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Autore: darrencolfer    16/12/2014    3 recensioni
Avete mai provato la sensazione di fare qualcosa di così stupido, ma fermarsi solo perché sarebbe davvero la cosa più stupida del mondo?
Ecco cosa provava Kurt in quel momento. Lo stesso Kurt che fino a un anno prima era la persona più felice sulla faccia della terra.
Fino a un anno fa aveva ancora fra le sue braccia Blaine.
Blaine.
Genere: Angst, Malinconico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Blaine Anderson, Kurt Hummel | Coppie: Blaine/Kurt
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Until my dying days, Blaine
 


 

 Ad Elena,
perché tutti dovrebbero avere un Elena nella propria vita.

 


Avete mai provato la sensazione di fare qualcosa di così stupido, ma fermarsi solo perché sarebbe davvero la cosa più stupida del mondo?

Ecco cosa provava Kurt in quel momento. Lo stesso Kurt che fino a un anno prima era la persona più felice sulla faccia della terra.

Fino a un anno fa aveva ancora fra le sue braccia Blaine.

Blaine.

Il suo Blaine. L’unica ragione per cui fino a quel momento era ancora in piedi, vivo, con il cuore che gli batteva nella gabbia toracica.

Lo stesso Blaine che era andato via. Un fottuto cancro se l’era portato via.

Lo stesso di sua madre. Buffo il destino, vero?

Come si può vivere quando tuo marito, l’amore della tua vita, padre di quel bambino che non lo conoscerà mai, è andato via per sempre e tu non puoi fare niente a riguardo?

Come puoi solo – respirare, quando il tuo ossigeno è andato via?

Come puoi solo – sorridere quando, il tuo sole è andato via?

Come puoi vivere, quando la tua esistenza è andata via?

*

Blaine era andato via da un anno e ancora non poteva farsene una ragione. Non importava quanti avessero cercato di tirarlo su. Kurt piangeva, lo faceva ogni notte.

Piangeva come quando aveva scoperto del cancro di Blaine.

Piangeva nello stesso modo degli ultimi giorni di vita di Blaine, senza farsi vedere, perché la sola idea che Blaine potesse vederlo così lo uccideva. Doveva essere forte per entrambi.

Piangeva come quando aveva stretto per l’ultima volta la mano di Blaine, e solo quella volta Blaine lo aveva visto piangere, da quando quel calvario era cominciato.

Piangeva nello stesso modo di quando Blaine aveva chiuso gli occhi ed era semplicemente andato via, davanti agli occhi pieni di lacrime di Kurt. Lo aveva baciato un’ultima volta sulle labbra ancora calde e dopo si era semplicemente spezzato.

Blaine era andato via e la sua vita era semplicemente finita. Era rimasto vicino a quel lettino d’ospedale, con sopra Blaine, fino a quando le braccia forti di suo padre non lo avevano stretto e portato via.

Via da Blaine. Via dalla sua fonte di vita. Quella sarebbe stata l’ultima volta che lo avrebbe visto, anche se di Blaine non c’era ormai più niente, solo un corpo spento, ma sempre bellissimo. Anche in quel momento, Blaine non smetteva di essere bellissimo.

Piangeva come aveva fatto davanti alla lapide, dopo il funerale, quando ormai tutti erano andati via. Aveva pianto lì, da solo, per ore, fino a quando non era calata la sera e lui era rimasto lì, ancora, a piangere, fino al mattino successivo. Dopo si era alzato, aveva sfiorato le parole sulla lapide – Figlio. Marito. Padre. – ed era andato via, per tornare nella loro casa, quella che avevano scelto insieme - “Amore, è quella giusta” gli aveva sussurrato Blaine sulle labbra “È lei, lo sento” e Kurt l’aveva baciato, perché Blaine aveva il sorriso più bello del mondo e quando Blaine sorrideva, per Kurt, esisteva solo lui.

E dopo si era steso sul loro letto, dalla parte di Blaine. Aveva ancora il suo profumo. Nonostante non avesse dormito lì nelle ultime otto settimane, il suo profumo era ancora lì e non sarebbe andato via tanto presto. Si era stretto il suo cuscino fra le braccia e aveva pianto, più forte, perché adesso sembrava tutto reale.

Kurt, da quel giorno, non visse più. Non mangiava, non dormiva, non usciva, semplicemente non viveva più. In tanti erano andati da lui, per cercare di farlo stare meglio, ma lui non voleva ascoltarli. ‘Andrà bene’ gli sussurravano, ma come poteva andare bene, quando Blaine era andato via e lui non l’avrebbe rivisto mai più? E solo quel pensiero lo faceva piangere, ancora più forte, di quanto avesse fatto finora.

Solo suo padre lo capiva. Lo aveva passato con la mamma, sapeva come ci si sentisse a perdere la propria ragione di vita. Lo vedeva raggomitolato nel loro letto – di Kurt e Blaine, e ora solo di Kurt – da quando Blaine era andato via, Kurt era sempre lì, rannicchiato nella parte dove dormiva Blaine, avvolto da una sola coperta, e ogni volta suo padre si distendeva accanto a lui e lo avvolgeva con le sue forti braccia, stretto in quel calore, che non era quello di Blaine, ma quello che gli si avvicinava di più. Non parlavano. Mai. Restavano solo abbracciati per ore.

Fino a quando un giorno Kurt si rigirò nell’abbraccio di suo padre, lo guardò e sussurrò: “È morto. Blaine è morto” e pianse come mai aveva fatto prima e suo padre lo strinse. Aveva realizzato che Blaine non c’era più davvero. Che lui non era più niente. Ma doveva andare avanti, non per lui, ma per Blaine, perché non avrebbe mai voluto che si abbattesse così. Doveva reagire

Per questo, il giorno dopo quella realizzazione, si recò presso la lapide di Blaine. Appena vide il suo nome cominciò a piangere, singhiozzava. “Mi manchi Blaine” sussurrò tra le lacrime “Mi manchi come l’aria, amore. Non so più come vivere senza di te. Eri, e sarai per sempre, la mia ragione di vita. Non so come sopravvivrò senza di te, amore. Ti ho amato dal primo istante in cui ci siamo incontrati, sulla scalinata della Dalton – “Scusami, ciao, sono nuovo qui” “Blaine” “Kurt” – ricordi, amore? Ti ho amato quando mi hai confessato il tuo amore per me – “Mi emozioni, Kurt” – dio, se eri agitato, e poi mi hai baciato, il bacio più bello fra tutti quelli che ci siamo scambiati in questi anni. Ti ho amato quando mi hai chiesto di sposarti – “Mio fantastico amico, mio unico amore, mi vuoi sposare?” – come avrei potuto dirti di no, quando eri lì, in ginocchio, davanti a me, bellissimo come sempre, con quell’anello. Ti ho amato quando hai detto di sì alla mia proposta improvvisa - “Sposami” “Sì. Sì. Sì. Certo che ti sposo” -  e poi mi sei saltato addosso e mi hai baciato fino a perdere i senti. Ti ho amato quando ci siamo scambiati le promesse al nostro matrimonio e tu piangevi come mai ti avevo visto fare, amore. Eri così bello quel giorno e quando hai sussurrato ‘lo voglio’ così piano, quasi a farlo sentire solo a me, dio, se ti ho amato.

Ti ho amato sempre, Blaine. E lo farò per sempre, fino alla fine dei miei giorni, ricordi?” sussurrò Kurt, non smettendo di piangere nemmeno per un secondo. “Andrò avanti. Per te, amore. Solo per te. E per il piccolo che sta arrivando. Gli racconterò di suo padre, del padre più bello, più buono e meraviglioso di tutto il mondo, e che lo avrebbe amato e protetto per sempre. Non so come riuscirò a crescere un bambino da solo, Blaine. Non lo so. Ma è la nostra piccola cosa perfetta e anche se tu non lo conoscerai mai, saprò sempre che sarai con noi”

Kurt chiuse gli occhi, le lacrime gli scorrevano sulle guance. Sentì a fianco a sé una presenza, sembrava lui, e per questo sorrise. Non credeva in quelle cose mistiche, ma era certo che lì, a fianco a lui, ci fosse Blaine, che piangeva, forse, ma di sicuro sorrideva.

“Dio se mi manca baciarti, Blaine. Non c’è nulla che vorrei fare di più che baciarti, amore. Mi manchi. Mi manchi. Mi manchi” e cominciò a piangere più forte. Non parlò fino a quando non si riprese del tutto.

“Ora vado, amore. Ma tornerò da te tutti i giorni. Lo farò per sempre, amore” e con un piccolo bacio sulla fotografia di un giovane Blaine, andò via, tornando verso casa, con la consapevolezza che, forse, sarebbe andato un po’ meglio da adesso in poi, ma che Blaine sarebbe rimasto sempre al suo fianco, fino alla fine dei suoi giorni. E lui lo avrebbe amato, per sempre.

*

La sua gioia più grande, dopo la morte di Blaine, arrivò quando il suo bambino nacque. E nel momento in cui lo ebbe fra le sue braccia, se ne innamorò e capì che ora aveva qualcosa a cui aggrapparsi, qualcosa per cui vivere. Sorrise verso l’alto e una lacrima scese sulla guancia. Ora sarebbe andato tutto bene, Kurt era sicuro di questo.

*

Non sapeva nemmeno lui perché aveva preso quel coltello fra le sue mani.

Era un anno che Blaine era andato via e quel giorno, più degli altri, gli mancava da impazzire. Aveva pianto tutto il giorno e nemmeno la vista del suo bambino lo aiutava.

Aveva paura, Kurt. Paura di non smettere mai di soffrire, di vivere sempre con questo grande dolore. Forse per quello aveva preso il coltello, per farla finita, per smettere di soffrire così tanto.

Ma Kurt non poteva. Aveva un bambino di cui prendersi cura, l’aveva promesso a Blaine, si sarebbe sempre preso cura della loro piccola cosa perfetta.

Appoggiò il coltello, si diresse nella nursery dove il piccolo era intento a giocare, lo prese fra le sue braccia e gli sussurrò “Andrà bene, Blaine. Staremo bene. Io, te e papi che ci guarda dal cielo”. Kurt sorrise, mentre lacrime calde gli scesero sulle guance.

Il piccolo Blaine, anche se non capiva perché il suo papà stesse piangendo, gli lasciò un bacio a bocca aperta su una guancia e gli sorrise nel modo più bello che ci fosse.

E Kurt pensò che quello era il sorriso di Blaine, e anche se il suo Blaine non era più accanto a lui, ne aveva un piccola versione di cui doveva prendersi cura, e si ripromise che avrebbe fatto di tutto per proteggerlo.

Lo abbracciò stretto, mentre Blaine gli circondava il collo con le braccia, nascondendo il suo visino fra il suo collo e la sua spalla. Starebbero stati bene. Blaine era sempre con loro. E loro starebbero stati bene. Questo si ripeté Kurt, portando il piccolo nel suo letto e addormentandosi stretto a lui.

 

*

 
Uhm, ciao. Sono di nuovo qui e non so quanti lo vorebbero. 
Questa - cosa è nata ieri sera in uno stato d'animo non dei migliori, avevo bisogno di sfofarmi, mi sono ritrovata aperto il documento bianco di Word e ho cominciato a scrivere, le parole sono si sono scritte da sole e questo è il risultato. Non so nemmeno come sia.
Ringrazio alle mie ragazze  Fra, Je, Elena, Mary e Rob, senza le quali le miei giornate sarebbero davvero tristi.
Un ringraziamnete speciale a Fede, la mia fidata beta, ti voglio bene, tesoro <3
Spero vi piaccia, è il mio primo approccio nel mondo dei Klaine, siate clementi.
Grazie a tutti voi. Davvero.
A presto.

   
 
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