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Autore: Demetria_    13/12/2014    0 recensioni
Se un pomeriggio la tua immaginazione porta a chiederti come sia nata una canzone, beh, prendi un foglio e scrivi.
Genere: Fluff, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Per un attimo i ricordi della serata si offuscano con i sogni della notte, poi l'assenza di peso sul mio braccio mi riporta al presente. Apro immediatamente gli occhi e un dolce viso sta fissando il mio, sorridendo.
"Vinto io" dice, prima di lasciarmi un veloce bacio sulle labbra e alzarsi dal letto. Giro la testa verso destra e il comodino marrone mi ricorda che la stanza non fa parte del mio appartamento.
"Il tuo telefono non fa altro che illuminarsi, Harry" si piega verso una delle scarpe e se la infila, mentre con l'altra mano raggiunge i capelli e se li lega in una coda. La mia mente si trova di nuovo immersa nelle avventure della sera precedente.
"Che ore sono?" chiedo, tirandomi su col busto, ma pur rimanendo seduto sul letto. Lei sbuffa e si arriccia un ciuffo di capelli dietro l'orecchio.
"E' tardi" sbuffa di nuovo e si infila la giacca nera che devo averle sfilato non appena siamo entrati in stanza "perciò, pensi di accompagnarmi tu all'areoporto?" mi metto una mano tra i capelli e mi mordo un labbro.
"Oppure.." provo a parlare, ma lei ha già preso in mano la sua borsa grigia orrenda.
"No, Harry. Non dovrei nemmeno essere qui." mi stiracchio le braccia, ma non azzardo ad alzarmi dal mio posto. Penso all'intensa giornata che mi aspetta e un piccolo mugolio esce dalla mia bocca. "Non mi fai pena; anche tu hai da fare, ricordi?" adesso è ferma in piedi in fondo al letto, con le braccia conserte e gli occhi stretti a una fessura: non posso fare a meno di ridere, non è di certo un tipo che prenderesti sul serio, neanche in quel modo. "Puoi essere serio per una volta, per favore?"
"Sono serio" mi schiarisco la voce e con estrema lentezza gattono verso di lei. "Dovresti restare, dopotutto potrei presentarti agli altri." Noto con piacere che un guizzo le ha attraversato gli occhi, quando le prendo una mano e ne bacio il dorso. L'intensità del mio lavoro non ha aiutato la nostra già instabile relazione e le insicurezze ci hanno travolto come una tempesta, una di quelle brutte. Ma so con certezza, che ho bisogno di lei, soprattutto ora.
"Harry.." la voce già trema e un sorriso appare naturale sul suo volto, quando inizio a tirarla verso di me. Le mie mani si posano sui suoi fianchi e le faccio spazio tra le mie gambe, appoggiandola contro il mio petto.
"Ci stai?" le domando, baciandole poi la fronte.
"Il tuo crescente bisogno di affetto mi stupisce"
"Dovrei prenderlo come un 'Si Harry, certo che rimango, per te' giusto?" mimo la sua voce e lei mi regala una risata, una di quelle leggere e tenere; una di quelle di cui ti innamori perdutamente.
"Non parlo così! Devi piantarla" mi colpisce una spalla con il suo piccolo pugno e mi sorprende in modo spaventoso, come io possa ridurmi per una ragazza. Per questa ragazza. Le do un bacio e la sento ridere contro la mia bocca, il suo petto che si contrae e vibra a contatto col mio. Quando la lascio, sospira e si toglie le scarpe e la giacca, ributtandole dove erano all'inizio. "Resta il fatto che ho comprato un biglietto aereo e"
"Sh." mi allungo e afferro il telefono, staccandolo dalla spina per la corrente "cambio il tuo biglietto per casa, vieni con me." lei mi sorride e non posso fare altro che sperare in un altro giorno così, in un altro risveglio frastornato e sorprendentemente tranqullo, senza preoccupazioni e stress. In un risveglio con lei al mio fianco e nient'altro tra noi.
  
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