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Autore: BriarRose99    14/12/2014    1 recensioni
Calmoniglio ha sempre creduto di essere l'ultimo della sua specie... L'ultimo dei Pooka...
Ma qualcosa cambierà, una meravigliosa creatura con la gioia negli occhi apparirà nella sua vita...
E si sa, la gioia porta soltanto cose belle...
Genere: Avventura, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Bunnymund, E. Aster Bunnymund, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Hey, ciao a tutti! Prima che continuate, tengo a dire una cosa: il racconto che mi ero immaginata partirebbe proprio da questo capitolo. I precedenti (alcuni molto corti, come avete visto) sono come un'introduzione alla storia, in un certo senso! So che è strano, ma cosa vi aspettate da una quindicenne innamorata del coniglio di Pasqua? Appunto.

 Vi prego di recensire la fanfiction il più possibile, dicendo quello che vi piace e quello che cambiereste...Siate clementi, è la mia prima storia, ho ancora tanto da imparare e mi serve il vostro aiuto!

Quindi beh, continuate e godetevi il capitolo!





Si svegliò all'improvviso, soffocando un urlo di dolore e terrore, e si guardò attorno, smarrita.

Si trovava sul letto, in una camera del palazzo di Nord, avvolta da fresche a candide lenzuola. Il petto le bruciava ancora, ma era stato curato e bendato con fasce bianche. Guardò fuori dalla finestra: era ancora notte.
Il peggio è passato, pensò lei. I guardiani l'avevano tratta in salvo, prima che Pitch potesse farle del male... 
Calde lacrime sgorgarono dai suoi occhi e scivolarono lungo il muso.

Pitch le aveva comunque fatto del male. 

No, non intendeva la ferita sul petto... Un male molto più doloroso che le premeva nel cuore, rendendo ogni suo respiro sempre più faticoso... 
Un male inevitabile, che, incredibile a dirsi, lei stessa aveva desiderato ferventemente per anni, pur temendolo.

Pitch le aveva detto la verità.

I Pooka erano stati sterminati, e i suoi genitori erano morti insieme a loro...
Era sola...

Si accorse di stringere ancora il cofanetto dei suoi ricordi tra le zampe. Singhiozzò silenziosamente, già sapendo a cosa avrebbe assistito.
Tremante, lo sfiorò con una zampa.

Il sole stava tramontando, dipingendo il cielo di varie sfumature rosee e arancioni. Una piccola Pooka zampettava su un giardino fiorito, tentando di arrivare fino alla madre che la attendeva ridente a braccia aperte. 
La donna era alta e avvenente, i capelli castani le scendevano morbidi fino ai fianchi e una corona risplendeva sul suo capo.
Ad un tratto la piccola cadde a terra, e l'erba si riempì di rose e violette profumate. Sua madre le si avvicinò premurosa, prendendola in braccio e cullandola dolcemente.

:- Sei davvero speciale, amore mio...

Un altro Pooka, leggermente più alto, si avvicinò a loro. Cinse la vita della moglie e accarezzò le orecchie della coniglietta. Sorrise, e i suoi occhi azzurri si illuminarono.

:- Tesoro, è bellissima... Il suo potere è un dono, una benedizione della Luna... Helen, futura principessa dei Pooka!

Il cielo, nel frattempo, si era coperto di grigi nubi che preannunciavano un imminente temporale. 

:- È meglio tornare al castello.... Andiamo, cara...

Proprio in quel momento, un'ombra, seguita da molte altre, attraversò velocemente il giardino. Creature di sabbia nera emersero dal terreno e un essere oscuro si levò alto tra di loro. Gli occhi color ambra risaltavano sulla carnagione grigiastra, e il suo sorriso maligno si allargava sempre di più.
La donna, atterrita, strinse a sè la piccola, e suo marito si interpose tra lei e l'oscura figura.

:- Pitch... Cosa ci fai qui?

L'uomo nero non rispose. Con un impercettibile segno della testa diede un segnale alle sue ombre. Gli incubi incominciarono dunque a colpire la gente, senza risparmiare nessuno, e a distruggere le abitazioni circostanti. Urla disperate e pianti si levarono al cielo.
Nel frattempo, un violento acquazzone si abbatté sulla terra, e lampi accecanti squarciarono le nuvole.
Un fulmine colpì un edificio, provocando un incendio.

:- Vostra Maestà... Sarete lieto di sapere che mi sono ripreso da quell'orribile e umiliante sconfitta che voi e il vostro popolo mi avete arrecato, tanto tempo fa... Ormai i miei incubi sono più forti, e tutti i vostri sudditi potranno presto rendersene conto!

Il re (Già, si trattava proprio del re dei Pooka) non perse tempo. Doveva salvare sua moglie e sua figlia.

E...il suo popolo.

:- Nella foresta! Presto, correte!

Il re e la regina corsero verso gli alberi, ordinando a tutti di seguirli. I Pooka tentarono di salvarsi, ma le fiamme avvolsero ogni cosa e gli incubi impedivano il passaggio. I sovrani giunsero al sicuro tra l'ombra della vegetazione e si voltarono per rassicurare il popolo... Ma non videro nessuno....

Nessuno era riuscito a salvarsi.
Anzi, gli incubi li stavano cercando tra gli alberi, per eliminare anche loro.

La donna tremò e lacrime amare le rigarono il viso. Guardò il marito, poi Helen.

Sapevano entrambi qual era la cosa giusta da fare.

Si abbracciarono singhiozzando, poi posarono delicatamente il loro tesoro più prezioso vicino ad una pianta di rose.

Dopo aver sussurrato alla piccola dolci parole piene d'affetto, i coniugi si guardarono e, dopo essersi scambiati un tenero bacio colmo di amore, corsero allo scoperto. Gli incubi li raggiunsero.

Helen rimase a lungo vicino alla siepe, osservando confusa la foresta intorno a lei.

:- M-Ma..Mamma? Pa...Papà?

Aveva fame, freddo e tanta, tanta paura.
Iniziò a piangere disperata, fino a quando due giovani ninfe dai lunghi capelli dorati non la scorsero tra gli alberi. Una di loro la prese in braccio.

:- Tesoro, cosa ci fai qui? Dove sono i tuoi genitori? 

:- Flora, credo che sia stata abbandonata...

:- Oh, povera piccola...non temere Rosellina, adesso ci siamo qua noi...




Helen si riprese trasalendo dalla visione, e per alcuni minuti guardò un punto imprecisato di fronte a sè.

Il mondo ora le appariva chiaro.
E crudele.

La sua vita non aveva senso...doveva essere morta, insieme ai suoi genitori... Loro l'avevano abbandonata per proteggerla e lei, non sapendolo, era cresciuta odiandoli.
Le ninfe potevano averla salvata da una morte certa nella foresta, ma in quel momento lei stava combattendo contro un dolore ben più grande, e nessuno poteva aiutarla.

Si sciolse in lacrime, gemendo e sussurrando parole di scusa rivolte ai suoi genitori. Tra i singhiozzi, la ferita si riaprì le bende si rimacchiarono di sangue. 

Ad un tratto, la porta della stanza si spalancò.

:- Calmoniglio...

Il guardiano della speranza restò sulla soglia. Vide il cofanetto aperto tra le zampe di lei e comprese il motivo del suo pianto disperato.

Le corse incontro, si sedette su letto e l'abbracciò. Lei singhiozzava disperata, posando la testa sul petto del coniglio e aggrappandosi alla sua pelliccia. 
Solo Calmoniglio poteva salvarla, in quel momento.
Lui la stringeva a sè come se avesse paura di perderla, sfiorandole delicatamente le orecchie.

:- Helen, non avere paura... Io non ti lascerò...

Lei alzò il volto e lo guardò con gli occhi luminosi di lacrime. 

:- Tu... Come hai fatto a... a salvarti?

:- Fu solo un caso...  Tentai di salvare dei bambini, conducendoli in una foresta vicina. Li presi in braccio e corsi verso gli alberi... Avrei potuto fare di più...

Il coniglio sospirò e alzò gli occhi per ricacciare indietro le lacrime, poi continuò:

:- La sabbia nera di Pitch mi colpì e persi i sensi. Rimasi a terra a lungo, probabilmente gli incubi mi credettero morto... Quando rinvenni, cercai qualche superstite, invano, così persi le speranze e decisi di andare lontano e vivere da solo. Un giorno, però, l'uomo della Luna mi convocò e mi rese un guardiano. Il guardiano della speranza... È il colmo, direi...

Helen accennò un sorriso e si staccò da lui. Si rese conto della reazione che aveva avuto...

:- Scusami, ti prego... Io... Ti ho svegliato...

Calmoniglio sorrise, scostandole una ciocca dalla fronte e sistemandole l'orchidea tra i capelli.
Era buio nella camera, ma lui riusciva a vederla perfettamente.
È davvero bellissima, pensò.

:- Va tutto bene, non stavo dormendo... Jack è riuscito a congelare l'intero laboratorio di giocattoli, lo stavo aiutando a mettere a posto... Se Nord se ne accorge sono guai grossi...

Helen rise silenziosamente, ma il movimento le provocò una dolorosa fitta alla ferita. Calmoniglio la aiutò a stendersi sul letto e si allontanò.

:- Riposati ora, Nord ha organizzato una grande festa in tuo onore per domani...

:- Una festa? Cosa c'è da festeggiare?

Il Pooka uscì dalla stanza, ma prima di chiudere la porta rispose:

:- Il ritorno della principessa Helen Rose, il Pooka perduto.





   
 
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