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Autore: Yuko otaku powa    14/12/2014    1 recensioni
Una fan fic ZoroxPerona (accennato, per chi la vuole c'è, se no potete vederla come un'amicizia molto intensa)
Riprendo un'altra volta il nostro insolito quadretto familiare Mihawk-Melissa-Zoro-Perona, per una piccola storiella di Natale (e come potevo non approfittarne!), lo so sono prevedibile, anche se alla fine non è poi così Natalizia..uhm...
Comunque qui teorizzo come Zoro si è fatto quella cicatrice (nooo i suoi bellissimi occhiii!).
Buon Natale a tutti, spero che vorrete leggere la mia storia!
Genere: Azione, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Drakul Mihawk, Perona, Roronoa Zoro
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Drakul Mihaw, Occhi di Falco.'
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Le rovine di Shikkearu sono conosciute come un luogo tetro, maledetto,

bagnate solo dal mare e dal sangue scaturito dalle sue battaglie.

La selva ombrosa proiettava ombre minacciose sulle montagne a strapiombo, nonostante nemmeno il più flebile raggio di sole riesca a penetrare nella fitta coltre di nebbia e nubi.

Potenti fulmini straziano il cielo illuminando un sinistro castello, abitato dal temuto Drakul Mihawk, il grande spadaccino.

Nessuno si aspetterebbe perciò, di sentire un'acuta vocina canticchiare allegramente per gli angusti corridoi, su per le torri per le scale a chiocciola, cosa che invece accadeva, e la furtiva melodia scivolava sulle pareti di granito, animate da decorazioni di cartoncino colorato comprate da Melissa nel suo ultimo viaggio sulla terra ferma.

Infatti la donna di tanto in tanto sbarcava sulle isole vicine per fare compere, nonostante il suo macabro marito fosse palesemente contrario.

Saltellò sull'ennesimo gradino facendo oscillare le code rosate, provocando un leggero scalpettio con i suoi stivaletti rossi.

Ma perché rovinarsi la giornata pensando a quel musone di spadaccino ed al suo stupido apprendista?

In fondo, Perona aveva tutti i motivi per essere allegra: per esempio, mancava meno di una settimana a Natale!!

A quanto pare la gaia festività veniva festeggiata persino da quel despota affetta-teste!!

Certo però, ce n'era voluto di tempo per convincerlo ad addobbare il castello, lei e Melissa avevano dovuto pressarlo per due settimane e, solo quando anche Zoro si era unito a loro con pigrizia, affermando che potevano fare ciò che volevano a patto che potesse allenarsi in pace, il moro aveva ceduto.

-Fi..ni..to!-cantilenò allacciando l'ultimo festone.

Sospirò soddisfatta per poi alzarsi in volo.

Era così eccitata che avrebbe potuto lavorare ancora per ore, certo, a patto che fosse un lavoro carino, s'intende.

Decise che sarebbe andata in camera sua a decidere che vestito indossare il giorno di Natale;

magari avrebbe potuto provare anche una nuova pettinatura...

-Anche quei due stupidi spadaccini dovranno prestarmi attenzione!- pensò sorridendo furbescamente, immaginando la scena.

La camera, un tempo spoglia e triste, era stata completamente riarredata da lei: aveva ridipinto la porta di rosso e portato un letto a baldacchino (aveva costretto Zoro a portarlo) poi aveva tappezzato le pareti e riempito di peluche e balze il tutto.

Fluttuò verso l'imponente armadio nero e iniziò a cercare freneticamente un abito grazioso.

Finalmente dopo un'accurata ricerca trovò un delizioso abito nero con una gonna a balze bianche, la scollatura a cuore.

Aggiustò un vecchio cappello personalizzandolo, poi prese in braccio il suo mini-kumachi e volteggiò un paio di volte per la sala, osservando la gonna gonfiarsi leggiadramente.

-Potrei portare i capelli sciolti!-cantilenò ancora, mettendosi davanti ad un grande specchio e sciogliendo le code, prese la spazzola ed iniziò ad accarezzare le ciocche rosate.

-Anche quello stupido pirata dovrà complimentarsi con me!!-esclamò, quasi gracchiando, con un non so chè di maligno.

Uscì in fretta e furia dalla stanza ed attraversò gli intricati corridoi, superando le prime due torri.

Il primo che raggiunse fu Occhi di falco, si avvicinò piano, ridacchiando leggermente.

Lui la guardò appena.

-Oooh ma che coincidenzaaa trovarti qui!-esclamò lei-Stavo facendo un giretto e tho, guarda qua!-

volteggiò esageratamente, così che potesse osservarla meglio, poi aspettò una risposta, una reazione.

Il moro sospirò scocciato ed aprì il giornale.

-Ohi, ragazza fantasma.-

-S-si?-

La fissò critico.

-Piantala di volteggiare, è fastidioso.-





Stupido, stupido, stupidoooooo!!”

Perona volava spedita per il castello, ricacciando indietro le lacrime di rabbia.

-Smettila di volteggiare è fastidioso, gna, gna, gna, gnha, gnaaaa...-

lui è fatidioso, lui è fastidioso, lui è fastidioso!” imprecò fluttuando furiosa.

Aveva le guance rosse come fuoco ardente dal fastidio, ma si poteva essere più insensibili!!?

Desiderare un po' di attenzioni era così sbagliato?!

Voler essere coccolati è chiedere troppo!?

uuuuuh che fastidioooo!!”


La rosa era così distratta che sobbalzò nel sentire delle lame sibilare nel cortile della fortezza.

Non era certo una novità, Zoro si allenava sempre, tutti i giorni, facendo seriamente preoccupare Melissa per la sua salute...

-Ma certo...!!-esclamò speranzosa.

Con Mihawk le era andata male, ma forse qullo spadaccino sarebbe stato più attento, si sarebbe accontentata di poco, del tipo frasi come : “ehi ma l'hai sempre avuto quel vestito?” o “ Mi sembri un po' diversa...” si dai, a questo persino quell'idiota poteva arrivare!!

Si avvicinò cercando si essere il più naturale possibile, per nulla intimidita dalle tre lame che saettavano fendendo l'aria.

Aveva sempre pensato che le cose forti e rudi non le piacessero, infatti, quando aveva trovato Zoro nella foresta era rimasta delusa, sperava in qualcosa di più grazioso, poi però scoprì che anche il verde sapeva essere carino a modo suo, ad esempio era adorabile il fatto che nonostante facesse il duro avesse un cuore tenero, e che quando si arrabbiava diventava buffissimo, anche quel suo perdersi sempre era carino, certo...a modo suo.

-Ehi, tu!-lo chiamò.

Fluttuò poco più in alto della sua testa, pronta a mostrarsi in tutto il suo splendore.

Lui non si voltò e continuò a tirare affondi nel vuoto.

-Ehi tuuuu!!-sbraitò infastidita, eh no così proprio non andava!

-Potrei avere un po' d'attenzione?!!-gridò.

Lui si fermò rimanendo di spalle, poi, lentamente si voltò e si portò le mani alle orecchie.

Si tolse i tappi nelle orecchie.

-E'? Che hai detto?-


Quella fu la goccia che fece traboccare il vaso.

-BASTAAA! QUESTO E' TROPPOOOO!!-singhiozzò prima di buttarsi a capofitto nella foresta, sparendo tra gli alberi.

Uffa, uffa, uffaaaa!! Non li sopporto, nessuno di loro!”

I rami e le spine le graffiavano la candida pelle ma non ci fece caso, anzi era quasi piacevole, sentire quel lieve dolore, forse nella speranza di dimenticare quanto si sentiva trascurata.

Tanto non gli importa niente di me!! Pensano solo alle spade ed ai combattimenti, a me non ci pensa nessuno!”

Rallentò per riprendere fiato e, singhiozzando, si rese conto di essersi allontanata molto.

-C-che strano...sig...non ero mai entrata in questa zona prima...sob...-disse piano asciugandosi una lacrima.

Non si sentiva per niente a suo agio, il petto sembrava dovesse esploderle, aveva usato il suo vero corpo perché non aveva neanche considerato l'idea di trasformarsi in fantasma ed era sola, sentiva la gola pizzicarle.

-Uhhh, stupidi, stupidi...-

Sentì un fruscio alle sue spalle, tra la selva.

Improvvisamente tutto le sembrò più grande e buio.

-C-chi è?-

Ogni rumore diventava sinisto, ogni ombra minacciosa.

Un'imponente figura emerse dalla fitta boscaglia senza vita.

-GHYAAAAAA!!-

Terrorizzata, Perona iniziò a fluttuare il più in fretta possibile, ma la creatura la inseguiva frantumando ogni albero o arbusto trovasse sulla propria strada, macinando la distanza che la ragazza aveva guadagnato.

Si avvicinava ad un vicolo cieco ed i rami di alcune piante l'avevano intappolata, stracciandole lembi della gonna e graffiandola selvaggiamente.

Tirò freneticamente il tessuto e si divincolò cercando di liberarsi, ma ogni sua mossa peggiorava la situazione e infittiva lagabbia di spine che la imprigionava, intanto la bestia continuava ad avvicinarsi.

Aveva due grandi occhi rossi, nel quale era difficile scorgere qualsiasi altra cosa diversa dal sangue, aveva le fattezza di un umandrillo ma era almeno il triplo dei normali animali.

Brandiva una spada medievale, persino più antica di quella di Occhi di Falco, e molto, molto più grande.

Sollevò l'arma, facendola risplendere di una crudele bellezza alla luce della luna.

Perché? Perché? Perché?”

Vide la lama avvicinarsi e chiuse gli occhi, un grido bloccato in gola che le impediva di dar voce alla paura;

voleva ancora fare così tante cose!

Voleva mostrare a Melissa il suo peluche di Kumachi, farsi portare da Zoro in giro per il palazzo, capire cosa ci trovasse Mihawk di tanto interessante in quello stupido giornale, ma soprattutto: voleva festeggiare il Natale tutti e quattro insieme.

-No!-

Sentì un canto di luce e metallo liberarla ed una schiena frapporsi fra lei ed il suo destino, delle gocce scarlatte cadere a terra .

L'umandrillo cadde all'indietro e la rosa sentì un respiro affannato di un ragazzo , aprì gli occhi e le mancò il fiato.

Zoro impugnava ancora le tre spade, inginocchiato a terra, distrutto, le bende sfilacciate ed il sangue che gli colava sulla guancia sinistra, un'orrenda ferita sopra l'occhio sinistro.

Le mancò il respiro.

Si era fatto colpire per lei.

Era colpa sua.

Svelto l'umandrillo sradicò un'abete e lo scagliò contro i due pirati, il verde affettò il tronco con facilità, ma ansimava e si reggeva a malapena in piedi, probabilmente aveva corso per raggiungerla e per colpa delle ferite non ancora completamente rimarginate il suo corpo era stremato.

La bestia stava per aggredirli quando due paia di occhi dorati guizzarono nelle tenebre stendendo il mostro che cadde a terra, incosciente.

-Roronoa, ti avevo detto di non essere avventato!!-lo rimproverò Mihawk avvicinandosi furioso al volto dello spadaccino osservando la ferita.

-State tutti bene?-continuò Melissa accostandoglisi.

-Si...solo un graffio.-sbuffò il verde, la voce ridotta ad un sussurro.-Almeno sono arrivato in temp...-

-ZORO!!-

Il verde cadde a terra privo di sensi.

-Roronoa!-

-Presto, dobbiamo portarlo subito al castello!-



-Uuuh...-

-Basta, ti ho detto di piantarla!-

-M-ma io...uuuuh...-

Davanti ad un monumentale albero di Natale due ragazzi, seduti l'uno di fronte all'altra aspettavano sulle sedie decorate in pelle rossa l'arrivo di altri due abitanti del palazzo, osservando uno l'imponente lampadario e l'altra le decorazioni sui tovaglioli.

-...ma...ma!..uuuuh...-

Zoro sbuffò infastidito.

-Se hai qualcosa da dire dillo e basta, stai annacquando la tovaglia.-

-...Uuuuh, i-il tuo...occhio...colpa...uuuh..-

Una smorfia si stirò sul volto del verde, ci pensava ancora dopo una settimana!?

Quel giorno, l'avevano portato in fretta e furia al maniero, dove Melissa lo aveva curato con l'assistenza di Perona, tuttavia la ferita riportata all'occhio era molto profonda ed avrebbe lasciato una cicatrice, si insomma aveva perso un'occhio ma alla fine stavano tutti bene, no!?

Non c'era certo bisogno di rovinarsi il Natale per una cosa del genere!

-Ascoltami bene tu! Non è stata colpa tua. Solo non aspettarti un regalo da me, diciamo che ti ho regalato il mio occhio sinistro, ok?- ringhiò, scocciato dal piagnisteo della rosa.

-M-ma....a io...-singhiozzò-Io non so se ce la faccio...-

Gonfiò le guance arrossate e si strofinò gli occhi.

-Senti...-continuò lui addolcendo la voce- ...va bene così, sarebbe stato peggio se quella bestia ti avesse fatto qualcosa, no? Ora calmati e mangiamo.-

Detto questo si versò una generosa quantità di vino nel bicchiere, di sakè in quella casa non ce n'era l'ombra, solo dannatissimo vino rosso, perciò si sarebbe accontentato.

-E-ehi fermo! Dobbiamo aspettare Melissa e lo spadaccino despota!!- s'infervorò Perona, recuperando il suo caratterino.

-Molla il bicchiere, stupido!!-

-Ehi, mollalo tu!-

Per fortuna, a sedare la guerra arrivò Melissa, che separò abilmente i due.

-Su non bisticciate, non oggi almeno!!-

-Già, non dopo che avete rotto così tanto per mangiare tutti insieme.-sbuffò Mihawk riferendosi soprattutto alla ragazza fantasma.

I suoi occhi aquilini si spostarono sulla benda che il verde portava sull'occhio sinistro, facendogli cenno con la testa.

Tutto bene?”

Il ragazzo ricambiò lo sguardo

Tutto a posto”

Drakul sorrise soddisfatto mentre Melissa osservava l'intesa che si era creata tra i due.

-Bene, direi che possiamo mangiare..ITTADAKIMASU!!-

-Ehi Melissa-san non tenere tutto per te!-

-Ehi, ma quello è sakè! Dove lo nascondevi!?-

-Ragazzi un po' di contegno a tavola...-



E così nelle rovine Shikkearu caddero per la prima volta, candidi fiocchi di neve, rendendo quella lugubre isola quasi carina, certo...

...a modo suo, s'intende.

  
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