*Questo capitolo è dedicato a Stefano,tanti auguri anche a te ^^!
*I personaggi appartengono a Takao Aoki..non tutti,però!*
"I
can't run anymore
I fall
before you
Here I am
I have
nothing left
Though I've
tried to forget,
You're all
that I am
Take me home
I'm through
fighting it
Lifeless,
I give up
You're my
only strength.
Without you,
I can't go
on,
Anymore,
Ever again
(All the
times I've tried to run)
My only
peace,
(To walk
away from you)
My only joy,
My only
strength,
(I fall into
your abounding grace)
My only
power,
My only
life,
(And love is
where I am)
My only love
I
can't run
anymore,
I give
myself to you
I'm sorry
I'm sorry
In all my
bitterness,
I ignored
All that's
real and true
All I need
is you
When night
falls on me,
I'll not
close my eyes
I'm too
alive,
And you're
too strong
I can't lie
anymore
I fall down
before you
I'm sorry
I'm sorry
(All the
times I've tried to run)
My only
peace,
(To walk
away from you)
My only joy,
My only
strength,
(I fall into
your abounding grace)
My only
power,
My only
life,
(And love is
where I am)
My only love
The pain
consuming me
But this
time it's cut too deep
I'll never
stray again
(All the
times I've tried to run)
My only
peace,
(To walk
away from you)
My only joy,
My only
strength,
(I fall into
your abounding grace)
My only
power,
My only life,
(And love is
where I am)
My only love
(All the
times I've tried to run)
My only
peace,
(To walk
away from you)
My only joy,
My only
strength,
(I fall into
your abounding grace)
My only
power,
My only
life,
(And love is
where I am)
My only
love"
-..signor
Ivanov?-
Tolse gli
auricolari e gettò una rapida occhiata all'orologio:erano le
18:40 circa,era
trascorsa quasi un'ora da quando la chiamata di Kai era finalmente
giunta a
destinazione alla segreteria del distretto. Una decina di
minuti,qualche scusa
frettolosa e concitata ed ecco che il placido ispettore era rientrato
con la
più stravolta delle espressioni ed aveva chiesto a due dei
suoi uomini di
scortare gentilmente il giovane Ivanov fino alla sua destinazione,con
tanto di
scuse da tutto il distretto.
'Il
vantaggio di avere un mezzo mafioso come
coinquilino..'sghignazzò Yuriy
rivolgendo di nuovo attenzione ai due uomini seduti di fronte a lui.
-Qualcosa
non va, agente?-domandò con un finto sorriso cortese.. il
sorriso di chi è
passato da una sventura all'altra nell' arco di mezza giornata.
-Si,signore-rispose
incerto quello-abbiamo appena ricevuto una chiamata urgente da un'altra
pattuglia nelle vicinanze-deglutì intercettando per un
attimo un sinistro
bagliore satanico nello sguardo del giovane-e quindi..ecco,uhm..noi..-
-..
quindi voi non potete portarmi a destinazione. -concluse lugubre Ivanov
fulminando con un'occhiata i due poveri agenti.
-Ehm, esatto.
-farfugliò l'uomo reputando fosse meglio tornare a dare le
spalle a quei feroci
occhi azzurri.. dal canto suo,Yuriy stava tentando duramente di
reprimere
l'istinto di saltare alla gola dei due malcapitati.
Dopo un
pò avvertì l'auto fermarsi a lato di un anonimo
marciapiede di un ancora più
anonimo quartiere periferico: la neve sporca si aggrappava agonizzante
ai lati
della strada accogliendo bramosa i fiocchi ancora candidi che
continuavano a
scendere leggeri ed imperterriti,incuranti della brezza leggera e del
cielo
ormai scuro.
-Siamo
davvero spiacenti, signore-azzardò il conducente-purtroppo
non possiamo
lasciarla più avanti di così-strano,
pensò l'uomo,gli sembrava quasi di
avvertire una sorta di aura gelida provenire dai sedili
posteriori-spero che il
signor Hiwatari capirà.. -aggiunse in un frettoloso
sussurro. Il rosso digrignò
i denti, non senza un poco di quel sinistro ghigno che gli era tanto
usuale ai
tempi della Neoborg.
-Sa
agente, non dovrebbe origliare le conversazioni dei suoi
superiori-sibilò come
una serpe che si diverte a stringere la sua preda nelle spire prima
d'ingoiarla-potrebbe avere gravi ripercussioni sulla sua persona..
-sussurrò
con un'ulteriore punta di crudeltà. Lasciò che
l'uomo scolorisse lentamente e, senza
ulteriori inviti,si apprestò a scendere dalla vettura. La
voce dell'altro
agente lo richiamò un attimo prima di sbattere rabbiosamente
la portiera.
-Non è
poi così lontano dalla zona in cui si doveva
recare-azzardò-qui vicino dovrebbe
passare un autobus che ferma quasi ai magazzini Kasilev,può
provare a
chiedere-distolse gli occhi dalla figura di quello strano ragazzo che
ora lo
guardava a dir poco stranito-anche se è un pò
improbabile,considerato che è
festa..-
-Grazie, c’ero
arrivato da solo, agente. -pronunciò
ironicamente la carica pubblica
dell'uomo,un attimo prima di richiudere fragorosamente la portiera.
Superò di
gran carriera la vettura mentre questa operava un'inversione a "U"-non
consentita,ovviamente-e lo stesso agente di poco prima lo omaggiava di
un ben
poco convinto "Buon Natale".
'Si,buon
Natale...bel Natale del cazzo!'inveì silenziosamente il
ragazzo avviandosi
lungo il marciapiede deserto.
/////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////
-Boris..
-udì appena il debole saluto dell'anziana portinaia
che,armata di straccio e
ramazza,si accingeva ad asciugare l'androne invaso di neve.
-Signora
Demidova, buonasera.. -fu il contraccambio poco vivace dell'altro che
si
apprestava ad uscire dall'androne.
-Dove vai
a quest'ora?Sono quasi le sette,non c'è più
nessuno in giro!-osservò con non
poca curiosità la vecchietta sospendendo per un attimo il
suo lavoro. Boris le riservò un'occhiata in tralice
piuttosto scocciata.
-Tanto
meglio. -disse lapidario, tentando nuovamente di lasciarsi alle spalle
il
sudicio portone.. invano,ovviamente:la vecchia Demidova non aveva
ancora finito
la sua inquisizione.
-Devo
dedurre che non hai nessun posto dove andare per
Natale?-domandò con quella
sfumatura di crudele soddisfazione propria d’ogni
pettegola-Neanche una ragazza
che t’inviti per cena?Com'è possibile, un
così bel ragazzo!-esclamò,ben
sospettando quali fossero al contrario le reali tendenze sessuali del
giovane,traendo appunto da questo una maggiore soddisfazione.
L’interpellato
non la degnò di una risposta, ma stavolta abbassò
risoluto la sgangherata
maniglia di ferro spalancando il portone e permettendo così
a nuova neve di
depositarsi nell'ingresso.
-Buon
lavoro, Demidova!-borbottò con un sorrisetto sfrontato
richiudendo bruscamente
l'uscio e sollevando una nuova ondata di fiocchi in giro per l'androne.
Appena
fuori,inforcò gli auricolari dirigendosi verso una meta
imprecisa;mancavano
ancora cinque ore circa alla fine di quella schifosa
giornata,sperò di
trascorrerle il più rapidamente possibile,confidando nelle
sue gambe e nel
vasto repertorio musicale nel suo i-pod.Nonchè in una
bottiglia di vodka
nascosta sotto al giaccone.
/////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////
Le 19: 32
e l'insegna dei magazzini Kasilev brillava allegra nelle sue tinte
giallo
canarino e verde stonando ampiamente col vasto agglomerato di grigi
casermoni
che la circondavano. Si concesse un sospiro di sollievo valutando
quante grane
gli aveva dato raggiungere quel posto.
Oramai il
buio regnava sovrano e si apprestò a proseguire la sua
ricerca alla flebile
luce dei lampioni.. il distretto che cercava era proprio di fronte a
lui e lo
percorse tutto di corsa passando velocemente in rassegna i numeri
civici rosso
carminio accanto ad ogni sgangherato portone..
.....14.....15.....dopo
il numero 16 dovette svoltare a destra e si ritrovò
così davanti all'edificio
che cercava,il numero 17.
Convenì
ancora una volta che quello doveva essere un numero tremendamente
iellato, considerato
quante gliene erano capitate, ma finalmente tutto stava per avere
fine.. o
inizio,dipendeva dai casi.
Cercando
di regolare il respiro, si avvicinò alla meta della sua
Odissea, constatando
che non v'era citofono; il portone però era socchiuso.
Entrò silenziosamente,
cardini cigolanti permettendo, e si ritrovò nella penombra
di un sudicio
androne: in un angolo, dietro un grosso tavolaccio da sotto al quale
s’intravedeva
una malmessa stufetta elettrica, un’anziana donna stava
armeggiando con alcuni
stracci e scope, visibilmente urtata.
Azzardò
un colpetto di tosse e la donna si voltò con uno scatto
stupefacente, inusuale
per l'età che dimostrava.
-Desidera?-gracchiò
in tono diffidente avvicinandosi al giovane. Quest’ultimo le
rivolse un educato
sorriso.
-Sto
cercando l'appartamento di Boris Huznestov-esordì
gentilmente-saprebbe
indicarmelo, per favore?-a quel nome la donna s'inviperì
più di quanto non
fosse già.
-Non c'è
nessun appartamento intestato a quel nome. -tagliò corto.
Il rosso
riflettè un attimo-Probabilmente è intestato a
Sergej Kalinin. -concesse senza
scomporsi.
-Probabilmente-le
fece eco la donna-ad ogni modo,chi lo cerca?-chiese con una rinnovata
curiosità.
La cortesia del rosso stentò a non degenerare nel disprezzo.
-Un amico.
-fu la lapidaria risposta, che ovviamente non soddisfece l'anziana
portinaia.
-E questo
amico ha un nome?-domandò insinuante-sa,non so se
crederle,gli inquilini
dell'appartamento che cerca non ricevono molte visite di solito..-
Si
ritrovò a chiedersi se non fosse meglio strangolare quella
brutta befana ed
andare a controllare personalmente sul registro del condominio ma
subito tentò
nuovamente di fare appello alla calma e al buon senso..
-Gli dica
di Yuriy Ivanov. -pronunciò lentamente fulminandola. La
vecchia non fece una
piega, sempre più intrigata da tutta quella storia.. il
teppistello frocetto
che da quando abitava lì non aveva mai visto uscire se non
con i suoi due
coinquilini non gliel'aveva mai raccontata giusta.. sempre quel
broncio,quel
fare scontroso e irritato,i mutismi e le scenate coi due compagni.. ed
ora
veniva a cercarlo un bel ragazzo,un altro come lui,sicuramente..
da come
sfumava le vocali poteva dire con certezza che non fosse di
Mosca,dunque doveva
essersi fatto un bel pò di strada solo per vedere il suo "amico"..
Peccato
che non vi sarebbe mai riuscito
-Signor Ivanov-esordì
ironicamente-le indicherei volentieri l'appartamento di Boris
Huznestov,sennonché
l'inquilino è uscito da qualche ora-mentì
esagerando i tempi. Osservò
compiaciuta il grazioso viso del giovane contrarsi per un attimo.
-Da
quanto precisamente?-domandò questi sforzandosi di mantenere
un tono calmo. La
donna sorrise mielosa.
-Cinque
ore.. forse.Un bel ragazzo lo è venuto a prendere, un
compagno di corso, credo.
-era esaltante assistere al lento spegnersi di quei bei occhioni di
ghiaccio..
ma la vecchia Demidova voleva spingere la sua piccola vendetta un poco
più in
là.
-Sa, mi
sono stupita molto-riprese cercando di catturare l'interesse del
giovane
pietroburghese-non è che lei conosca il tipo di preferenze
del suo amico?-.
-Cosa
intende?-la voce di Yuriy era appena udibile;lui stesso,poteva sentire
appena
le parole della vecchia,tanto era confuso e disorientato.
-Bhe-Demidova
utilizzò tutte le sue doti recitative per fingere
quell'imbarazzo-non che io
sia una pettegola,ma non avevo mai visto quel ragazzo.. lei sa che il
mio ruolo
mi impone di garantire la sicurezza degli inquilini,no?-il rosso
annuì
assente-Bhe.. mi sono sporta dalla soglia e il signor Huznestov era
già entrato
in auto.. e di primo impatto mi è sembrato quasi che..
insomma.. -sarebbe
scoppiata a ridere da un momento all'altro se il desiderio di far del
male non
fosse stato tanto grande-.. bhe,che si baciassero,ecco..
-concluse quasi
sottovoce.
Il
Wolborgblader non fece una piega. Assolutamente nessuna. Fece soltanto
un passo
indietro, ma per il resto mantenne lo stesso sguardo vuoto che aveva
avuto
dall'inizio della conversazione.
-.. la
ringrazio.. -mormorò prima di avviarsi all'uscita. Un
sorrisetto curvò le
sottili labbra della donna.
-Se vuole
può attenderlo nel suo appartamento-infierì
ancora-ma non credo tornerà molto
presto. Vuole che gli riferisca che è passato?-
-.. no,non
occorre. -il portone si richiuse tristemente dietro il giovane
decretando la
vittoria della donna. Con lo stesso sorriso crudele che aveva sfoggiato
poco prima,
tornò alle sue scope e ai suoi stracci.
Dunque
aveva ragione.
Jelena
Demidova non era una donna stupida,le era bastato fare due
più due per trovare
il modo più subdolo per attuare la sua vendetta.
-Una
vecchietta deve pur svagarsi in qualche modo. -ridacchiò.
/////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////
Alla fine
non aveva fatto molta strada.
Conoscendosi,
aveva pensato di iniziare una corsa sfrenata non appena uscito dal
palazzo; eppure
quelle gambe che tanto lo avevano sostenuto durante quell'avventura non
ne
avevano voluto proprio sapere di correre. Deboli e incerte, lo avevano
portato
fino ad un desolato parchetto di quartiere, secco e trascurato.
No, non
erano state le menzogne della vecchia a fargli male. come se non
sapesse
distinguere una bugia dalla verità,lui che per sopravvivere
aveva sempre dovuto
fingere.. dubitava fortemente che ci fosse un'altra persona tra lui e
Boris,Sergej lo avrebbe avvertito e comunque il Falborgblader non era
il tipo
da legarsi a qualcuno così facilmente.. probabilmente
l'unica parte vera del
discorso era che il moscovita se n'era andato,la donna sembrava essere
stata
abbastanza sincera su questo..
..ma che
importava ormai?La corsa non era finita ma per l'ennesima volta aveva
fallito,stavolta mancando la meta di pochissimo.. una delusione troppo
forte
per sopportare oltre..
/////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////
-DIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIN!-
-Ma che
cavolo.. -si voltò verso l'altro capo della sala,forse si
era sbagliata..
-DRIIIIIIIIIIIIIIIIIN!-
..decisamente
no!Si divincolò dall'abbraccio troppo appiccicoso del suo
ragazzo e si guardò
intorno cercando di identificare in tutto quel marasma il padrone di
casa.
-Che
hai?-Kost'ja si lamentò prendendo interamente possesso del
divano mentre la
coppia opposta a loro si scambiava tenere effusioni.
-Mi serve
Kai. -mormorò la ragazza continuando a scrutare la sala.
Finalmente lo
trovò:avvinghiato a due fanciulle visibilmente ubriache,come
da copione.
-KAI!!-urlò
tentando invano di sovrastare la musica.. cazzo,possibile che lei
sentisse il
telefono dal capo opposto della sala e lui no??!
-DRIIIIIIIIIIIIIIIIIN!-
-KAAIIIIIII!!!-provò
ancora,ma il Dranzerblader sembrava molto preso dalla piacevole
compagnia..
-Stupido
puttaniere.. -borbottò sfilandosi una scarpa col tacco.
Kost’ja la osservò
perplesso prendere la mira,perplessità che si
tramutò in sconcerto quando vide
la decoltè della sua ragazza centrare in pieno la fronte del
padrone di casa.
-Cazz..
ALICE!-urlò il meticcio voltandosi verso l'amica.
-DRIIIIIIIIIIIIIIIIIIN!-
-IL
TELEFONO!-urlò la mora; l'altro la guardò
stranito.
-CHE
VUOI??!-
-DRIIIIIIIIIIIIIIIIIIN!-
-IL
TELEFONO!!-
-IL
FORNO??!-
-DRIIIIIIIIIIIIIIIIIIN!-
-MA QUALE
FORNO??!TELEFONO!!-
-NON C'HO
MESSO NIENTE,TRANQUILLA!-sorrise Hiwatari alzando il pollice. Si
schiaffò una
mano in faccia..
-COGLIONE!!LA'!!-inveì
sbracciando come un'ossessa all'indirizzo dell'apparecchio. Finalmente
il
giovane sembrò aver capito.
-DRIIIIIIIIIIIIIIIIIIN!-
-Permesso,
permesso.. ohi,Angela,sei magnifica stasera!Aspettami qui,ok?Non ti
muovere..permesso..-
-DRIIIIIIIIIIIIIIIIIIN!-
-.. ma
porcaputtana,vi levate??!..permesso,dannazione!-
-DRIIIIIIIIIIIIIIIIIIN!-
-.. no..
dai ragazze,dopo.. ma si,si che vi richiamo,ma spostatevi.. -Alice
osservava
con aria depressa l'amico farsi strada a fatica fra la calca delle sue
invitate.. che oscenità..
-DRIIIIIIIIIIII..-
-Pronto!-esclamò
infine trionfante.
-..tu-tu-tu..-
-Ma porc..-
/////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////
Niente da
fare. Evidentemente i festeggiamenti erano già iniziati.
Provò sul
cellulare ma ovviamente ottenne solo di essere introdotto alla
segreteria
telefonica dell'amico..
"..lasciate
un messaggio dopo il "bip". BIP"
-Kai sono
io e..-
Il
cellulare giaceva a terra,la chiamata non si era ancora interrotta.
-.. io..
io mi fermo qui,Kai.-
////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////
Note dell'autrice:
La canzone è "October" dei mitici Evanescence.Ecco la
traduzione:
Ottobre
Non posso correre più
Cado prima di te
Sono qui
Non ho lasciato niente
Sebbene ho provato a dimenticare
Tu sei tutto quello che io sono
Portami a casa
Lo attraverso combattendolo
Rotto
Senza vita
Cedo
Tu sei la mia unica forza
Senza te
Non posso andare avanti
Ancor più
Non di nuovo
Mia unica speranza
(tutte le volte che ho cercato)
mia unica pace
(di allontanarmi da te)
mia unica gioia
mia unica forza
(cado nella tua abbondante grazia)
mio unico potere
mia unica vita
(e l’amore è dove sono io)
mio unico amore.
Non posso correre più
Do me stessa per te
Mi dispiace
Mi dispiace
In tutta la mia amarezza
Ignoravo
Tutto quello che è reale e vero
Tutto quello di cui ho bisogno sei tu
Quando la notte cala su di me
Non chiuderò gli occhi
Sono troppo viva
E tu sei troppo forte
Non posso mentire di più
Cado giù prima di te
Mi dispiace
Mi dispiace
Mia unica speranza
(tutte le volte che ho cercato)
mia unica pace
(di allontanarmi da te)
mia unica gioia
mia unica forza
(cado nella tua abbondante grazia)
mio unico potere
mia unica vita
(e l’amore è dove sono io)
mio unico amore.
Costantemente ignorato
Il dolore mi consuma
Ma questa volta è una ferita troppo profonda
Non mi disperderò mai di nuovo
Mia unica speranza
(tutte le volte che ho cercato)
mia unica pace
(di allontanarmi da te)
mia unica gioia
mia unica forza
(cado nella tua abbondante grazia)
mio unico potere
mia unica vita
(e l’amore è dove sono io)
mio unico amore.
Mia unica speranza
(tutte le volte che ho cercato)
mia unica pace
(di allontanarmi da te)
mia unica gioia
mia unica forza
(cado nella tua abbondante grazia)
mio unico potere
mia unica vita
(e l’amore è dove sono io)
mio unico amore.
Passiamo ai ringraziamenti ^^:
Iria:Lieta
che ti sia piaciuto,carissima =^ ^=!Ovviamente non potevo smentire
l'immagine puttanesca di Ivanov XD..YURIY IS OUR BITCH!..ad ogni
modo..come puoi vedere in questo capitolo è stato il nostro
rossino a penare un pò di più..non mi piace
molto,ma ad
ogni modo fammi sapere,lo sai che ci tengo a un tuo parere ^.-!Un
bacio!!
Padme86:Non
merito tutti questi complimenti
ç//////ç..ad ogni
modo,sono contenta che l'idea del maglione ti sia piaciuta,mi aveva
tanto ispirata XD..un bacione,piccola,a presto =^ ^=!
Keila91:Grazie
cara *-*!Spero di non averti fatto attendere troppo stavolta XD!Fammi
sapere,un bacione grande ^^!
Valery_Ivanov:....ç__________________ç....grazie
carissima,non merito tanto çoç..sono felice che
ti sia piaciuto nonostante tutto..e mi rende felicissima sapere che la
coppia BorisxYuriy ti piaccia =^__^=!..come puoi notare,stavolta
è il caro Yu a soffrire un pò di
più..povero,ci è mancato davvero pochissimo
stavolta!(maledetta,guarda che è solo colpa tua
-.-**!ndYuriy-certo,certo Yu ù.u..ndBenchefapatpat)..un
bacione bellissima e ancora un immenso e commosso grazie
ç_ç!
Nissa:..manette
*O*..*si riprende*saggia scelta XD!Felicissima che anche questo
capitolo ti sia piaciuto,sinceramente temevo il peggio..un pizzico
d'ironia ci vuole sempre anche perchè,con tutto quello che
capita ai protagonisti,sai che angoscia ^.-?!Ad ogni modo siamo ormai
agli sgoccioli..anche se il finale non è stato dei
più rassicuranti..bon,si vedrà ^^!('si
vedrà'un corno!ndBoris&Yuriy)Un bacione cara,fammi
sapere!
Concludiamo qui..che dire?Un bacio a tutti quelli che continuano (faticosamente XD!) a seguire questa fic..verrete siguramente ripagati in un'altra vita XD!Un saluto e alla prossima =^ ^=!
..:*Ben Huznestova*:..