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Autore: PrincesMonica    07/11/2008    2 recensioni
Come erano Jared e Shannon ai tempi della scuola? E se oltre alla musica si fossero interessati di ragazze?
Quando iniziai la FF non conoscevo ancora bene i due personaggi, quindi perdonatemi eventuali errori
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Jared Leto
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO UNDICI
 
La lezione sembrava non finire mai: Jared controllava l’orologio ogni cinque minuti, in modo da poter scattare verso la classe di Monica per poi andare a pranzo assieme.  Durante la ricreazione non avevano potuto vedersi, dato che la ragazza, insieme a Stefy e Shannon, si era dovuta fermare a parlare con il professor Patterson per la consegna della tesina e l’accordo per la presentazione davanti a tutta la classe.
“Signor Leto, la campanella non suonerà prima, anche se continua a guardare l’ora.” Lo redarguì la professoressa di Letteratura. “E, soprattutto, la sua ragazza di certo non scapperà prima di rivederla.” Alcuni attorno a lui ridacchiarono, ma lui si limitò a lanciare qualche occhiataccia. Era incredibile come ormai sembrava che tutta la scuola sapesse del loro bacio in corridoio, perfino gli insegnanti avevano fatto qualche accenno neanche troppo velato.
Jared tornò a fissare il quadrante, sperando che quella maledetta lancetta andasse più veloce: non riusciva a capire come aveva fatto a restare così calmo dopo essersi staccato da lei. Quelle labbra lo avevano drogato, ne aveva ancora troppa voglia. Il suo respiro accelerato, il suo profumo alla cannella, i suoi capelli morbidi... si ricordava tutto.
Cercò nei recessi della sua memoria delle situazioni analoghe con altre donne, ma non gli veniva in mente nulla. Per nessuna aveva mai provato niente di simile: iniziò a preoccuparsi. Che si fosse veramente innamorato come sosteneva suo fratello? Questa era un’opzione che non aveva mai voluto mettere in campo.
Finalmente la campana suonò e lui schizzò verso il suo armadietto: giusto il tempo di mollare i libri della lezione e corse verso la classe di matematica del primo anno. Eccola lì, intenta a parlare con Stefy e a ridere. Il suo cuore perse un battito nel vederla così e capì di essere fottutamente perso di lei.
“Guarda che ormai non ti serve spiarla.” Come un fantasma si era avvicinato Shannon.
“Mi dirai come fai a comparire in questa maniera. Mi fai paura.”
“Che ci vuoi fare, sono un animale notturno, tipo pantera nera. Un felino....ffffffff” e soffiò, mimando un gatto. Jared scosse il capo.
“Passi veramente troppo tempo con la Ste.”
“Non è vero…anzi, credo che la cosa mi aiuti molto. Mi sento molto più libero quando sono con lei. Tanto qualsiasi cosa faccio lei non si sconvolge. Figurati, le piace quando la suono!”
“Scusa? La suoni?”
“Ah, ah…con le bacchette…la suono.”
“Oddio…”
“Ciao maschioni!” Esclamò la vulcanica Stefy.
“Grazie al cielo siete arrivate…mi salvate da una discussione assurda.” Fece Jared prendendo Monica per le spalle ed attirandola a sé.
“Sì? Tipo?” gli chiese lei. Ancora volteggiava dal bacio. Per tutta la mattina non aveva ascoltato una sola parola di quello che le veniva chiesto, cosa che aveva fatto infuriare più di qualche insegnante. Non che la cosa la preoccupasse sul serio: aveva studiato sodo per tutto l’anno, quindi di certo i suoi voti non sarebbero calati per una mattina di pensieri vaghi. No, non erano neppure vaghi: i suoi pensieri andavano solo verso Jared e mai aveva odiato tanto Patterson per averla trattenuta più del necessario. Lei sentiva la necessità impellente di stare con Jared, di abbracciarlo, di affondare il volto nel suo collo, di vedere quei magnifici capelli rosso fuoco e, perché no, ripetere l’esperienza bacio.
Si chiese quando i suoi sentimenti fossero cambiati così radicalmente. Da quando la sua lingua si era intrufolata nella sua bocca? No, in effetti era qualcosa che partiva da prima. Forse dal primo e leggero bacio dopo la domenica di pesca? O da quando lui aveva suonato per lei? Non le importava, le bastava averlo tutto per sé esattamente come stava succedendo in quel preciso istante. Purtroppo per lei, doveva fare i conti con se stessa e quindi con il fatto che a lei Jared piaceva un sacco e che voleva che quella strana storia continuasse all’infinito.
“Tipo una che si fa bacchettare addosso.” Lei rise: Stefy l’aveva, ovviamente, già aggiornata su quel nuovo livello di amicizia raggiunto con Shannon, quindi non si era stupita poi molto, ma forse il suo Jar non ne aveva mai avuto l’occasione. Poverino, quante cose non sapeva di loro due.
“Tranquillo, è una cosa normalissima.” Lui si abbassò verso di lei e le sussurrò all’orecchio.
“Piace anche a te farti bacchettare?” le sorrise malizioso, ma lei non si perse d’animo e gli rispose a tono.
“Preferisco farmi accordare.” Entrambi risero, facendo girare gli sguardi di qualche curioso.
“Oddio, adesso questi iniziano a tubare. Che diabete.”
“Stefy, ma vai a quel paese.”
I quattro raggiunsero la mensa ormai già strapiena e si misero in fila: c’erano ragazzine che ridacchiavano vedendo Monica e Jared che si tenevano mano nella mano, altre che sospiravano di invidia. In lontananza c’era pure Jenny che decise di non degnarli di uno sguardo: per lei ormai nessuno dei due valeva qualcosa.
“Speriamo ci sia qualcosa di vagamente decente per pranzo.” Sospirò Shannon prendendo il vassoio marrone.
“Ehy, Monica, ma quello non è tuo fratello?” domandò Jared indicando un puntino ossigenato lontano. Sia Monica che Stefy si voltarono e lo videro. Sedeva in fondo alla sala, completamente solo.
“Non c’è Dru…” mormorò Ste con una punta di speranza.
“Magari non è ancora arriv…” la frase le morì in gola: Monica vide l’esile figura pallida che rideva e parlava con un gruppo di ragazzi della squadra di football. Un peso le crebbe nel cuore. “Amore, prendi qualcosa da mangiare anche per me!” disse a Jared lasciandogli i soldi per la sua parte, poi corse via. Lui la guardò con sorpresa: amore?
Monica zigzagò tra i commensali fino ad arrivare a suo fratello: aveva lo sguardo perso nel vuoto e le pareva che avesse anche gli occhi lucidi. Non poteva aver pianto, o sì? Si sedette vicino a lui.
“William?” gli toccò la spalla e lui si girò. Aveva decisamente pianto.
“Che vuoi?”
“Cosa è successo?”
“Secondo te? Non la vedi, la mia principessa?” e fece un gesto con la testa in direzione di Drusilla.
“Vi siete lasciati?” William rise amaramente.
“Diciamo che io ho lasciato lei.” Monica sgranò gli occhi per lo stupore.
“Prego?”
“Incredibile, vero? Spike che lascia la grande Drusilla!” Urlò e qualcuno si girò.
“E abbassa la voce” fece Monica “Spiegami cosa è successo, perché sarà anche vero che tu hai lasciato lei, ma di sicuro quello che sta peggio sei tu.”
“Che cosa vuoi sapere? Che lei non mi ha mai amato o che lei mi tradiva con uno di quei bestioni inutili che rincorrono un pallone ovale?”
Monica portò la mano davanti alla bocca e si voltò per vedere Drusilla. Se avesse potuto l’avrebbe scorticata in quello stesso momento.
“Ti tradiva?”
“Già…sono uno stupido…anzi, sono proprio la puttana dell’amore. Figurati che sto già pensando ad un modo per riconquistarla.”
“Non farlo! Una che ti tradisce non merita il tuo affetto!” Rispose dura lei. Nessuno poteva far sta male suo fratello e passarla liscia…avrebbe meditato vendetta. “Senti, William, parliamoci chiaro. Tu sei un gran rompi palle, velenoso, infido perché sai colpire nei punti che fanno male, ma sei anche un ragazzo dal grande cuore, pronto ad aiutare chi è nei guai. Sei brillante, intelligente e pieno di spirito. Il prossimo anno renderai fieri mamma e papà andando a Yale o Harvard o dovunque preferisci dato che bravo come sei chiunque ti vuole nel proprio campus e quindi non devi farti mettere sotto da una stupida vampira pazza come quella.” E la indicò senza pudore alcuno. “Lei non vale un millesimo di te e tu meriti qualcuno che ti sappia apprezzare fino in fondo e sono sicura che la troverai ben presto.”
William la fissò grato: era raro che Monica palesasse in quella maniera i suoi sentimenti verso di lui e questo non poteva che fargli piacere. Era vero, spesso bisticciavano, ma si volevano bene nel profondo.
“Grazie, sorellina.”
“Perfetto! Senti, vuoi venire a pranzo con noi? C’è di sicuro un posto libero.” Si alzarono insieme.
“Ti ringrazio, ma oltre ad aver già finito di mangiare, non vorrei rovinare l’atmosfera di dolce e pukkoso che c’è tra te e Leto.” Guardò in direzione di Jared che li stava tenendo d’occhio per vedere che faceva Monica “Ormai la cosa è veramente seria.”
Monica non seppe che rispondere e si limitò a stare in silenzio. “Bhe, sono contento per voi, basta che tu stia bene.” Lei sorrise e gli saltò addosso per abbracciarlo, chi se ne fregava se le loro immagini di duri si incrinavano un po’.
“Sei un buon fratello quando vuoi, lo sai?”
“Anche tu. Ci vediamo a casa!” lo lasciò andar via e si diresse sospirando dai suoi amici. Notò che Stefy la guardava con impazienza.
“Ciao ragazzi.” Salutò Matt e Tomo che si erano uniti.
“Che è successo?” fu la prima cosa che chiese la Rossa.
“Dru e William si sono lasciati.” Iniziò con cautela. Pensò di evitare di dire che Dru lo tradiva da settimane, altrimenti Stefy sarebbe corsa da lei con una accetta per affettarla e farla in sala mensa non le pareva la cosa migliore.
“Ah.” La reazione di Stefy sorprese tutti quanti. Diventò improvvisamente pensierosa e per un po’ non parlò immersa nelle sue elucubrazioni.
“Ti ho preso questo.” Fece Jared porgendole un piatto con qualcosa di giallo e marrone all’interno che fece fare una smorfia a Monica.
“E questo sarebbe?”
“Bho, la spacciano per carne, ma io non ne sono così sicuro.” Rispose Tomo. “Sembra più una suola di scarpe.”
“Mi sa che salto il pranzo.” Terminò Monica spostando il piatto.
“Mangia. Starai male se non mangi qualcosa. C’è tutto il pomeriggio da stare in classe.” Fece Jared riponendole davanti di nuovo il piatto.
“Mi fa impressione e poi ho abbastanza riserve per non morire di fame per un giorno che salto il pranzo.”
“Non accetto scuse. Mangia, almeno il purè.”
“Non mi piace il purè.” I loro amici li fissarono e, ad un certo punto, si misero a ridere fragorosamente.
“Che c’è?” domandarono i due in coro.
“Sembrate una coppietta appena sposata.” Fece Matt annegando in un sorso d’acqua. I due arrossirono, ma Jared strinse maggiormente la mano della ragazza, che si accordò alle risate generali.
Il pranzo scivolò tranquillo: siccome Monica aveva notato che Jared tentava di mangiare con la sinistra solo per tenerle la mano, con risultati disastrosi che resero il suo purè ancora più osceno, aveva mollato la presa e gli aveva posato le dita sulla gamba per accarezzargliela piano, così che lui riuscì a mangiare in pace.
“Che scenetta vomitevole…” Monica si voltò: la frase era stata solo sussurrata, ma lei l’aveva sentita bene. Vide Jenny che si avviava verso l’uscita. La puntò e senza indecisione alcuna si alzò.
“Scusa, te lo ricompro dopo.” Fece a Shannon rubandogli la Coca che aveva preso da bere.
Con passo spedito si avvicinò alla ricca bionda. Aveva in mente un bello scherzetto per lei.
“Jenny, scusa.” La chiamò con voce melliflua. Questa si girò e la fissò come se fosse immondizia.
“Che vuoi?”
“Che bel vestito che indossi. Immagino valga molto.”
“Certo più di te. Che cosa vuoi, Cross?”Monica si mordicchiò il labbro pensierosa e poi rispose.
“Volevo dirti che mi dispiace per quello che farò, perché, in effetti, lui non c’entra nulla.” Con un gesto veloce le rovesciò addosso il bicchiere di Coca-cola lasciandole una macchia gigantesca. Il resto della sala si mise a ridere.
“Ma sei deficiente? Sei da internare, questo era un modello unico di Prada, idiota.” Monica perse il sorriso finto che aveva fino a quel momento e le si avvicinò. Jenny arretrò per evitarla, ma si ritrovò addosso al bancone della mensa. Non riuscendo più a scappare, fronteggiò Monica, che le arrivò fino a pochi centimetri dal viso.
“Ricordati una cosa: Jared Leto è il mio ragazzo e sottolineo la parola mio. Non sta con te, non sta con Mary, non sta con Stefy, sta con me. Prova a fare la gatta morta con lui e la prossima volta non sarà solo il vestito ad uscire rovinato da questa scuola. Ci siamo intese?” Jenny la fissò con rabbia, ma non disse nulla. “Non ho sentito..”
“Sì.” Sibilò a denti stretti. Monica si spostò di poco, giusto per farla respirare.
“Bene, sono contenta che ci siamo capite.” E dicendo questo girò i tacchi e tornò al suo tavolo, dove una impazzita Stefy stava battendo le mani a più non posso, imitata poi dal resto dei ragazzi presenti. Sembrava che a più di qualcuno la bella bionda stesse sulle scatole.
“Bella scenetta.” Le disse Jared.
“Che vuoi farci, odio certi tipi di atteggiamento.” Quando lei fu seduta, Jar la avvicinò a sé e la baciò: non era un bacio appassionato come quello del mattino, ma non importava poi molto a nessuno dei due, bastava baciarsi.
“Preferivo il gusto del tuo dentifricio a quello del purè.” Fece lui alla fine guardandola.
“Scusate, non vorrei rompere, ma ho sete.” Fece Shannon guardando Monica.
 
“Andiamo subito al sodo, fratello.” Esordì Shannon appena usciti da scuola. Jared stava fischiettando allegramente e si fermò.
“Dimmi.”
“Quando tu e Monica vi metterete assieme come Dio comanda? Oppure siete già una coppia di fidanzati?”
“Non lo siamo, stai tranquillo.”
“Credo che sia impossibile. Siete ormai uno parte dell’altra.” Jared si fermò per pensare meglio alla risposta e riprese tutto serio.
“Io non voglio rovinare tutto.”
“Ma rovinare cosa?”
“Tutto questo. Mi piace, ma funziona solo perché lei crede che sia una cosa falsa. In realtà dubito che provi qualcosa di veramente importante per me.”
“Ma sei idiota di natura o hai preso la patente per esserlo?” Jared lo fissò con una smorfia.
“Sì, decisamente troppo tempo con Stefy.” Shannon sbuffò rabbuiandosi. “Si può sapere perché la prendi così sul personale?”
“Perché mi dà fastidio! C’è chi ucciderebbe per avere quello che avete voi e voi due ne scappate come dei conigli.” Diede un calcio ad un sasso mandandolo lontano. “Come fai a dire che Monica non prova qualcosa per te? E la scena alla mensa? E il bacio? Neanche Hollywood ne ha mai sceneggiato uno del genere e per poterlo fare bisogna ‘sentire’ l’altra persona. Siete due idioti se continuate così.”
“Ti piace Monica?” i due si fissarono per qualche secondo.
“Mi piaceva. Adesso mi piace Stefy, ma sono senza speranze, lei non fa che pensare a William. Comunque parlavamo di te.”
“Non voglio dirle niente di quello che provo perché ho paura che tutto questo finisca. Ho paura che le cose cambino radicalmente e io non voglio.”
“E se cambiassero in meglio? Ci hai mai pensato?” Jared fissò la schiena del fratello. Da sopra il colletto della maglia poteva vedere una parte del suo tatuaggio.
“No, in effetti.”
“Allora fallo. Sabato sera papà è via per lavoro. Deve trasportare un camion a Seattle. Hai la casa libera: invitala a cena e parlale, magari capite che siete stati dei deficienti e mettete le cose a posto.”
Jared si mise a pensarci su.
 
“Pronto?”
“Ciao Monica, sono la Stef.” Monica passò la cornetta all’altro orecchio, in modo da poter continuare a scrivere sul pc senza troppi intoppi.
“Ehy, che bello! Come è andata arte?”
“Bene, ma non è per questo che ti chiamo.” Monica aggrottò la fronte: non era da lei essere così sbrigativa nelle cose, si facevano certe chiacchierate al telefono che duravano ore.
“Dimmi.”
“Tu e Jared.”
“Io e Jared, cosa?”
“Quando gli dirai che lo ami?” Monica rimase a bocca aperta: con lei non ne aveva ancora parlato, preferendo analizzare meglio i suoi sentimenti.
“Scusa, e tu come te ne esci con una cosa del genere?”
“Senti, topina, io ti conosco meglio di chiunque altro. Pensi che non abbia visto come sei cambiata? È ovvio che ami quel ragazzo, sei completamente fusa per lui. Quando lo vedi ti si illumina lo sguardo, sei più sorridente, sei più tutto, insomma e questo ben prima della scenetta del bacio in corridoio.”
“Io…” Monica non sapeva bene cosa dire alla sua amica. “Ok, hai ragione, mi piace, ma…”
“Ma?”
“Ma non voglio rovinare tutto. Se gli dico che lo amo, mi molla in pochi secondi…in 30 secondi, per restare in tema.”
“Ma sei tutta scema. Non ti sei accorta di quanto lui sia preso da te? Lo dice anche Shannon.”
“Facciamo così, io mi dichiaro quando anche tu ti dichiarerai con lui.”
“Con William? Bhe prima devo aspettare un po’, si è appena lasciato con Dru.” Monica fece cadere l’argomento, anche perché la sua amica era veramente cieca con i propri di sentimenti. Non che lei ci navigasse bene, anzi, si sentiva annegare, ma non ammettere una cosa del genere…in effetti erano decisamente due situazione simili.
“Monica, sei ancora lì?”
“Sì, scusa, stavo pensando ad altro.”
“Sì, a Jared.”
“Non proprio Ste.”
“Allora, quando glielo dici?”
“Mai. Ho deciso che non mi dichiarerò mai ad un ragazzo, ho già provato ed è andata male. Gli dirò che lo amo solo se lui me lo dirà per primo. E sono categorica su questo.” Sentì Stefy che sospirò dall’altra parte della linea.
“Fai come vuoi, ma sappi che per me sbagli.”
   
 
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