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Autore: ByeByeGoodTimes    14/12/2014    0 recensioni
Londra era uno spettacolo la notte della vigilia di Capodanno, centinaia di ragazzi, ma anche adulti, si riversavano nell' area circostante al London Eye, aspettando con ansia la mezzanotte per assistere al meraviglioso spettacolo pirotecnico a cui si sarebbe dato inizio di lì a qualche minuto.
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Un ragazzo si sporgeva dal parapetto che lo separava dal Tamigi con un sorriso entusiasta stampato in faccia, il suo migliore amico lo tirava per le spalle ripetendogli che se avesse continuato a rimanere in quel modo presto o tardi sarebbe finito in acqua.
Genere: Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Londra era uno spettacolo la notte della vigilia di Capodanno, centinaia di ragazzi, ma anche adulti, si riversavano nell' area circostante al London Eye, aspettando con ansia la mezzanotte per assistere al meraviglioso spettacolo pirotecnico a cui si sarebbe dato inizio di lì a qualche minuto. Il conto alla rovescia stava giungendo al termine, il chiacchierare della folla si affievoliva man mano che i minuti proiettati sulla facciata di un palazzo andavano riducendosi di cifra in cifra.
 Un ragazzo si sporgeva dal parapetto che lo separava dal Tamigi con un sorriso entusiasta stampato in faccia, il suo migliore amico lo tirava per le spalle ripetendogli che se avesse continuato a rimanere in quel modo presto o tardi sarebbe finito in acqua.
 "Ma io voglio vedere i fuochi d' artificio Lou, sono bellissimi!" esclamava ogni volta che la stessa frase gli veniva ripetuta, stringendosi nelle spalle senza smettere di sorridere. Allora Louis, stremato dall' insistenza dell' amico, tornava a guardare le piccole barche degli artificeri in mezzo al fiume. Pochi secondi dopo, Harry tornava a sporgersi, e la scena si ripeteva.
 Una manciata di minuti più tardi il conto alla rovescia segnava che mancava meno di un minuto alla mezzanotte. Harry, il più piccolo dei due, si girò verso il migliore amico, prendendogli una mano e stringendogliela fra le proprie quasi involontariamente mentre il suo sguardo si spostava dalle barche al cielo, impaziente.
 Louis ridacchiò nel guardarlo e ricambiò subito la stretta, alzando lo sguardo verso l'alto per non perdersi l'inizio dei fuochi d'artificio, i numeri proiettati sul muro si riducevano ormai a numeri di una sola cifra.
 La folla intorno a loro inizò a contare ad alta voce, e presto si aggiunsero anche le loro voci al coro.
 Cinque.
 La mano di Harry si strinse intorno alla sua, il naso all' insù puntato verso il cielo, Louis sorrise sentendo quella leggera pressione.
 Quattro.
 Louis ricambiò dolcemente la stretta, abbassando inevitabilmente lo sguardo dal cielo al viso del migliore amico.
 Tre.
 Dopo quasi un' ora attaccato al parapetto, Harry si staccò per stringersi contro il petto del migliore amico, arrossendo leggermente.
 Due.
 Louis strinse il più piccolo fra le braccia, Harry spostò lo sguardo dal cielo al viso dell' amico, accorgendosi solo in quel momento della vicinanza.
 Uno.
 Avevano perso mezza giornata ad arrivare fino in centro a piedi, per vedere i fuochi d'artificio tanto attesi, e ora quella mezza giornata si rivelava totalmente buttata via poiché gli sguardi di entrambi non erano puntati al cielo, ma ai loro occhi. Non si baciarono, ma se possibile quello scambio di sguardi fu ancora più intimo.
 Gli azzurri del maggiore non si staccarono neanche un attimo da quelli verdi del più piccolo, stretto tra le sue braccia, e rimasero per tutta la durata dello spettacolo solo a guardarsi negli occhi senza rendersi conto che, da quel momento, le cose sarebbero cambiate.
 Senza sapere che una settimana più tardi Louis avrebbe chiesto ad Harry di uscire insieme, questa volta non come amici, senza sapere che il primo bacio, un po' per l' inesperienza di Harry, e un po' per la paura di sbagliare di Louis, se lo sarebbero dato solo un mese e mezzo dopo il primo appuntamento. Non immaginavano neanche che sei anni dopo, il giorno di Capodanno, Louis si sarebbe inginocchiato davanti a Harry e gli avrebbe chiesto di sposarlo, esattamente nello stesso posto. Solo un anno e mezzo dopo il matrimonio, decisero di adottare una bambina, Darcy, la loro principessa, e non sapevano che, a Capodanno, ogni anno, tutta la loro famiglia si sarebbe sempre ritrovata vicina allo stesso parapetto, la bambina incantata a guardare i fuochi d'artificio, Harry e Louis a guardarsi negli occhi.

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Quella sera, durante la cena della Vigilia di Natale, Harry si era alzato in piedi, di punto in bianco, gli occhi verdi sgranati e la bocca spalancata da un ricordo improvviso, lo sguardo fisso verso l'orologio.
 Aveva sempre rimandato quel momento da quando il regalo per il migliore amico era arrivato a casa; quando il postino gli aveva consegnato il pacchetto lui aveva sorriso, pagato la somma e firmato, lasciando il regalo impacchettato e dimenticato sulla scrivania.
 Ora, mentre sua madre chiacchierava animatamente con la madre del suo migliore amico sui regali per le sorelle minori di lui, si era ricordato che non aveva ancora impacchettato il regalo.
 In quel momento, gli sguardi di tutti i presenti erano puntati su di lui, come se stessero cercando una spiegazione allo strano comportamento di Harry, che arrossì sotto tutte quelle attenzioni. L' unico sguardo divertito era quello del suo migliore amico, abituato alle strane uscite del ragazzo, e ora lo guardava con un mezzo sorriso sulle labbra.
 Quando il ragazzo salì frettolosamente le scale per chiudersi in camera sua, Louis, il suo migliore amico, non ne fu affatto stupito, si limitò ad inarcare un sopracciglio e tornare a parlare con il padre di Harry dell' ultimo risultato della partita Manchester City-Manchester United.
 Due ore e mezza dopo, di Harry ancora nessuna traccia, non era sceso al piano inferiore nemmeno per il dolce e Louis si chiese cosa ci fosse di più importante del dolce per il ragazzo. Harry amava i dolci, i suoi fianchi leggermente più rotondi di quelli dei suoi coetanei lo dimostravano e, l'amico non lo avrebbe mai ammesso, ma li trovava adorabili.
 L'ingrato compito di andare a chiamare il ragazzo fu ovviamente assegnato a Louis, che accettò di buon grado l'incarico. Una volta arrivato al piano superiore, a pochi minuti dalla fine del conto alla rovescia per il Natale, il maggiore dei due amici iniziò a bussare alla porta senza ricevere risposta.
 Continuò a bussare finché la porta non si aprì di scatto, facendolo quasi sbilanciare in avanti, e un ragazzo sorridente, poco più basso di lui di qualche centimetro, comparì sulla soglia della porta.
 Personalmente, credo che nessuno dei due si sarebbe mai aspettato che nel giro di tre anni quel ragazzino pronto a sorridere a tutti si sarebbe alzato di più di dieci centimetri, sfiorando il metro e ottanta, che le curve dolci del suo corpo avrebbero lasciato il posto ad un fisico asciutto e soprattutto che il suo sguardo entusiasta si sarebbe spento leggermente per qualcosa che non poteva controllare. Uno sguardo che sarebbe tornato a splendere solo grazie al migliore amico.
 "Lou dai aprilo, aprilo!" gli urletti contenti di Harry lo fecero ridacchiare, non si era accorto di avere un pacchetto schiacciato contro il petto finché il più piccolo non glielo fece notare con quelle parole.
 Prese il regalo. L'incarto era stato fatto frettolosamente, la carta era rovinata nei punti in cui il ragazzo doveva aver attaccato e poi staccato lo scotch, che era stato applicato in quantità eccessiva. Sorrise, intenerito.
 "Allora, prima di tutto devo togliere lo scotch" non staccò gli occhi dal pacchetto quando lo disse con tono ironico e, anche se non poteva vederlo, era sicuro che il più piccolo stesse arrossendo. Striscia dopo striscia, tolse l'incarto, il motivo per cui era andato a chiamare Harry ormai dimenticato, e rimase a bocca aperta quando si ritrovò a stringere tra le mani il proprio regalo di Natale. "Non l'hai fatto davvero"
 Alzò lo sguardo per guardare il proprio migliore amico, ma non incontrò il suo sguardo poiché era abbassato, puntato sulle sue scarpe. "Io pensavo che ti sarebbe piaciuta ma... Hai ragione, è stata un' idea stupida, se vuoi dopo le vacanze la porto a cambiare" sussurrò con la voce spezzata dalle lacrime che sarebbero scese di lì a momenti ma Louis non gliene diede il tempo perché lo abbracciò dolcemente, stringendolo tra le braccia.
 "Har, questo è il regalo più bello che qualcuno mi abbia mai fatto!" non si preoccupò di moderare il tono di voce, era la divisa ufficiale del Manchester United quella che stava stringendo con una mano, non poteva nemmeno pensare di trattenere l'entusiasmo.
Il piccolo si strinse nelle spalle senza lasciare il suo petto, un piccolo sorriso tornò a spuntare sulle sue labbra. "Pensavo che non ti piacesse Lou e..." non riuscì a finire la frase che lo scoppio dei fuochi d'artificio lo fecero sussultare, segnando l'inizio del giorno di Natale. "Abbiamo perso i fuochi d'artificio!". Harry lo guardò, il sorriso ora coperto da un piccolo broncio.
 "A Capodanno ti porto a vederli sul Tamigi, promesso" sorrise continuando a stringere il piccolo e, vedendo che non aveva perso l'espressione corrucciata, gli baciò la fronte. Quasi automaticamente l'altro sorrise e arrossì.
 "E compriamo lo zucchero filato!" esclamò contento, ricambiando l'abbraccio e schiacciando una guancia contro il suo petto.
 "E compriamo lo zucchero filato" ripeté Louis come a confermare le parole appena pronunciate da Harry. Scosse la testa, incredulo, sollevando la maglietta stretta in una mano all' altezza degli occhi. "Ho la divisa dello United".

~~~~~~~~~~~~~~ È uno spazio autrice davvero misero, lo so, ma avevo dimenticato di aggiungerlo e lo sto scrivendo ora. Wow. Allora, questa OS dovrebbe essere un tema fatto in classe, quindi è quello che è. Scritta in fretta e cose varie, la modificherò più avanti per renderla più leggibile. Se siete arrivati fin qua... GRAZIE VI AMO E VI REGALO UN OPOSSUM!
  
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