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Autore: Zomi    17/12/2014    5 recensioni
Come era potuto succedere?
Quale congiunzione astrale aveva piegato le leggi della fisica, sconfitto Madre Natura e rivoltato ogni singola certezza della scienza medica, costringendolo a recarsi in Biblioteca e a consultare quel tipo di materiale?!?
Cosa, cosa era stato tanto potente da costringere Trafalgar Law ad immergere i suoi grigi e inquietanti occhi in una lettura a di poco ridicola come un romanzo d’amore?
E non un romanzo d’amore qualsiasi ma ben sì “Via col Vento”.
Ringhiò a denti stretti, composto e impassibile al tavolo della sala lettura, tamburellando le dita tatuate sulla prima di copertina del celebre romanzo, rimuginando.
*Panda Day*
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Margaret, Trafalgar Law
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
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RHETT BUTLER
*corte*
 

 
A Emy che rompe le pall… sprona la scrittura su questo Pairing: a volte anche con la forza bruta

 
 
Sbattè con forza la quarta di copertina del tomo aperto, digrignando i denti alterato.
Dannazione.
Come diamine era stato possibile?
Come?
Come era potuto succedere?
Quale congiunzione astrale aveva piegato le leggi della fisica, sconfitto Madre Natura e rivoltato ogni singola certezza della scienza medica, costringendolo a recarsi in Biblioteca e a consultare quel tipo di materiale?!?
Cosa, cosa era stato tanto potente da costringere Trafalgar Law ad immergere i suoi grigi e inquietanti occhi in una lettura a di poco ridicola come un romanzo d’amore?
E non un romanzo d’amore qualsiasi ma ben sì “Via col Vento”.
Ringhiò a denti stretti, composto e impassibile al tavolo della sala lettura, tamburellando le dita tatuate sulla prima di copertina del celebre romanzo, rimuginando.
Non si stava chiedendo tanto “cosa” l’avesse costretto ad annoiarsi leggendo un romanzo, accantonando gli adorati tomi di medicina del suo corso di studi, ma per di più chi.
Già chi.
Quel Chi dal baschetto biondo e occhi nocciola.
Quel Chi contro cui si era scontrato una settimana prima in caffetteria.
Quel Chi che, in barba al suo ghigno suadente e ammaliatore, al suo sguardo nebuloso e deduttivo, con quel persistente accenno di intolleranza e noia per la banale rotazione della terra e la barba fine e curata che sottolineava i suoi olivastri tratti di ragazzo maledetto e oscuro, non aveva ceduto minimamente al suo fascino, dandogli le spalle e ignorandolo.
Quel Chi che non aveva balbettato, le cui gote non si erano imporporate, i cui occhi non avevano iniziato a brilluccicare infatuati.
Si, quel Chi che non era caduto ai suoi piedi per il suo fascino naturale.
Si, quel Chi.
Margaret.
Si lei.
Lei che lo aveva costretto per la prima volta in vita sua a fare la corte a qualcuno.
L’unico problema?
Lui, Law, non sapeva fare la corte.
Non ne aveva mai avuto bisogno.
Aveva fascino, aveva uno sguardo magnetico, aveva il ghigno più suadente e ammaliatore del mondo.
Trafalgar Law non aveva bisogno di fare la corte a nessuna.
Le ragazze gli cadevano ai piedi con un cenno del capo, senza moine o complimenti.
Trafalgar Law non aveva mai fatto la corte a nessuno, non en aveva mia avuto bisogno.
Ma…
Ma Margaret era diversa.
Immune al suo ghigno, indifferente al suo sguardo, insensibile al suo tono di voce morbido.
Era la prima che non cadeva ai suoi piedi, ed era la prima che riusciva a catturare la toltale e incondizionata attenzione del moro.
Il suo sorriso spontaneo, la sua chioma corta e dorata, i suoi occhi innocenti e sorpresi del mondo nel suo più piccolo dettaglio.
Ne era rimasto incantato, ammaliato dal animo buono e spontaneo, e doveva, doveva assolutamente, conoscerla e riuscire a farsi amare da lei.
Ma come?
L’arte del corteggiamento non era semplice, glielo aveva detto subito Sanji il suo amico play boy, e l’unico aiuto che era riuscito a dargli per telefono era quello di documentarsi.
E chi era stato il più grande seduttore della storia dei tempi moderni?
Chi era riuscito a far capitolare ai suoi piedi la più dura e inavvicinabile eroina femminile dell’America?
Chi, con una corte spregiudicata e a tratti canzonatoria, dopo aver conquistato la sua bella, aveva per fino avuto l’ardire di riderle in faccia, lasciandola?
Lui, semplicemente lui: Rhett Butler.
Più moderno di Casanova, più romantico di James Bond.
Era da lui che doveva imparare a fare la corte.
Ma, dannazione, non era così semplice.
Perché su duemila pagine di romanzo, il carismatico e sornione Rhett appariva più o meno alla cinquecento settantaquattresima, con una filippica incomprensibile e che con il corteggiare ben poco centrava, e Law non poteva perdere tempo nel leggere chiacchiere varie sull’imminente guerra civile americana.
Aveva bisogno di imparare a fare la corte, e ne aveva bisogno urgente.
-Dannazione- storse le labbra, massaggiandosi le palpebre chiuse con due dita a cavallo del ponte del naso, sospirando.
Come poteva conquistare Margaret se Rhett si perdeva in chiacchiere inutili con il padre di Rosella?
Come poteva imparare a fare la corte, se il galante Rhett beveva barbon e ghignava al sentir parlare di guerra, invece che far capire a Rosella che provarci con il futuro marito di sua sorella non era una genialata?
Come diamine si faceva a fare la corte?
Doveva forse far scoppiare una guerra civile nella sua università?
Futuri chirurghi contro medici, solo per corteggiare la sua bella Margaret?
-Stupido Rhett… e stupida Rossella-
Già, perchè come se non bastasse un gessato uomo innamorato dall’accento ironico, ci si metteva anche la esuberante e volubile Rossella, innamorata dell’amore e della vita, e mai dell’uomo giusto.
Tamburellò le dita sulla copertina del libro, percependo i passi svelti di alcuni laureandi correre lungo le librerie della biblioteca, ignorando i tomi strusciati sugli scaffali e consultati frettolosamente.
Abbandonò una mano sul tomo, massaggiandosi con l’altra la fronte, mantenendo le palpebre chiuse in cerca di un’illuminazione.
Voleva solo conquistare Margaret, farle una corte meravigliosa e a cui non avrebbe potuto resistere, amandolo incondizionatamente.
Chiedeva troppo?
-Ehi-
Un tocco lieve e gentile lo sfiorò su una spalla, facendogli spalancare le palpebre e puntare, lo sguardo grigio lievemente sorpreso, gli occhi sulla figura ricurva su di lui di Margaret.
Deglutì, fingendo impassibilità e una tranquillità totalmente assente nel suo attuale sistema sanguigno, il cui cuore pompava sangue in ogni più microscopico capillare.
-Stai bene?- gli chiese angelica la biondina, guardandolo con sguardo apprensivo.
Law annuì, sedendosi composto sulla sedia, scivolando con entrambe le braccia a circondare il libro posato sul tavolo.
Margaret al suo lieve cenno, sorrise solare, portando le braccia dietro la schiena con un fluido gesto.
-Difficile eh?- ridacchiò.
Il moro sbattè le palpebre perplesso.
Se si riferiva al fatto di dover imparare da un libro come fare la corte a una donna, si era difficile.
Se si riferiva al sembrare naturale e galante, con lei, quando non aveva la più pallida idea di come riuscirci, anche.
-Via col Vento- indicò con un cenno del mento il romanzo -È un romanzo storico abbastanza difficile…-
Law abbassò lo sguardo al libro, ascoltandola silenzioso.
-Capire l’ambientazione, gli stili di vita, l’educazione e il Mondo in cui vivono i protagonisti…- parlò con euforia la bionda -… riuscire a ricordare tutti i vari passaggi e i cambiamenti che mutano nel tratto dei personaggi… insomma…- si sedette accanto al moro, ormai in un fiume infinito di parole -.. come è riuscito Rhett a far innamorare Rossella di lui, se all’inizio lei lo odiava e voleva sposare Ashley?-
-Le ha fatto la corte- aprì bocca Law, fissandola nei suoi grandi occhi nocciola.
Margaret sorrise, arrossendo leggermente nel sostenere lo sguardo del moro, per poi abbassare il suo e portandosi una ciocca di capelli dietro l’orecchio.
-Già- sorrise –Una gran bella corte di quasi duemila pagine-
Trafalgar si spostò verso di lei, smuovendo le palle.
-Ne valeva la pena- sussurrò, mangiando con gli occhi il profilo morbido e invitante della guancia della ragazza.
La biondina sorrise, sbattendo le lunghe ciglia.
-Forse… non saprei: Rossella è un po’ odiosa. Forse non si meritava un uomo come Rhett-
-O forse si…- ghignò, cercando di mandare avanti la discussione.
-Dici?- gli si avvicinò sorridente –Dovresti portare alcune prove per sostenere la tua tesi…-
-Non sono neanche a metà libro- storse il naso.
-Bhe allora facciamo così- si alzò dalla sedia, incamminandosi lungo la scaffalerai dalla biblioteca.
Law la rincorse con lo sguardo, sporgendosi verso di lei quando la vide aprire il romanzo, scribacchiando qualcosa sulla prima pagina.
-Tu continua a leggere il libro, e quando l’avrai finito chiamami- richiuse il tomo, sorridente –Davanti a una tazza di caffè scopriremo se Rhett ha fatto una buona corte a Rossella o se ha perso solo tempo… ok?-
Law ghignò, annuendo.
Perché già sapeva, che no, non era stata una perdita di tempo fare la corte a Rossella O’Hara.
 
 
 
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Prossimo Prompt: Melodrammatico
P.S.: il prossimo Panda Day sarà il 07 Gennaio 2014, lasciando i prossimi due mercoledì liberi per Fan fiction natalizie e co.
P.S.: ho solo visto il film di “Via col Vento” e avevo più o meno 6-7 anni… ogni errore è questione di pigrizia nel consultare Wikipedia
Zomi
   
 
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