È seccante."

"Quindi non lo faremo?"

"No, ma possiamo pomiciare." disse Hanna e quindi lo baciò dolcemente. "Mi rifarò con te."

"Come?" si lamentò Caleb.

"Possiamo fare sesso tutto lunedì."

Caleb abbracciò il suo cuscino. "Salteresti la lezione per me?"

Hanna lo baciò di nuovo. "Sì."

Caleb baciò la clavicola di Hanna. "Cosa farai riguardo le tue lezioni?"

Hanna sorrise. "Mi laureo quest'anno."

Caleb alzò le sopracciglia. "Lo farai?"

Hanna annuì. "Lo farò e sarà dura, ma è quello che voglio fare."

"Cosa vuoi fare?"

"So che voglio fare qualcosa riguardo alla moda, ma a causa di Tiff non ho mai davvero approfondito l'idea. Tipo, so che è nella moda, ma non so cosa il mio lavoro potrebbe essere o sarà. Propendo per un'imprenditrice di moda, forse una designer. Incominciare piccola, crescere un po', diventare grande." Hanna realizzò di star chiacchierando un pochetto. "Mi dispiace, devi essere un po' annoiato."

Caleb scosse la testa. "So che ti piace parlare di qualcosa all'infuori di Tiff. Tutti ti chiedono sempre di Tiff, e non di te. Penso che ti manchi."

Hanna appoggiò la testa sul petto del ragazzo. "Mi conosci così bene." sospirò. "Amo da morire Tiffany. La adoro. L'ho sempre fatto e lo farò sempre, ma mi piacerebbe semplicemente una tazza di caffè com'era cinque anni fa e potevamo conversare come normali ragazze adolescenti."

"Se fosse stato cinque anni fa, parlereste di A."

"Io ho detto 'normali ragazze adolescenti', non rovinare l'immagine." ammonì Hanna.

La coppia rise, con la mano di Caleb che andava su e giù per un braccio di Hanna. "Di cosa parlavamo cinque anni fa, Dio?"

"Merdate." borbottò Hanna. "Solo informazioni inutili. C'erano un sacco di litigi senza punto di fondo. Un sacco di serate a cucinare. Un sacco di nottate a fare sesso."

"Ed un sacco di mattinate." si intromise Caleb.

Hanna rise. "Certe volte un'intera giornata. Mi piace dove siamo adesso."

Caleb improvvisamente si ricordò qualcosa e gli portò un sorrisetto alla faccia. Si inclinò più vicino all'orecchio di Hanna. "Puoi dirlo?"

Hanna roteò gli occhi, ridacchiando. "Hai ancora bisogno di sentirmelo dire?"

"Sì, ne ho bisogno."

Hanna sorrise, spostando la testa leggermente per mordicchiare l'orecchio del ragazzo. "Dong Po!" sussurrò.

Caleb rise. "Dillo di nuovo, ti prego!" si impuntò. "Per me!"

Hanna mugolò. "Perché lo ami così tanto?"

Caleb fece spallucce. "Dillo tre volte o non ti lascerò scegliere il tuo anello!"

Hanna sospirò di sorpresa. "Signor Rivers, hai posto un duro ultimatum."

Caleb le baciò il naso. "Ma perché so cosa farai."

Hanna rise e stampò un bacio sulla clavicola del ragazzo. "Dong po." Stampò un altro bacio sulla sua guancia. "Dong po." Hanna sorrise prima di premere le sue labbra su quelle di Caleb e non appena le loro lingue combatterono per la dominazione, si tirò via. "Dong po."

Caleb rise. "Sei malvagia."

"Non ancora." rise Hanna, girandosi sul suo fianco. "Non hai pensato a cosa ti avrebbe precluso farmi dire 'dong po'. Niente pomiciata per te."

Caleb si avvinghiò a lei a cucchiaio, stringendola forte. "Ora sei malvagia."

Hanna sorrise. "Buonanotte, Rivers."

Caleb espirò in un sospiro. "Buonanotte, Marin." sorrise.

"L'ho detto di nuovo tipo un minuto fa, non è così?" sussurrò Hanna e Caleb rise.

Erano le tre del pomeriggio e Dani era andata a riprendere Bella, ed ora i sette amici e Tiffany erano nell'appartamento di Spencer e Toby. A Toby, Spencer, Emily, Aria ed Ezra era stato detto di non dire a Tiff della proposta o del bambino. Tiffany sbadigliò.

"Sei stanca, Tiff?" chiese Toby a Tiffany, che era seduta in braccio a lui.

Tiffany annuì.

"Sei stata in piedi fino a tardi?"

Tiff fece spallucce. "Forse, non lo so."

Ezra alzò un sopracciglio. "Quindi vuol dire che l'hai fatto."

Tiff fece spallucce, con un'espressione birichina ed insolente. "Non lo so, non riesco a ricordarmi."

"Sei così insolente!" disse Hanna.

Tiff cacciò fuori la lingua. "Tu lo sei."

I sette adulti risero.

"Spencer, sei a dieta o qualcosa del genere?" chiese Ezra, rovistando nelle credenze.

"Ezra, hai mangiato dieci pancakes tipo due ore fa." disse Emily.

"Sarà ancora affamato." Aria roteò gli occhi. "È fastidioso. Si è chiesto perché non ha avuto denaro negli ultimi quattro anni, ed è perché se lo mangia tutto."

La stanza rise eccetto Ezra.

"Prova nelle credenze in alto, c'è tutta la roba dolce." disse Spencer.

"Grazie." gridò lui. "Toby, Caleb, Tiff, volete un muffin?"

"Sì." risposero i tre.

"No, Tiff non lo mangerà." disse Hanna. "Ha mangiato i pancakes."

La bocca di Tiff si spalancò. "Ricordi quando è successo l'ultima volta?"

Hanna provò a non sorridere alla voce innocente ma anche feroce di sua figlia. Toby sorrise da dietro di Tiff.

"Io sono scappata, noi non vogliamo che succeda di nuovo, perciò lasciami mangiare il muffin." Tiff tirò fuori il labbro inferiore, con le sopracciglia piegate in disagio. "Preparerò il mio zainetto e mi trasferirò qui di nuovo."

"Noi siamo sempre felici di averti. Puoi trasferirti in qualsiasi momento." sorrise Spencer, mentre Hanna mugolò interiormente.

"Tiff, hai mangiato sette pancakes." Hanna alzò le sopracciglia.

"E?" chiese Tiff ed Hanna rimase in silenzio. "Non hai una risposta."

Hanna sospirò. "Ezra, mezzo muffin."

Tiff sbuffò. "D'accordo."

Ezra fece l'occhiolino a Tiff, mostrandole l'altra metà del biscotto. Tiff sorrise ma poi si rimise in faccia un'espressione normale così nessuno se ne sarebbe accorto. Tiff chiuse le sue mani attorno all'orecchio di Toby. "Ezra ha l'altro muffin!" sussurrò, prima di correre via e sedersi in braccio a lui.

Hanna fece un'occhiataccia ad Ezra ed Ezra gliela rifece facendo ridere Hanna. Tiff colse l'opportunità e si mise la metà del muffin in bocca facendo ridere i maschi.

"Che c'è?" chiese Spencer, guardando i tre.

Caleb fece spallucce. "Una cosa tra di noi."

"Uscite insieme a malapena." disse Aria.

"Scusaci tanto." dissero Ezra e Toby allo stesso tempo. "Avevamo una cosa tra di noi e l'abbiamo insegnata al nuovo ragazzo." fece Toby.

"Mmhmm." Ezra schioccò le dita quattro volte.

Aria scosse la testa, ridendo.

...

"Tiff non deve ancora conoscere la madre di Caleb?" chiese Emily ad Hanna.

Hanna annuì. "Sto solo cercando di trovare il tempo. Mi agita."

"Dovrebbe conoscerla presto, voglio dire, ce n'è un altro in arrivo." sussurrò Aria.

Spencer annuì. "Sei a posto a riguardo?"

Hanna annuì. "Sì, lo sono. Insomma, volevo un distacco di quattro anni conunque ma non pensavo che l'avrei avuto, e Tiff è splendida e, sì, ne voglio un altro."

Emily alzò le sopracciglia. "Sei sicura?"

Hanna annuì ancora. "Sono completamente sicura. Insomma, guardate, ho perdonato Caleb, completamente, e lui si sente ancora di merda a riguardo. Sento che questo può farlo risollevare."

"È l'unica ragione?" domandò Aria.

Hanna scosse la testa. "Voglio un bambino. Non voglio che Tiff abbia quattordici anni quando avrò il prossimo. E sapete una cosa? Ho davvero del denaro con me questa volta."

"Hanna, onestamente, avresti potuto chiedercelo. Eravamo proprio lì." borbottò Spener.

Hanna sospirò. "Avrei potuto, ma voi fate già così tanto per Tiff e avete le vostre spese."

"Abbiamo sempre dei soldi da parte. Siamo brave a farlo, perché siamo solo noi. Tu hai una bambina, è diverso." sorrise teneramente Emily.

Hanna espirò. "Beh, Caleb ha i soldi, ed anche Claudia, perciò penso che andrò semplicemente di conseguenza."

"E sei a posto così?" chiese Aria.

Hanna fece spallucce. "Non ne sono sicura, preferirei fossero soldi proprio miei, che guadagnerei io, ma il fatto è che se volessi guadagnare bene, avrei bisogno della laurea, e sebbene preferirei che fossero miei, non può essere così perché il lavoro che avevo era terribile e... Ugh."

"Hai smesso per un motivo." le ricordò Spencer.

Hanna si stropicciò la faccia. "Avrei dovuto smettere più presto e trovarne semplicemente un altro. Sono un'idiota per averlo continuato."

"Han," iniziò Emily, "tu non sei un'idiota. Hai fatto quello che era necessario fare."

Hanna mugolò piano. "Dio, l'ultima cosa che penseresti è che il capo sia un pervertito e che tenti di stuprarti."

"Caleb lo sa?" chiese Aria.

Hanna scosse la testa. "No, non lo sa. Ho completamente bloccato la cosa dalla mia mente. Non voglio che lui sappia, non dovrebbe sapere. È una cosa passata. Se fosse successo, gliel'avrei detto, ma non è successo. Chissà, magari ho un'idea sbagliata..."

"Dovrebbe sapere." fece Spencer. "So che Toby vorrebbe saperlo."

Hanna fece un bel respiro, permettendo alle lacrime che si stavano formando di scomparire. "C'è già tanto sulle sue spalle, non voglio affondarlo con questo."

"Se pensi che lui non adori completamente te e Tiff, allora ti stai sbagliando di grosso, Hanna." assicurò Aria. "Vi ama così tanto, non  penso che gli importi del peso sulle sue spalle e, decisamente, non lo sta affondando."

Hanna sospirò, facendo spallucce. "Glielo dirò. Darà di matto se glielo nascondo, o semplicemente andrà a prendere a pugni il capo."

"Non sarebbe una buona cosa?" chiese Emily.

Spencer rise. "Non quando Toby l'ha già picchiato."

Le quattro ragazze risero.

  
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