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Autore: MiaBlack    14/12/2014    14 recensioni
Seguito di "Carpe diem tutto accade per una ragione"
La storia si colloca nella seconda stagione, Felicity conosce già Oliver. ma Oliver non se lo ricorda, non ha riconosciuta la bella informatica e lei non si prodiga a farsi riconoscere anzi cercherà di evitare che lui lo scopra, ma Felicity nasconde un segrete un grosso segreto. Cosa accadrà quando il suo segreto sarà sul punto di essere rivelato, quanto sarà disposta a fare perchè Oliver non venga a sapere quello che nasconde.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Felicity Smoak, Nuovo personaggio, Oliver Queen, Un po' tutti
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Buongiorno a tutti,
prima di lasciarvi al capitolo devo dire una cosa:
AUGURI MARIAROSARIA!!!!!!!!!!!

Goditi il tuo capitolo!

Capitolo 23: restare o andare

Oliver uscì dal salotto e si scontrò con Thea che ferma poco distante dalla porta lo stava guardando, li accanto c'era Roy che gli fece un cenno, come per scusarsi, non era riuscito a portare via la ragazza evitando che lei sentisse la conversazione che aveva avuto con la madre.

-Che sta succedendo Ollie? - chiese la giovane guardando il fratello, quando lo aveva visto entrare in sala dove c'era la madre aveva esultato pensando che i due avrebbero chiarito qualunque cosa fosse successa tra loro, invece i due avevano litigato ancora.

-Thea... - iniziò Oliver, non aveva idea di cosa fosse riuscita a sentire della conversazione.

-Tu hai due figli? - chiese di getto, sapeva che il fratello non era un santo e che prima che partisse aveva avuto molte ragazze, ma non aveva mai creduto che avesse messo incinta qualcuna.

-Si. - annui.

-Come? Voglio dire, con chi? - chiese lei sorpresa.

-Felicity... -

-Quella Felicity? La sua segretaria? - Oliver annui nuovamente sospirando.

-Si è la stessa ragazza che mi ha fatto da tutor. - spiegò.

-Okay e tu non ne avevi idea? Voglio dire, Oliver come hai fatto a non sapere di averla messa incinta? Ma dove ce l'hai la testa? -

-Thea non è così semplice okay, lascia stare. -

-Questa è una famiglia di matti! Nessuno che si prende le proprie responsabilità... -

-Thea.. non ho intenzione di abbandonare Felicity ne tanto meno i miei figli, sono un amore e li adoro di già. - Oliver si avvicinò a Thea e le posò le mani sulle spalle sorridendole.

-Ti farò conoscere i tuoi nipoti e sarai una zia fantastica, ma ho bisogno di un po' di tempo. - Thea sorrise e lo abbracciò.

-Sono contenta, mi sembri veramente felice. - ammise lei osservandolo attentamente.

-Lo sono. Ora devo andare da loro... - i due fratelli si abbracciarono ancora una volta prima di separarsi e andare ognuno per la propria strada.

Oliver aveva approfittato del fatto di essere a casa per prendere un po' di vestiti, Dig era fuori e lo aspettava all'auto.

-Felicity mi ha mandato un messaggio ha già preso Robert e Hope ci aspetta a casa... - disse velocemente leggendo il messaggio della ragazza.

-Vorresti dire che: ti aspetta a casa. - rispose Diggle sorridendo divertito.

-Hai capito! Ma perché non ci ha aspettato al covo? Non è così tardi... - borbottò Oliver guardando ancora una volta l'orologio al polso.

 

Diggle lasciò Oliver sotto casa di Felicity poi se ne andò, Layla era in città quella sera e Oliver l'aveva convinto ad andare da lei, avrebbe protetto lui Felicity e i bambini.
Mentre si avviava verso la porta di casa Oliver continuava a pensare a quello che era appena successo, non tanto con sua madre, lei era un problema gestibile. Il vero problema era Slade, la sua minaccia era già spaventosa prima di scoprire di avere due figli, se avesse scoperto la loro esistenza non ci avrebbe messo molto a usare loro per la sua vendetta, tirò fuori le chiavi che Felicity gli aveva dato quella mattina per poter entrare e uscire a suo piacere. Oliver in quel momento si sentiva in una posizione scomoda, non voleva lasciare Hope e Robert, non ora che li aveva trovati, ma Slade era troppo pericoloso, entrò in casa, stranamente c'era una quiete sospetta, non c'era mai tutto quel silenzio quando in casa c'erano i bambini.

-Forse non sono tornati... - borbottò Oliver togliendosi il cappotto, l'ipotesi fu però subito bocciata, la borsa di Felicity era appoggiata sul mobile e i giubbotti di lei e dei bambini erano attaccati.

-Robert? Hope? - chiamò cautamente, i muscoli si erano tesi pronto a difendersi in caso di pericolo.

-Papà? - Robert era uscito dalla cucina con in mano un biscotto e lo guardava.

-Ciao... - gli sorrise e lo prese in braccio il bambino sorrise e si lasciò tirare su.

-Vuoi? - chiese offrendo uno dei biscotto che aveva in mano, Oliver scosse la testa .

-Mangialo pure tu. Hope? - chiese accigliandosi, nonostante i figli fossero tanto diversi e non andassero sempre d'accordo, era difficile non vederli insieme anche dopo una litigata i due rimanevano nella stessa stanza senza parlarsi o guardarsi, ma comunque restavano insieme.

-In salotto sta leggendo... - rispose Robert alzando le spalle come se non trovasse divertente il passatempo della sorella.

-E la mamma? - chiese cauto, il suo presentimento che fosse successo qualcosa ormai si era trasformato in certezza.

-Si è chiusa in camera... quando fa così è meglio lasciarla sola... - rispose rabbuiandosi Robert, lanciando uno sguardo alla porta chiusa.

-Vado io a parlare con la mamma... - Oliver diede un bacio sulla testa di Robert posandolo a terra, mentre Robert tornava in salotto Oliver andò da Felicity, si fermò davanti alla porta indeciso se bussare o meno, alla fine aprì ed entrò.

La camera era al buio, Oliver individuò Felicity seduta sul letto, stava con la schiena appoggiata alla spalliera e abbracciava le gambe stringendole al petto, la testa era appoggiata tra le ginocchia.

-Ehy... - Oliver si avvicinò sedendosi accanto alla ragazza, che sembrava non averlo sentito.

-Felicity, che succede? - chiese Oliver abbracciandola.

-Non lo so... Prima quando ho sentito la voce di Slade... ho avuto paura... - balbettò, aveva sentito tutta la conversazione che i due uomini avevano avuto fuori di casa e ora era spaventata, non tanto per lei, ma per i suoi figli e per Oliver.

-Felicity, dovresti parlare di quello che è successo con Walter... ti farebbe bene... - vederla li rannicchiata in quel modo gli faceva male, se non avesse parlato di quello che le era successo probabilmente non lo avrebbe mai superato.

-Cosa ti ha promesso? -

-Felicity...- iniziò lui, non voleva dirglielo, non voleva aggiungere anche quello alle sue tante preoccupazioni.

-Dimmelo... - finalmente alzò la testa e guardò Oliver dritto negli occhi, voleva sapere a cosa stava andando incontro,quando guardò gli occhi del giovane vide la paura e la profonda sofferenza, di qualunque cosa si trattasse anche lui ne era spaventato.

-Mi ha promesso che mi avrebbe tolto tutte le persone a cui tengo.. - la ragazza si limitò ad annuire senza dire niente.

-Felicity io... - Oliver provò a dire qualcosa, ma lei si alzò dal letto e si allontanò da lui, sapeva già quello che le stava per dire, conosceva Oliver meglio di quanto lui conoscesse se stesso.

-Oliver, non posso dirti quello che devi o non devi fare... Ma se te ne andrai non è detto che quando potrai tornare i tuoi figli saranno disposti ad accettarti ancora... - Oliver la guardò in silenzio, aveva capito quello che le voleva dire: era troppo pericoloso, se Slade scopriva che lui aveva due figli e che lui amava disperatamente Felicity non avrebbe esitato a ucciderli per vendicarsi.

-Felicity aspetta.. Slade è pericoloso è completamente impazzito dopo che gli abbiamo dato il mirakuru, lui... - Felicity si fermò sulla porta della camera.

-Non è standoci lontano che ci proteggerai... Fai quello che credi meglio... - uscì lasciando Oliver li a pensare. Rimasto solo anche Oliver uscì dalla stanza, Felicity si era chiusa in bagno e ora sentiva l'acqua della doccia scorrere, fissò la porta chiusa, aveva ragione, se se ne fosse andato ora non era detto che in futuro sarebbe potuto tornare da loro, non poteva entrare e uscire dalle loro vite come voleva, doveva decidere se restare o andare per sempre.

Robert e Hope erano in salotto e stranamente tranquilli giocavano tra di loro, avevano devastato il salotto smontando divani e lanciando coperte a destra e a manca creando un fortino con coperte e cucini.

-Avanti mostrami quello che sai fare! - urlò Hope che in piedi sul tavolo guardava il fratello.

-La mia mira è imbattibile! - rispose Robert che aveva in mano un arco giocattolo e stava prendendo la mira contro un cuscino, la freccia scagliata dall'arco giocattolo non arrivò a destinazione, ma cadde a terra a metà strada.

-Andiamo Robert, avvicinati o staremo qui tutto il giorno! - sbuffò Hope annoiata, non doveva essere la prima volta che il bambino tentava quella mossa e la falliva miseramente.

-Non è colpa mia... - borbottò Robert andando a recuperare la freccia.

-Andiamo Robin Hood non sbaglia un colpo, se continui così lo faccio io Robin! - continuò Hope mettendosi a sedere sul tavolo e lasciando che le gambe dondolassero nel vuoto.

-Che accidenti state facendo? - Oliver osservò i due curiosi, Hope sorrise e gli indicò la televisione dove c'era Robin Hood che stava portando in salvo Lady Marion.

-Stiamo giocando a Robin Hood..- spiegò Robert mostrandogli l'arco che teneva in mano.

-Lui fa Robin e io Marion, ma a Robert non riesco colpire la guardia e salvarmi... - borbottò mettendo il broncio, a Hope non riusciva bene la parte della principessa da salvare, sarebbe diventata quel tipo di ragazza che si sarebbe salvata da sola.

-Ti insegno se vuoi. - si propose Oliver accucciandosi accanto a Robert, con il bambino non aveva ancora instaurato un grande rapporto, solitamente si tirava indietro quando lui si avvicinava, ma quella mattina sembrava ben disposto nei suoi confronti.

-Ti riesce? - chiese il piccoletto sgranando gli occhi per la sorpresa, Oliver annui sorridendo.

-Si fa così... - aiutò Robert ad impugnare per bene l'arco e a sistemare la freccia nell'apposito buco che c'era nell'arco, insieme tirarono la corda e la lasciarono andare, la freccia percorse il breve tragitto e andò a scontrarsi contro il cattivo-cuscino.

-L'ho colpito! - esultò Robert iniziando a saltellare felice di essere riuscito a centrare il cattivo.

-Incredibile! Voglio provare anche io!- con un salto Hope scese dal tavolo e corse verso Oliver curiosa di provare a tirare con l'arco.

-No! Tu sei una ragazza non puoi tirare con l'arco..- la fermò Robert serio.

-E chi lo dice? Io posso fare tutto quello che voglio! - annui convinta Hope, se c'era una cosa che non sopportava era quando la gente le diceva cosa poteva o non poteva fare e la situazione peggiorava se a proibirle di fare qualcosa era il fratello.

-Robert, fai provare anche Hope... - fece Oliver, era la prima vera litigata a cui assisteva e alla quale doveva fare da arbitro, solitamente c'era sempre Felicity o Dig nei dintorni che intervenivano e fermavano i due prima che la situazione degenerasse.

-No, l'arco è mio... - ribattè il bambino accigliandosi.

-Lo sai che le cose in casa sono di tutti! La mamma lo dice sempre...- ribattè Hope.

-Si, ma tu i tuoi computer non me li fai toccare e io non ti faccio toccare il mio arco...- rispose prontamente Robert, Oliver riconobbe che la situazione aveva un senso, ma capiva anche che dare a Robert un computer era come darlo ad un uomo delle caverne, anche Felicity si rifiutava di fargli toccare i computer soprattutto quelli al covo.

-Sai Robert, anche la mamma non mi fa usare i suoi computer. - disse sorridendogli comprensivo, Robert lo guardo sorpreso.

-Veramente? - annui contento di aver distratto i due dalla litigata.

-Dice che glieli rompo... però io le mie cose gliele faccio usare lo stesso. - aggiunse, non era proprio vero, Felicity non toccava le sue frecce o l'arco, ma non lo faceva perché lei non voleva, lui non glielo aveva mai proibito, anzi ora che ci pensava l'avrebbe voluta vederla tendere l'arco.

-E va bene... tieni... - borbottò scontroso passando l'arco a Hope che tutta felice lo prese. Decisa Hope provò a scoccare una prima freccia da sola, ma la freccia le ricadde ai piedi.

-Ti aiuto! - proprio come aveva fatto poco prima con Robert, Oliver aiutò la figlia a scoccare la freccia.

-Ci sono riuscita! - esultò lei, l'oggetto era volato fino al cuscino e lo aveva colpito.

-Papà, ma la mamma? - chiese di punto in bianco Robert.

-Si sta facendo una doccia.- rispose Oliver, sentiva ancora l'acqua scorrere, non sapeva se preoccuparsi o meno, ma decise di non pensarci in quel momento.

-Avete litigato? - chiese preoccupata Hope.

-Non proprio... - i due bambini si guardarono accigliati e poi tornarono a guardare il padre cercando di capire cosa stesse dicendo.

-Sediamoci... - scavalcando i cuscini a terra e gli altri giochi i tre si sedettero sul divano, o almeno su quello che ne restava.

-Che cosa è successo? Non l'hai fatta piangere vero? - chiese Robert, per un attimo a Oliver il figlio era sembrato veramente minaccioso.

-No... è solo che... c'è una persona cattiva, che ce l'ha con me... - iniziò Oliver, era difficile spiegare quella situazione a due bambini, già era stato difficile spiegarla a Diggle e a Felicity.

-Cosa gli hai fatto? -

-E' difficile da spiegare... Una persona cattiva ora vuole fare male a tutte le persone a cui tengo, ho paura che rimanendo con voi potrei mettervi in pericolo... - spiegò alla meglio Oliver, non sapeva quanto di quel discorso fosse stato compreso dai figli.

-Ci vuoi lasciare? - chiese Robert mostrando uno spiccato intuito che sorprese Oliver.

-Non vorrei, ma non voglio che voi siate in pericolo per colpa mia... - rispose, non voleva lasciarli, non ora che li aveva trovati, ma Slade era completamente pazzo non si sarebbe fermato nemmeno davanti a due bambini.

-Pensi veramente che se tu non sei con noi lui ci lascerà stare?- chiese dubbiosa Hope, quella era la stessa cosa che gli aveva detto anche Felicity.

-Probabilmente no. - rispose, Slade non si sarebbe fermato anche se lui stava lontano dai bambini.

-Allora rimani con noi, se rimani con noi potrai proteggerci! - Robert sorrise mentre si metteva in ginocchio sul divano così da arrivare all'altezza del viso di Oliver, il ragionamento dei due bambini era giusto, andare via non era la mossa migliore da fare, li avrebbe lasciati indifesi da un possibile attacco.

-Avete ragione... - ammise.

-Non vai via? - chiese Robert sorridendo, Oliver scosse la testa felice di quella gioia che leggeva negli occhi di Robert.

-Papà... io ho fame! - gli disse Hope lanciando un occhiata verso la camera della madre.

-Prepariamo la cena noi, poi chiamiamo la mamma quando è pronto. -

L'idea di Oliver di preparare la cena fu accolta con successo, i bambini si precipitarono in cucina seguiti da Oliver che sperava di non bruciare casa.

-Cosa prepariamo? - chiese Hope tutta contenta, Oliver guardò cosa c'era in frigo e optò per qualcosa di semplice, un po' di pasta al pomodoro e di secondo una frittata con le patate fritte, i bambini accettarono il menù proposto, era facile accontentarli Felicity aveva fatto un lavoro splendido con entrambi. Robert e Hope si occuparono della tavola mentre Oliver iniziava a preparare la cena.

-Noi abbiamo finito! -

-Sistemate il salotto se lo vede vostra madre darà di matto... - nella foga di preparare la cena si erano completamente dimenticati delle condizioni in cui avevano lasciato il salotto.

-Hope corriamo! - i due corsero via terrorizzati dalla possibile reazione della madre.

 

-Vedo che hai deciso di rimanere... - Oliver sobbalzò spaventato, il cucchiaio che aveva in mano gli scivolò tintinnando sul ripiano, dietro di lui c'era Felicity che lo guardava con un sorriso divertito, non era facile prendere di sorpresa Oliver.

-Si, non voglio perdere ne i miei figli, ne te... - rispose lui, ormai aveva rinunciato a negarlo amava Felicity e non voleva perderla.

-Vedo che sei riuscito ad imparare a gestirli... - commentò indicando con la testa il salotto dove i due bambini stavano sistemando.

-Si, ma uso la loro paura per le tue sfuriate... - ammise Oliver sorridendo e facendo sorridere di conseguenza anche lei.

-Non ti preoccupare anche Dig usa quella tecnica... Imparerai a fare il padre, ci vorrà solo un po' di tempo, ricorda sempre se dici no, fa che rimanga sempre no, non cambiare mai idea per sfinimento o sarai in loro potere... -

-Vedrò di ricordarmelo. - sorrise a quel suggerimento, Felicity lo avrebbe aiutato, sarebbe stata sempre accanto a lui e con il suo aiuto sarebbe diventato un padre perfetto.

-Mamma! - Hope come un fulmine era arrivata in cucina saltando in braccio alla madre, Robert guardò la sorella imbronciato, Oliver lo afferrò e lo prese in braccio.

-Avete sistemato? - chiese mentre il broncio di Robert veniva sostituito da un enorme sorriso.

-Si. -

-Allora possiamo cenare? Il profumo è arrivato fino in camera e mi ha costretto a venire a vedere se qualcuno aveva sbagliato casa. - Hope rise alla frase della madre.

-Non sono un caso perso come credi. - affermò Oliver.

-Lo scopriremo, per ora sembra tu sappia cucinare, e questo è decisamente un colpo di scena. - Hope e Robert ridacchiarono.

-Papà la mamma ti prende in giro, tu non dici nulla? - chiese Hope sperando che l'uomo rispondesse.

-Purtroppo tua madre ha ragione Hope...- borbottò Oliver, non c'era modo di rispondere a Felicity, la sua vita era sempre stata in mezzo al lusso, aveva gente che gli cucinava e che puliva per lui, ma dopo essere stato su quell'isola da solo aveva imparato ad arrangiarsi come poteva.

-A lavarsi le mani e vediamo se il sapore è all'altezza del profumo che si sente... - come furono messi giù i due corsero verso il bagno.

-Corrono sempre? Non si stancano mai? - chiese Oliver vedendo i due sparire.

-Se li vedi stanchi fammelo sapere, per quel che ne so non si fermano un attimo e credo che questo lo abbiano preso da te. - disse decisa puntando un dito contro il petto di Oliver facendolo ridere.

-Felicity... - la ragazza si era allontanata da Oliver e aveva iniziato a sbirciare il contenuto delle pentole curiosa di vedere da dove arrivasse il profumo che l'aveva attirata fuori dalla camera.

-Mhm? - rispose distratta.

-Grazie... - sentendosi ringraziare Felicity si voltò riportando l'attenzione a Oliver che la guardava con la sua espressione seria, gli occhi però brillavano di una luce che raramente Felicity gli aveva visto, era chiaro che il ragazzo era felice.

-Per cosa? -

-Perchè non ti sei arrabbiata, perché nel momento in cui ho avuto dubbi non mi hai costretto a restare, ma mi hai dato la libertà di scegliere da solo... -

-Oliver, io ho fiducia in te, ammetto che avevo paura che te ne saresti andato, non ho molta fiducia nelle scelte giuste a breve termine... - quella ammissione gli strappò un sorriso, se doveva scegliere solitamente tendeva a fare sempre la scelta sbagliata.

-...ma se te ne fossi andato, so che l'avresti fatto solo perché pensavi di proteggerci e non perché non adori i tuoi figli.- Oliver rimase colpito da quel discorso, Felicity aveva in lui una fiducia che mai nessuno gli aveva dimostrato, una fiducia che nemmeno lui aveva in se stesso.

-Oliver, io ho fiducia in te, per entrambi, e non sono la sola a fidarmi di te.. Hope e Robert si fidano non deluderli ti prego. - annui piano prima di tirare Felicity tra le sue braccia e stringerla.

-Farò l'impossibile per non deludervi, ma ho bisogno di te.- ammise lui, non sarebbe andato molto lontano senza la sua Felicity, lei era la sua ragione, la sua coscienza e ora era anche il suo cuore, senza di lei, lui non sarebbe stato altro che un assassino solitario, ora invece si stava trasformando in un eroe e grazie a lei aveva una famiglia che gli voleva bene.

-Sono qui, non vado molto lontano... - gli rispose lei staccandosi leggermente per poterlo guardare negli occhi, Oliver le accarezzò la guancia lentamente.

-Felicity, l'idea che tu ti allontani da me, mi uccide, ho bisogno di te sempre, senza di te non sono nessuno. -

-Senza di me sei sempre la stessa persone Oliver, tu sei Oliver Queen, sei Arrow, un eroe che salva la città, sei un padre magnifico, ti sei improvvisato papà e nemmeno sapevi di esserlo e sei stato perfetto. Non hai bisogno di me...- iniziò lei voleva che Oliver credesse in se stesso come lei credeva in lui.

-Io ho sempre bisogno di te, se ti allontani io mi perdo, non so più cosa fare... voglio che tu rimanga sempre con me. - solo qualche giorno prima Oliver le aveva chiesto di restare da lei, non per sempre ma solo fino a che non fosse stata al sicuro, ma più passava il tempo in quella casa, più stava con i bambini e viveva quella quotidianità con loro e con lei, più capiva che una volta che tutto fosse tornato tranquillo non avrebbe potuto fare a meno di tutto quello.

-Oliver, un passo alla volta. - gli rispose lei prendendo le distanze. Il rumore dei passi dei bambini che tornavano in cucina interruppe quella conversazione, non capiva perché Felicity si tirasse indietro in quel modo, le aveva detto che l'amava più volte ma tutte le volte lei non sembrava crederci veramente.

-Eccoci, mangiamo? - Robert e Hope apparvero sorridenti.

-Tutti seduti al proprio posto! - esclamò Felicity indicando il tavolo apparecchiato, Oliver la guardò, lui era di passaggio e non aveva un posto suo al tavolo.

-Mamma, ma papà dove si siede? Lui non ha un posto suo! - Hope si era accomodata davanti al fratello e fissava la madre pensierosa.

-Avete apparecchiato voi due, dove avete messo il piatto? - la logica con cui aveva risposto aveva sorpreso Oliver, non gli aveva dato la risposta, aveva fornito alla figlia uno strumento per dedurlo da sola.

-Al posto della nonna. - rispose Hope indicando il posto a capo tavolo tra i due bambini.

-Allora per ora può sedersi li. - rispose Felicity sorridendo ai figli, Oliver rimase ferito da quelle parole, il posto a tavola era come la sua presenza in quella casa: temporanea.

-Dovremmo comprare un tavolo più grande, quando tornerà la nonna papà non si può certo sedere in braccio alla nonna. - commentò Hope, Oliver guardò Felicity aspettando che lei dicesse qualcosa, loro lo volevano li permanentemente.

-Però potrebbe sedere la mamma in bracciò a papà! - rispose Robert, Hope annui all'idea del fratello.

-Bambini, basta. Raccontateci cosa avete fatto a scuola. - la cena passò tranquillamente tra i racconti dei due bambini che si accavallavano tra di loro in cerca dell'attenzione dei genitori, Oliver non era abituato a quella situazione, il leggero caos che aleggiava attorno al tavolo e le risate dei due bambini era una situazione nuova ma che gli piaceva, non avrebbe rinunciato a quei momenti.

Continua...

Eccoci alla fine del capitolo 23, che dire spero vi sia piaciuto a tutti, ora passiamo ai punti salienti
_THea ha scoperto dei bambini e Oliver le promette di farglieli conoscere, quindi alla domanda ci saranno scene con Thea e i bambini, la risposta è ovviamente si.
_Le paure di Oliver e quelle di Felicity non sono poi troppo diverse ognuno dei due ha paura per l'altro che amore che sono.
_I bambini che giocano a Robin hood? è stato un colpo di genio non ve lo aspettavate che lo inserissi in quel modo, Oliver che insegna ai due a tirare con l'arco... *o* 
_L'illuminazione divina per Oliver in questo capitolo arriva tramite i bambini, avete avuto paura che lo facessi andare via ammettetelo!
_Felicity che svela i segreti per fare il padre a Oliver... che teneri li voglio vedere anche nella serie!
_Ho fatto ringraziare Felicity da Oliver perchè non l'ha costretto a rimanere, secondo me è uno dei comportamenti più belli di Felicity, lei gli dice cosa pensa di qualcosa ma poi lascia a lui la compleata libertà di scelta senza giudicarlo e senza arrabbiarsi.
_Eccolo Oliver che vuole restare a casa Smoak chissà se lo accontenterà, per ora non fa nulla per dimostrare che sia definitiva, anzi accentua solo il fatto che non sia definitiva.

bene con questo ho finito!
Un bacione a tutti ancora auguri a Mariarosaria spero che il capitolo ti sia piaciuto e ora voglio un pezzo di quella torta!! v.v

A mercoledì
Mia
 
   
 
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