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Autore: Vanexius    12/12/2014    2 recensioni
''Anticamente si narrava che arroccato al nostro mondo ci fosse un altro mondo completamente opposto al nostro e l unico accesso era una cosa fin troppo comune per pensare che quella fosse una finestra: lo specchio. (...)''
Genere: Avventura, Mistero, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Anticamente si narrava che arroccato al nostro mondo ci fosse un altro mondo completamente opposto al nostro e l'unico accesso era una cosa fin troppo comune per pensare che quella fosse una finestra: lo specchio. 
Questo mondo, chiamato ''Nuova Terra'', era protagonista di numerose leggende e di fatti di cronaca che parlavano di gente che fosse riuscita a vederlo o addirittura di aver incontrato o parlato con un'abitante della Nuova Terra. Ma come tutti sappiamo, una leggenda è pur sempre un racconto di pura fantasia senza che la scienza abbia confermato nulla.
Ma se vi dicessi che fosse tutto vero? Che la Nuova Terra è davvero reale e sia collegata attraverso di noi mediante gli specchi? 
Certo, ognuno è libero di non crederci ma non per i nostri sfortunati protagonisti. 
Sembra strano ma esiste, infondo, un metodo per entrare e uscire dal mondo senza subire danni fisici per via del continuum spazio-temporale. E proprio da qui che incomincierò a parlarvi della vita di due giovani ragazzi che non hanno nulla in comune, se non lo stesso destino.
Iniziamo con il giovane, Ronald. 

Londra vittoriana, anno 1839. 

Qui un giovane ragazzo dai capelli bianchi, con indosso un sorabito pregiato di altrettanta stoffa biege e un lungo pizzo bianco che ricuciva la fine dell'indumento, aspettava l'arrivo imminenta di sua zia Gabriella direttamente dall'Italia. Camminava avanti e indietro abbastanza nervoso perchè era nettamente in ritardo. L'indicatore segnava le 16.50 e doveva essere lì già per le 16.30! Cercò di calmarsi mentre la sua cameriera, Mary, guardava con occhio attento e scrutatore le carrozze che passavano, individuando la carrozza della zia.
- Eccola! Signorino Ronald, preparati! -  Aggiuse Mary, facendo cenno a Ronald di avvicinarsi. 
- Per fortuna! - Esclamò il ragazzo con le ridacchiate di Mary in sottofondo.
La carrozza si fermò davanti al lungo colonnato di colonne in stile dorico e il cocchiere scese per aprire la porta alla zia. Gabriella era elegante come al solito: sorabito blu, pizzi bianchi, lunga gonna blu e con un diadema rosso incastonato in una collana, ultimo regalo di suo marito. 
Era da un sacco di anni che non la vedeva e si aspettava orami che fosse diventata una vecchietta decrepita e con la mente offuscata, invece si trovò di fronte a lui una donna con pelle dorata e liscia e perfettamente in sè. Solo una larga striatura di capelli bianchi denunciavano l'età. Si manteneva benissimo!
- Oh, adorato nipotino mio! - Si diresse verso il bianchi che prima venne torturato un po' con la cosa che fanno tutte le zie, la tirata delle guancie, prima di stringerlo in un abbraccio caloroso. 
- Z-Zia, anche per me è bello rivederti! - Reclamò - Ma così mi fai male... - 
- Scusami tanto, pasticciotto! -
Odiava follemente quand qualcuno lo chiamava con quei nomiglino sdolcinati, ma che ci poteva fare, era pur sempre sua zia!
- Ti ho portato un regalo comunque! - 
- Un.. regalo? - 
- Sì, un meraviglioso specchio! - 
- Uno.. specchio? E che ci dovrei fare con uno speccho?! - 
- Un ''esperiemento'' - 
Sua zia era sempre stata una persona affascinata dell'occulto, dei riti e di altre cose abbastanza macabre, quindi ebbe paura alla parola esperimento. Gli saltò il cuore in gola e deglutì per farselo scendere. 

Il cocchiere fece scendere lo specchio, ben impacchettato in un bellissimo lenzuolo di cotone bianco. La curisotà saliva facendo a gara con la paura, infondo che sarà mai?
Salito lo specchio in camera sua, di elegante aveva tutto: decorazioni in volute placcate in oro vero, con sotto dei poggiatoi che finivano con la punta arrotondata verso su, anch'essi oro. 
- Tranquillo, non essere nervoso! Domani ne parleremo con calma.  - Ridacchiò la zia, uscendo con maestria dalla camera insiema al cocchiere e a Mary. 
- Va bene. - Risponse nervosamente Ronald, fissando quello specchio che di pauroso non aveva nulla. - Chissà cosa sarà.. - 
   
 
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