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Autore: MiaBlack    17/12/2014    18 recensioni
Seguito di "Carpe diem tutto accade per una ragione"
La storia si colloca nella seconda stagione, Felicity conosce già Oliver. ma Oliver non se lo ricorda, non ha riconosciuta la bella informatica e lei non si prodiga a farsi riconoscere anzi cercherà di evitare che lui lo scopra, ma Felicity nasconde un segrete un grosso segreto. Cosa accadrà quando il suo segreto sarà sul punto di essere rivelato, quanto sarà disposta a fare perchè Oliver non venga a sapere quello che nasconde.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Felicity Smoak, Nuovo personaggio, Oliver Queen, Un po' tutti
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Prima di tutto volevo scusarmi per non aver risposto alle recensioni questa volta, ma ho avuto dei giorni infernali non ho fatto altro che correre in qua e la e il tempo per sedermi al pc a leggere e a scrivere è stato veramente poco e quel poco l'ho usato per chiudere i capitolo 26 e 27 e sinceramente penso appreziate più nuovi capitoli pronti a una risposta alla recensione.

quindi visto che tra poco entro a lavorare vi lascio subito al capitolo

Capitolo 24
Erano passati diversi giorni da quando Slade era comparso a casa Queen e aveva ricordato a Oliver la promessa che gli aveva fatto, la situazione da quel momento era diventata tesa, Dig faceva appostamenti sotto casa di Felicity mentre Oliver rimaneva sveglio tutta la notte per essere pronto in caso qualcuno cercasse di rapire i bambini o Felicity. Felicity invece cercava di vivere quella situazione più naturalmente possibile come se non ci fosse alcun problema, i bambini erano bravi a capire se qualcosa non andava e bastava il comportamento di Oliver per metterli in allerta.

Felicity era a casa, guardò l'orologio preoccupata erano già le otto passate e Oliver ancora non era arrivato e la cosa la rendeva inquieta, si erano separati qualche ora prima a lavoro, Oliver l'aveva convinta ad andare a prendere i bambini con Diggle e poi ad andare a casa, mentre lui sistemava le ultime cose in ufficio e poi passava dal covo, le aveva promesso che non avrebbe fatto tardi e che sarebbe tornato a casa prima di cena quindi di far apparecchiare anche per lui, lei aveva sorriso a quella frase e aveva visto sorridere anche Dig che poco lontano li ascoltava fingendo di non farlo. In quei giorni non aveva potuto fare a meno di notare come Oliver si era perfettamente integrato nelle loro abitudini, aveva preso la loro routine, si era inserito nella loro vita senza difficoltà o almeno era quello che lei vedeva: interagiva con i bambini, giocava con loro e passava il suo tempo in loro compagnia sia singolarmente che insieme, i bambini lo adoravano e lo rispettavano, era riuscito a farsi amare e temere, anche se spesso lo vedeva ancora tentennare in alcuni momenti e allora interveniva in suo aiuto, la divertiva vederlo in difficoltà, il grande Arrow atterrato da due nemici alti poco più di un metro.

-Mamma... Ma papà? - Robert era arrivato in cucina interrompendo i pensieri di Felicity, ultimamente il ragazzo aveva trascurato o comunque era uscito poche volte nei panni di Arrow, capiva l'esigenza di tornare al covo a sistemare le cose, lei stessa voleva tornare la sotto, ma Oliver glielo aveva proibito, non era prudente lasciare i bambini da soli e per ovvie ragioni i due bambini non potevano andare al covo.

-Si è dovuto trattenere a lavoro... - rispose lei, in un certo senso non era una vera bugia, Oliver stava lavorando su alcune tracce che era riuscita a trovare su Slade.

-Non è che avete litigato e l'hai buttato fuori di casa, vero? - Hope come sempre era sbucata da dietro il fratello e la guardava con sguardo innocente.

-Non sei simpatica Hope, io e vostro padre non abbiamo litigato. E' solo impegnato a lavoro. - ripetè lei ruotando gli occhi.

-Apparecchiate così quando arriva si mangia. -

-Va beneee... - risposero in coro i due.

 

La situazione al covo era tesa, Oliver stava cercando di lavorare sulle tracce che Felicity gli aveva dato quella mattina, quella ragazza era troppo brava per fargli da segretaria, lui al contrario non era altrettanto bravo, sospirò frustrato da quella situazione, era due ore che era chiuso li sotto a cercare qualcosa che non riusciva a trovare.

-Oliver? Che diavolo ci fai ancora qui? - chiese Sara sbucando dalle scale.

-Sara! Ehy. Stavo cercando di lavorare su le informazioni che mi ha dato Felicity, ma senza successo. - rispose lui indicando il computer dove lampeggiava la scritta del suo insuccesso.

-Vedo che non ti riesce proprio bene... - lo prese in giro lei sorridendogli.

-No, ci vuole Felicity, domattina le dirò di lavorarci... - rispose lui stirandosi e guardando la bionda accanto a lui.

-Come va a casa di Felicity? - Sara e Oliver avevano avuto una conversazione nel vicolo fuori dal verdant dopo che Oliver era scappato da casa Smoak, quando aveva saputo di essere lui il padre dei bambini, Sara l'aveva accusato di essere un idiota quando lui le aveva detto di essersene andato, in quel momento Sara aveva deciso di troncare la loro relazione, era una farsa che doveva finire, voleva bene ad Oliver e lui ne voleva a lei, ma era chiaro che amava disperatamente Felicity.

-Bene! - Oliver fece un sorriso che sorprese molto Sara era così raro vedergli un sorriso del genere sul viso che per un attimo rimase imbambolata a fissarlo.

-Sono contenta. Con Robert? - domandò, in quei giorni non avevano avuto modo di parlare e l'ultima volta che l'avevano fatto il suo rapporto col figlio non era dei migliori.

-Ha smesso di odiarmi, l'altro giorno gli ho insegnato a tirare con l'arco. - commentò compiaciuto, quella rivelazione fece scoppiare a ridere Sara, ce lo vedeva benissimo a insegnare al figlio come si tirava con l'arco e poi chi meglio di lui poteva insegnarlo.

-Scommetto che Felicity è molto contenta di averti con lei.- Oliver si fece triste, Felicity era sempre felice quando lo vedeva interagire con i bambini ed era molto orgogliosa di lui e del rapporto che era riuscito a costruire con loro in così poco tempo, ma ogni volta che le si avvicinava lei sembrava ritrarsi.

-Che succede? - chiese preoccupata Sara, l'idea che Oliver potesse averne combinata un'altra delle sue le passò subito per la testa, quel ragazzo era un disastro quando si parlava di relazioni importanti.

-Felicity non mi vuole... - rispose lui guardando Sara, si chiedeva spesso perché lei non lo volesse nella sua vita.

-Che vuoi dire che non ti vuole? Quella ragazza ti ama, si vede benissimo! E poi abitate insieme.- rispose Sara.

-Dormo sul divano... - le fece presente lui, lei sorrise guardandolo in viso.

-Vorresti dire, che non dormi sul divano, perché la tua faccia è quella di uno che non chiude occhio da diversi giorni. -

-Okay si, non dormo, ma hai comunque capito cosa intendo. L'altro giorno i bambini le hanno chiesto dove era il mio posto a tavola, dove sarei stato quando sarebbe tornata la madre di Felicity... lei si è limitata a chiedere a Hope dove aveva apparecchiato per me e poi ha cambiato discorso, mi accetta in casa solo perché Salde è la fuori ed è pericoloso.-

-Oliver, devi dare tempo anche a lei, da quando l'hai rivista dopo l'isola ti ha visto passare da una ragazza all'altra: mia sorella, Helena, la detective, di nuovo mia sorella, Isabel e poi me. Non puoi stupirti se ha paura che tu sia solo di passaggio. -

-Cosa posso fare? - Sara sembrò pensarci su, cosa poteva fare? Non era semplice ogni persona reagiva a modo proprio.

-Oliver non posso dirti io cosa fare, ma posso dirti che devi farle capire che vuoi stare con lei e che non rovinerai tutto come al tuo solito. Lei si fida di te in un modo che sembra irreale. - esclamò Sara, la fede cieca che aveva Felicity nei confronti di Oliver l'aveva sempre sorpresa.

-Grazie Sara e... mi dispiace per noi.. io, non volevo prenderti in giro...-

-Oliver, ammetto che essere la tua ragazza non è come me lo aspettavo, lascio questo lavoro a qualcuno che ha più pazienza di me! Oliver ti voglio bene e sono felice che tu sia finalmente felice.- i due si abbracciarono, quello che c'era tra loro era troppo forte perché si rovinasse.

-Ora vai dai tuoi figli e da Felicity e falle capire quanto vuoi stare con lei...- Sara sciolse l'abbraccio e lo spinse verso l'uscita.

-Sara... Io ho scoperto di essere padre... tu però sarai la loro zia preferita. - la bionda scoppiò a ridere a quella frase, Oliver le stava promettendo che lei avrebbe sempre fatto parte della sua vita, perchè non c'era bisogno di legami di sangue per formare una famiglia.

 

Oliver tornò a casa con il morale molto più sollevato, parlare con Sara gli aveva fatto bene, non solo aveva sistemato la situazione con lei, ma gli aveva anche dato la forza per non mollare con Felicity. Davanti alla porta di casa il ragazzo giochicchiò con le chiavi prima di decidersi ad aprire la porta ed entrare.

-E' arrivato!- sentì urlare a Hope prima di vederla arrivare di corsa e buttarsi tra le sue braccia, lui l'afferrò al volo e la tirò su, Felicity gli aveva detto che non era solita fare in quel modo, Hope era sempre stata pacata e tranquilla, non manifestava mai in quel modo le sue emozioni, Oliver non poteva che sentirsi felice del comportamento della figlia nei suoi confronti.

-Ciao piccoletta! - Hope rise a quel nomignolo.

-Sei in ritardo, dove sei stato? -

-Ero a lavoro... - rispose lui spostandosi dall'ingresso e andando verso la cucina dove sentiva Felicity cucinare.

-Posso dare un bacio alla mamma? - chiese Oliver a Hope quella scosse la testa: negandogli il permesso.

-Perchè no? - chiese curioso.

-Perchè lo voglio prima io! - spiegò lei con un sorriso enorme come se fosse ovvio. Oliver sorrise e le diede un bacio con tanto di schiocco sulla guancia facendo ridere la bambina. Felicity se la stava ridacchiando, aveva osservato i due con la coda dell'occhio e li aveva trovati dolcissimi, Oliver stava migliorando e si era lasciato andare tantissimo con i bambini, sembrava quasi un altra persona, presa dai suoi pensieri su Oliver, Felicity non si era accorta che il ragazzo si era avvicinato, sentì la leggera barba solleticarle la pelle e le labbra calde posarsi morbide sul suo collo: un brivido le percorse il corpo facendole scivolare il mestolo che teneva in mano.

-Ehy... bentornato... - balbettò lei a disagio recuperando il mestolo.

-Scusa se ho fatto tardi.-

-Non importa, Hope vai a chiamare Robert e andate a lavarvi le mani, cinque minuti e si mangia. - Hope annui mentre Oliver la metteva a terra, rimasti soli Felicity tornò ad occuparsi della cena. Oliver rimase ferito dal comportamento della ragazza che sembrava ignorare la sua presenza, decise di fare qualcosa, non sarebbe stato passivo, l'abbraccio da dietro e appoggiò la fronte sulla spalla della ragazza, che lei gli credesse o meno, lei era tutto quello che voleva, lei e i bambini ovviamente, la sentì sospirare ma non si liberò dall'abbraccio.

-Come è andata al covo? - chiese chiudendo il fuoco.

-Male... non sono riuscito a trovare niente... ho bisogno che lo faccia tu. -

-Ci penserò io domani in ufficio, altrimenti cosa mi hai potenziato a fare quei computer se poi non li sfrutto? - chiese facendolo sorridere.

-Domani c'è anche il dibattito di mia madre... - borbottò lui, anche se aveva litigato con Moira e non ci parlava, aveva promesso che l'avrebbe appoggiata pubblicamente quindi avrebbe dovuto presenziare alla dibattito in televisione.
-So che non si è comportata bene, ma è pur sempre tua madre. - commentò lei girandosi nel suo abbraccio.

-Thea sa dei bambini, mi ha sentito mentre parlavo con mia madre. -

-Pensa che ti stia fregando? - chiese lei, non conosceva bene la sorella di Oliver, ricordava come era da piccola, ma ora che era grande non sapeva cosa pensasse.

-E' felice per me e vuole conoscere i suoi nipotini. -

-Si può fare, anche i bambini saranno felici di conoscere la loro zia. -

-Eccoci! - i due bambini arrivarono insieme, Oliver ogni volta si stupiva di quanto si assomigliassero e allo stesso tempo fossero diversi.

-Papà! Ma quando sei arrivato? - Robert che non si era accorto dell'arrivo di Oliver gli si lanciò addosso abbracciandolo.

-Poco fa, come è andata a scuola? - chiese lui dando anche al figlio un bacio e poi mettendolo seduto su una sedia.

-Benissimo! Ho fatto vedere ai miei amici come si tira con l'arco! La maestra era molto orgogliosa di me! - esclamò lui fingendo di tirare con un arco invisibile, Felicity guardò prima il figlio e poi Oliver scuotendo la testa, borbottando qualcosa su gli uomini Queen e la loro passione per le cose appuntite.

 

***

 

La sera arrivò in fretta, insieme Oliver e Felicity misero a letto i figli e poi si diedero la buona notte anche loro, Felicity sarebbe andata in camera, mentre Oliver sarebbe rimasto sul divano come sempre.

Era tarda notte quando qualcosa svegliò Felicity, inizialmente pensò ai bambini, ma poi non sentì nessun altro rumore, quando uno dei due si svegliava difficilmente era così silenzioso, spaventata che qualcuno potesse essere entrato in casa Felicity si alzò dal letto e uscì dalla camera andando verso quella dei figli, ma i due dormivano tranquillamente. Il rumore si ripeté facendola sobbalzare, prima era troppo intontita dal sonno per capire cosa fosse, ma ora le era chiaro, si stava avvicinando un temporale e a svegliarla era stato un tuono, il rumore arrivava alle sue orecchie dal salotto, si mosse verso la stanza aspettandosi di trovate Oliver addormentato, ma il divano era vuoto e la coperta piegata sul lato dove lei l'aveva lasciata. Guardò freneticamente nella stanza prima di individuare Oliver vicino alla finestra aperta, ora capiva perché avesse sentito così bene il rumore del tuono, Oliver fissava fuori i fulmini illuminare il cielo notturno, gli si avvicinò lentamente, era certa di non aver fatto rumore, ma lui la sentì ugualmente.

-Che succede? - le chiede senza voltarsi.

-Il tuono mi ha svegliato... - rispose lei fermandosi ad un passo da Oliver insicura su cosa fare. Rimasero uno accanto all'alto in silenzio per un po' a guardare fuori dalla finestra il temporale avvicinarsi.

-Scusa se prima ho fatto tardi, ho incrociato Sara al covo e mi sono fermato a parlare con lei... - a quella rivelazione Felicity si voltò rapidamente per guardarlo negli occhi, Oliver ebbe paura che Felicity fosse gelosa, che forse temesse che lui potesse tradirla con l'altra bionda, ma quando incrociò i suoi occhi, non c'era gelosia ne paura, leggeva qualcosa che non riusciva a capire.

-Sara? Come sta? E' qualche giorno che non la sento... - l'ultima volta che l'aveva vista era stato al covo prima di scoprire che Slade era vivo, poi non era più riuscita a vederla e aveva paura che la ragazza la odiasse perché per colpa sua si era lasciata con Oliver.

-Sta bene, ha lavorato al club e a cercato di far pace con Laurel, sta cercando di riallacciare i rapporti con la sua famiglia. - spiegò Oliver con un sorriso.

-E' arrabbiata con me? - chiese.

-Perchè dovrebbe? - Felicity aveva molte paure ridicole,ma quella era tra le più stupide che avesse mai sentito, Sara l'adorava e li voleva felici.

-Vi siete lasciati per colpa mia e io... - Oliver interruppe Felicity.

-Non è stata colpa tua, ci saremmo lasciati ugualmente... Felicity, io voglio bene a Sara, ma amo te. Voglio Sara nelle nostre vite perché è nostra amica...- questa volta toccò a Felicity interromperlo.

-Oliver anche io voglio Sara nelle nostre vite, le voglio bene. -

-Le ho detto che sarà la zia preferita.- ammise facendola ridere, quella frase fece abbassare le difese di Felicity che si lasciò andare contro il petto di Oliver e lui ne approfittò per abbracciarla.

-Hai fatto benissimo, Hope la sta già studiando, dice che è forte! - commentò ricordando come avesse descritto Sara, il bello di Hope era che le bastava poco per fidarsi ed affezionarsi, non aveva problemi con nessuno, al contrario di Robert, ma quella volta anche Robert si era trovato affascinato da Sara.

-Anche Robert ne è rimasto affascinato, il che è tutto dire! -

-Ne sarà felice. Dovresti dormire è tardi... - le disse Oliver, Felicity guardò il viso di Oliver: era stanco e tirato, si vedeva che non dormiva da giorni.

-Dovresti dormire anche tu, da quanto è che non dormi? - chiese accarezzandogli la guancia, vederlo in quello stato le faceva male, ma soprattutto la faceva preoccupare.

-Non posso dormire, se mentre dormo arrivasse Slade? - rispose chiudendo gli occhi e godendosi la carezza della ragazza.

-E se arriva e tu sei troppo stanco per combattere? - chiese invece lei anche se non era quello che la preoccupava di più, Oliver doveva dormire non poteva privarsi del sonno sarebbe crollato e l'avrebbe fatto nel momento peggiore.

-Vai a dormire, io mi stendo sul divano. - Felicity scosse la testa e chiuse la finestra.

-Andiamo a dormire... vieni... - lo prese per mano e lo allontanò dalla finestra, con sorpresa di Oliver Felicity superò il divano e lo guidò fino a camera sua.

I due entrarono in camera senza dire una parola, Felicity continuava a tenergli la mano con forza come se lui potesse scappare da un momento all'altro, salì sul letto tirandolo leggermente quando lui si fermò ai piedi del letto.

-Felicity... - iniziò lui incerto, non era sicuro di poter dormire nel letto con lei senza perdere il controllo, da quando aveva ammesso che l'amava gli era difficile resistere a non abbracciarla o baciarla ogni momento.

-Oliver se ti lascio dormire sul divano tu non dormirai, rimarrai sveglio e vagherai per casa... Fammi contenta: dormi con me. - a quelle parole Oliver dovette cedere, si lasciò tirare sul letto e si stese accanto a Felicity, quando furono entrambi stesi Felicity gli lasciò la mano e coprì entrambi.

Oliver rimase sveglio per un po', il profumo di Felicity era ovunque e averla così vicina gli provocava piacere e dolore, se solo avesse allungato la mano l'avrebbe potuta toccare, ma allo stesso tempo Felicity continuava a essere distante da lui. Chiuse gli occhi deciso a dormire almeno qualche ora, Felicity aveva ragione doveva recuperare un po' di energie in caso di uno scontro sarebbe crollato e lui non poteva permetterselo aveva troppe persona de proteggere. Stava quasi per addormentarsi quando sentì Felicity muoversi e avvicinarsi a lui, il piccolo corpo della ragazza si appoggiò completamente contro il suo, la vide sorridere e accoccolarsi al suo petto, si girò appena e l'abbraccio stringendola contro di lui.

 

***

 

 

La mattina dopo quando Felicity si svegliò si trovò bloccata, aprì gli occhi terrorizzata di essere stata nuovamente rapita e legata, quando si accorse che a bloccarla non erano delle corde ma le braccia muscolose di Oliver si rilassò e sorrise, non sapeva come ci era finita li, ma non se ne preoccupava, rimase alcuni attimi ancora a godersi il calore del corpo di Oliver, poi cercò di scivolare fuori dall'abbraccio, Oliver disse qualcosa di incomprensibile e la tirò nuovamente verso di se impedendole di andarsene.

-Altri cinque minuti...- borbottò con gli occhi ancora chiusi Oliver, facendo sorridere Felicity, come minimo se insisteva ancora un po' le avrebbe detto che lui a scuola non ci voleva andare, ridacchio a quel pensiero, Oliver sentendola ridere la strinse ancora e appoggiò il viso contro la sua testa.

-Che hai da ridere di prima mattina? - chiese lui sospirando, ormai il sonno era svanito, ma non voleva alzarsi, voleva rimanere li a godersi il momento.

-Sei sveglio? - domandò sorpresa, pensava stesse dormendo e invece era sveglio.

-Si, il tuo tentativo di fuga mi ha svegliato... - spiegò lui, l'isola lo aveva reso molto sensibile a quello che lo circondava, se qualcuno vicino a lui si muoveva si svegliava.

-Mi dispiace non volevo svegliarti. - ammise lei appoggiando la testa contro il suo petto.

-Cosa c'è? - anche se non poteva vederla in volto sentiva che c'era qualcosa che non andava, avrebbe voluto guardarla negli occhi, ma sapeva che se avesse allentato l'abbraccio Felicity sarebbe scivolata via ignorando la sua domanda.

-Come ci sono finita tra le tue braccia? - balbettò lei.

-Ti sei avvicinata nel sonno ieri sera. - la sentì annuire contro il suo petto, poi disseppellì la testa per poterlo guardare in viso.

-Sai vero che dobbiamo alzarci? Dobbiamo portare i nostri figli a scuola e poi dobbiamo andare a lavoro e tu hai anche il dibattito... Cosa hai da sorridere in quel modo? - chiese interrompendo l'elenco dei loro impegni, Oliver la guardava e sorrideva come un ebete.

-Hai detto i nostri figli... di solito dici: i bambini o le pesti, non gli hai mai definiti i nostri figli. -

-Oliver sono i nostri figli: sono miei e tuoi e in grammatica questo fa un nostri. - spiegò lei imbarazzata facendo sorridere ancora di più Oliver che si gustava la faccia rossa della ragazza.

-Felicity... - la chiamò scandendo lentamente il suo nome con un tono dolce e la ragazza non poté fare a meno di accusare con una stilettata al cuore.

-Sono nostri, non è una questione di grammatica.. Sono nostri e basta e tu sei mia, farò tutto quello che posso per fartelo capire. - Felicity annui lentamente, l'intensità dello sguardo di Oliver l'aveva ammutolita. Oliver approfittò dello stato di trans dove era finita Felicity per poterla baciare, premette le sue labbra contro quelle di lei, portandola lentamente sotto di lui, Felicity gemette piano quando sentì la lingua di Oliver entrare nella sua bocca mentre la mano scivolava sotto la maglia del pigiama e risaliva lentamente lungo il fianco, il corpo di Felicity si tese andando in contro a quello di lui, le mani scivolarono dietro alla nuca del ragazzo avvicinando il viso di lui verso il suo. Le labbra di Oliver lasciarono quelle di Felicity per lasciare una scia di baci lungo la guancia fino ad arrivare al collo, Felicity sentiva il suo corpo bruciare, le mani di Oliver erano entrambe sotto la maglia e le accarezzavano piano la pancia e i fianchi provocandole brividi di piacere e di insoddisfazione: il suo corpo bramava di più, ma Oliver non sembrava disposto a darglielo, decisa ad ottenere quello che voleva portò le mani al bordo della maglia di lui per toglierla, il ragazzo però non collaborava.

-Oliver... - sibilò lei strattonandogli la maglia.

-Non farò l'amore con te Felicity... - disse Oliver, la voce era roca e il respiro affannato, Felicity aprì gli occhi per guardarlo: aveva gli occhi chiusi e la mascella serrata, non riusciva a capire perché non volesse fare l'amore con lei, poteva sentire chiaramente il desiderio di lui premere contro la sua gamba, eppure non voleva, lasciò ricadere le braccia sul materasso cercando di tirarsi indietro ed evitare il suo tocco, anche se vista la posizione era impossibile. Oliver intuendo le sue intenzioni si avvicinò al corpo di lei schiacciandola contro il materasso impedendole di muoversi.

-Felicity, non farò l'amore con te, non ora almeno, non voglio che tu pensi che sia solo un bisogno fisico a spingermi... - si interruppe cercando le parole giuste, sapeva di non essere bravo a parole, ma doveva farlo altrimenti Felicity avrebbe interpretato male la situazione e non voleva un altro equivoco.

-Tu sei troppo importante, io ho bisogno di te in ogni momento della mia vita: a lavoro, al covo e in casa per le cose più stupide, perché senza di te non mi sento completo. Fino a che tu non crederai che ti amo, non ho intenzione di fare l'amore con te. -

-Credo di aver bisogno di una doccia... Fredda... - balbettò Felicity spingendo via Oliver e scivolando fuori dal letto lasciando il ragazzo steso a fissare il soffitto.

Continua...

eccoci qua alla fine del capitolo
_I bambini che hanno paura che Felicity abbia buttato fuori di casa il padre ahah poveri
_Un momento Sara e Oliver ci voleva visto che non sapevamo esattamente come i due si erano lasciati e poi i momenti con Sara sono sempre belli non c'è niente da dire
_OLiver dorme sul divano
_Felicity che ha paura che Sara la odi! che dolce cupcake!! <3
_Felicity accetta Oliver nel suo letto che carini che sono
_I nostri figli è una questione di grammatica scommetto che qui i vostri cuori olicity sono scoppiati di gioia!!
_Oliver si tira indietro e ripete ancora quel "non ora" il nostro caro gueriero sta imparando cosa vuol dire non correre e dare il giusto peso alle cose, siamo molto felici di questa tua illuminazione, anche se Felicity non è proprio d'accordo con noi!

ho detto tutto?  no, qualcuno mi ha chiesto dettagli su la storia di natale, quando e come sarà pubblicata, visto che sono leggermente di corsa e che ho pronto solo una storia e l'altra è ancora a metà vi darò tutte le indicazioni su la pubblicazione domenica, visto che dovrei avere molto più tempo da dedicarvi. v.v
quindi che altro dire ah si:
volevo ringraziare tutti quelli che hanno recensito questi 23 capitoli e che recensiranno questo, perchè siamo ad un passo dalle 300 recensioni e il mio cuoricino da scritrice è colmo di gioia! <3 <3 <3
vi meritereste un premio <.< ma visto che sto con l'acqua alla gola e a malapena riesco a chiudere i capitoli regolari, e che ho due shot a mezzo credo che mi perdonerete se il regalo lo facciamo quando e se arriveremo a 350 v.v tanto ci arriviamo lo so perchè voi siete stupendi e quindi so che a breve dovrò impazzire per trovare cinque minuti per scrivervi una storia per ringraziarvi! ^_^
un bacione e sono in ritardo per il lavoro aspetto i vostri commenti!
Mia
   
 
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