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Autore: StormLight94    16/12/2014    7 recensioni
Fanfiction AU.
Pasadena, California.
Sheldon ha ventidue anni, è molto affascinante e all'università non passa inosservato. Ha una fila di ragazze che gli cadono ai piedi e che morirebbero pur di avere la sua attenzione. Nonostante ciò non ha nessuna intenzione di avere relazioni serie, anzi preferisce divertirsi e passare da una festa all'altra con i suoi migliori amici Leonard, Howard e Raj. È un genio, ma prende tutto troppo superficialmente.
Amy si è trasferita da lontano per iniziare l'università e insieme alla sua migliore amica, Penny, dovrà ambientarsi in quella città nuova. È introversa e preferisce un buon libro a una festa sfrenata. Il suo unico interesse è quello di studiare e prendere buoni voti.
Ma cosa succederebbe se due persone così diverse si incontrassero? E se iniziassero a passare molto tempo insieme? Potrebbe andare bene o sarebbe un disastro?
Dal primo capitolo:
"« Tu?! » dissero all'unisono Amy, con un'espressione sconvolta e Sheldon con un'aria sorpresa e leggermente divertita.
Doveva essere un incubo, o una specie di scherzo.
Il tizio più irritante che avesse conosciuto era il vicino di casa della sua migliore amica."
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Amy Farrah Fowler, Sheldon Cooper, Un po' tutti
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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cap4!

Capitolo IV.
Never.

"Spesso pensiamo che le cose dovrebbero andare come vogliamo noi,
ci aspettiamo tutto dalla vita e la vita ci delude continuamente.

Invece è la vita che si aspetta qualcosa da noi."

●Alessandro D'Avenia

 

« Hai un appuntamento con Raj?! » esclamò Penny e per poco non fece rovesciare la boccetta con lo smalto. Amy sospirò e si passò una mano nei capelli per ravvivarli. Le aveva raccontato tutto della sera precedente, ma aveva omesso del piccolo "incidente" con Sheldon. Invece di dirle che se ne era andato per colpa sua disse semplicemente che aveva avuto un impegno improvviso.
« Non è un appuntamento. Usciamo solo a bere qualcosa, come amici. » sottolineò bene l'ultima parola. « E poi voglio ringraziarlo per avermi riaccompagnato al campus. »
Penny diede un'ultima passata sull'unghia del mignolo della mano destra e richiuse la boccetta con due dita, stando ben attenta a non rovinare lo smalto.
« Pensavo ti piacesse Sheldon. » mormorò delusa.
Amy sbuffò e sprofondò nel morbido cuscino del divano. « Non mi piace Sheldon. Quante volte te lo devo dire? »
Penny scrollò le spalle. « Ultimamente passate un sacco di tempo insieme, quindi pensavo ci fosse sotto qualcosa. » disse soffiandosi sulle unghie.
« Siamo solo amici, non c'è nulla tra noi due. » puntualizzò.
« D'accordo come vuoi. » sospirò la bionda arrendendosi. « Comunque anche Raj è un tipo interessante. » disse mostrando un bel sorriso. « È carino, molto simpatico e Howard mi ha detto che è un gran romanticone e ama le smancerie, in più è un cuoco eccellente! Forse hai fatto il colpaccio questa volta. »
Amy rimase immobile, riflettendo attentamente su quelle parole. Non ci aveva fatto caso fino a quel momento, ma effettivamente lui era la persona più vicina al suo ideale di ragazzo. Aveva sempre voluto uno che la coprisse di attenzioni, che le facesse capire ogni secondo quanto ci tenesse a lei.
« Forse hai ragione. » sussurrò Amy e il volto dell'amica si illuminò.
« Ma certo che ho ragione! Amy, lui è il ragazzo perfetto per te! » gridò prendendole un braccio, fregandosene dello smalto ancora fresco.

Il ragazzo perfetto per me. Non poté fare a meno di pensarci. Aveva paura di rimanere ancora ferita anche se era sicura che Rajesh non le avrebbe mai spezzato il cuore. Aveva fiducia in lui nonostante lo conoscesse da poco tempo.
Avrebbe dovuto dargli una possibilità? O avrebbe fatto meglio a rimanere dietro il freddo muro che si era costruita per proteggersi dagli altri?
« Quando uscite? » chiese Penny risvegliandola dai suoi pensieri.
« Venerdì. »
« Aspetta. » disse alzandosi e dirigendosi in camera. Tornò dopo pochi minuti con diversi abiti in mano.
« Dovrai essere impeccabile. Scegli quello che preferisci, te ne presto uno volentieri! »
« Penny...»
« No. » la zittì portandosi un dito alle labbra. « Se è Raj che ti interessa allora dobbiamo farlo cadere ai tuoi piedi. »

 

 

Sheldon era fuori da scuola, appoggiato con la schiena al muro dell'edificio mentre fumava pigramente una sigaretta. Osservò un paio di ragazze passargli accanto ammiccando con lo sguardo nella sua direzione, ma lui si girò dall'altra parte annoiato ed infastidito. In quel momento di ragazze che lo spogliavano con gli occhi non ne voleva proprio vedere. Proseguirono confuse chiedendosi perché fossero state ignorate così deliberatamente.
Sbuffò una nuvola di fumo verso l'alto e quando riconobbe Amy gettò la sigaretta per terra e si affiancò a lei.
« Oh, sei riuscito a sbrigare quelle cose importantissime che dovevi fare? » domandò Amy con una punta di sarcasmo.
« Senti Pidge, mi dispiace davvero per l'altra sera. »  disse serio.
Amy fece una smorfia. « Capita di doversene andare per un impegno improvviso, no? » cercò di rimanere calma, ma sentiva già la rabbia montarle dentro.
Lui sospirò e si passò una mano nei corti capelli.
« Lo so che mi sono comportato da stronzo lasciandoti da sola ed hai tutto il diritto di essere arrabbiata con me. » si fermarono e si guardarono negli occhi.
« Non potevi dire semplicemente che non ne volevi parlare invece di andartene? » chiese e lui allontanò lo sguardo per un attimo come per pensare alle parole giuste da dire, poi lo riportò su di lei senza però darle una risposta.
Amy si girò per andarsene, furiosa per la sua mancanza di spiegazioni. Se aveva intenzione di prenderla in giro, comportandosi come voleva e poi pretendere delle scuse senza nemmeno provare a dare un minimo di chiarimento, beh, si sbagliava di grosso.
Venne bloccata per il polso da una presa salda, costringendola a voltarsi verso di lui.
« Mi dispiace davvero, Pigeon » allentò la presa e prese un respiro profondo mentre gli occhi di lei lo scrutavano attentamente.
« Il fatto è che io tendo sempre a rispondere male alle persone, sopratutto quando si tira in mezzo il mio passato. Me ne sono andato perché avevo paura di combinare qualcosa di stupido e di cui poi mi sarei pentito. » Sheldon le spostò una ciocca di capelli che le era finita davanti agli occhi a causa del vento. « Ci tengo a te e non voglio che la nostra amicizia finisca per colpa mia. » aggiunse mormorando.
Neanche lei voleva rinunciare alla sua amicizia e non sarebbe stata certo una cosa del genere a farli allontanare. Forse aveva esagerato con lui. Le aveva appena detto che ci teneva alla loro amicizia e in fondo al cuore ringraziò di aver trovato un amico come lui.
Rilassò i muscoli e gli mostrò un sorriso appena accennato. « Non fa niente Sheldon. »
« Non sei più arrabbiata con me? »
« No. » sospirò sistemandosi i capelli nervosamente.
« Allora verrai ancora la sera come al solito? »
Amy annuì e lui sembrò essere sollevato.
« Anzi per farmi perdonare domani sera ti offro una cena in uno dei migliori ristoranti della città. Giuro che non scappo. » disse ridendo.
Amy abbozzò un sorriso imbarazzato.
« A dire il vero domani sera ho già un impegno. »
Sheldon corrugò la fronte. « Davvero? Con chi? »
Amy si morse il labbro inferiore domandosi se fosse stato il caso di dirglielo o se avrebbe fatto meglio a tenerlo all'oscuro. Alla fine optò per la sincerità. Infondo non era un appuntamento, anche se si trattava di uscire con uno dei suoi migliori amici. Inoltre Sheldon non era interessato a lei, no?
« Io e Rajesh andiamo a bere qualcosa, tutto qui. »
« Ah, ho capito...» il sorriso abbandonò le sue labbra e assunse un'espressione indecifrabile.
« Spero che vi divertirete. » sbottò secco infilandosi le mani nelle tasche del giubbino.
« Sheldon...»
« Devo andare sono in ritardo. » affermò secco dirigendosi verso l'entrata.
Amy lo guardò allontanarsi confusa e si chiese perché fosse così infastidito dal fatto che sarebbe andata fuori con Raj. Sembrava quasi geloso. Allontanò quel pensiero decisamente surreale e si diresse anche lei verso l'entrata, andando però nel corridoio opposto.

 

~°~

 

Amy restò tutto il pomeriggio a provare vestiti, nuove acconciature e trucchi di ogni colore. Alla fine Penny riuscì a convincerla ad indossare un vestito verde scuro e un paio di scarpe nere col tacco con cui la mora sperò di non uccidersi scendendo la lunga rampa di scale.
« Oh, tesoro stai benissimo! » squittì l'amica quando vide Amy raggiungere il salotto.
« Tu dici? Io mi sento un po' a disagio...» disse cercando di allungare il vestito per farlo arrivare almeno fino alle ginocchia.
« Finalmente ti vedo con un vestito addosso. Non credevo avrei mai assistito a questo momento. » disse ridacchiando e sistemandole i capelli.
« Non so neanche perché mi sto vestendo così. Non abbiamo mica un appuntamento romantico. » obiettò cercando di districare l'orecchino che si era impigliato in una ciocca di capelli.
« Certo questo è quello che pensi tu. Credo che Raj abbia un'idea diversa invece. »
Improvvisamente la porta si aprì ed entrò un Zack vestito nel solito modo affascinante e alla moda.
« Allora sei pronta bambola? » domandò osservando Penny ammaliato. Quando si accorse di Amy inarcò le sopracciglia sorpreso. « Wow, sei...sei davvero bella! »
Amy arrossì per quel complimento. Zack ancora non le stava togliendo gli occhi di dosso così Penny gli diede un colpetto sul braccio.
« Ehi, così divento gelosa! » disse sorridendo e facendo l'occhiolino all'amica.
« Andiamo? » chiese il moro.
« Sì, aspettiamo che arrivi Raj e poi andiamo. »
Zack aprì una lattina di birra e si sedette sul divano accendendo la tv. Fece passare un po' di canali sperando di trovare qualcosa di decente.
Amy era nervosa. Continuava a tormentarsi una ciocca di capelli pensando a cosa dire e a come comportarsi una volta che Raj sarebbe venuto a prenderla. Non era proprio abituata a questo genere di uscite.
Anche Penny si sedette sul divano e il fidanzato le passò un braccio attorno alle spalle.
Mentre Amy rimurginava sugli stessi pensieri un brano suonato al pianoforte si diffuse per la stanza in un suono leggero e ovattato. Si accorse che proveniva dall'appartamento di fronte a quello di Penny.
La mora si girò per guardare l'amica.
« Sheldon ogni tanto suona. È piuttosto bravo. » rispose senza distogliere lo sguardo dal film.
Amy era attratta da quella musica, non sapeva perché. Era malinconica e triste, tutto il contrario del carattere allegro ed estroverso di Sheldon. Si chiese come mai suonasse un brano di questo tipo, poi le vennero in mente le parole di Raj.

"Il fatto è che lui ha l'aria da duro, di chi non gli importa di niente e di nessuno, ma in realtà è tutta una montatura, una maschera. Cerca solo di nascondere la sua fragilità."
Uscì e si fermò davanti alla porta del 4A. Quella musica era così familiare che immediatamente tornò con la mente alla sua infanzia.
Senza quasi accorgersene si ritrovò nel suo salotto e lui le dava il profilo mentre faceva scorrere le dita sulla tastiera digitale. Era così concentrato che nemmeno si accorse della sua presenza.
« Sei...sei davvero bravo. »
Sheldon si bloccò e la osservò sorpreso.
« Cosa ci fa qui? » si alzò e arrivò a pochi passi da lei. La squadrò dall'alto verso il basso soffermandosi sulle sue forme accentuate dal vestito. « Non mi dire che sei venuta vestita così per cercare di far colpo su di me. » sorrise malizioso.
Amy arrossì e si sentì tremendamente in imbarazzo. Era piombata in casa di un altro senza apparente motivo e in più indossando un abito succinto. Non c'era da stupirsi se lui avesse cominciato a fare certi tipi di pensieri. Stupidi maschi depravati. 
« Non voglio certo far colpo su di te. » incrociò le braccia sul petto. « Ti ho...ti ho sentito suonare e così ho deciso di venire qui a vedere. Ora però me ne vado. » girò sui tacchi per andarsene, ma lui la bloccò.
« No, aspetta. »
Lei lo guardò incuriosita.
« Se ti piace posso farlo ancora. » si sedette e schioccò le dita. « Allora, cosa vuoi sentire? Chopin, Beethoven, Bach? Ma ti prego non Mozart, non lo sopporto. »
Amy ridacchiò e si avvicinò lentamente sfiorando la tastiera con due dita.
« Non lo so, quello che vuoi tu. »
Sheldon ci pensò su. Cercò di ricordare se nel suo repertorio ci fosse un brano che potesse suonare per lei, ma si accorse che non ce n'era nemmeno uno. Infondo non era mai stato un tipo romantico né tantomeno uno a cui importasse suonare per qualcuno. L'aveva fatto sempre e solo esclusivamente per se stesso. Era anche la prima volta che si offriva di far sentire qualcosa.
Amy lasciò che un lungo sospiro rompesse il silenzio che si era creato.
« Mio padre era un buon pianista e suonava spesso. Mi ricordo che lo ascoltavo spesso, immaginando di essere al suo posto. Poi lui è...beh, non sono mai riuscita ad imparare. Davo per scontato che lui avrebbe sempre suonato per me, ma mi sbagliavo. » mormorò e una punta di malinconia si fece spazio dentro di sé.
Sheldon abbassò lo sguardo. Aveva involontariamente tirato fuori un argomento piuttosto doloroso per lei.
« Beh, quello possiamo sempre risolverlo. »
Amy aggrottò la fronte perplessa. Lui le afferrò un braccio e la fece sedere accanto a sé.
« Lezione numero uno: la postura. » iniziò. « La schiena deve essere in una posizione eretta, non curva, ma nemmeno rigida. Devi essere rilassata, altrimenti poi ti farà male dappertutto. »
Le prese la mano destra e Amy si lasciò guidare. « Il polso deve trovarsi in questa posizione e le dita devono essere leggermente ricurve...» continuò con voce più bassa.
Amy si sentiva in soggezione sentendolo così vicino. Ogni volta che la sua mano si intrecciava con le sue dita sentiva dei brividi percorrerle la schiena. Non riusciva a capire perché si sentisse così strana.
«...in questo modo ti sarà più facile passare da un accordo a un altro. »
Lo guardò negli occhi blu e rimase per qualche istante incantata. Perché non riusciva a distogliere lo sguardo da lui?
Lui sorrise divertito. « Devi guardare la tastiera non me. »
Immediatamente si girò e cercò di nascondere l'imbarazzo con i lunghi capelli.
« Insegnante di matematica e adesso anche di musica. C'è qualche altra materia in cui non sei brava? »
« Mi spiace deluderti, ma per il resto me la cavo alla grande. »
« Oh, ma davvero? » si avvicinò un po' di più e Amy sentì il respiro bloccarsi. Maledetto lui e il suo fascino.
« Sicura di non aver bisogno di un aiuto in inglese? Magari posso darti una mano con l'orale...» ghignò.
« Piantala, sei solo un depravato. » disse alzandosi e allontanandosi per calmare gli ormoni impazziti.
« Lo sai che scherzo, Pidge. Non ti sarai mica offesa? » chiese guardandole la schiena.
« Offesa? Non sono così stupida da offendermi per una frase come questa. » lo guardò in segno di sfida.
All'improvviso una persona bussò alla porta e Amy corse ad aprire.
« Ciao, Penny aveva detto che eri qui e...» Raj diede un'occhiata all'interno e vide che erano solo loro due e che Amy era rossa in viso.
« Va tutto bene? » chiese.
« Benissimo. Andiamo? » uscì senza nemmeno degnare Sheldon di uno sguardo.

È solo un amico. È solo un amico. È solo un amico....
Continuò a ripetersi mentre scendeva le scale.
Non potrà mai esserci nulla tra di noi. Mai.

 

Raj la portò in un ristorante giapponese. Amy non c'era mai stata, ma rimase piacevolmente sorpresa quando assaggiò il primo piatto, la tempura, e scoprì che non era affatto così male come pensava. Si vedeva che Raj aveva una grande passione per la cucina. Sapeva tutto di quei piatti orientali e le consigliava cosa prendere e cosa abbinarci.
Parlarono a lungo dei più svariati argomenti. Scoprì che fu molto emarginato quando arrivò negli Stati Uniti, un po' per i vari pregiudizi, un po' perché faceva molta fatica a relazionarsi con gli altri suoi coetanei. Conobbe Howard a una festa e legarono subito, diventando migliori amici.
Amy voleva godersi questa serata, sia per conoscere di più Raj sia per distrarsi un po', ma la sensazione delle dita di Sheldon sfiorarle la mano era ancora molto, troppo nitida nella sua mente. Sentiva ancora il suo corpo vicino, la voce profonda vicino all'orecchio e gli occhi che la scrutavano attentamente.
Scosse la testa imponendosi di non pensarci.
« Sono molto contento di averti incontrata. » disse improvvisamente Raj distogliendo Amy dai suoi pensieri. « Era da un po' che non parlavo con una ragazza come te. Di solito le ragazze cercano di provarci con me solo come pretesto per avvicinarsi a Sheldon. »
Il cuore di Amy cominciò a battere più velocemente. La serata aveva iniziato ad accelerare e a prendere una piega che non si aspettava.
« Tu però sei diversa. Sei l'unica che lo ha respinto quando lui si è fatto avanti. »
« Infondo lui non è il mio tipo...preferisco un altro genere di persone. » voleva credere che fosse così eppure non era convinta di quello che aveva appena detto. Se ne stava accorgendo solo ora. Più passavano i giorni più diventava difficile stargli lontano e non pensare a lui. Ma quello che stava provando era tutto immotivato: a lei non piaceva, punto e basta.
« Non so perché, ma c'è qualcosa che mi ha attratto di te...è come se noi due, infondo, fossimo simili. Stessa riservatezza e difficoltà nel relazionarsi con gli altri. Io ho Howard come punto di riferimento, mentre tu Penny. » bevve un sorso di vino e Amy lo guardò attentamente. « Ma sono solo mie impressioni quindi non farci troppo caso. » sorrise per rassicurarla e lei abbassò lo sguardo sul piatto.
« Tu hai difficoltà nel relazionarti con gli altri? Non ci credo. » alzò di nuovo gli occhi su di lui dopo qualche secondo di silenzio. L'aveva visto ridere e scherzare anche con altre persone e le dava l'idea di tutto, tranne di uno che non riuscisse a legarsi con altri.
Raj sorrise. « Beh, te l'ho detto che non sono sempre stato così. Prima non riuscivo a parlare con nessuno, sopratutto con le donne e facevo un sacco di figuracce a causa della mia timidezza. Poi sono cambiato e adesso ho imparato a controllarla. Il fatto che ti parli così tranquillamente non significa che in realtà non me la stia facendo sotto dalla paura di dire o fare qualcosa di altamente stupido. »
« Tutti dicono e fanno cose stupide, Rajesh. »
Raj la guardò negli occhi senza abbandonare quel sorriso. « Hai ragione, Amy. Forse dovrei smetterla di essere così teso. »
Dopo aver acquisito più sicurezza Raj si sentì decisamente più tranquillo. Le raccontò della sua passione per le stelle e del fatto che aveva a casa un telescopio con cui si dilettava a individuare e osservare le costellazioni più semplici e famose.
La serata passò in fretta e dopo essere stati al ristorante la portò in un locale appena fuori città. Era un posto molto carino e dall'aria abbastanza costosa, ma lei non poteva saperlo dato che fu lui a pagare tutto. Raj avrebbe voluto fare una passeggiata fuori all'aperto, ma il rombo di un tuono rovinò i suoi progetti costringendolo a porre fine alla serata.
« È stata una bella serata, mi sono divertito. » affermò Raj mentre la riaccompagnava da Penny.
Amy sorrise. « Anche io. Sei stato davvero gentile. »
Era buio, ma la mora poté vedere chiaramente l'amico diventare leggermente rosso per l'imbarazzo.
« Quindi...se per caso dovessi invitarti un'altra volta accetteresti? »
Si mise due dita sotto il mento fingendo di rifletterci a lungo e attentamente e Raj sbiancò pensando ad un rifiuto. Di punto in bianco la sua espressione passò dal seria all'allegra.
« Molto volentieri! » rispose con un largo sorriso.
Raj si rasserenò e sorrise a sua volta. « D'accordo allora...mi farò sentire presto. » disse fermando la macchina davanti al portone d'ingresso.
« Buonanotte Rajesh. » mormorò lei timidamente scendendo dalla macchina e guardandolo attraverso il finestrino abbassato.
« Buonanotte Amy. » la salutò con la mano e si avviò.
Prima di avviarsi alla macchina si ricordò di essersi dimenticata il cellulare a casa di Penny. "Accidenti che svampita!" pensò. "Tutta colpa di Sheldon e..." corrugò la fronte. Ecco, ora era tornata a pensarci nuovamente.
Salì le scale più velocemente che il suo vestito attillato e le scarpe alte potessero concedergli e raggiunse la porta di Penny che notò non era stata chiusa a chiave. Come diavolo si faceva ad uscire di casa lasciando la porta aperta? Solo lei poteva farlo.
Scavalcò i vestiti lasciati sparpagliati durante le numerose prove abito e trovò il cellulare perso sotto una gonna a vita alta blu scuro. Lesse un messaggio da Sheldon. Le chiese se domani potevano riprendere la lezione da dove erano stati interrotti.
Sospirò. Infondo lui lo stava facendo perché aveva capito che era una cosa a cui teneva. Non le era mai capitato che qualcuno si interessasse in questo modo a lei, a parte Penny, e la cosa non poteva che renderla felice. Una parte di sé era irrimediabilmente attratta da lui, ma un'altra parte era convinta che erano troppo diversi perché potesse funzionare in qualche modo. Gli diede conferma per il mattino, ma si promise che si sarebbe concentrata solo su Raj. Lui era, ipoteticamente parlando, il ragazzo giusto per lei, non Sheldon.
Aprì la porta, ma prima ancora di mettere piede fuori sentì le risatine di due persone provenire dal fondo della scala. Una era chiaramente femminile mentre l'altra era fin troppo familiare...
Spense la luce e socchiuse la porta quel tanto che bastava per sbirciare fuori e vedere quando ci fosse stata via libera.
Vide una ragazza dai lunghi capelli biondi salire l'ultimo gradino affiancata da uno Sheldon che non sembrava molto lucido da come barcollava leggermente tenendo un braccio attorno alla sua vita per stringerla a sé. Lei lo spinse contro la porta baciandolo con foga e passando le mani tra i suoi capelli, poi sul petto fino ad ogni altra zona mentre Sheldon cercava a tentoni la maniglia e dopo diversi tentativi riuscì a girarla ed entrarono dentro mentre lei gli slacciava la camicia. Con un calcio chiusero la porta ed Amy poté finalmente uscire.
Sentì la rabbia montarle dentro mentre scendeva in fretta le scale. Con tutti i momenti che c'erano proprio adesso doveva incontrarli? Quando l'aveva visto con quella tipa avrebbe voluto uscire e urlargli che si merita di meglio di una poco di buono appena conosciuta e rimorchiata in chissà quale discoteca.
Era arrabbiata, ma sopratutto delusa. Delusa da come uno così intelligente potesse accontentarsi di così poco nella vita.
Aprì la portiera con forza e si sedette al posto guida fissando per una attimo lo specchietto retrovisore.
Voleva un motivo per convincersi che non avrebbe mai funzionato con lui? Beh, ora ce l'aveva.



Ta dan! Siamo al quarto capitolo e già le cose stanno cominciando a complicarsi. 

Raj ha adocchiato Amy e lei a quanto pare sembra essere interessata a lui anche se non riesce a non pensare a Sheldon.
Sì, se non ci fosse Sheldon io Amy ce la vedrei bene con Raj u.u Non chiedetemi il perché xD
Poi, cos'altro? Ah sì. Se siete curiosi e lo so che lo siete, il brano che Sheldon suona è di Danny Elfman e si trova nel film d'animazione "La sposa cadavere" dove il protagonista, Victor, suona un brano da solo prima di essere interrotto da Victoria. Adoro questo brano, mi piace un sacco <3 Se non avete mai visto il film, beh, guardatelo u.u Vi lascio il link: https://www.youtube.com/watch?v=EJlRujI4uXU
Volevo solo dirvi che probabilmente (anzi sicuramente) aggiornerò dopo le feste o addiritura per metà gennaio. Il motivo è molto semplice: voglio portarmi avanti con la storia il più possibile e con le feste rischio di non starci dietro. Così almeno non vi farò aspettare un'eternità e io posso avere le idee più chiare su cosa scrivere.
Okay credo di non dover più dire altro xD
Grazie per tutte queste bellissime recensioni! Vi adoro <3
A presto!
  
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