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Autore: Cocol_Sasso_97    14/12/2014    0 recensioni
"Sin dall'antichità vi sono testi che raccontano della vita sentimentale degli dei dell'Antica Grecia e dell'Impero Romano. Le storie passionali e carnali degli dei sono innumerevoli e tanti sono anche i figli nati da loro ma, col tempo, si diede sempre meno importanza agli dei. Con l'imperatore romano Teodosio I, gli dei scomparvero, sostituiti dalla cultura cristiana."
« Scusa tanto ma chi cazzo ti conosce? »
« Vuoi dirmi che non parli mai con gli sconosciuti? Però possiamo rimediare » si chinò verso di lui e gli porse la mano « Piacere, mi chiamo Antonio »
Lovino lo osservò diffidente, poi sbuffando tornò ad osservare il mare « Il piacere è tutto tuo »
[...]
« Allora Lovino, vogliamo andare a scuola? Faremo tardi al tuo primo giorno! »
« Come diamine sai il mio nome?? »
"Sono stati ritrovati tuttavia testi più recenti, risalenti al periodo dopo Teodosio, che ancora narrano degli dei. In particolare, un documento narra di Poseidone, il quale sembrerebbe aver improvvisamente smesso di divertirsi coi mortali…"
« Chi sei tu? »
« Io sono il mare » mormorò lui, lasciando un po' la presa sulle sue spalle e guardandola intensamente « Io sono Poseidone »
Spero di avervi incuriositi :D
Genere: Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Yaoi | Personaggi: 2p!Hetalia, 2P!Nyotalia, Nyotalia, Spagna/Antonio Fernandez Carriedo, Sud Italia/Lovino Vargas
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo II
Italia, I^ metà del XXI secolo


 

"Oggi ci incontreremo mi vida"
Lovino aprì gli occhi lentamente, osservando il candido soffitto dove le ombre della mattina creavano figure astratte. La sveglia non era ancora suonata ma mancando pochi minuti all'ora impostata, Lovino allungò un braccio a spegnerla, mettendosi seduto e provando un brivido lungo la schiena che abbandonava il tepore che vi era sotto le coperte.
Si passò le mani sul viso, strofinandole per svegliarsi, fermandosi poi a riflettere su quella voce che aveva nuovamente sentito.
« Ci incontreremo… » mormorò guardando lo zaino « Sei forse il giorno del giudizio? » sbuffò grattandosi il capo. Il primo giorno di scuola era sempre traumatico per Lovino.
Rinunciare al dolce far nulla, al sole caldo per doversi riabituare al freddo inverno che portava solo piogge e gelo, dover rinunciare per ben nove mesi al mare… Chiuse gli occhi concentrandosi sul suono delle onde che si infrangevano sul bagnasciuga e sorrise appena. Il tempo ancora lo permetteva, benché fossero già a settembre e sicuramente già verso aprile, al primo raggio di sole si sarebbe spostato in spiaggia, subito dopo le ore di lezioni.
Amava il mare.
Se si concentrava riusciva a sentire persino le onde cullarlo, avvolgerlo in un dolce abbraccio. Sin da quando era bambino quelle sensazioni lo facevano stare bene, motivo per cui stava sempre in acqua, dalla mattina quando arrivavano fino a che non dovevano andarsene.
Finché era piccolo passava le giornate a giocare col fratello, crescendo poi faceva lunghe nuotate, anche da solo, perché aveva sempre la sensazione di essere accompagnato. Perfino quando tornava a riva, stanco ma soddisfatto, rinunciava al telo per sedersi sotto il sole coi piedi nell'acqua.
« Lovino, Lovino, si inizia la scuola! » la porta spalancata dal fratello fece spalancare anche i suoi occhi.
Feliciano saltò sul letto al suo fianco, sporgendosi sopra il suo viso « Si inizia, si inizia! »
Il ragazzo lo spinse via, facendolo ridere mentre cadeva sul letto « Come puoi essere così felice? Guarda che le medie non sono come le elementari! »
Feliciano si sistemo qualche ciocca più lunga dietro l'orecchio, sorridendo euforico « Sono eccitato! Tu non lo sei di iniziare le superiori? »
Il sopracciglio sinistro di Lovino si inarcò « Iniziare una nuova scuola, entrare in un nuovo ambiente scolastico, senza conoscere nessuno e soprattutto tornare a studiare. Sprizzo gioia, Feli »
La risata allegra del fratello, però, lo fece sorridere « Vai a fare colazione Feli, io mi vesto e ti raggiungo »
Il castano annuì euforico e balzò giù dal letto, non dopo aver baciato sulla guancia il fratello e corse fuori dalla stanza, chiamando a gran voce il nonno.
Lovino sospirò, passandosi una mano sulla guancia come per pulirsi di quel bacio, un gesto che gli era rimasto da quando erano più piccoli.
Capitava spesso che Feliciano gli lasciasse un bacio sulla guancia e allora Lovino si passava la mano sulla guancia, dicendogli che dopo quel gesto, il bacio non c'era più. Feliciano si imbronciava e si sporgeva a lasciargliene un altro e finché Lovino non smetteva di pulirsi, il gioco andava avanti. Vinceva sempre Feliciano alla fine e, forse, Lovino lo faceva apposta per farsi dare altri baci, anche se non lo avrebbe mai ammesso.
Si guardò allo specchio una volta finito di prepararsi e sbuffò guardando il ciuffo ribelle che si arricciava verso l'alto, sfidando ogni legge fisica.
Provò come tutte le volte che si preparava per uscire a pettinarlo all'indietro, a bagnarlo per farlo abbassare ma nulla. Il ciuffo vinceva sempre.
"Un giorno vincerò" pensava ogni volta. Quel giorno doveva ancora arrivare da quando era nato.
Appena entrò in cucina, Feliciano scattò in piedi sulle ginocchia, indicando la tazzina accanto a sé « Il caffè! Zuccherato come lo vuoi tu! »
Il nonno non poté fare a meno di sorridere sotto i baffi da dietro il giornale che stava leggendo e Lovino sorrise appena « Grazie… » mormorò prendendo la tazzina e girando il cucchiaino.
« L'ho già girato io! »
« Vero, e forse con troppa enfasi » rise il nonno accennando alle gocce di caffè sul tavolo.
« Vee » mugolò Feliciano, imbarazzato e guardando curioso il fratello.
Lovino dovette trattenersi per non fare una smorfia. Era troppo dolce rispetto a come lo prendeva di solito ma sapeva che il fratello ci sarebbe rimasto male nel caso avesse assunto un'espressione infastidita, motivo per cui si sforzò di non farlo.
« Buono ma la prossima volta lascialo zuccherare a me » disse finendo la tazza di caffè e osservando lo zucchero rimasto sul fondo « Mi godo appieno il caffè così! »
Feliciano annuì euforico « Va bene! » poi gli occhi nocciola del ragazzino si alzarono sull'orologio « Lovi sbrigati però, o farai tardi! »
Lovino sospirò guardando l'ora « Ho tempo Feli… »
« Devi andare un po' prima, è il tuo primo giorno! » esclamò allegro alzandosi e avvicinandosi al fratello « E poi devi andare a salutare il mare » sussurrò per non farsi sentire dal nonno.
Lovino sussultò appena e lo guardò mentre il sorriso sul volto del fratello non vacillava minimamente « Tu come…? »
« Ehehe segreto! In bocca al lupo per oggi fratellone! » il suo sorriso sembrava ampliarsi una volta, benché impossibile.
Lovino uscì velocemente di casa, non prima di aver salutato il nonno e il fratellino eccitato per il primo giorno di medie. Le strade viste la mattina erano diverse da quelle del primo pomeriggio, orario in cui solitamente si svegliava Lovino durante le vacanze.
La strada che prese quella mattina non era la più veloce per raggiungere la sua scuola, ma non gli importava, quella mattina, come tutte le mattine del primo giorno di scuola da quando ci andava da solo, aveva un appuntamento.
Quando sentì in lontananza lo scrosciare delle onde non poté fare a meno di sorridere e camminare più veloce, finché non si ritrovò a correre fino alla spiaggia. Nemmeno lo decideva, era più forte di lui la voglia di vedere il mare.
Ansimando per la corsa si fermò davanti vicino alla riva, piegandosi in avanti stanco. Osservò l'orologio al polso e gettò la cartella a terra, sedendosi sui sassolini della spiaggia.
« Ciao » disse divertito rivolto alla schiuma del mare che sembrava volersi spingere verso di lui ad ogni onda, ma si ritirava spaventata forse dalla troppa distanza da percorrere « Inizia la scuola » continuò poi, sfiorando la superficie su cui sedeva, quasi come una carezza « Vuol dire che potrò stare qui meno tempo… Non scappare eh, torno l'estate prossima » sorrise godendosi la leggera brezza marina che si alzava dal mare e si spingeva leggera tra i suoi capelli, scostandoglieli dal viso.
Il mare quella mattina sembrava agitato. Non mosso da tempesta o da vento, agitato. Nel vero senso della parola. Sembrava fremere per qualcosa, spingeva dolci onde verso la spiaggia, pochi secondi tra un'onda e un'altra ma non incuteva timore.
« Ti piace il mare? »
Lovino sussultò voltandosi verso la voce, rimanendo stupito nel trovarsi accanto un ragazzo alto, dai capelli castani disordinati come il mare in quel momento e due grandi occhi verdi che lo osservavano, mentre le labbra piene erano piegate in un sorriso.
Da quanto tempo era lì?
Non si era nemmeno accorto del suo arrivo!
Lo aveva forse sentito parlare da solo?! Cioè, lui non stava parlando da solo, parlava col mare, ma era sicuro nessuno lo avrebbe mai capito e lo avrebbero preso per pazzo se solo avessero saputo.
« Come scusa? » mormorò percorrendolo con lo sguardo, la fronte corrugata, pensieroso.
Lo sconosciuto sorrise dolcemente, voltandosi ad osservare il mare « Chiedevo se ti piace il mare, ho visto che vieni qui spesso… »
La confusione sul viso di Lovino si trasformò per qualche secondo in sorpresa. Lui non aveva mai visto quel ragazzo, come poteva sapere che andava spesso lì?
« Tra poco dovremmo andare a scuola però » sbuffò stiracchiandosi « Una noia… Il tuo primo anno giusto? »
Lovino assottigliò lo sguardo, quel ragazzo si stava prendendo troppa confidenza « Scusa tanto ma chi cazzo ti conosce? »
La risata del moro risuonò nell'aria e un brivido percorse la schiena di Lovino. Non perché come suono ci assomigliasse ma la sua risata gli fece pensare immediatamente alle onde che increspavano il mare. Scrollò il capo, probabilmente era solo perché erano vicini all'acqua.
« Vuoi forse dirmi che non parli mai con gli sconosciuti? Però possiamo rimediare » si chinò verso di lui e gli porse la mano « Piacere, mi chiamo Antonio »
Lovino lo osservò diffidente, poi sbuffando tornò ad osservare il mare « Il piacere è tutto tuo »
Antonio sorrise divertito, scrollando il capo « Un giorno sarai tu a presentarti a me » mormorò, più a sé stesso che a lui.
« Come scusa? »
« Niente! Allora Lovino, vogliamo andare a scuola? Faremo tardi al tuo primo giorno! » sorrise dandogli le spalle e incamminandosi, sistemandosi la borsa a tracolla.
Lovino sussultò e si voltò a guardarlo, sorpreso « Come diamine sai il mio nome?? »
Il moro si voltò, continuando a camminare all'indietro per guardarlo « Conosco più cose su di te io che te Lovino! Ci vediamo in classe! » e corse via, diretto probabilmente alla sua scuola.

Lovino sbatté le palpebre un paio di volte, poi guardò il mare che sembrava voler esprimere gioia, con tutta quella schiuma sulla cresta delle onde.
Chi diavolo era? 



 





Buonsalve! ^^
E come preannunciato ecco Lovino! ^^
E Antonio. Ma Antonio già c'era, concentriamoci su Lovino e sul suo primo giorno di scuola! (a nessuno interessa del suo primo giorno di scuola, nemmeno a Lovino.)
Vi sta confondendo le ideee? :D 
Spero di sì, dato che lo scopo è proprio quello di confondere le idee a chi legge ehehe!
Grazie mille a chi ha recensito o messo la storia nelle seguite, mi fa tanto piacere <3
Spero che la storia non deluda le vostre aspettative!
Un bacione
§Cocol

   
 
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