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Autore: LyStyles    14/12/2014    1 recensioni
“Il filo del destino” sussurro e tu mi guardi innamorato, con gli occhi da bambino, ti sollevi sulle punte solo per baciarmi il naso ed io “Sei bellissimo” dico, e tu sorridi e abbassi lo sguardo sul mio petto non sostenendo i miei occhi che ti amano, continuo dicendoti che ti amo e tu con la voce flebile fai passare una mano sul mio petto e “Ti amo anche io” dici piano alzando di nuovo lo sguardo quando la tua mano raggiunge la mia e la stringe.
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Filo rosso.



«ll filo rosso del destino è una leggenda popolare di origine cinese diffusa in Giappone. Secondo la tradizione ogni persona porta, fin dalla nascita, un invisibile filo rosso legato al mignolo della mano sinistra che lo lega alla propria anima gemella. Il filo ha la caratteristica di essere indistruttibile: le due persone sono destinate, prima o poi, a incontrarsi e a sposarsi.»










Il filo rosso immaginario partiva dal mio mignolo e finiva nel mignolo della mano stretta nella mia, più piccola e delicata, meno nodosa, curata e perfetta.

Potevo immaginare il nodo intorno alla base del dito, là dove c'era quella piccola piega della pelle, e un sottile filo di lana, che era stato anche lungo migliaia di chilometri, teso come se potesse spezzarsi, tanto era fine, ma non si era mai spezzato, era rimasto incollato ai nostri mignoli, collegandoci.

E' lì mentre ti bacio la mano, il dorso, con la bocca aperta bagnandoti un po' la pelle, ma non ti schifi, non ti pulisci, mi guardi e sorridi.

Sorridi di quel sorriso che ho visto per la prima volta durante la fila per un provino, fra le migliaia di persone in fila in quell'anonima città di Manchester, fra migliaia di volti sconosciuti noto solo il tuo sorriso, largo e che ti illumina il viso come un bambino, coi capelli lasciati crescere, poco curati, attaccati al viso, quel giorno non ho dovuto guardare la tua mano per capire che il tuo filo rosso si collegava al mio.

Impattare contro la tua figura esile nei bagni è stata la cosa più bella che potesse mai succedere perchè quando ti ho guardato e tu hai guardato me il filo, finalmente corto pochi centimetri tirava tantissimo, così tanto che mi provocò una morsa allo stomaco talmente forte che solo “Hi” riuscii a dirti.

Ma tu ovviamente sei tu, sei sempre stato un pazzo, mi hai guardato e per un attimo hai riso di me, del ragazzo scoordinato che non aveva visto quel nanerottolo col sorriso sfrontato sul volto, poi hai abbassato lo sguardo, e hai capito anche tu, avevi capito tutto fin dall'inizio, come me, anche tu hai sentito quel filo tendersi e vibrare come un metal detector davanti al bottino, e “Oops” hai sussurrato, stordito anche tu, non capivi cosa stava succedendo ma allo stesso tempo lo sapevi.

E non ho mai creduto nell'amore a prima vista, perchè l'amore cresce piano piano, ma quella cosa ha sorpreso entrambi, e anche se non ti amavo, sapevo che eri la persona con cui avrei passato tutta la vita.

E mentre ti bacio il polpastrello morbido del pollice e tu soffi aria dalle labbra gettando la testa all'indietro contro i cuscini del nostro morbido divano penso al sorriso che hai nella foto che abbiamo fatto in quel bagno, la prima, ripenso a “Diventerai famoso Harry Styles” e quella mano stretta con un arrivederci camuffato da un addio.


Poi ripenso alle tue braccia intorno al mio collo dopo le parole di Simon, penso alle tue cosce che mi stringono il bacino e le mie braccia sorprese che ti sorreggono, sto sorridendo, proprio come stavo sorridendo allora, perchè quando il destino unisce due persone col filo rosso non lascia che si separino, e lo sapevo, sapevo che ti avrei cercato anche in capo al mondo, ma averti fra le mie braccia per la prima volta mi aveva reso l'uomo più felice del mondo, realizzato e finalmente completo.


E ricordi quando ci baciammo per la prima volta? Sul tuo letto nella piccola camera di Xfactor? Ricordi quando infilasti nel miei capelli e quando mi carezzasti una guancia e mi guardasti negli occhi proprio prima di premere le tue labbra sulle mie e assaporarmi?

Ricordi anche quando ti strinsi la mano? Quando i due fili rossi si intrecciarono e la distanza fu totalmente annullata? Io mi ricordo ogni singolo secondo, anche dopo quasi dieci anni, mi ricordo che le mia mani tremavano come se il filo vibrasse terribilmente, e mi sentii come se per una volta volta avessi fatto la cosa giusta, ed era la cosa più giusta da fare.


Passo a baciarti l'indice, e ti ricordi i sorrisi complici? I baci segreti? Quelli soffocati nei camerini prima di un live di Xfactor? E le mani unite insieme che non riuscivamo a separare?

E ti ricordi l'XFactor Tour? Quando mi dicesti che volevi che fossi il tuo ragazzo, quando il filo vibrò sempre di più? Ti ricordi le notti insieme nel letto condiviso passate solo a baciarci perchè dicevi che ero troppo piccolo? Non me la sono mai presa veramente con te, sapevo che la nostra prima volta doveva essere perfetta, non banale, da non consumare a caso, ma doveva essere la coronazione massima del nostro amore, e dovevamo essere certi di esso, sebbene ne fossimo certi il primo giorno che ci incontrammo.


Poi ti bacio il medio, e hai gli occhi socchiusi ma tendi una mano verso il mio viso e mi accarezzi la guancia, non resisto e alzo la testa solo per baciarti le labbra piano mentre ti dico che sei bellissimo, con la barba incolta così diversa dal ragazzino che avevo incontrato, coi capelli lunghi e scompigliati, con le rughe vicino agli occhi provocate dalle risate, sospiri e ripenso ai tuoi sospiri mentre ti facevi largo dentro di me per la prima volta, e mi riempivi, mi completavi come nessun altro aveva mai fatto prima, mi amavi e mi baciavi piano e poi gemevi, mi dicevi che mi amavi, e sorridevi occhi contro occhi, fronte contro fronte.


Mi avevi dilaniato, spezzato solo per ricucirmi nella maniera migliore, mi avevi amato così tanto che avevamo pianto una volta finito tutto perchè era stato così bello, e perchè ci amiamo e ci amavamo così tanto che era stato perfetto, perchè nessuno ci aveva mai amato come stavamo facendo noi due, perchè eri così bello mentre mi baciavi, mentre mi carezzavi, mentre ti prendevi cura di quel bambino qualche pollice più alto di te.


E non era stata l'ultima volta che avevamo pianto insieme, di gioia e di dolore, ti ricordi il filo teso all'infinito quando partivi con Eleanor? Ti ricordi che tendeva i nostri cuori quasi a spezzarli, e ti ricordi di quante volte abbiamo litigato così pesantemente che sentivo il cuore vuoto come se quel filo fosse stato danneggiato per sempre, ma almeno una fibra rimaneva a collegare il tutto, così fine ma così forte e poi ci ritrovavamo di nuovo, nel letto, sul palco, l'uno fra le braccia dell'altro, l'uno sulle labbra dell'altro, e ad ogni “Ti amo” detto fra le lacrime il filo si rafforzava.

E ti ricordi gli anni passati a nasconderci? A nascondere le nostre mani unite dietro le schiene a nascondere quel filo invisibile che ci teneva così uniti da essere una persona sola.


Poi ti bacio l'anulare, anche tu guardi in basso questa volta, guardi l'anello d'oro, gemello a quello nel mio dito, sorridi innamorato e a me riempiono gli occhi di lacrime, ripenso alla cena a lume di candela che tu mi avevi preparato, ripenso al tuo ginocchio contro il pavimento mentre sporcavi lo smoking che avevi indossato per l'occasione, ripenso alle tue parole che rimarranno sempre fra me e te e penso a quando mi sono inginocchiato davanti a te, ti ho preso la mano e ti ho sorriso.

Ricordo il “Si” e tutti i “Ti amo” che ci scambiammo dopo, nella nostra camera e sul nostro letto.


Ricordo la cerimonia, ricordo i ragazzi in smoking in un comune di un paesino sperduto in California col sindaco che non aveva mai nemmeno sentir pronunciare il nostro nome. Ricordo mia madre e tua madre guardarci orgogliose dopo il nostro “si” sussurrato teso, ricordo le tue dita incerte per infilarmi l'anello al dito e la tua voce che tremava emozionata, ricordo il sorriso timido farsi spazio fra le tue labbra fini, avevo qualcosa di tuo, di nostro, che ci collegava, finalmento.

Poi mi ricordo le mie mani mentre ti mettevo l'anello le lacrime che erano dentro i nostri occhi incastonati come gemme, mentre ci guardavamo emozionati, e il “potete baciarvi” sussurrato del sindaco, e le nostre mani unite inseme, una mano che mi sfiorava la nuca con i polpastrelli, le tue labbra finalmente sulle mie, come a coronare il sogno.

E hai presente la sensazione di soddisfazione dentro al petto quando capisci che avevi appena fatto la scelta migliore della tua vita?

E' quello che ho provato in quel momento, quando finalmente sposi, uscimmo mano per mano, davanti agli occhi dei nostri amici, delle nostre famiglie, tutti commossi, tutti felici, finalmente io e te insieme.


Ti bacio il mignolo, esile e secco, ne sfioro la base come a toccare il filo invisibile, poi ti guardo negli occhi, e tu mi togli un ricciolo che era caduto davanti agli occhi, lo togli per guardarmi per bene, per fissarti l'immagine di me nella mia testa, come io faccio con la tua, il filo si tende per lasciarmi una sensazione così forte allo stomaco che mi sorprende ogni volta, che mi fa sentire bene ogni volta, dopo tutto questo tempo, dopo tutte le scelte che abbiamo dovuto fare, ti ricordi il coming-out? Ti ricordi la paura a farlo? I litigi, l'amore nascosto, e ti ricordi quando fummo decisi, quando in un intervista ci dichiarammo amore davanti al mondo, fu come un secondo matrimonio, il mondo era testimone stavolta, testimone del fatto che ti amavo e ti amo più di prima, testimone che sei tutta la mia vita, e questa vita deve finire con te.

Ti ricordi i discorsi davanti agli intervistatori sorpresi e ai ragazzi orgogliosi, dietro le quinte, fuori dall'inquadratura della telecamera a sorridere incoraggianti? Ricordi Niall che corse felice verso di noi piangendo dalla felicità, dal coraggio, dall'amore che ci aveva portato a questo.


Così mi alzo, e faccio alzare anche te che mi guardi confuso, e io “Ti amo” ti dico prima di assaporarti il labbro inferiore e allontanarmi sorridendo quanto basta per farci respirare, le fronti che combaciano, “Tutta colpa di quel dannato filo” continuo e tu “Cosa dici?” e ridi di me, ti si increspano gli occhi e questa volta mi baci te, mi carezzi una guancia e mi sfiori le labbra per poi avvicinarti di nuovo e farle coincidere di nuovo, abbiamo imparato ad incastrarci come pezzi di un puzzle.

“Il filo del destino” sussurro e tu mi guardi innamorato, con gli occhi da bambino, ti sollevi sulle punte solo per baciarmi il naso ed io “Sei bellissimo” dico, e tu sorridi e abbassi lo sguardo sul mio petto non sostenendo i miei occhi che ti amano, continuo dicendoti che ti amo e tu con la voce flebile fai passare una mano sul mio petto e “Ti amo anche io” dici piano alzando di nuovo lo sguardo quando la tua mano raggiunge la mia e la stringe.

“Sei la mia vita” e ti bacio, ti bacio mentre le mani sono unite e il filo è cortissimo, ti bacio mentre sorridi per le parole che ho appena detto, ti bacio mentre “Papà” urla un vocina stridula.

E ci allontaniamo non separando le mani e “Zoe” sussurri felice.



Tutta colpa di quel dannato filo.”




Sono ingiustificabile, lo ammetto, sto assente dal mondo delle fanfiction per così tanto e torno con una superfluff verdissima che fa venire il diabete.

Scusatemi per l'assenza ma ho meno ispirazione di un babbuino (senza offesa per i babbuini) ma non riuscivo nemmeno a scrivere due frasi senza cancellare tutto, e anche questa fanfiction, iniziata mesi fa era destinata a perdersi nei troppi file inutili del mio pc per non vedere mai la luce del sole, incompleta.

Invece oggi l'ho rispolverata, corretta, finita et voilà.

Vi avevo promesso una long a breve, e vi giuro che io ci provo a scriverla, ho tantissime idee e stasera spero di buttare giù un altro capitolo.

Bando alle ciance, pace amore e fluff Larry a tutti.

PS: ditemi cosa ne pensate.

   
 
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