Serie TV > Glee
Segui la storia  |       
Autore: Chu    14/12/2014    1 recensioni
Raccolta eterogenea di flash-fic/oneshot ispirate ai prompt della Klaine Advent Drabble Challenge.
Genere: Generale, Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Blaine Anderson, Kurt Hummel | Coppie: Blaine/Kurt
Note: AU, Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

The Klaine Advent Challenge Day 11 Kindred

Avvertimenti per questo capitolo: first meeting AU, fluff

(il titolo non ufficiale di questa storia è: "Bambi incontra Tippete", un'idea del Tessoro XD)

Quella in cui Kurt vuole solo sopravvivere alla pista da pattinaggio e invece trova un principe

Blaine non sapeva esattamente come si era ritrovato a fissare due occhioni grigio-verdi su un faccino adorabilmente imbronciato, eppure era lì, inginocchiato sul ghiaccio della pista da pattinaggio a cercare di capire perché quella bambina si era attaccata alla manica del suo cappotto, quando sembrava saper pattinare piuttosto bene da sola – e dopo che la bambina gli aveva chiaramente detto no, non stavo cadendo, non cado sui pattini da tantissimo tempo.

“Ti sei persa, allora?” domandò, sorridendo rassicurante. Non aveva problemi con i bambini, adorava i bambini e relazionarsi con loro e voleva davvero aiutare quella bambina in qualsiasi cosa la preoccupasse… Se solo questa si fosse decisa a dirgli qualche fosse il problema.

“No,” rispose lei, scuotendo la testa e, nel gesto, il ponpon sul suo cappellino alla francese sobbalzò graziosamente.

Blaine le sorrise paziente e si guardò intorno: nessuno badava a loro due e nessuno sembrava star cercando forsennatamente nella folla, quindi probabilmente la bambina stava dicendo la verità.

“Sei un pattinatore professionista?” domandò di punto in bianco la bimba, continuando a guardarlo fissamente.

La domanda all’inizio lo colse di sorpresa e ci mise un attimo prima di scuotere la testa e ridere. “No, tesoro, non lo sono…”

“Però pattini molto bene,” decretò lei, annuendo come se avesse appena deciso qualcosa. “Aiuteresti mio padre, allora?” aggiunse, prima di prendergli la mano e aspettando che si mettesse in piedi per condurlo… da qualche parte.

Blaine scivolò dietro di lei con un sorriso divertito, notando con quanta sicurezza la bambina si muovesse. “Forse non avresti dovuto allontanarti da tuo padre così, allora… Sono sicuro che qualcuno l’avrebbe aiutato lo stesso se avessi chiesto a qualcuno vicino a lui,” le fece notare, venendo subito messo a tacere da un’occhiata valutativa.

“Nessuno era carino come te, però” sentenziò.

“Oh, grazie,” rise lui, un attimo prima di ritrovarsi davanti ad un uomo attaccato al parapetto, che osservava la bambina con un misto di sollievo, panico e irritazione.

“Adena!!” gridò quello, allungando una mano verso la bambina prima di scivolare ed essere costretto a riaggrapparsi alla ringhiera con disperazione. “Ti avevo detto di non allontanarti!”

La bambina si coprì la bocca con le mani mentre rideva dei tentativi di stare in piedi del… padre?, non si assomigliavano molto, se Blaine doveva essere sincero.

“Sei buffo!” commentò Adena mentre il poverino continuava a scivolare.

Blaine ebbe pietà di lui e, con un sorriso, scivolò verso di lui e lo aiutò a rimettersi in piedi.

“Ecco qui,” disse e, oh, non aveva notato che fosse così bello: non riusciva a distogliere lo sguardo dal viso candido e mozzafiato dello sconosciuto.

 “Uhm… grazie,” balbettò quello, altrettanto incapace di staccare gli occhi – azzurro-verdi, notò la parte del suo cervello che non aveva fatto cortocircuito – dai suoi. “Uhm, sia per avermi rimesso in piedi che per avermi riportato quella peste…” disse il bellissimo sconosciuto, indicando la bambina davanti a loro, la faccia rossa d’imbarazzo e, sperava, non solo quello.

“Oh, nessun problema, è stato un piacere,” rispose Blaine con un sorriso, che era certo fosse più simile ad un ghigno gongolante che altro. “Tua figlia è una pattinatrice provetta, comunque…”

“Al contrario di me,” borbottò quello, lanciando un’occhiataccia alla bambina, che continuava a ridacchiare dietro le manine guantate. “Ma non è mia figlia.”

Blaine spalancò gli occhi e rivolse un’occhiata prima a lei poi a lui. “Ma…”

“Fammi indovinare: ti ha detto che stava cercando suo padre e poi ti ha portato da me?”

Blaine annuì, ma prima ancora che potesse confermare, Adena s’intromise. “In realtà gli ho chiesto se, dato che è molto bravo a pattinare, poteva darti una mano a stare in piedi,” spiegò, incrociando poi le braccia al petto, con fare da prima donna. “Non dovresti lamentarti tanto, zio Kurt! Te ne ho scelto uno molto bello, sembra un principe!”

Blaine assistette senza capire alla scena, prima di notare che “zio Kurt” era arrossito sin alla punta dei suoi perfetti capelli castani e che stava tentando di nascondere il viso nella sciarpa, ancora troppo terrorizzato all’idea di staccarsi dalla ringhiera – e dal suo braccio, non che a Blaine dispiacesse quel contatto. Non riuscì ad evitarsi di ghignare ed anche lui tentò di nascondere il viso nella sciarpa, quando Kurt gli lanciò un’occhiata mortificata.

“Mi spiace tanto, sono…” tentò di dire, ma poi scosse la testa e rivolse un’occhiata feroce ad Adena. “Il padre di questa piccola peste qui è… ha deciso che Adena è la chiave per farmi uscire dal ‘triste status di single’, per usare le sue parole, e… Ecco, Sam se ne inventa ogni giorno una nuova e non so perché Mercedes gli lasci usare sua figlia in questo modo.”

“Perché dice che vedere la tua faccia quando racconti quello che è successo è molto divertente,” supplì la bambina, compiaciuta.

Blaine si morse il labbro inferiore, deliziato dalla scenetta e anche dal fatto che Kurt, per quanto imbarazzato, continuava a tenersi al suo braccio e a lanciargli occhiate d’apprezzamento.

“Beh,” disse, mentre Kurt borbottava qualcosa sotto voce. “La signorina qui mi ha chiesto se potevo aiutarti e sarebbe un vero piacere per me farlo, Kurt,” annunciò, allungando poi l’altra mano verso di lui.

Kurt lo guardò basito, gli occhi larghi di sorpresa e le guance ancora più rosse, mentre Adena batteva le mani felice alle sue spalle. “Uhm… io…”

“Di’ di sì, zio Kurt! Di’ di sì! È così bello!”

Kurt arrossì ancora di più, ma sorrise e, dopo un attimo di esitazione, lasciò la barra di metallo, e posò delicatamente la mano in quella di Blaine. “Allora, grazie mille…?”

“Blaine,” disse lui prontamente, sorridendo e iniziando cautamente a tirarlo verso il centro della pista.

“Sento che potrei pentirmene,” borbottò Kurt, scuotendo la testa, mentre Adena li seguiva, guardandogli con gli occhi che brillavano.

“Ti offrirò una cioccolata calda in caso vada male…” lo rincuorò Blaine, ridendo.

Non andò affatto male, ma la cioccolata gliela offrì lo stesso.

  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Glee / Vai alla pagina dell'autore: Chu