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Autore: paolimengolo    16/12/2014    1 recensioni
Magalli è un dodicenne costretto a vivere dietro la maschera pubblica che si è costruito (quella di conduttore ultrasessantenne). La sua vita monotona viene sconvolta quando, mentre sta intervistando i Guns 'n' Roses, accade qualcosa di stupefacente...
Genere: Avventura, Sentimentale, Thriller | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Axl Rose, Duff McKagan, Izzy Stradlin, Slash
Note: What if? | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Era notte fonda. La pioggia batteva sul davanzale ma Magalli faticava a prender sonno. Il giorno seguente avrebbe intervistato i Guns n Roses, una delle sue band preferite. Prima di andare a letto, in preda all'agitazione, aveva passato più di un'ora a scegliere cosa indossare il giorno seguente. Solo grazie all'aiuto delle sue amiche del forum di alfemminile era finalmente riuscito a prendere una decisione, optando per un completo grigio scuro e una camicia bianca, con l'immancabile fazzoletto da taschino. Come tocco finale si sarebbe avvolto una bandana intorno alla fronte, simbolo del suo animo inquieto e anticonformista. Solo alle 3 riuscì finalmente ad addormentarsi.
Dopo solo 5 ore la sveglia squillò con tenacia e Magalli si alzò quasi immediatamente, ansioso più che mai. Andò in bagno e, nel farsi la barba, si fermò un attimo a guardare il suo riflesso nello specchio.
Aveva dodici anni, ma la società lo costringeva a vestire i panni di un conduttore sessantasettenne di Rai Due. Eppure nei suoi occhi si scorgevano ancora la gioia e la vitalità con le quali correva dietro ad un pallone per un intero pomeriggio, anche se ormai la sua vita era quella di un uomo adulto, sposato e con un figlio trentenne che lo odiava. Suo figlio Giletto se n'era andato di casa due anni prima in seguito ad un violento litigio col padre. Fu così che anche il rapporto con la moglie si lacerò lentamente. Ma tutto il dolore sembrò scomparire quando si ricordò dell'intervista con i Guns n Roses.
Una volta vestito scese al piano di sotto e, con un sorriso, salutò la moglie Jelele intenta a lavorare all'uncinetto.
Scese in garage e montò a bordo della sua motocicletta 10 Hp. Dopo quindici minuti era alla sede della Rai, seduto nel suo camerino in attesa della truccatrice.
-Buongiorno Magalli- lo salutò Bilala, la make-up artist -la sua pelle sembra proprio quella di un bambino.
-Non sa quanto ha ragione.
Finito il trucco il cuore iniziò a battergli all'impazzata. Mancavano solo cinque minuti all'intervista.
Dato che sarebbe andata in onda due ore dopo, si tranquillizzò poiché gli eventuali errori sarebbero stati tagliati.
Giunto nello studio 2 si accomodò sulla sua poltrona, davanti alla quale era stato sistemato un divano a quattro posti.
Meno due minuti.
La tensione si era fatta palpabile. A un minuto dall'intervista bussarono alla porta.
-Avanti!- esclamò Magalli.
-Signor Magalli- sussurrò Jacques Rigaut, il suo assistente francese, -sono arrivati!
-Li faccia entrare!
Axl, Slash, Izzy e Duff entrarono nella stanza. Magalli li accolse alzandosi dalla poltrona, con un sorriso enorme sulle labbra.
-Salve, benvenuti ragazzi! Sono onorato di avervi qui!
I quattro ricambiarono i saluti e si sedettero sul divano.
Il regista fece partire il conto alla rovescia per l'inizio della registrazione. Cinque. Quattro. Tre. Due. Uno. Si gira!
-Ciao Axl, ciao Slash. Gentilmente, gli altri due vadano fuori dalle balle. Tanto siete inutili. Duff e Izzy se ne andarono.
-Dunque Axl, parliamo dei vostri pezzi storici. Cosa vi ha ispirato a scrivere Paradise City, una delle più belle canzoni di sempre?
-Grazie Magalli, comunque il pezzo l'abbiamo scritto io e Slash in una circostanza particolare. Stavamo andando a Goa per un rave assurdo e ci siamo persi. Ci siamo ritrovati a Malindi (che è anche l'anagramma di Maldini): siamo rimasti scioccati. Era la città che avevamo sempre sognato.
-Posso solo immaginare, ragazzi! Slash, tu invece cosa sai dirmi riguardo al vostro primo tour? So che ci sono stati alcuni problemi.
-...-Slash tacque e improvvisamente iniziò ad ansimare. Axl e Magalli lo guardarono preoccupati.
-Slash?! Ci sei?- urlò Axl scuotendo l'amico -Ehi, mi senti?
Magalli si alzò e si avvicinò a Slash.
-Signor Slash? Cos'ha? Vuole dell'acqua?-domandò il conduttore -Rock 'n' Roll!-esclamò poi per sciogliere la tensione.
-Le sembra il caso di scherzare? Slash sta male.
-Sì sì, mi scusi...chiamo un medico.
Magalli uscì dallo studio e chiese a Jacques Rigaut di trovargli un medico con urgenza. Dopodiché tornò da Axl.
-Merda, sembra morto!-gli disse il cantante.
-Signor Magalli, questo è l'unico medico libero che ho trovato!- disse Jacques Rigaut, accorso rapidamente nello studio seguito da un uomo grassoccio e con la faccia da Amplifon.
-Ma Jacques Rigaut, questo è Lino Banfi, non è un vero medico! Lo porti nella stanza degli inutili insieme agli altri due Guns 'n' Roses.
-Signor Magalli-lo chiamò Axl piangendo- mi scusi, signor Magalli...
-Che c'è? Non mi dica che...
-SÌ...SLASH È...SLASH È MORTO!!!
   
 
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