Storie originali > Introspettivo
Ricorda la storia  |      
Autore: DO4PE    13/12/2014    0 recensioni
"Le sorprese non finiscono mai!" sussurra papà entrando dalla porta. Posa le buste della spesa e guarda me e mia sorella. Infila la mano nel giaccone e caccia due ovetti di cioccolato. Ce li porge e posso assaporare il cioccolato anche senza morderlo, una piccola felicità. "Visto? Non finiscono mai."
Genere: Angst | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Tengo molto a questa storia perché in parte è autobiografica. Fatemi sapere se vi piace! c:
----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------


Claudio ora è adulto, ha una sua casa, una famiglia, un lavoro come quasi tutti. Le figlie pensano che lui non abbia amici ma va bene così. In realtà ne ha uno solo che si chiama Gennaro e Gennaro sembra non esserci mai o forse è il contrario. In realtà non hanno bisogno di comportarsi come normali amici, perché sono uno il pilastro dell'altro. Sanno quando devono esserci, anche se probabilmente ad entrambi piacerebbe vivere più vicini.
Gennaro realizza presepi e sa montare parquet; a lui Claudio pensava mentre poggiava le lastre del suo laminato sul pavimento della cucina, ma alla fine l'ha montato da solo e nessuno s'è lamentato, sebbene non fosse un capolavoro. Ma Claudio ha avuto bisogno degli occhi scuri e fraterni di Gennaro quando sua madre è deceduta; non l'ha chiamato, Gennaro è arrivato come la pioggerella nell'afoso caldo estivo.

Vittoria guarda le persone che le sono intorno ma non riesce ad ascoltare ciò che dicono. Fiumi di parole di circostanza. "Riguardati e salutami Patrizia" dice una donna che Vittoria non ha mai visto. "Vi servirò" risponde papà e Vittoria non ha mai sentito quelle parole pronunciate da altre bocche se non quella di suo padre; è persino arrivata a dubitare che quell'espressione esista veramente. Ma lo sguardo di suo padre la riporta alla realtà: è seduto sul divano e la fissa ma non guarda lei, in realtà non guarda lei. Guarda attraverso di lei, attraverso il muro, attraverso il portone del palazzo e pensa a tutto ciò che ha perso e che non avrà mai più indietro. Cerca di sorridere perché piangere non gli si addice, ma Vittoria lo sa e se avesse la forza di controllare ciò che accade intorno a lei lo abbraccerebbe veramente, con amore, non come fa di solito.

Può sembrare strano, ma oggi, dopo due anni dalla morte della nonna, Vittoria si è trasferita nella stanza di quest'ultima e non riesce a dormire in nessun altro letto della casa. Odia gran parte dei mobili in questa camera tranne uno, quello delle lettere, che però non apre da tempo per paura di rivedere la grafia tremolante e dolce della nonna. Oggi però si sente abbastanza forte e in ogni caso può sempre chiudere il cassetto e guardare oltre. Alcune già le ha lette, ma una ha una scrittura diversa, maschile. "caro Antonio"; non è della nonna. Legge le parole con insaziabile curiosità, ma si ferma all'ultimo rigo: "vi servirò".
  
Leggi le 0 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Introspettivo / Vai alla pagina dell'autore: DO4PE