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Autore: JustABitchOnAStroll    14/12/2014    1 recensioni
- Questo è un gigai. Un corpo artificiale per permettere agli shinigami di passare inosservati nel mondo degli umani. Questo è stato adattato a te, anche se appartieni alla razza arrancar. Mi dispiace che tu lo venga a sapere in questo modo incredibilmente rude... - fece una pausa, sospirando e sembrandomi realmente dispiaciuto - Ma ho paura che ti abbiano mentito -
Non dissi nulla per qualche tempo, limitandomi a fissare un punto fisso nel vuoto.
- ... Chi sono allora? Se non sono Kasai - mossi lentamente una mano verso il " cadavere " che giaceva di fianco a me - Chi diavolo sono? -
- Tutto a tempo debito. - mi porse una mano che, dopo qualche esitazione, mi convinsi a prendere - Per ora vai a riposarti. Ulquiorra, saresti così gentile da mostrarle la sua stanza? -
- Certo, Aizen-sama - con un leggero inchino il ragazzo si avvicinò - Vieni con me -
Annuii - ... Grazie -
--------
Spero di avervi incuriosito con questo estratto dal primo capitolo!
Che dire? Se vi interessa scoprirne di più sulla mia OC dovete leggere! ( coughèunaarrancarcough )
Enjoy!
Ciauuuu!
Alice_
Genere: Azione, Comico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Espada, Jaggerjack Grimmjow, Kurosaki Ichigo, Nuovo personaggio, Schiffer Ulquiorra
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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The heart is what you make it cap 4 - Vi aspettate seriamente che vi rimanga appresso? - domandai, spazzando la sabbia attorno a me con una codata nervosa - Ho mantenuto la mia parte del patto. Vi ho resi abbastanza forti da sopravvivere. Che cos'altro pretendete? E vi avverto - assottigliai lo sguardo - Non sfidate la vostra fortuna, non sono una che prende discepoli sotto la sua ala -
- Non è questo ciò che chiediamo, Abaron-sama. Vogliamo solo rimanere con lei -
Guardai dall'alto verso il basso la salamandra - Non vado in giro con pesi morti. Pensate davvero che sia diventata quello che sono perchè facevo la carità a tutti? No. In questo mondo solo gli opportunisti sopravvivono. E fareste meglio a capirlo anche voi. - feci una pausa - E' orribile, ne sono conscia, ma è nella natura degli hollow. Non abbiamo un cuore come gli umani. Non abbiamo sentimenti. La compassione non sappiamo cosa sia. - spalancai le ali, ripiegandole in avanti per rimuovere dalla sottile, eppure resistentissima, membrana i granelli di sabbia che non si erano tolti prima - Ora andate. -
- Pensa davvero di poterci liquidare così? - domandò la gazza, con una punta di irritazione nella voce - Lei stessa ci ha insegnato a perseguire con determinazione i nostri obbiettivi, in modo da raggiungerli. E ora ci dice di fare l'opposto? Non è un pensiero coerente o mi sbaglio? -
Ghignai, mostrando la mia dentatura affilata - Sei intelligente femmina. Tuttavia non apprezzo il tono. - mi abbassai, arrivando a guardarla negli occhi - Qual è il tuo nome? Non lo ricordo-
- E' Sion. Sion Lantar - fece, con voce resa tremula e flebile dalla mia vicinanza
- Hm, capisco... Bene allora, Sion. Perseguite il vostro obbiettivo. Se siete davvero diventati abbastanza forti da pensare di viaggiare con me dimostratemelo. Come ho già detto non mi porto appresso pesi morti. - spalancai le braccia - Prego, attaccatemi. Provatemi che volete davvero viaggiare con me. Ma sappiate che non ho la minima intenzione di trattenermi -
Vidi lince e salamandra fremere, acquistando espressioni predatorie, mentre Sion annuiva - Molto bene. Se è quello che desidera faremo del nostro meglio. -
- Il " vostro meglio " non è abbastanza per me. Voglio il vostro massimo. - ghignai - Sto aspettando, vi do il vantaggio della prima mossa. -
La mossa della salamandra fu estremamente prevedibile e intercettai il suo cero violaceo, sgretolandolo tra le mie grinfie, per poi bloccare con una codata la lince che mi stava attaccando alle spalle.
Procedetti poi a bloccarli entrambi a terra, con un artiglio alla gola ciascuno - Mosse scontate. Potete fare di meglio, so che cosa vi ho insegnato. E queste mosse mediocri non rientrano in quello -
- La sua velocità è impressionante Abaron-sama... - commentò la gazza, rimasta lontano, spalancando le sue splendide ali bianche e nere - E' ovvio che non abbiamo possibilità di batterla. Mi domando che cosa voglia davvero ottenere da questo combattimento, piuttosto -
Risi, avvolgendo tra le spire della mia coda gli altri due - Perspicace, come sempre - strinsi la presa fino a farli boccheggiare, per poi depositarli a terra senza un minimo di gentilezza - Beh, mi hai scoperta. Volevo spingervi a mostrarmi le vostre abilità, visto che fin'ora non avete fatto altro che sbranare hollow senza affinare la vostra tecnica - roteai i miei occhi giallo-dorati e posai il mio sguardo sugli altri due- Tiratevi in piedi, non vi ho nemmeno sballottato troppo -
Eseguirono e tornarono dalla loro compagna.
- Le nostre abilità non ci sono mai servita in combattimento. - proseguì Sion con tono più malinconico - Sono pressochè inutili visto l'ambiente in cui sopravvivono i più forti. Non i più subdoli -
Inarcai un sopracciglio - Prego, parlate. No ho esattamente impegni a cui devo attendere. - richiusi le ali dopo averle esaminate per l'ennesima volta alla ricerca di residui di sabbia e non trovandone.
- Con il necessario tempo sono in grado di controllare per brevi intervalli la mente degli altri... Il mio reiatsu si fonde facilmente con quello altrui ed è per questo motivo che riesco a controllarli. Anche se per poco. - parlò Sion, per poi guardare verso la lince. Korel si chiamava se non erravo.
- Il mio reiatsu invece è fonte d'ansia. Opprime e soffoca. Se lo sfrutto come si deve riesco a intimidire gli avversari - fece, sfoderando i propri artigli e dando una zampata ad una duna di sabbia, facendola svolazzare addosso a Sion che prese a tossire - Ma non serve a niente. E' troppo debole in questa forma per fare dei danni. -
Spostai il mio sguardo infine su Lagarto - E tu? -
- ... Riesco a condensare la mia energia spirituale in un colpo. E' debole e non ha effetti immediati. Però contiene del veleno che abbassa progressivamente il flusso di reiatsu di chi viene a contatto con esso-
- Hm, impressionante - mormorai, abbastanza soddisfatta - Non vi è mai venuto in mente di combinare queste vostre abilità? Sono tutte inutili se prese singolarmente, quello è vero, ma se si combinano potreste facilmente avere la meglio su parecchi hollow - detto ciò mi voltai e presi a camminare nella direzione opposta.
- Dove sta andando? - sentii parlare Lagarto, prima che mi corresse di fronte e cercasse di bloccarmi la strada - Noi le abbiamo detto che cosa sappiamo fare noi. E' il suo turno se non vado errato -
Ghignai - Non avete nemmeno capito che cosa sono vero? No, infatti. - mi risposi da sola, mentre Sion e Korel raggiungevano il loro compagno - Altrimenti avreste paura e non mi stareste supplicando di restare. Vi lascerò il gusto di indovinare, ma un indizio, oltre al mio aspetto ve lo voglio dare. -
Mi guardarono con sguardi che variavano dall'intrigato al cauto.
- La mia specie è pericolosa in cielo. Lo è anche a terra, certo, ma in maniera minore. Nello stesso modo in cui una spada è meno pericolosa se puntata contro un altro -


Mi tirai a sedere di scatto, guardandomi velocemente attorno per cercare di determinare in che luogo mi trovassi.
Notando che non ero in altro posto che camera mia, presi un bel respiro e tornai a sdraiarmi a letto, perdendomi a fissare il soffitto immacolato.
Chi l'avrebbe mai detto che la settimana prima lì ci fosse stato un buco grande tre volte me?
Sospirai, massaggiandomi le tempie e sforzandomi di rimettere un minimo sotto controllo la mia reiatsu, il cui campo stava fluttuando come un pazzo dopo quello strano sogno... E non era la prima volta che capitava nell'arco della settimana passata.
Forse erano gli allenamenti con Ulquiorra che suscitavano quella reazione? O forse era l'ambiente con una diversa concentrazione di reishi che mi faceva fare quegli strani sogni?
Appoggiai le mani sul materasso, dandomi la spinta necessaria per alzarmi. Era inutile cercare di ritornare a dormire; sapevo benissimo che se mi svegliavo la notte non c'era mai verso di riaddormentarmi, quindi optai per andare a fare una bellissima, si fa per dire, passeggiata in giro per la fortezza.
Sperando di non incontrare qualche arrancar nottambulo come me.
Non mi scomodai nemmeno a raccogliere i capelli come facevo di solito, lasciandoli invece ricadere morbidi come volevano loro. Diciamocelo, la voglia di pettinarmi i capelli in piena notte non mi era esattamente saltata addosso ( non lo faceva nemmeno di mattina a dirla tutta, ma shh! ).
Camminai per un po' senza meta, finche non mi ritrovai illuminata dalla luce della luna che penetrava da una delle poche finestre del palazzo, fermandomi per qualche secondo a guardarla attraverso il vetro, per poi decidere che uscire un attimo non mi avrebbe di certo ucciso.
Imboccai quindi la via che sapevo portare all'uscita a passo lento, guardandomi attorno con circospezione, in caso qualcuno mi stesse seguendo. Non volevo farmi trovare senza nemmeno Sangre per dare una parvenza di qualcuno da temere, anche se poi non sapevo fare una cippola. Fatta esclusione che per il sonido, quello mi usciva stranamente bene, visto come avevo imparato, o per meglio dire " reimparato ", ad utilizzarlo nell'arco di poche ore.
Ero anche riuscita a raggirare Ulquiorra una volta, solo che era in volo... Quindi l'avevo sì sorpreso... Però poi ero caduta nel vuoto stile sacco di patate che si ricorda: " Oh cazzo, esiste la forza di gravità pure qui, bello schifo ".
La cosa in cui, invece, facevo davvero pena ( ma proprio così tanta pena che solo il guardarmi doveva causare dolore fisico ) era il volo. Paradossale, visto come in quei sogni avessi le ali. Ed erano pure belle ali!
Invece no, ogni volta che tentavo di rimanere sospesa in volo riuscivo a malapena a fare qualche passo prima che la forza di gravità avesse la meglio. In più c'era anche il fattore Nnoitra, che da tre giorni a quella parte aveva preso la snervante abitudine di venire ad assistere agli allenamenti.
Perchè poi? Passava i giorni che era lì a ridere di me che cadevo irrimediabilmente a terra e venivo presa per la sciarpa da Ulquiorra, a cui, con tutte le volte che mi aveva salvato la vita, avrei dovuto fare qualcosa come mille monumenti.
Non fossi stata totalmente incapace di fare qualsiasi cosa anche solo remotamente legata al combattimento l'avrei mandato a fanculo appena aveva cominciato a fare battute oscene sul fatto che me ne stavo sempre appiccicata ad Ulquiorra.
Ulquiorra i doppi sensi non li capiva, okay, ma io sì! Era un imbarazzo continuo!
Svoltai a destra, scuotendo la testa ai miei stessi pensieri, per poi imboccare un secondo corridoio e arrivare alle porte che davano sul deserto circostante, uscendo nella fredda aria dello Hueco Mundo.
Scelsi una a caso delle dune e mi ci sedetti sopra, portandomi poi le ginocchia al petto e cingendole con le mani, reprimendo a viva forza un brivido.
Forse, contemplai, poggiando la testa sulle ginocchia, non era stata una grande idea quella di uscire di notte... Insomma, era pure sempre un deserto.
Pianificavo di stare sveglia per vedere l'alba, ma in qualche modo strano trovai la maniera di addormentarmi nella sabbia.
Le ore che poi ci avrei messo ad eliminarla completamente dai capelli mi avrebbero spinto a non fare mai più una simile boiata.

- Non sono nessuna delle cose che avete detto - commentai, scuotendo la testa - Anche se ci è andato più vicino lui con " pipistrello ". Lasciati dire che sono le ali che ti hanno tratto in inganno - le spalancai, sbattendole un paio di volte.
Erano la cosa di cui ero più orgogliosa tra tutto. Simboleggiavano in un certo senso la libertà, anche se in quel mondo non c'era una cosa del genere. Non ce ne era nemmeno il concetto.
Li osservai spremersi le meningi, ghignando tra me e me.
- Non abbiamo mai visto nulla del genere... - fece Korel - Siamo giovani -
- Questo spiega la vostra mancanza di paura... - guardai per qualche secondo la luna - ... Io non vivo qui. Se volete davvero seguirmi dovrete venire nel mondo degli umani -
Stavano per parlare, ma sollevai una mano artigliata per bloccarli - Quando vi ho trovati ero qui per cacciare, visto che nel mondo degli umani riesco a trovare solo pochi hollow e non mi piace divorare le anime delle persone. -
Annuirono - Tuttavia non siete ancora abbastanza forti per sopravvivere in un luogo dove la concentrazione di reishi  è così bassa. Mettiamola così. Quando tornerò qui di nuovo vi verrò a cercare e, se vi troverò forti abbastanza, vi lascerò venire con me. -
Mi voltai, fendendo l'aria con i miei artigli e aprendo un garganta, per poi procedere a sbattere vigorosamente le ali ed entrarci dentro.
- Non ci dice nemmeno che cos'è, Abaron-sama? - urlò Sion per farsi sentire
Ghignai, mostrando una fila di denti perlacei e affilatissimi - Sono un-


Sussultai non appena una mano fece contatto con la mia spalla, agendo completamente d'istinto e afferrando per il collo lo sciagurato che aveva osato farmi prendere un infarto mentre dormivo, lanciandolo, letteralmente, con tutte le mie forze, il più lontano possibile.
- Nnoitra-sama! - sentii esclamare, prima di decidermi ad aprire gli occhi.
No, per pietà. Ditemi che non avevo lanciato Nnoitra, tra tutti gli psicopatici che mi potevano capitare fra le mani...
- Stupida femmina! - fu tutto quello che sentii prima che seguisse una scia di imprecazioni.
Dal canto mio, abbastanza terrorizzata, mi alzai in fretta e furia, facendo appena in tempo a buttarmi a pesce nella sabbia per evitare un fendente dell'enorme zanpakuto della cuinta espada - Ma che cazzo c'e di sbagliato nella tua testa?! - gli urlai contro, rotolando per evitare che il manico dell'arma mi venisse stampato perennemente in faccia.
- Voglio combattere, non si capisce?! -
- Allora sei un coglione e basta. Ti sembro una che sa combattere!? - miracolosamente riuscii ad arrestare la discesa della zanpakuto, bloccandola a pochi centimetri dalla mia faccia
- Lo stai facendo, lucertola del cazzo! - ringhiò, aumentando la pressione e costringendomi a schivare di lato - Non sono mai riuscito a sfidarti di persona quando eri qui, rimedio ora! - ghignò, mostrando la sua dentatura simile ai tasti di un pianoforte.
-
Aspetta... Cosa?! - schivai a caso il suo colpo successivo, mettendomi poi una mano davanti alla bocca per evitare di fare una colazione a base di sabbia - Come " Quando eri qui"? Tu mi conoscevi?! - mi buttai di lato di nuovo, per poi urlare - SMETTILA DI CERCARE DI AMMAZZARMI, BAKA! -
- Perchè mai dovrei?! - rispose a tono - Non c'è Ulquiorra a farti da guardia, quindi posso fare quello che mi pare - rise in una maniera estremamente sguaiata, tentando di colpirmi di nuovo e mancandomi di pochissimo.
Utilizzai il sonido per portarmi dietro di lui e appiccicarmi stile cozza alla sua schiena - Non so combattere! Non so combattere ti dico! Se proprio vuoi uno scontro ti sfido io quando però SO FARE QUALCOSA MAGARI! -
- Non dire cagate, lo sappiamo tutti che stai solo facendo finta - trovò il modo per staccarmi dalla sua schiena e mi buttò a terra, facendomi sbattere violentemente la testa.
Sbattei le palpebre qualche volta per eliminare le macchie nere che avevo preso a vedere, prima che il sole venisse oscurato ( almeno, dalla mia prospettiva ) dalla sua figura.
- C-Che vuoi fare? - domandai, notando che tirava fuori la lingua.
"Ma che posto è quello per il tatuaggio del rango? " fu tutto il mio pensiero, mentre una strana energia gialla si raccoglieva alla sua punta.
Non appena realizzai che stava caricando un cero sgranai gli occhi fino al limite del possibile, per poi allungare in avanti le mani, in uno stupido tentativo di ripararmi la faccia, senza osare distogliere lo sguardo, troppo spaventata per parlare.
Con mio sommo stupore notai che anche sul palmo della mia mano si stava formando la stessa energia, solo che di un bianco candido.
- Che cazzo?! - lo sentii esclamare, mentre rilasciava il suo cero e lo faceva collidere col mio.
L'esplosione che ne risultò mi mandò parecchi metri più indietro, illesa, soprendentemente, ma parecchio incredula.
Avevo seriamente sparato un cero in faccia a Nnoitra?
Oh cazzo, ma quanto ero morta adesso?
Persa nel mio monologo interiore non vidi nemmeno che l'espada si era rialzato e mi aveva lanciato contro la sua spada. Me ne accorsi quando fu troppo tardi per muovermi, quindi serrai gli occhi e aspettai il dolore...
... Che però stranamente non venne.
- Tch... Stupido Ulquiorra - sentii mormorare Nnoitra - Preoccupato per il tuo animaletto? -
- No, Nnoitra. Sarebbe semplicemente controproducente se uccidessi Abaron per gioco. E' importante per Aizen-sama che torni a ricordare tutto per servirlo al meglio delle sue possibilità. Dovresti essere al corrente della posizione che ricopriva -
Nnoitra si limitò a sbuffare, per poi andarsene con il sonido.
A quel punto Ulquiorra si girò verso di me - Vieni - fece, porgendomi una mano per aiutarmi ad alzarmi.
Mi limitai ad annuire e accettai la mano che mi porgeva - Grazie -
- Hm. Ho visto gli umani farlo -
- Appunto. Grazie per quello -
- Come vuoi, femmina -
E ci incamminammo verso l'ingresso del palazzo.
Quello di quella mattina si aggiudicava il primo posto nella mia top ten di risvegli di merda, in ogni caso.
_______________________
Ehilà!
So che ci ho messo tantissimo ad aggiornare, ma ho avuto un paio di settimane davvero intenssissime a scuola e non ho quasi mai avuto il tempo per mettermi a scrivere questa benedetta storia...
Detto questo, so che il capitolo fa schifo e probabilmente è pure corto, ma è un po' di transizione... Serviva :')
E poi voglio lanciarvi una piccola sfida... Secondo voi che cos'è Abaron? E qual è la sua abilità?
Se indovinate vi dedico il prossimo capitolo! ( non è granchè ma è tutto quello che posso offrire *^* )
Ciauuuuu!
Alice_
   
 
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